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Shameless 8×08 – E questo è il motivo per cui Dio ha inventato il Canada

Al by Al
3 Gennaio 2018
in Recensioni, Shameless
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Dopo una breve settimana di pausa eccoci di nuovo a parlare di “Shameless”.

Credo che ormai arrivati alla 8×08 sia giunto il momento di “rassegnarci” (se avete letto le mie recensioni precedenti sapete cosa significa). Questa ottava stagione è stata nettamente diversa dalle altre, c’è stato un cambio drastico di ritmo e situazioni ed è venuta a mancare parte della verve che aveva fino a ora contraddistintolo show. Il cambiamento non è per forza una nota negativa, anzi queste puntate sono state in generale tutte positive, però è stato difficile per me non notare questo cambio di rotta e vedere come le storyline dei personaggi si siano in un certo senso “alleggerite”. È mancata la componente più drammatica, quella che dava maggiore profondità ai protagonisti, quel qualcosa che rendeva le loro vite sempre sul filo del rasoio. Il motivo di questo cambiamento potrebbe essere il semplice e inesorabile scorrere del tempo: sono dopo tutto passati otto anni e ovviamente tutti i Gallagher sono cresciuti, hanno imparato dagli errori che hanno commesso in passato e si stanno adattando a una vita più tranquilla e ad un percorso più regolare (tutto ovviamente rimanendo legato a ciò che può essere considerato “normale” per la famiglia Gallagher). Serve un po’ di spirito di adattamento.

Questa puntata, pur nella sua leggerezza, è stata assolutamente godibile, e in un certo senso ha dato nuovamente dimostrazione di quell’evoluzione di cui parlavo prima.

Lip ha fino a ora avuto il percorso migliore, forse appunto perché, per emergere dal baratro della scorsa stagione, l’unica soluzione possibile era effettivamente rimettere insieme tutti i pezzi della sua vita e ricostruire tutto con calma. Grazie a Youens e Brad è stato messo in luce quanto fosse per lui indispensabile avere delle figure di riferimento, ma anche quanto fosse sottile il confine tra il prendersi cura degli altri per egoismo e il farlo invece per la loro felicità (come per esempio con Sierra). Questa volta il punto di vista è stato nuovamente spostato, facendoci vedere come invece, per una completa riabilitazione, sia necessario a volte lasciare gli altri ai propri problemi, spezzare il legame distruttivo di co-dipendenza e concentrarsi solo su se stessi. Aggrapparsi ai problemi degli altri può essere solo un altro modo per evitare i propri e certamente ora Lip non ha bisogno di questo. La sua nuova sponsor mi piace parecchio, quindi non vedo l’ora di vederli interagire di nuovo.

Fiona è senza dubbio quella il cui cambiamento mi ha sorpreso maggiormente. Un po’ per le circostanze in cui è cresciuta, un po’ per una serie infinita di decisioni istintive e sbagliate, ha sempre vissuto in uno stato di caos. Ford forse avrebbe dovuto prima farsi un esame di coscienza, ma non gli si può dare torto: Fiona è complicata e credo che le abbia fatto bene sentirselo dire. Questo potrebbe essere un ulteriore stimolo per migliorarsi ancora di più. Ha ancora un forte debito di responsabilità nei confronti dei suoi fratelli (in quanto tutore) ma non mi dispiacerebbe vederla spiccare il volo in solitaria, in una casa sua e con una vita che sia solo sua. Continuo a pensare che la Fiona single sia una benedizione dal cielo, quindi spero che la scoperta delle paternità multiple di Ford le faccia tenere l’ormone al suo posto; vorrei vedere, invece, più interazioni con Nessa: superato il disagio iniziale, ho davvero apprezzato questo personaggio e mi dispiace che sia emerso così poco.

Ian finalmente è riemerso dal buco nero della diatriba della chiesa… well, sort of… perlomeno ha reindirizzato le sue energie in qualcosa di più produttivo. Come sempre “Shameless” ha trattato un argomento delicato come la “conversione” dall’omosessualità in modo leggero e quasi divertente, con quella sorta di battle a suon di versetti della Bibbia. È rimasta in sospeso purtroppo la questione della causa scatenante di questo bisogno di sfogare aggressività contro tutto e tutti – e direi che anche imparare a memoria la Bibbia non gioca a favore dell’ipotesi che un possibile ritorno allo stato maniacale sia del tutto da escludere. Io continuo a credere che ci sia qualcosa di più profondo alla base, ma sembra vogliano fare di tutto per non mostrarcelo.

Frank paradossalmente è uno dei personaggi che sto apprezzando di più in questa stagione, e non pensavo che sarebbe mai potuto succedere. La parentesi di Saint Francis ha effettivamente avuto una ripercussione anche ora che è tornato alle vecchie abitudini. Nonostante abbia abbandonato la via della legalità ha mantenuto parte di quella nuova genuinità e di quello spirito da impiegato del mese, una versione migliorata del vecchio scarafaggio duro a morire e disposto a tutto pur di far fruttare i suoi interessi.

Carl continua (inspiegabilmente) a non avere un posto nel mondo. Debbie non svolge di certo un ruolo più attivo nella trama, ma almeno abbiamo visto un minimo di quella maturazione di cui parlavo all’inizio: ora sa che una gravidanza non può essere contemplata se vuole dare un senso alla sua vita ed è pronta a concentrarsi sulla scuola e sul suo futuro a qualunque costo. Piccole scosse anche nel triangolo russo, visto che Kevin si è, cito testualmente, ripreso le palle e, mi permetto di aggiungere, non solo da Lana ma anche da Veronica; così beota stava diventando troppo ridicolo, persino per i suoi standard. Continuo a ripetere però che Svetlana è la mente del terzetto, quindi mi aspetto che non se ne rimanga zitta e buona a farsi comandare (anche perché, visto il suo talento, sarebbe uno spreco).

Ed ora eccoci arrivati al momento della TOP3:

  • Frank a spasso nei boschi sul confine col Canada che canta Justin Bieber e Celine Dion è una delle cose più belle che io abbia mai visto e sentito.
  • Non lo vorrei vedere con Fiona, ma ciò non mi ha impedito di avere gli occhi a cuore per Ford durante il tour di Chicago; scusate ma l’Architettura è il mio pane quotidiano e una delle mie passioni, per cui quel giro turistico tra le migliori costruzioni della città nel suo periodo di massimo splendore mi ha fatta innamorare.
  • La battaglia tra Ian e il pastore a suon di versetti della Bibbia: tutto al mondo può essere rivisto e reinterpretato e il modo in cui ha tenuto testa a quel bigotto è stato assolutamente fantastico.

Per questa settimana è tutto! Vi lascio con il promo della 8×09 e vi ricordo di passare dalla nostra pagina amica per commentare e restare sempre aggiornati su news e cast.

SHAMELESS US ITALIAN PAGE

Al

Al

Ingegnere e bionda, borderline per definizione. Galleggia sul mare del disagio quotidiano grazie alla passione per libri e serie TV. Il suo motto nella vita resterà sempre “Save the cheerleader. Save the world”.

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Comments 2

  1. Syl says:
    3 anni ago

    Arrivo tardi, ma da Capodanno guardo e scrivo XD e ho quindi dato la precedenza ad alcune serie. Ho guardato questa puntata solo ieri, appunto.
    Ammetto che, se pur piacevole, non ha avuto quel ritmo che mi aspetto e l’ho trovata noiosa. Apprezzo le vite più stabili e mature, ma ho controllato spesso quanto mancasse alla fine.
    1. Il nuovo sponsor da OITNB mi piace molto, così come il messaggio “ti fai i fatti degli altri per non pensare alle tue sofferenze, ed è codipendenza”. Applausi
    2. Mi fa piacere che Debbie si sia resa conto di cosa voglia dire crescere un figlio
    3. Ford non mi fa impazzire
    4. La ragazza di Carl non si regge, ed è quindi perfetta per Shameless
    5. Kevin bossing around è giusto e divertente, ma occhio perché se prende la tangente rischia di far danni all’economia del bar XD
    6. Ho amato tutta la parte del Canada, capretta compresa
    Ora vado a mettermi in pari con la prossima!

    Rispondi
    • Al says:
      3 anni ago

      Non ti preoccupare, anche io penso di essermi persa dei commenti qua e là in queste vacanze!
      Anche io come te sono un po’ delusa dal nuovo ritmo degli ultimi episodi… forse c’è un po’ di ripresa nella prossima puntata ma mi saprai dire non appena l’avrai vista. Ti aspetto direttamente con la prossima recensione!

      Rispondi

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