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Shameless 8×07 – Lip: Operazione Tata

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Shameless 8×07 – Lip: Operazione Tata

Cari Telefilm Addicted ci avviciniamo a Natale e in teoria dovremmo essere tutti più buoni, però mi dispiace ammettere che l’istinto irrefrenabile di prendere Ian a mazzate sui denti mi ha accompagnato per quasi tutta la puntata. Mi dispiace fondamentalmente perché Ian non mi aveva mai suscitato sentimenti di questo tipo e perché le sue azioni sono state infantili e senza senso, come mai mi sarei aspettata dal suo personaggio. Fiona ha cercato in tutti i modi di non ribattere alle sue provocazioni, di non cedere a questa guerra da bambini dell’asilo e alla fine ha avuto comunque una reazione matura e accondiscendente, mettendoci addirittura la faccia per un nuovo possibile contratto per il rifugio (quando io a un certo punto avrei chiamato la polizia e li avrei fatti cacciare tutti per atti vandalici).

Mi veniva da chiedere dove fosse finita la sua bussola morale quando cercava di far perdere tutto a SUA SORELLA. Considerando poi che, come detto nella scorsa recensione, l’unico così intestardito sulla questione della chiesa era proprio Ian; ai ragazzi è bastata la promessa di una pizza e di qualche spicciolo per levare le tende ed Eliot era contrario a tutta la faccenda, dal momento che si trattava di un semplice sfruttamento dei ragazzi che comunque non ne avrebbero ricavato nulla (a differenza dell’intervento di Fiona). Fiona si è comportata da donna matura, ormai a questo punto era impossibile non schierarsi dalla sua parte. Mi è piaciuto soprattutto che, nonostante le sue azioni, abbia cercato a più riprese il dialogo con il fratello, sforzandosi di capire il perché di quell’accanimento. Ian non ha voluto dare spiegazioni, ma di certo non si può dire che Fiona non abbia tentato – e ripensando alla questione con Debbie sulla sua gravidanza, al fatto che non volesse cedere minimamente nella sua posizione, nemmeno per parlarne, ci fa capire quanto sia effettivamente maturata nell’arco di queste due stagioni.


Sul finale ovviamente i miei sentimenti per Ian sono cambiati, perché mi è impossibile restare arrabbiata di fronte a due occhi così tristi. Quello della chiesa è stato chiaramente un accanimento futile che ha radici più profonde, che suppongo siano legate ancora alla morte di Monica (piuttosto che a una ricaduta nel suo stato maniacale). Nessuno ha veramente capito quanto la perdita della madre abbia influito su di lui e credo che, essendo l’unico a nutrire questo tipo di sentimenti per Monica, abbia poi rinunciato a esternarli. A meno che non ci sia un problema ancora più grave alla base, che dovremo aspettare di scoprire al ritorno dalla pausa natalizia.

Lip sta avendo la storyline che apprezzo di più. A prescindere dal mio affetto per questo personaggio, il suo percorso è quello più completo e meglio costruito, aggiungendo un pizzico in più di coinvolgimento emotivo rispetto all’altrettanto ben definita evoluzione di Fiona. Risalire dal baratro non può che suscitare empatia, ma il fatto che in questo percorso Lip continui a scontrarsi contro l’abbandono di quelli che dovevano essere i suoi pilastri d’appoggio fa ancora più tenerezza. Lo vediamo arrancare, affannarsi correndo come un pazzo da un problema all’altro per cercare di salvare la situazione, continuando comunque a restare sul pelo dell’acqua di quel desiderio matto di bere che lo corrode nell’anima. Prima Youens, poi Brad, poi di nuovo Youens: gli uomini che avevano creduto in lui, le figure paterne che si era scelto, si stanno sgretolando di fronte ai suoi occhi e si stanno riducendo a dei bambini che lui deve accudire, raddoppiandone il carico di responsabilità. È d’ispirazione vedere come Lip lotti non solo per se stesso, ma anche per i suoi mentori, però le parole del professore mi hanno fatto amaramente riflettere: il fatto che loro abbiano puntato su Lip non significa per forza che debba accadere anche il contrario; loro hanno visto del potenziale in lui (e a ragione, almeno fino a ora), hanno voluto dargli una seconda possibilità e anche più, ed è giusto che Lip ora la faccia fruttare, ma non è detto che per questo debba ricambiare; probabilmente Youens e Brad hanno già avuto tutto quello che a Lip viene offerto ora e l’hanno gettato al vento, per cui è inutile “perdere tempo” con loro.

Mi piacerebbe che Lip, invece di vedersi come uno spreco di talento, tornasse a vedersi come un ragazzo pieno di possibilità in cui la gente crede; non per forza il suo successo deve essere legato a doppio filo a quello dei suoi mentori, perché dove loro stanno fallendo, lui può ancora uscire vincitore.

Sul resto, mi dispiace continuare a ripetermi, ma c’è poco da dire: parentesi divertenti e poco più. Carl e Debbie continuano le loro vite parallele con delle storie completamente avulse dal contesto – non mi annoiano ma di certo non portano nulla alla trama. Kevin e Veronica partiti alla grande per poi scemare nei soliti schemi; questa volta non si è nemmeno vista Svetlana, quindi la riproposizione del triangolo ha avuto per me ancora meno senso. Frank come previsto sta tornando alle vecchie abitudini: si è scontrato con la dura realtà del precariato e ha capito che la sua è stata solo una breve parentesi felice. È stato facile essere Saint Francis quando tutto andava liscio, ma ora la storia è cambiata. Sarà comunque interessante e, scommetto, esilarante vedere il nuove vecchio Frank in azione – dopo tutto, qualcosa di questo breve cambio di rotta dovrà pure essergli rimasto addosso.

Chiudiamo quindi con la TOP 3:

  • Il discorso fra Lip e Youens in prigione: un momento toccante e una grande prova per Jeremy Allen White.
  • La risoluzione di Fiona, per come ha gestito con maturità la faida con Ian e per come non si sia arresa e abbia cercato di capire le ragioni del fratello.
  • Per solidarietà, una menzione alla faccenda dei colloqui di lavoro – I feel you, Frank.

Rimangono ancora vagamente di contorno le figure si Sierra e Nessa, che, con mia somma sorpresa, sto riuscendo ad apprezzare davvero nonostante il suo viso mi evochi ancora fastidiosissimi ricordi – si sta dimostrando una buona amica per Fiona e francamente non mi dispiacerebbe vederla di più sullo schermo. E a proposito di nuovi volti: secondo voi il bel restauratore Ford potrebbe essere un papabile nuovo interesse amoroso di Fiona?

Per questa settimana è davvero tutto! Vi lascio con il promo della 8×08 e vi auguro Buon Natale!

https://www.youtube.com/watch?v=VO06YMIqcMk

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1 COMMENT

  1. Eccomi a commentare!
    1. Fiona sta sicuramente avendo un grande percorso di crescita, come hai sottolineato tu – e spero che il tizio strambo che ripara porte gratis (ovviamente mi sfugge il nome) non sia un prossimo interesse amoroso, perché non ne sentiamo la mancanza. Fiona sta crescendo da sola e finalmente inizia a darsi il giusto valore.
    2. Anche io per tutto il tempo avrei voluto prendere Ian e scuoterlo, perché questa fissazione per la chiesa non si reggeva. Nessuno infatti ha compreso il motivo e giustamente gli hanno chiesto se assumesse regolarmente i farmaci. Ora, io capisco che dia fastidio che, ogni volta che esprimi dissenso, la gente ti chieda se ti stai curando, ha tutta la mia comprensione. È pur vero che la sua ossessione aveva un lato maniacale (non so se in senso clinico, certo però un po’ oltre la soglia del *normale*). Certo però mi sono molto preoccupata per il suo sguardo finale, quando ha detto “Beh, certo, ci sono cose più importanti”. Onestamente ho pensato al peggio e speravo moltissimo che desse qualche indizio, alla domanda diretta di Fiona.
    3. Mi piace moltissimo la storia di Lip e mi piace il fatto che inizi a comprendere che, se ANCHE gli altri non ce l’hanno fatta, o non ce la faranno, lui invece potrebbe farcela. Non necessariamente il fallimento altrui implica che anche lui fallirà. Perché con Lip ho sempre questa sensazione che non creda di meritarsi quello che è, o di avere una marcia in più, ma che creda di valere meno delle persone che ha intorno. Ovviamente se loro falliscono, nella sua mente, anche a lui capiterà. Invece è giusto, se pur doloroso, lasciare che gli altri scelgano la propria vita, anche gettandola purtroppo. Non che significhi che li salutiamo caramente sulla via della distruzione, ma che, arrivati a un certo punto, abbiamo finito tutte le possibilità
    4. Carl, Debbie, Kevin e Veronica non pervenuti. Fanno ridere quei due minuti, divertono, ma sembrano accessori e basta e la cosa non mi piace moltissimo. Preferirei che anche loro avessero una storyline. In più non comprendo il ritorno di Svetlana, di nuovo scomparsa. E mi ripeto: la storia del Kentucky era way, way molto più interessante di quello che ci stanno mostrando adesso.
    Complimenti per la tua analisi come sempre! Spero che prima o poi ci terrai anche tu un corso di Petalogia (sto già ridendo XD).

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