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Shadowhunters | Recensione 2×18 – Awake, Arise Or Be Forever Fallen

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Shadowhunters | Recensione 2×18 – Awake, Arise Or Be Forever Fallen

Anche il terz’ultimo episodio di questa seconda stagione di “Shadowhunters” è andato in onda. La puntata non ha risparmiato azione e rivelazioni attese (e in un certo senso rassicuranti, diciamolo pure).

Partiamo subito dalla trama. Per quanto sia vero che quello che vediamo dovrebbe svolgersi a Idris, ad Alicante, alcune parti sono state effettivamente prese dai libri e altre sono andate a colmare cose che nei romanzi non si sono viste (alcune, per ora). Tuttavia, anche questa volta gli errori dovuti all’ostinazione insensata di cambiare gli eventi della storia è risultata problematica.
Si può iniziare da Bat Velasquez, che è stato introdotto come un adolescente mondano che viene ferito e si trasforma in Licantropo, quando in realtà è uno dei “veterani” del branco, è più grande di Maia ed è legato a lei. Inoltre, per quanto possano piacere le scene di Maia e Simon, portano quest’ultimo lontano da Clary nei momenti cruciali e più drammatici, in cui il ragazzo è sempre con la sua migliore amica. Per ciò che concerne le tempistiche con le quali lui è passato dall’amare Clary a uscire con Maia, diciamo che teoricamente sono passate delle settimane.
Abbiamo poi Jace, mandato out of character per la fiducia che dimostra in Sebastian. L’intento è chiaramente quello di mantenere alta la tensione nel pubblico, in particolare i non lettori, in merito alla scoperta, da parte dei protagonisti, che quello che credono un alleato è invece il nemico, ciò non toglie che dipingendo un Jace che gli rivela tutto si altera il personaggio, poiché in verità Jace è l’unico che sospetta di Sebastian, sin dal primo istante. Questo particolare può sembrare poco importante, ma non lo è, poiché va a inficiare su Jace nel suo complesso, poiché il ragazzo è molto intelligente e, come direbbe Tyrion Lannister, egli è “an excellent judge of characters”. Dietro tutto il suo sarcasmo, che funziona da barriera protettiva, dietro l’apparente ed estrema sicurezza di sé, dietro la sua tendenza a tenersi tutto dentro e a non parlare con gli altri e a comportarsi come se niente potesse scalfirlo, Jace è un attento osservatore e riesce a inquadrare bene le persone, a capirle.
Ancora, abbiamo Alec e Magnus, anche loro out of character. Alec non liquiderebbe mai la sparizione del fratellino come una questione secondaria e Magnus non solo non andrebbe dalla Regina Seelie, ma nemmeno prenderebbe mai in considerazione di schierarsi contro gli Shadowhunter per via di un suo problema con Alec, né mai riterrebbe quest’ultimo fattore di debolezza per se stesso come leader. E’ esattamente il contrario e se c’è un momento in cui è spaventato dai suoi sentimenti per Alec e li teme come sorta di debolezza, ciò non solo è su un piano strettamente personale e privato, ma è anche in un periodo antecedente a questi eventi, prima che i due si confessino reciprocamente di amarsi. Come detto la settimana scorsa, il tutto serve a dare dinamismo ai due come personaggi e togliere loro quella staticità che avevano assunto a causa dell’accelerazione narrativa data al loro percorso, ma questo li altera nella loro essenza e l’alterazione dei personaggi è un errore narrativo.
Si può aggiungere, poi, che la Regina della Corte Seelie a questo punto della storia non vuole schierarsi contro gli Shadowhunter, né vuole distruggerli, al contrario, in “Città di Cenere” e “Città di Vetro” lei si schiera con loro contro Valentine. La Regina ha delle mire e dei piani, ovviamente, ma non può sapere se avrà modo di perseguirli e il punto è e resta che in questa parte della storia schiera la sua Corte con gli Shadowhunter contro Valentine, non convoca alcun consiglio dei Nascosti per organizzare una coalizione contro di loro e anzi, manda un suo inviato a Idris, al Consiglio degli Shadowhunter. L’atteggiamento che le vediamo avere è prematuro.




Il più grande aspetto negativo, però, riguarda Sebastian-Jonathan Morgenstern e Max. Non solo è piuttosto assurdo che Max sia attaccato a macchinari ospedalieri perché i Fratelli Silenti sono coloro che si occupano delle cure mediche di norma (e al massimo a loro si affiancano gli Stregoni), non solo è assurda la faccenda del “resettare il cervello-la mente” di Max (che peraltro al suo risveglio ha mostrato di ricordare tutto, quindi cos’hanno “resettato”?), ma questa parte presenta una grave alterazione degli eventi. Ad Alicante, a casa Penhallow, Sebastian-Jonathan uccide Max. Con un martello. E lo uccide non perché Max abbia scoperto la verità sulla sua identità, ma per un semplice sospetto di Max, che ha visto qualcuno (non sa chi) compiere un’azione che lo ha incuriosito, diciamo. Non rivelo subito quale sia quest’azione, magari hanno intenzione di usarla e non voglio fare spoiler a chi non ha letto i libri, ma il punto è che Max accenna a ciò che ha visto in presenza di quello che tutti credono essere Sebastian Verlac e quest’ultimo approfitta di un momento di grave crisi e uccide Max, che non ha ancora otto anni. E, non pago, Sebastian-Jonathan tenta di uccidere anche Isabelle. Il problema è che la morte di Max è un punto fondamentale per gli Shadowhunter, per i Lightwood. La perdita del loro bambino porta poi al dissolvimento del matrimonio di Robert e Maryse, anche se i due fanno in modo di restare in buoni rapporti, e soprattutto il dolore per l’immane tragedia subita li porta non solo a rifiutare Valentine una volta per tutte e a collaborare con Luke e Magnus che vogliono unire Shadowhunter e Nascosti per combattere contro Valentine, ma li toglie anche definitivamente dai sospetti di avere ancora contatti e interessi a unirsi a quest’ultimo. La morte di Max è uno shock per il mondo Shadowhunter perché Max è solo un bambino che non ha ricevuto nemmeno la prima Runa ed è un bambino Shadowhunter, ucciso non da un demone, come capitato ad altri, ma da un altro Shadowhunter. E l’evento è, ovviamente, anche un momento chiave per i ragazzi: per Isabelle, che si sente terribilmente in colpa ed è quella che reagisce peggio; per Alec, che non smetterà mai di sentire il dolore della perdita del fratellino e in un certo qual modo il senso di colpa per aver affidato lui e Isabelle a Sebastian e non aver capito; per Jace, totalmente sconvolto dalla morte del suo fratellino adottivo e che, proprio in seguito a questo evento, decide di dover essere lui a fermare Valentine, in quanto il solo che può avvicinarsi tanto, assumendosi quindi la responsabilità della salvezza di tutti, Shadowhunter e Nascosti allo stesso modo, senza distinzione alcuna; per Clary, che si trova davanti al fatto che suo padre e quello che poi scopre essere suo fratello non hanno limiti e capisce quindi che entrambi devono essere eliminati fisicamente e, com’è ovvio immaginare, si sente in colpa perché è stato suo padre (e poi, quando scopre chi è Sebastian in realtà, suo fratello) a causare la morte del piccolo Max. La scena in cui Jace (per primo) e Alec si accorgono che Robert tiene tra le braccia il corpicino senza vita di Max, piangendo disperato per la perdita del suo bambino, e poi con Clary raggiungono lui, Maryse e Isabelle è straziante: Isabelle accarezza i capelli di Max, Alec si inginocchia e prende la sua piccola mano tra le sue, Jace è devastato e Clary si sente male dinanzi a questa terribile realtà.


Veniamo ora agli aspetti positivi.
Maia e Simon. Le loro parti sono del tutto inventate, ma, questione Bat a parte, come detto la settimana scorsa costituiscono un raccontare qualcosa che nei libri non si vede e come principio non è sbagliato.
Inoltre, è emersa la storia di Maia, che è quella ideata da Cassandra Clare. Tale scena in particolare tra Maia e Simon è stata molto bella e toccante.
Luke ha avuto qualcosa da fare (tralasciamo la parte della sua collega che li spia), si è ricordato di essere un Alfa (anche se sulla storia sbagliata e tralasciamo che il branco “ammutinato” sia accampato nel luogo che l’anno scorso ci è stato mostrato come entrata secondaria della Città Silente – quello in cui Jace e Clary salvano Meliorn –) e quindi c’è da sperare che continui a ricordarlo e che gli autori gli diano del materiale che lo renda credibile come tale.

Jace e Isabelle hanno avuto le perfette reazioni a quanto accaduto a Max (sebbene dovessero essere riferite alla morte del fratellino), così come Alec, con il suo “Son of a bitch”, che aveva ragione di esistere (ebbene sì, Alexander Gideon Lightwood impreca quando è particolarmente stressato), anche se fosse piuttosto ovvio che il messaggio non proveniva da Alec.

Alec e Magnus. Per quanto fosse scontato che il fatto che ciò che è successo a Max sarebbe stato usato come tentativo di riavvicinamento e nonostante i momenti in cui i due personaggi sono stati alterati, le parti del flashback sono state davvero belle. Certo, sarebbe stato meglio se la loro storia e la loro evoluzione fosse stata raccontata a dovere, ma ciò non toglie che i flashback sono stati molto belli, sia per i momenti in se stessi che per la loro costruzione (luci, musica, colori…). Ne abbiamo avuti due: il primo alla notte in cui, nella S1, curarono Luke e Alec fornì la sua forza a Magnus, restando poi a bere qualcosa e passando la notte nell’appartamento di Magnus; e, come chiaro a tutti, la loro prima volta. Devo dire che personalmente mi aspettavo che le scene dei due a letto non fossero una riappacificazione ma un flashback, ma ciò non toglie che, come detto, sono stati dei bei momenti. Il particolare degli occhi è stato davvero stupendo, così come l’ennesima verità (e perla di saggezza) di Magnus: “La chiave per non avere paura è non avere nulla da perdere.”




Jonathan-Sebastian. Anche in questo episodio abbiamo assistito ad alcuni momenti non da lui, ma il sorriso quando si è allontanato dai Lightwood riuniti attorno a Max è stato perfetto. E lo è stato perché Jonathan non ha alcun rimorso nei romanzi per aver ucciso Max, per aver tentato di uccidere Isabelle, per nessuna delle persone che ha ucciso e uccide. Non ha mai rimorsi, non ha nemmeno il dubbio di aver fatto qualcosa di terribile, anzi, il contrario. Lui gode nell’uccidere.
Inoltre, molto bella la scena del combattimento nei sotterranei dell’Istituto, così come quella con Clary.







Infine, ecco la rivelazione che si aspettava (e che personalmente sapevo sarebbe arrivata): quello specchietto non era LO Specchio Mortale, era un diversivo. Lo Specchio è il Lago Lyn. Ecco il perché degli effetti in seguito al berne l’acqua ed ecco il perché della visione, che non ho voluto spiegare la settimana scorsa per non fare spoiler, ma della quale avevo intuito questo preciso significato. Clary si è vista riflessa dentro il Lago Lyn e anche la Spada Mortale era apparsa due volte, sia a destra che a sinistra, riflessa anch’essa. La visione le stava dicendo che il Lago Lyn era lo Specchio Mortale.
Si torna, pertanto, a Idris.

Bene, anche per questa settimana mi fermo qui e vi lascio con il promo del prossimo episodio, “Hail and Farewell” (titolo preoccupante?).

 

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

5 COMMENTS

  1. Rieccomi a commentare, anche se con un po’ di ritardo!
    L’episodio nel suo complesso non mi è dispiaciuto affatto. Belle le scene d’azione, soprattutto con Clary: preferisco decismente questo suo lato intraprendente e combattivo piuttosto della “gatta morta” che a volte ci propinano e che, come sai, penso vada a rovinare anche i tentativi di miglioramento di Katherine come attrice. Belli i flashback Malec: concordo sul fatto che stiano deteriorando la loro storia a puro servizio di una trama non costruita proprio brillantemente e che sarebbe stato bello vedere questi momenti come evoluzione della oro storia (invece di passare dall’amore impossibile alla coppia sposata in 10 puntate), però alla fine ho ceduto con l’atteggiamento di una mamma alla recita del figliolo – “Quelli sono i miei bambini” anche se stonano come un albatros in agonia. E ultima ma non ultima, bellissima Maya: la sua storia mi ha commosso e mi piace la profondità che stanno dando al suo personaggio. Punto decisamente positivo.
    Concordo però anche sui punti negativi, in primis Max. Come dicevo la volta scorsa il personaggio che mi trovo davanti non mi suscita grande empatia, forse perchè gli hanno tolto parte dell’innocenza di cui parli quando descrivi il ragazzino dei libri. Il salvataggio in extremis l’ho trovato una forzatura di proporzioni bibliche, da leggersi anche come “non avevo visto arrivare il crossover con Mr Robot”: reset del cervello (che già di per sè trova poco spazio nella società degli shadowhunters, e ribadisco il mio parere da non lettrice…) pericolosissimo, rischiosissimo, un sacco di issimo letali, e poi dopo dieci minuti si sveglia fresco come una rosa con rinnovato istinto da robocop. Dal colpo che aveva subito non mi aspettavo che morisse, però avrebbero potuto trovare un metodo più credibile per curarlo.
    Mi ha lasciata perplessa anche l’improvvisa perspicacia del gruppo. Max era vicino alla scatola di Jonathan quindi deve sapere la sua vera identità e lui è all’interno dell’istituto sotto mentite spoglie. So obvious… soprattutto per quelle stesse quattro persone che hanno avuto sotto gli occhi per tutto questo tempo un estraneo creepy da far paura e non si sono mai fatti nemmeno una domanda. Il tutto è stato utile per far procedere l’azione, ma a mente fredda poi ti lasciano veramente tanto da pensare. Se l’intento era comunque salvare Max, perchè non allungare di poco i tempi e far rivelare a lui l’identità di Sebastian?
    E poi mi è sorto un altro dubbio… ma sto benedett istituto non dovrebbe essere a prova di demone?? Non ci ho pensato prima (era un dubbio che avevo avuto anche all’epoca di Jace, quindi magari mi avevi già risposto), ma qualcosa avrebbe dovuto segnalare la presenza di sangue demoniaco no?
    E ultima cosa, giuro ultima, riguardo lo specchio (posto che non mi ero accorta che nella visione si vedeva anche il riflesso di Clary, io avevo notato solo due spade…): quindi il lago è effettivamente lo specchio, o il vero specchio è nascosto nel lago e conferisce quindi alle sue acque quei particolari poteri? E se il portacipria non era il vero specchio, perchè guardandoci dentro Clary ha rivisto la sua visione del Lago Lyn? Supponendo che ci sia una spiegazione logica che va oltre alla fervente immaginazione dei creatori dello show. Comunque brava Jocelyn, bella mossa, due morti per lo specchietto da borsa e non è nemmeno di Dior… mi chiedo se Eliot e Dorothea (e anche la stessa Jocelyn) sapessero di proteggere un falso…

    • Ed eccomi a risponderti!
      Su Clary e Katherine sai che concordo con te.
      I flashback Malec: stessa reazione, sono una delle mie coppie preferite (e personaggi anche presi singolarmente) dai libri, ma se cerco di restare lucida questi difetti emergono chiaramente e vanno sottolineati.
      In ogni caso, i flashback sono stati belli, non c’è che dire.
      La storia di Maia è notevole, infatti. Maia è un gran bel personaggio, giovane ma davvero intelligente e divertente, anche.
      Max: hai ragione, in più c’è proprio quello che tu hai sottolineato, ovvero il fatto che è tutto pericolissimo, tutto -issimo, e poi si risveglia senza problemi. Dico, almeno tenetelo in coma, no?
      E anche sul discorso del gruppo, in relazione a Max, non ti si può certo dar torto. Anche se almeno hanno messo il particolare della scatola e i ragazzi hanno fatto due più due trovando Max incosciente perché chiaramente aggredito e la scatola accanto a lui. Almeno hanno messo degli indizi plausibili.

      Su Jonathan-Sebastian: devi ricordare che lui ha anche sangue angelico. E’ comunque un Nephilim. Il sangue di demone gli ha bruciato l’umanità e lo ha reso demone nel senso di malvagio, ma non ha fatto venire meno la sua natura biologica di Nephilim. Ed è per questo che Valentine lo ha creato così. Ricorda: gli serviva un’arma, ovvero qualcuno che potesse essere Nephilim e quindi passare innosservato, ma avesse anche altre caratteristiche.
      Detto ciò, è anche vero che, per quanto lo si veda entrare e uscire da Idris e Alicante come vuole (ci è cresciuto, anche, in verità), è altresì vero che non mette piede all’Istituto di New York e prima di vederlo entrare in un Istituto ci vuole un bel po’ di tempo e le circostanze in cui vi entra sono particolari. Non posso svelarle.

      Clary: e sì, lei si vede riflessa, nella visione, nel Lago Lyn. Il Lago Lyn è lo Specchio Mortale, non c’è nient’altro. E lo è per un motivo preciso, ma non posso dirlo, ancora.
      Sullo specchietto da borsetta non c’è altra spiegazione logica rispetto a quella dell’invenzione degli autori, perché nei libri non esiste.
      “Due morti per lo specchietto da borsa e non è nemmeno di Dior”! XD XD XD
      Che dire, hai ragione.
      Sul tuo ultimo dubbio: direi di no a giudicare dalle parole di Dorothea, ma non posso darti una risposta precisa perché, di nuovo, invenzione degli sceneggiatori. Se pensi che nei libri Dorothea muore a metà o poco più del primo romanzo…

      🙂

  2. Eccomi come sempre tardissimo!!
    Condivido tutto quello che hai scritto, e anche col commento sopra!
    Bellissimi i flashback Malec, su instagram avevo visto uno sneak peak in cui mostravano la scena a letto e ho pensato “Per L’Angelo, ti prego fa che non facciano pace così dal niente”, e infatti era un flashback, grazie a Dio.
    Mi spiace non aver visto queste scene prima, avrebbero potuto costruire la loro storia in modo diverso, con più calma, senza inventare matrimoni combinati e altre cose assurde.
    Max…. Ti avevo detto che speravo con tutta me stessa che morisse, tolto il fatto che per me quello non è il Max dei libri, ma come dicevo, e come hai sottolineato tu, la sua morte è un motore importantissimo nei libri.
    Poi vabbè, mi associo all’assurdità della procedura dei Fratelli Silenti che si risolve in 20 minuti, restituendoci un Max badass senza nemmeno un graffio e con la memoria intatta, bo.
    Jonathan/Sebastian meraviglioso, ah Will Tudor che attore stupendo, proprio l’espressione gelida che ho sempre immaginato in faccia a Sebastian, ma ho due dubbi:
    1. In precedenza ci era stato detto che lui poteva assumere l’identità di chi vuole, quindi, perchè faticare? Non poteva assumere l’identità di Jace per andare a prendere lo specchio, o di qualunque altro Shadowhunter per far ricadere la colpa su di lui?
    Perchè farsi smascherare così, senza impossessarsi dello specchio, poteva guadagnare tempo trasformandosi in chi voleva.
    Perchè parlarci di questa abilità se poi non l’ha mai più sfruttata?
    2. In base a cosa Clary ha avuto sospetti su di lui alla fine? Lei fissa l’elettro e poi corre dietro a lui. Cosa ha visto? C’era per caso del sangue sul frammento di elettro e io non l’ho notato?

    Sono felice che Maia abbia nominato Jordan (cosa che speravo la settimana scorsa), so che è presto, ma aiuta a farci conoscere di più lei, la sua storia, cosa ha vissuto (tale e quale ai libri, grazie autori).
    Bat è ancora una volta un personaggio preso dai libri e utilizzato in tutt’altro modo, senza contare che mentre leggevo io me lo immaginavo più tipo Alcide Herveaux di True Blood, non sto sbarbatello.
    Che nessuno abbia mai avuto il minimo dubbio su Jonathan/Sebastian è ridicolo, per me Jace è non pervenuto da un bel pò di episodi, spero si svegli, perchè addirittura dare il nome della tomba in cui è custodito lo specchio mi ha fatto maledire i sette dei!
    Luke che fa cose è sempre apprezzabile anche se mi chiedo a che caspita serva la collega e cosa stia combinando spiandolo.

    • E altra domanda…. Come mai non c’è anche Raphael negli incontri con la Regina Seelie? E’ stato informato della Spada??

      • Ciao!

        Magnus e Alec: devo dire che anche io ho preferito che quelle scene intime fossero un flashback, perché come per te un sesso riparatore mi sarebbe sembrato un modo un po’ troppo frettoloso di sistemare la situazione tra loro.

        Max: sì, ancora una volta hanno perso il punto fondamentale di un evento e/o di un personaggio.

        Jonathan-Sebastian: Will è strepitoso e quel sorrisetto dimostra quanto sarebbe favoloso se gli dessero il vero Jonathan-Sebastian Morgenstern, gelido e spietato.
        Per ciò che concerne le tue domande in merito a lui:
        1 – Sì, avevano detto una cosa simile, ma devono mostrare ciò che lui è in grado di fare e tecicamente il suo aspetto è quello che effettivamente dovrebbe avere il personaggio, quindi cambiarlo non sarebbe giusto;
        2 – Esatto, lei vede sangue sul pezzo, ecco perché va da lui e gli prende la mano.

        Maia: sì, indubbiamente è così, basta però che per ora sia solo un averlo nominato e non di più.
        In effetti Bat anche io lo immaginavo non proprio come Alcide (che è enorme), ma su quello stile diciamo. Questo adolescente non va bene.

        Su Luke e Jace concordo.
        Ah, la collega di Luke… la storyline inutile quanto Lydia.

        Grazie mille! 🙂

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