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Shadowhunters | Recensione 1×06 – Of Men And Angels

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Shadowhunters | Recensione 1×06 – Of Men And Angels

Ormai possiamo dire di essere a metà della stagione di Shadowhunters. Si può dire che i due episodi precedenti sono stati migliori. “Of Men And Angels”, che ha visto la rivelazione di alcune verità sconvolgenti ed esplosive, pur avendo dei momenti ben realizzati ne ha anche altri decisamente discutibili.

Come sempre, iniziamo da questi ultimi.

Sui tecnici della Telecom non mi pronuncio, ripeterei cose già dette e invariate (questa settimana ne abbiamo anche uno che usa un iPad – lo sapevo che lì in mezzo c’erano anche i tecnici Apple – e gira un simbolo su uno schermo! WOW. Emozionante, vero? Almeno possiamo sapere come avere quelle immagini, in particolare quella sull’iPad, così la scarico e la uso come sfondo del mio? Già che state lì a fare le persone moleste rendetevi utili, grazie. E Maryse che si preoccupa del fatto che sentano il discorso tra lei e Isabelle! Tranquilla Maryse, non vedono, non sentono e soprattutto non parlano). Qualcuno mi spieghi perché abbiamo questa folla e Hodge, che è un personaggio molto importante, appare e scompare come il Fantasma Formaggino.
Sull’Istituto, stesso discorso: vediamo il salottino privato, anche quello più in linea con lo stile descritto nei romanzi, e a maggior ragione non si capisce perché non abbiano realizzato così tutto l’edificio, risparmiando anche in elettricità. Misteri degni di Adam Kadmon.

1453313_756038474413295_1664901190_nIl particolare che mi ha fatto assumere l’espressione confusa di Jack Sparrow è il veleno del morso dell’Alpha con le sue conseguenze su Luke. Tralasciando il fatto che sì, Luke rimane ferito nello scontro, ma non così gravemente e, anzi, in sostanza fa tutto da solo o quasi… Primo: questo non è The Originals. Non ci sono morsi velenosi per chi già è un Nascosto di quella determinata specie. Secondo: i Licantropi, come dimostrato dallo stesso Luke nell’episodio due e nello scorso, possono trasformarsi quando vogliono (plenilunio a parte, che induce la trasformazione in automatico), quindi cosa significa “Trasformazione incontrollata”? Terzo: perché complicarsi la vita così con la narrazione? Bastavano le profonde ferite, per le quali si poteva rendere necessario l’aiuto di Magnus. Scelta semplice, lineare, e quindi non foriera di contraddizioni narrative.

Ciò che veramente mi ha fatto reagire come Damon Salvatore in macchina sono due cose: parte del racconto su Valentine e l’organizzazione del matrimonio combinato per Alec. HELL NO.

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Cominciamo da Valentine, perché tale aspetto si riflette anche su Luke e Jocelyn. Premetto che il racconto su di lui è generalmente corretto, ma l’errore grave ricade sulla spiegazione di ciò che ha innescato lo sfogo della sua violenza arbitraria, crudele e terribile, della sua xenofobia e degli esperimenti folli eseguiti anche su se stesso. Ed è un errore grave perché in qualche modo sminuisce la portata di questo personaggio che è l’Hitler della saga, con una politica analoga a quella di Voldemort di “Harry Potter”. IL Villain (non mi stancherò mai di ripeterlo), le cui azioni hanno radici lontane rispetto al presente della narrazione e avranno conseguenze terribili e orribili fino alla fine della storia.
La violenza di Valentine non è scatenata dalla scoperta di un sentimento tra Jocelyn e Luke. Primo, Luke è sì innamorato di Jocelyn da sempre, ma non sa, né ha mai saputo, di essere ricambiato, l’unica cosa che ha sempre saputo è che Jocelyn lo amava e lo ama come un fratello. E’ vero che Valentine aveva capito che il suo parabatai era innamorato di sua moglie e sì, un motivo per il quale lo ha tradito in modo così orribile, facendolo cadere in una trappola in cui Luke doveva morire per mano dei licantropi (e, una volta scoperto che Luke era sopravvissuto ma aveva contratto la licantropia – che in questa storia è una malattia demoniaca –, ha cercato di convincerlo a suicidarsi utilizzando come strumento di persuasione l’onore), è stato anche quello di sbarazzarsi di lui per evitare anche solo il rischio di perdere Jocelyn, ma questo è un motivo in un insieme molto più grande e complesso.

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La violenza di Valentine contro i Nascosti e contro il Clave è esplosa a causa della morte dei suoi genitori: suo padre fu ucciso da alcuni licantropi e la madre morì di dolore per questo. Fu questa tragedia a rendere Valentine intollerante, a portare all’estremo il suo razzismo (inculcato dalla loro società) e farlo divenire xenofobia, a portarlo a parlare di necessità di mantenere la purezza della razza umana in genere mediante l’eliminazione di tutti i Nascosti. E, di conseguenza, a fargli affermare che il Clave va annientato e ricostruito perché corrotto e non davvero difensore della Legge.
(Piccola precisazione per chi non ha letto i romanzi: c’è distinzione tra la legge mondana e quella del Clave, poiché quella mondana è creata dagli uomini, mentre quella del Clave, della loro società, è LA Legge – da scrivere proprio con l’iniziale maiuscola –, data a Jonathan Shadowhunter, il primo di loro, dall’Angelo Raziel, dunque discesa dal Cielo. Ecco uno dei motivi per i quali gli Shadowhunter sono così arroganti ed estremisti… vedete qualche corrispondenza con la nostra realtà? Ebbene sì.)
Nel rendere già concreto un sentimento tra Jocelyn e Luke non c’è niente di male ma, come è evidente, il vero motivo che si cela dietro la crudeltà di Valentine è molto più profondo e complesso della gelosia sentimentale. Quando tale violenza esplose, lui e Jocelyn erano sposati e ci volle tempo perché lei si accorgesse di ciò che era divenuto (o era davvero) suo marito; infatti, Valentine le teneva nascosta la maggioranza delle sue azioni e dei suoi esperimenti, proprio per evitare che lei si allontanasse da lui (e non solo, ma non vado oltre perché sarebbe spoiler). Prima del piano architettato per uccidere Luke, Valentine si era accorto della vicinanza tra quest’ultimo e Jocelyn, si era accorto che Luke era innamorato di lei, ma il problema scatenante il tradimento perpetrato da Valentine fu soprattutto che Luke aveva cercato di dissuaderlo dai suoi propositi, aveva iniziato a mettere in discussione la sua ideologia e la sua “politica”, il modo in cui guidava il Circolo, nonché i suoi esperimenti (che aveva in qualche modo scoperto), e pertanto, agli occhi di Valentine, Luke era divenuto una minaccia sotto ogni punto di vista, in ultimo anche quello sentimentale, in quanto aveva paura che Luke potesse mettergli contro Jocelyn prima di tutto ideologicamente, e in secondo luogo anche che lei potesse innamorarsi di lui (ma questo aspetto è una conseguenza di tutto il resto).

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Alla luce di tutto ciò, è molto riduttivo spiegare il tutto con “Io e Jocelyn ci eravamo innamorati, anche se la nostra relazione non si concretizzò mai, e lui si sentì tradito”. Riduce Valentine a un marito arrabbiato perché tradito dal migliore amico e dalla moglie sotto un punto di vista sentimentale, e danneggia lo spessore che invece egli ha e deve avere come villain della storia.
Spero, quindi, che in qualche modo questa lacuna venga colmata.
Peraltro non è nemmeno vero che Jocelyn e Luke combatterono contro Valentine. La verità è che, nonostante i loro errori, Luke e Jocelyn sono degli eroi: quando si resero conto di ciò che voleva fare Valentine cercarono di fermarlo. Anche questo è stato ridotto troppo nella narrazione. I due non si limitarono a tentare di far cambiare idea a Valentine, i due organizzarono la Rivolta di nascosto, a rischio delle proprie vite. Luke, che Valentine credeva morto (pensando che si fosse ucciso), divenne l’Alpha di un branco di Idris e iniziò a incontrarsi in segreto con Jocelyn, e con lei inviò messaggi alle altre razze per metterle al corrente dei piani di Valentine e del Circolo, che consistevano nell’imprigionare gli alti rappresentanti dei Nascosti (Vampiri, Licantropi, Stregoni e Fate) nella Sala degli Accordi in occasione della firma dei nuovi Accordi tra Shadowhunter e Nascosti, al fine di trucidarli tutti e scatenare una guerra totale. Preciso per chi non ha letto i romanzi: gli Accordi sono trattati di pace introdotti nel XIX secolo che posero fine alla persecuzione secolare dei Nascosti (della quale si parla ampiamente nel “Codice”), con i quali venne assicurata loro la protezione, la pacifica convivenza (in teoria, di fatto non è andata proprio così, le vecchie abitudini sono dure a morire, come suol dirsi), e con i quali i Nascosti accettarono di seguire la Legge (anche qui, a volte più in teoria che in pratica).
Il Clave fu avvisato sempre grazie a Luke e Jocelyn e circondò la Sala degli Accordi, impedendo il massacro dei Nascosti, facendo cadere il Circolo in trappola, fermandone le attività illecite e arrestandone alcuni membri.
Come fa Magnus a saperlo? Magnus lo sa perché lo visse in prima persona, in quanto lui era già il Sommo Stregone di Brooklyn all’epoca, fu presente alla Rivolta, era nella Sala degli Accordi e combatté contro il Circolo, uccidendone dei membri.
Furono Jocelyn e Luke a salvare gli Accordi, a salvare e assicurare la coesistenza, a impedire il caos, l’anarchia, l’affermarsi di una sorta di dittatura, a impedire il massacro di migliaia di innocenti e a evitare la guerra tra Shadowhunter e Nascosti, una guerra che avrebbe portato all’annientamento reciproco. Furono Jocelyn e Luke a far cadere Valentine e il Circolo.
E sì, Jocelyn aveva la Coppa Mortale con sé, nascosta, e partì con essa.

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Nel frattempo in quegli anni era nato il primo figlio di Jocelyn e Valentine, Jonathan Christopher, che lei, il giorno della Rivolta, aveva lasciato alle cure dei suoi genitori… e come dice Luke, essi morirono per mano di Valentine (anch’egli sopravvissuto alla trappola nella Sala e fuggito a sua volta, dopo aver urlato loro che si sarebbero pentiti di averlo tradito), come vendetta nei confronti della moglie che lo aveva tradito. Non sentimentalmente, ma ideologicamente, politicamente.
Questo è Valentine Morgenstern. (E non solo, c’è altro, ma non aggiungo nulla per non fare spoiler.)
E questo si sarebbe dovuto narrare per rendere giustizia al suo personaggio, che per quanto malvagio è molto complesso, e anche a quelli di Jocelyn e Luke, che non sono due traditori, sono due eroi.
Spero che qualche precisazione venga inserita, prima o poi.
(Per chi non ha letto i libri: Morgenstern, ovvero Morningstar. Sì, il cognome di Valentine, quindi di Clary, di quell’antica famiglia Shadowhunter, è l’appellativo di Lucifero, “La Stella del Mattino”, ovvero la più luminosa. E come la caduta di Lucifero, quella della famiglia Morgenstern è la più rovinosa, dunque la risalita la più ardua e dolorosa.)

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Infine, il matrimonio combinato per Alec.
Va bene, è vero che i Lightwood sono nei guai (come se fosse una novità), ed è verissimo dunque che il Clave, a Idris, sta approntando misure per metterli sotto inchiesta a causa di ciò che sta avvenendo a New York, come emerge sin dalle primissime pagine di “Città di Cenere”, il secondo volume di “The Mortal Instruments”, ma… un matrimonio combinato?! Ma cos’è, il XVIII secolo, di nuovo?! Gli Shadowhunter sono una società razzista, arrogante, omofoba, incapace di imparare dai propri errori… ma almeno nel XX e XXI secolo permettono, all’interno di essa, di sposarsi con chi si vuole. I Fairchild, i genitori di Jocelyn, non volevano che lei sposasse Valentine (profetici, potremmo dire), ma nessuno impedì il matrimonio.
Per di più, Robert e Maryse ritengono i propri figli (Alexander, Isabelle e Jace, ovviamente) troppo giovani per qualunque cosa, figuriamoci un matrimonio! Certo, in questa versione Isabelle e Jace hanno diciotto anni invece di sedici e di quasi diciassette, dunque Alec venti, invece di essere alla soglia del diciottesimo compleanno (che nella società Shadowhhunter, nei romanzi, segna l’entrata nella maggiore età e conferisce la possibilità di partecipare alle riunioni del Consiglio a Idris, alle quali ai minorenni non è consentito prendere parte, e quindi di votare le decisioni), ma di conseguenza il tutto va messo nella giusta prospettiva, ovvero evidentemente la maggiore età è innalzata e non è più a diciotto anni e Alec è comunque ancora troppo giovane, dal punto di vista dei suoi genitori (nonostante la loro generazione si fosse sposata e avesse avuto figli proprio intorno ai diciotto-vent’anni).
E’ chiaro che tale scelta è uno strumento narrativo per conferire drammaticità al tutto, personaggio di Alec compreso, nonché al suo rapporto con l’eventuale e vero interesse romantico, ma… per piacere! Alec è già abbastanza drammatico così e la situazione anche. Non c’è proprio bisogno di una linea narrativa di questo genere.

Ora passiamo alle parti per così dire “neutre”.
Maryse, ancora una volta, è stata spaventosamente Maryse. Come avevo specificato la scorsa volta, è emerso il suo amore per i figli, in particolar modo nel discorso con Alec, su quando lui era bambino.

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Il discorso con Isabelle invece, fa emergere ulteriormente la verità che noi lettori sappiamo su di lei e sul suo passato (e che immagino verrà rivelata).
Ad alcuni forse può non essere piaciuta la “trasformazione” di Izzy, ma posso dire ciò che ha immediatamente trasmesso a me: nei romanzi Maryse e Robert cercano di rendere i figli come loro, di plasmarli a loro immagine e somiglianza, fare in modo che Alexander, e Isabelle in particolare, siano come loro vogliono che i due figli siano, anche soffocando le loro personalità, dunque chi i ragazzi sono davvero. Pertanto, ciò che io ho compreso dalla scena di Isabelle è che essa è simbolica sotto un doppio punto di vista, in quanto rende concreto proprio questo tentativo dei due genitori sui figli e mostra come Isabelle sia disposta a fare qualunque cosa per la propria famiglia, anche trasformarsi in una versione più giovane della madre, in particolare per proteggere Alec.

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Visivamente è impressionante la somiglianza tra madre e figlia, e questo è un tratto che corrisponde a quanto viene detto nei romanzi: come Clary è la copia di Jocelyn, Isabelle è la copia di Maryse. E questa somiglianza così spiccata ed evidenziata non è un caso, poiché serve a sottolineare quanto le due ragazze, pur con quell’incredibile somiglianza fisica, sono e saranno diverse dalle rispettive madri.
A mio avviso non c’è dubbio infatti che Isabelle tornerà se stessa; io credo che questo sia parte del percorso evolutivo che vogliono far compiere al suo personaggio (spero).

Poiché Maryse Lightwood non bastava, eccola seguita dal marito Robert Lightwood. Che dire… ne sentivamo la mancanza.

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Fisicamente non abbiamo una corrispondenza totale al personaggio descritto nei romanzi (al riguardo possiamo però dire che la giustizia divina, o il karma, ha colpito sia Robert che Valentine facendo loro perdere i capelli…), e non è ancora davvero definito come personalità, ma da questa breve apparizione si può dire che in genere sembra di avere il Robert dei romanzi.
I suoi discorsi rispecchiano la situazione che va via via creandosi in “Città di Ossa”, e che viene palesata sin dalle prime pagine di “Città di Cenere”. Inoltre, trasuda tutta l’arroganza e la boriosità tipiche della famiglia, e di Maryse e Robert stesso in particolare.
Come ho detto poco fa, non è una novità che i Lightwood siano nei guai. In passato la famiglia si è macchiata più volte di atti che hanno ne hanno disonorato il nome, ed è toccato ai figli riabilitarlo (avviene in un’altra delle saghe che compongono “Le Cronache degli Shadowhunters”), esattamente come Maryse e Robert fanno intendere ad Alec e Isabelle. La loro sembra quasi una storia che si ripete ciclicamente… c’è da augurarsi che questa sia l’ultima volta.

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Almeno l’entrata in scena anticipata di Robert Lightwood ha portato con sé quella del piccolo Maxwell.
Posto che qualcuno deve togliere a quel povero bambino quel completo (sebbene sia chiaro indice del tentativo di plasmare i figli, da parte di Robert e Maryse, sin dalla tenera età) e deve mettergli un paio di jeans e un maglione, anche se non ha gli occhiali sembra l’adorabile Max dei romanzi. Amato da tutti, un po’ pasticcione a volte ma tenero e buono, nonché un po’ scocciato dall’essere sempre mandato via quando le cose si fanno interessanti.
Se qualcuno gli mettesse mai in mano un manga sarebbe la fine di tutti noi amanti della saga.
E dobbiamo ancora vederlo con Jace.

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Passiamo agli aspetti positivi.
Iniziamo con Jace e Simon. Finalmente emerge prepotentemente l’astio tra i due (a parte il litigio di due puntate fa). Certo, nel romanzo Jace non pronuncia queste parole, ma il suo atteggiamento è quello che vediamo qui. Spero che si cominci a vedere anche la sofferenza di Jace però, per il legame che intercorre tra Clary e Simon.
Il confronto tra i due ha una sua bellezza, perché Simon e Alec subiscono lo stesso atteggiamento, il primo da parte di Clary, il secondo di Jace. Questi ultimi non hanno alcuna idea di ferire Simon e Alec, che non potrebbero amare di più nemmeno se ne condividessero il sangue, dunque non lo fanno neanche in modo apposito, eppure è questo che avviene. Simon non se la prende con Clary, ma con Jace, esattamente come Alec, che non scarica la sua sofferenza su Jace ma su Clary.
Jace e Clary hanno stravolto reciprocamente il mondo dell’altro e, con esso, all’inizio anche quello di coloro che ne sono innamorati (o credono di esserlo), travolgendo queste persone come un uragano, levando loro ogni certezza. E non ne sono nemmeno consapevoli (almeno ora). Per questo è bello anche il particolare di Jace che si sente in colpa per aver ferito Simon.
Jace non è il bad boy che cambia per amore, lui è già un bravo ragazzo che ama i suoi fratelli, il suo parabatai, le persone che lo hanno cresciuto (Maryse e Robert, dunque) e che considera i propri genitori, per quanto adottivi. Jace è solo chiuso in una fortezza che ha costruito attorno a sé per ciò che gli è capitato quando era solo un bambino (il che è del tutto naturale).
Ed è assolutamente in character il fatto che sia lui a rendersi conto che Simon sta subendo le conseguenze di quanto avvenuto al Dumort, e dunque glielo domandi espressamente. Jace è un ottimo osservatore delle persone. Lui non parla, ma osserva e capisce.

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Passiamo a Clary e Luke.
Nonostante non mi sia chiaro cosa sia quella sorta di dimensione in cui… diciamo lo spirito di Luke incontra quello di Jocelyn (e forse non voglio nemmeno saperlo, spero sia solo un’allucinazione), i momenti tra i due non sono affatto male, in quanto emerge il profondo rapporto che li lega, con il riconoscimento da parte di Clary del fatto che Luke sia sempre stato un padre per lei. Suo padre. E il rapporto tra Luke e Clary è uno degli aspetti più belli della saga, poiché nonostante il suo passato (ebbene sì, Luke era uno Shadowhunter, il migliore amico di Valentine, il suo parabatai, il suo braccio destro nel Circolo), Luke è un uomo meraviglioso: saggio, saldo, coraggioso, forte e amorevole. E soprattutto è empatico, non solo nei confronti di Clary. Per quanto sia giovane, Luke è il padre che tutti vorrebbero avere (come testimonia il fatto che, nonostante lui sappia che persona sia Valentine, non voglia rivelare a Clary l’aspetto più terribile, per cercare di preservare in lei un minimo, un briciolo della figura del suo vero padre). Ed è dotato di notevole ironia.
E’ bello che, per quanto lentamente, tutto ciò emerga (e il piccolo scambio imbarazzato sul fatto che lui e Jocelyn siano mai stati a letto insieme rimanda a tutti i momenti padre-figlia che i due hanno nei romanzi… “Perdona la mia ansia paterna… tendo a preoccuparmi quando non sei nel mio immediato raggio visivo.”“E quanto credi che durerà?”“Oh, non molto. Ho intenzione di lasciarti uscire con dei ragazzi intorno ai trent’anni”).
Certo, siamo in anticipo rispetto al libro, anche per quanto riguarda la rivelazione sul Circolo, il loro passato e Jonathan, ma è un intero blocco che è stato “spostato” (più o meno) e a questo punto non si poteva evitare di far scoprire a Clary di suo fratello maggiore. (Sì, Valentine è il padre del secolo.)

Infine, le parti migliori dell’episodio.
Per primi, Jace e Alec.
Non solo la sofferenza dei due, quando sono divisi, è toccante, ma la telefonata che intercorre tra loro è davvero bella, perché simbolica. Con essa si pone l’accento sull’atteggiamento contrapposto dei due in questo momento: Alec pensa che la cosa giusta da fare sia seguire le regole imposte; Jace invece pensa con la sua testa, per fare la cosa giusta. E’ un momento importante, poiché Alec è posto da Jace dinanzi alla domanda che lui deve porsi, ovvero: la cosa giusta è davvero seguire gli ordini ciecamente, senza mai metterli in discussione, soprattutto se ciò va a scapito di chi non solo non ha fatto nulla, ma viene danneggiato da quegli ordini, dalle regole, e dunque ne è vittima, in qualche modo?
Inoltre, posto che la battuta di Magnus a Jace su Alec è piuttosto stupida (certo, personalmente mi aspettavo che fosse una bugia del Sommo Stregone, ma non è ugualmente un colpo di genio narrativo, anzi), va notata la delicatezza con la quale Jace riporta la richiesta di Magnus ad Alec, restando sul vago. Non è un caso.

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Parliamo di Magnus.
Parto dicendo che Harry Shum ogni episodio mi convince sempre di più, sorprendendomi, cosa di cui sono personalmente felice visto che Magnus è il mio personaggio preferito. E’ davvero bravissimo.
Magnus ha chiamato Clary “biscottino”!!! Chi non ha letto i libri abbia pazienza, ma chi ama la saga ha passato anni vedendo Magnus chiamare Clary “biscottino” sin dal primo istante. E’ un gesto denso di significato, perché Clary è l’unica bambina umana, per di più Shadowhunter, che Magnus abbia mai visto crescere nella sua vita plurisecolare: la prima volta che l’ha vista lei non aveva nemmeno due anni e iniziò a girare allegramente per il suo appartamento, curiosa come tutti i bimbi di quell’età, con quegli incredibili occhioni verdi e i capelli fiammeggianti. E fu immediatamente tenera con lui e con l’altra persona presente. Magnus vuole bene a Clary, moltissimo, e in qualche modo vuole proteggerla. Per questo ogni istante tra loro, ogni discorso che lui le fa incitandola, è denso di significato, in quanto nasconde tutto l’affetto che il Sommo Stregone di Brooklyn ha per questa ragazza, sebbene lei non se ne renda conto perché non ricorda nulla.
Tutto ciò è molto importante perché Magnus, come quasi tutti i Nascosti, non ha una buona opinione degli Shadowhunter. Lui più di altri li conosce, ha sperimentato la loro arroganza e il loro razzismo, ha visto di cosa sono capaci. Vi sono stati alcuni Shadowhunter ai quali Magnus ha voluto bene, ma si contano sulle dita di una mano e sono le eccezioni a una regola che, nella sua esperienza, è sempre stata confermata, anche se lui per primo ha più volte prestato aiuto, anche per cambiare le cose. Clary è colei che anche per Magnus farà la differenza. Con la sua frase alla ragazza (“Tu hai un’influenza particolare sulle persone, Clary Fray”), Jace fa notare ciò che io dicevo la scorsa volta, ovvero che Clary inconsapevolmente è colei che porterà i ragazzi a divenire leader e a essere chi realmente sono. Questo vale anche per Magnus poiché, per la prima volta, grazie a Clary lui si vedrà realmente amato e accettato non solo da una o due persone appartenenti alla società degli Shadowhunter, ma da un numero ben più grande. Amato e accettato senza differenze rispetto a un essere umano, a uno Shadowhunter. Amato e accettato per la persona che è, perché solo questo conta per Clary… e non solo per lei.

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Inoltre sono da apprezzare sia la richiesta di Luke a Magnus di raccontare tutto a Clary, sia lo stesso racconto di Magnus, perché permettono di comprendere che i genitori dei ragazzi e lo Stregone si conoscono bene (avrete tutti notato che con Alec, successivamente, Magnus cita il nome di Maryse senza che gli venga detto prima… non a caso).  Il racconto di Magnus corrisponde anche a ciò che viene raccontato nei romanzi e, da un punto di vista narrativo, non deriva solo da “The Mortal Instruments” (anticipando alcune cose che in essi vengono spiegate più avanti rispetto a “Città di Ossa”), ma anche da “Le Cronache di Magnus Bane – L’Ultima Sfida dell’Istituto di New York”. Senza contare che in esso emerge tutta la sofferenza, la rabbia, il senso di ingiustizia che ogni Nascosto prova, e Magnus più di altri.

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E da Magnus passiamo ad Alec. Alec che è profondamente Alec. Nella scena con la madre, il discorso che sentiamo è quanto di più corrispondente al personaggio si possa immaginare, nonché denso di simbolismi: Alec è “perfetto” così com’è, ma è limitato dal suo attenersi alle regole, dalla sua rigidità. Ciò di cui Alexander ha bisogno per essere davvero perfetto e completo è essere, sentirsi libero. Gli manca solo questo.
E la sua sofferenza quando dice “Io ho seguito ogni regola, ho rinunciato a tutto!” è tangibile.
E’ apprezzabile anche il piccolo momento tra lui e Clary perché, per l’appunto, dimostra che lei non lo odia affatto anzi, prova empatia nei suoi confronti.

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Per finire, Magnus e Alec.
E’ vero, la scena della mano, di Magnus che trae forza da Alec per resistere e rinvigorire la propria magia, è un’anticipazione di ciò che accade in “Città di Cenere”, così come il dialogo che si svolge tra loro dopo quando sono soli (e non solo “Città di Cenere”, ma anche, e tanto, da “Le Cronache di Magnus Bane – Il Corso di Un Amor Cortese (e dei Primi Appuntamenti )”… I see what you did there!!!). Eppure non solo gli autori hanno trovato il modo di lasciare in sospeso la questione, proprio con la frase di Alec “Io non sono sicuro del perché sono venuto qui”, con il suo non replicare alla confessione di Magnus (che è praticamente presa dai libri… nonostante le ferite, Magnus non si è mai chiuso all’amore, ma è vero che non si è più innamorato di nessuno da circa la metà del XX secolo e che Alec in lui suscita qualcosa che nemmeno Magnus stesso comprende, all’inizio), il suo balbettare… Non solo hanno fatto questo, per rallentare la questione ed evitare di correre troppo, ma hanno anche creato delle scene bellissime, riuscendo a trasmettere l’intensità di Magnus e Alec singolarmente e insieme.
Cosa posso dire? Personalmente, ho trattenuto il fiato tutto il tempo. La scena in cui Magnus riprende forza (e con lui la sua magia) grazie ad Alec è davvero bella, il loro movimento, quel risollevarsi… si ha contemporaneamente l’impressione che Alec sollevi di peso Magnus, e altresì che sia la la loro unione attraverso la magia a farli risollevare, come se le loro forze fuse insieme fossero qualcosa di incredibilmente potente.
Se c’è qualcosa di decisamente riuscito in questo adattamento sono Alec e Magnus. Singolarmente e insieme.

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Nei flashback ci sono due particolari sufficienti a far battere il cuore a noi amanti della saga: in quello del racconto di Magnus appare, in mano a Valentine, Fosoforos, una delle due famose spade dei Morgenstern, la “portatrice di luce” (l’altra è Eosforos, più piccola, “la portatrice dell’aurora”); inoltre si è vista Alicante, la Città di Vetro, capitale di Idris. Certo, le Torri Antidemone (costruite in adamas, il “metallo” paradisiaco simile a cristallo, che proteggono lo Stato e, va da sé, la capitale, dalle invasioni dei demoni; essi non possono superare le difese e così Idris è l’unico Stato al mondo libero dai demoni) dovrebbero essere due, ma apprezziamo lo sforzo iniziale, così come per gli edifici che ricordano lo stile descritto in “Città di Vetro” (il terzo libro di “The Mortal Instruments”). Ci aspettiamo dei miglioramenti, però.

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In ultimo: chi non ha letto i libri avrà notato ciò che ha fatto Clary alla notizia sconvolgente del fratello maggiore, e il parallelismo con quanto si era visto nel primo episodio… così come la notizia fornita da Luke dei poteri speciali di alcuni Shadowhunter… Clary ha capito dov’è nascosta la Coppa Mortale, e voi?

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Vi lascio, come sempre, con il promo del prossimo episodio, “Major Arcana”!

 

 

Alla prossima!

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Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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  1. Una domanda su Luke e sul suo rapporto con Valentine: lui nasce come Shadowhunter e i due erano parabatai, quindi erano legati da un rapporto unico e “mistico”. Quando Val lo ha tradito facendolo finire in quell’imboscata ha tradito anche il loro legame e allora perché non ne ha pagato le conseguenze? Non avrebbe dovuto sentire il dolore dell’altro durante il combattimento, la sua energia e se fosse veramente morto non se ne sarebbe dovuto accorgere?
    Io non so di preciso come funzioni nel loro mondo ma dopo dopo essere stato morso Luke non sarebbe dovuto diventare una specie di ibrido o addirittura morire e come mai da shadowhunter è passato direttamente a lupo? Non so se queste cose le abbiano spiegate ed io non le ho capite o se le abbiano lasciate sottintese.

  2. Ciao.
    Tranquilla, ti spiego tutto.

    Non ci sono conseguenze al tradimento di Valentine perché nessuno sapeva che lui avesse organizzato la cosa per far morire Luke e questo lo ha salvato, perché il tradimento nei confronti di altri Shadowhunter è punito in modo letale. (Se non era questo che intendevi dimmelo.)
    Certo, ha sentito il fatto che Luke stava male, ma aveva messo in conto tutto ciò ed era disposto a sopportarlo pur di liberarsi di Luke.
    Poiché Luke ha contratto la licantropia, il legame parabatai si è spezzato.

    Per la trasformazione di Luke: uno Shadowhunter non può diventare ibrido, così. O è Shadowhuter o è Nascosto. Luke aveva almeno il 50% di possibilità di contrarre la licantropia (che è una malattia… Così viene definita), quindi poteva uscirne fisicamente ferito ma illeso e sarebbe rimasto uno Shadowhunter. Invece, alla luna piena successiva si trasformò e questo da Shadowhunter lo rese un licantropo. Sia chiaro: Luke ha sempre una parte di sangue angelico dentro di se’, ma aver contratto la licantropia gli impedisce di portare i Marchi, perché la licantropia è di origine demoniaca.

    Ho chiarito i tuoi dubbi o c’è ancora qualcosa che non ti è chiaro?

    • Hai chiarito i miei dubbi su Luke e sul fatto che la licantropia venga considerata una malattia e di conseguenza lui è diventato licantropo perché è venuto in contatto con il “virus”. Adesso ha tutto più senso 🙂
      La mia curiosità sulla punizione di Valentine non riguardava tanto la legge degli Shadowhunters ma una punizione diciamo personale. Il legame che lega due parabatai è talmente intenso che pensavo lui ne avrebbe patito le congruenze a livello fisico e psicologico ed invece dall’episodio sembrava che la cosa non lo avesse toccato minimamente.
      Hanno sempre dato tanta importanza al rapporto unico nel suo genere tra Alec e Jace e adesso mi sembra che la cosa stia stata sminuita non raccontando le conseguenze di aver spezzato un legame del genere da parte di Valentine.
      Probabilmente sono l’unica a cui la cosa non è piaciuta particolarmente ma se in 6 episodi la parola parabatai viene detta 30 volte è molto probabile che lo spettatore la consideri importante 🙂

      • Sì, esatto, è così. 🙂
        Bene.

        Allora.
        Tu hai perfettamente ragione sulla questione legame parabatai e, posto che si è spezzato con la trasformazione di Luke e sì, Valentine lo ha sentito, perché si sente quando si spezza e fa male fisicamente, ma lascia anche profonde ferite nell’anima, che possono addirittura portare alla morte… Lui è Valentine. Capisci, uno che ha ucciso i propri suoceri e ha fatto quello che ha fatto al suo stesso figlio, ha architettato la morte del suo parabatai, ha ucciso e torturato innocenti, TRA CUI BAMBINI, secondo te poteva risentire sul lungo termine del legame parabatai spezzato?

        È questo il punto. Lui è un mostro. Non fisicamente, certo, ma lo è.

  3. Ciao! Complimenti per la recensione. 🙂
    Siamo giunti più o meno a metà stagione e questo show, almeno a mio modestissimo parere, oscilla tra la boiata pazzesca e momenti tuttavia apprezzabili. Per esempio, mi piacciono molto l’importanza data al legame tra parabatai e il rapporto tra i fratelli Lightwood.
    Io sono abbastanza tollerante con le trasposizioni di libri in film/serie tv: capisco che siano necessari dei tagli e delle modifiche. Mi piacerebbe, però, ritrovare alcuni aspetti fondamentali dei personaggi: la loro psicologia, la loro storia e tutti quei particolari che conferiscono spessore. Ora, passi per la recitazione da telenovela sudamericana di bassa lega da parte dell’attrice che interpreta Clary, ma io tutta la petulanza del suo personaggio, nei libri, non me la ricordo. E quell’espressione perennemente stizzita? Boh, credo che sia a dir poco insopportabile. Io non sarò la fan numero uno di Clary, ma devo ammettere che si è sempre dimostrata coraggiosa, si è sempre data da fare senza piangersi addosso o biasimare gli altri se le decisioni prese non davano gli effetti desiderati.
    E vogliamo parlare di Jace? Ok, in questo episodio, come hai sottolineato anche tu, è emerso qualche tratto in più del suo atteggiamento. Ma io non ho ancora visto il Jace colto, che suona il piano, che sa usare le parole giuste al momento giusto e soprattutto che è il miglior Shadowhunter in circolazione. Per carità, ci si è concentrati di più su Alec, e non mi è dispiaciuto affatto, non solo perché Matthew Daddario è bello bello in modo assurdo, ma ai fini della storia era necessario concedere un po’ più di spazio a Jace. Anche solo per dare una parvenza dello straordinario personaggio che è nei libri.
    Diciamo che in generale sono un po’ delusa dallo show, però si tratta della prima stagione e nel caso venisse rinnovato, magari ci sarà tempo per aggiustare il tiro. Staremo a vedere.

    • Ciao!
      Grazie. 🙂

      Guarda, in genere si può dire che ci stiamo accontentando nella speranza di un miglioramento, che è sempre possibile. Per di più, come anche fai notare tu, non è tutto da buttare. Ciò che veramente mi stupisce è vedere buone idee da una parte e cose non ben realizzate dall’altra. Non capisco come si possa avere questo atteggiamento oscillante, diciamo.

      Io ho sempre adorato Clary, quindi, come ho scritto, questa versione non mi soddisfa, ma staremo a vedere.
      Non so se hai letto le mie precedenti recensioni, ma su Jace ho fatto lo stesso discorso. Va bene l’atteggiamento da duro, va bene l’essere il miglior Shadowhunter, va bene il sarcasmo, ma Jace è complesso quanto Alec, nonché altrettanto sofferente, ciò che cambia sono i motivi. E, come te ora, ho scritto che è colto e questo è un aspetto importante, poiché aiuta a definire la complessità del suo carattere, del personaggio.
      La mia speranza è che mostrino questi aspetti nella seconda parte della stagione, altrimenti sarà un grave taglio.

      In ogni caso, io spero in bene, perché so che la storia merita.

      🙂

  4. Eccomi, in ritardo pazzesco con la visione per cause di forza maggiore XD Questo episodio mi ha lasciata un po’ “meh” per tutti i motivi elencati nella tua recensione. Non mi è piaciuto affatto il modo in cui hanno “liquidato” la ribellione di Luke e Jocelyn, han fatto quasi sembrare che i due abbiano opposto resistenza a Valentine solo perché erano innamorati, quando invece hanno sempre agito per puro desiderio di giustizia (anche perché all’epoca Jocelyn non era ancora riuscita a mettere a fuoco i sentimenti che provava per l’amico storico e Luke era convinto di non essere corrisposto).
    Idem per le motivazioni di Valentine, limitarle a una reazione di gelosia mi è sembrato limitativo, ma forse è solo una mia impressione.
    Il matrimonio di Alec… ma io dico… ma porca… ma anche no! Ma da dove gli è uscita? (un luogo di provenienza per siffatta idea ce lo avrei pure, ma lo lascerò inespresso per puro spirito di educazione)
    Rimango anche perplessa sul fatto che nessuno si sia ancora accorto dei cambiamenti avvenuti in Simon.
    Per il resto apprezzo tantissimo Alec e Magnus (sia singolarmente che come coppia) e Isabel, che secondo me è stata resa benissimo in questo adattamento e resta fedele alla sua indole passionale e coraggiosa.

    • Ciao! Eh, comprendo! Io devo arrivare su Shannara.

      Su Jocelyn e Luke con me sfondi un portone spalancato. Il loro era puro senso di giustizia, anche per riparare ai propri errori. Jocelyn ha rischiato per un anno di essere scoperta. Sono eroi.
      Sì, guarda, su Valentine ero “Ma noooooooo!”
      Che poi, la cosa assurda è che la descrizione è generalmente corretta: lui che incanta le persone col carisma, che con i membri del Circolo all’inizio è gentile, un amico, la sua passione, il fatto che era, per quanto in negativo, un leader nato, gli esperimenti, l’incendio… Tutto giusto! E allora perché, perché ridurre la motivazione al marito geloso?! Certo che sapeva dei sentimenti di Luke (per di più erano parabatai!), ma quella è l’ultima delle due motivazioni.
      Che poi, non è he ci volesse chissà cosa, bastava far dire a Luke una sola frase! “Suo padre venne ucciso da dei licantropi e sua madre morì di dolore. Questo lo segnò e al ritorno in Accademia non era più lo stesso.”
      Non so spiegarmi perché, anche se un’idea ce l’ho e se vuoi la dico.

      Il matrimonio di Alec… Ne vedo la fonte e i motivi, ma… No.

      Jace se n’è accorto! Se solo avesse lo spazio che deve avere…

      Alec, Magnus e Isabelle: meraviglia. 🙂

        • No, non è una spiegazione spoilerosa, è “triste”.
          Ho il sospetto che gli autori abbiano ritenuto più dotata di appeal per il pubblico una spiegazione sul “romantico-sentimentale” che una politica, in cui l’aspetto dei sentimenti c’è ma è secondario a tutto.
          Valentine sa che Luke è innamorato di Jocelyn, probabilmente lo sa da sempre, anche alla luce del fatto che tra loro c’è il legame parabatai. Da quello che emerge da Le Cronache dell’Accademia, addirittura, tutti nel Circolo se ne erano resi conto, tranne Jocelyn.
          Eppure, per Valentine per anni non è stato un problema. Perché? Perché Jocelyn aveva scelto lui. Valentine ha una sicurezza in se stesso e nella correttezza delle proprie idee incredibile, nemmeno Clary o Jace ne hanno una analoga, eppure sotto questo aspetto Clary somiglia al padre, solo che la sicurezza delle sue idee è usata a fin di bene. Quindi, il fatto che Jocelyn lo avesse scelto (cosa di cui era certo) rendeva non importante che Luke la amasse, probabilmente Luke gli faceva tenerezza e gli dava anche una certa tranquillità, perché sapeva che, assente lui, Luke avrebbe protetto Jocelyn a ogni costo.
          Per anni è andata così, quindi com’è possibile che di colpo Valentine abbia poi deciso di liberarsi del proprio parabatai? Il tutto avviene quando Jocelyn comincia a divenire sospettosa nei confronti del marito, lo dice a Luke e quest’ultimo inizia a metterlo in discussione.
          E l’omicidio dei genitori di Jocelyn, l’incendio sono conseguenza del fatto che lei, con Luke e i Nascosti, ha combattuto contro Il Circolo e ha tentato di catturare/uccidere Valentine per fermarlo, il giorno della Rivolta. Quando lui ha capito che lei era dalla parte della Rivolta.
          È per questo che ha urlato loro che se ne sarebbero pentiti, è per questo che ha voluto punire la moglie, non per un eventuale sentimento per Luke.
          Quindi la ragione è politica e solo all’interno di questa c’è una minima parte di gelosia da marito tradito.

          Ho il sospetto, come dicevo, che gli autori abbiano ritenuto che questo fosse meno interessante, per il pubblico, che un tradimento sentimentale.
          Il che è di una tristezza infinita.

          • Sono d’accordo sul fatto che potrebbe trattarsi di una scelta “ruffiana” da parte degli autori. Se si trattasse di un fatto di minore importanza potrei anche giustificarla, ma così, ti do ragione, fa solo desolazione.

          • Fa solo desolazione sì, e pure tanta.
            Come ho detto, per di più sminuisce il personaggio di Valentine e non riesco a credere che degli autori non lo abbiano capito.

  5. Ciao! Innanzitutto grazie perchè non avendo letto i libri questo episodio mi aveva lasciato dei dubbi amletici sulla logica di questa storia, e ho scoperto che sono esattamente gli aspetti negativi che hai elencato, quindi mi metto la coscienza a posto. Principalmente non capivo come mai il grande villain della storia fosse motivato unicamente da un tradimento d’amore (o meglio dicono che c’era dell’altro dietro, ma fanno passare la storia platonica fra la madre di Clary e Luke come la principale causa scatenante); quindi data la tua spiegazione mi sarebbe piaciuto vedere più scene riguardanti il circolo e l’opposizione di gruppo a Valentine… non potevano spostare un po’ di “tecnici della telecom” a fare numero in quelle scene dove sembra che ci siano solo Jocelyn e Luke?
    Mi piacerebbe anche vedere un po’ più di Jace: il suo legame con Alec e la ship con Clary ci stanno, ma vorrei sapere qualcosa di più sul suo passato, sulle motivazioni di una carattere a volte così aggressivo o ad esempio sul perchè anche lui sia interessato come Isabelle al mondo delle Fate… son domande che mi sorgono spontanee a metà stagione.
    E poi ci sono Alec, Magnus, Simon e Isabelle che come sempre filano e rendono lo show più piacevole 🙂

    PS piccola domanda: perchè Hodge ha ancora il marchio del circolo (con incantesimo annesso), mentre Jocelyn e Luke no? Ho notato che lo avevano nei flashback e magari la cosa è già stata spiegata e me la sono persa…

    • Ciao. Grazie a te per aver letto! 🙂

      Potevano eccome spostare i tecnici della Telecom! Il Circolo era numericamente ben nutrito.

      Alec, Magnus e Isabelle sono meravigliosi e sputati ai libri (Isabelle solo un po’ meno dura, ma questo aspetto potrebbe comunque arrivare).

      Jace: ah! Ottime domande. Non posso rispondere. Il passato di Jace è estremamente importante. Sulle Fate posso: Jace è vispo come Isabelle, ha avuto varie avventure amorose e ha frequentato anche Fate. Per di più, come ho detto è molto colto e scaltro, quindi le sa capire, nel bene e nel male.

      Dunque, tecnicamente nei libri questo particolare su Hodge non c’è, io lo spiego nel seguente modo: Jocelyn non ha mai parlato del Circolo, quindi non ha mai provato quel dolore e ha semplicemente nascosto il segno; Luke è divenuto licantopropo, come si è visto, quindi il legame si è spezzato con tutto il resto; come spiegato da Jace a Clary, Hodge non può lasciare l’Istituto. Questa cosa è per via di una maledizione posta su di lui dal Clave, come punizione, insieme al l’esilio da Idris, per aver fatto parte del Circolo. Penso che non possa nascondere il simbolo (posto che tanto tutti lo sanno, di lui) e parlandone scatta il dolore legato a esso.

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