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Shadowhunters 3×07 – The Mother Of All Demons

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Shadowhunters 3×07 – The Mother Of All Demons

La prima parte di questa terza stagione di “Shadowhunters” si avvia alla chiusura.
“Salt In The Wound” ci ha portato attese rivelazioni, scene d’azione e confronti a lungo rimandati.

Archiviamo subito gli aspetti problematici dell’episodio.
I più grandi riguardano Jace e sono il suo lanciare Clary giù dal tetto e l’uccisione della nonna, entrambi esagerati. Il secondo, per di più, toglie profondità alla morte di Imogen Herondale, che in verità muore per salvare il nipote, senza che lui sappia di esserlo; il primo, invece, presenta anche un altro problema, ovvero vediamo Clary morente e poi di colpo, come se niente fosse, perfettamente ristabilita all’Istituto, senza nemmeno che ci venga detto come lei sia stata curata.
Infine, per il suo ingresso ad Alicante è stato usato ciò che vale per Jonathan-Sebastian e non ha senso perché Jace non è un vero demone, così come gli esseri umani tali restano, la stessa cosa vale per Jace, che è “solo” posseduto. Jonathan-Sebastian ha sangue demoniaco e non uno qualsiasi, ma quello di Lilith.


Il Marchio di Simon. Il problema qui è che negli episodi precedenti abbiamo visto i licantropi che lo hanno attaccato seriamente essere semplicemente sbalzati all’indietro, mentre questi due “seguaci” della Church of Talto solo camminando verso di lui sono stati ridotti in questa sostanza simile al… sale.

Alec come previsto non si mostra ferito non dal fatto che non gli abbiano detto niente, ma dalle bugie raccontategli. Alec che, peraltro, da quando Jace è stato trasformato-posseduto avrebbe dovuto sentire attraverso la Runa Parabatai che c’era qualcosa che non andava in lui.

Jia Penhallow. Il Console viene qui dipinta come una donna fredda, quando invece non solo lei è molto vicina ai Lightwood (motivo per cui non avrebbe mai permesso che a Maryse venissero strappati i Marchi) ma, soprattutto, è una donna saggia, è diversa dalla generalità degli Shadowhunter, ha idee piuttosto aperte e sa che le regole sono sbagliate.

Ora passiamo, invece, a quanto di apprezzabile abbiamo visto.

Innanzi tutto, Simon, per il quale finalmente abbiamo visto cosa fa davvero quel Marchio sulla sua fronte! (Per i non lettori: è questo che avviene per tutto il tempo in cui lui ce l’ha, in “Città degli Angeli Caduti”, quarto romanzo della saga, con l’ulteriore differenza che Simon sa bene cosa sia quel simbolo, avendo chiesto lui a Clary di applicarglielo.)
Per quanto sia comprensibile che lo scopo degli autori fosse rivelare la vera portata di quel Marchio solo al momento opportuno (questo), è un peccato che non sia stato usato di più, soprattutto alla luce del problema sottolineato poc’anzi.

Magnus e Alec e Magnus e Catarina. Entrambe scene molto belle. Della prima interazione va sottolineata anche la reazione di Magnus alla frase di Alec a Clary, ovvero “Io avrei fatto la stessa cosa”. Della seconda, invece, gi aspetti positivi sono due: non solo rivedere Catarina, ma anche l’ulteriore dimostrazione del profondo rapporto che la lega a Magnus, reso con un semplice dialogo.


La situazione di Jace. Nonostante le problematiche evidenziate, il combattimento tra lui e Clary è stato visivamente bello, così come la scena della Configurazione Malachi (anche se ha un altro utilizzo) e quella del portale aperto da Clary.

Vi è poi da sottolineare lo scambio toccante tra Clary e Alec, prima (con tanto di abbraccio… gli autori dovrebbero dare più interazioni tra Clary e Alec, far vedere la loro amicizia che si sviluppa e approfondisce), e Clary e Isabelle poi, con le parole di quest’ultima che, peraltro, sono prese dai romanzi.
Infine, Lilith The Mother Of All Demons. FINALMENTE. Abbiamo atteso questo momento per sette settimane. Questa donna apparentemente così bella, ma anche così spietata non è un demone qualsiasi, non è nemmeno un Demone Superiore qualsiasi, è la Madre di tutti i Demoni, colei che ha dato loro origine.




Ora che lo hanno rivelato dovrebbero scatenarla.

Jordan e Maia. Già la prima scena tra Jordan e Simon è uno degli aspetti davvero positivi di questa puntata, ma il resto lo è altrettanto. Abbiamo avuto, così, la spiegazione del Praetor Lupus, tanto per permettere di inquadrarne la funzione anche a chi non ha letto i romanzi, nonché la rivelazione della vera identità di questo giovane Lupo Mannaro.
Il flashback, per di più, nonostante abbia tagliato una parte della storia di Maia ha però reso l’importanza della relazione tra i due e la drammaticità degli eventi di cui sono stati vittime entrambi. Questa parte ha dato profondità ai due personaggi e anche alla loro storia. Sono state anche mostrate le difficoltà della prima trasformazione, così come è stato chiarito che Jordan non è davvero colpevole di quanto accaduto, non avrebbe mai voluto fare del male a Maia e ne ha avuto il senso di colpa per tutto quel tempo, semplicemente dopo essere stato ferito in modo profondo da un Lupo Mannaro (e con l’avvicinarsi della prima luna) aveva iniziato a subire gli effetti del contagio, diventando instabile suo malgrado.
Infine, molto bello il loro confronto finale.


In ultimo c’è da sottolineare la bella regia di Joshua Butler, che si è mostrata anche in piccoli particolari qui e là, serviti a dare maggiore impatto all’episodio e alla sua resa visiva.

Vi lascio, come sempre, con la Top 3.

  • La rivelazione degli effetti del Marchio di Simon.
  • Lilith, The Mother of All Demons.

  • Jordan e Maia.

Bene, anche per questa puntata mi fermo qui e vi lascio con il promo del prossimo episodio, “A Heart of Darkness”.

Alla prossima settimana!

Ricordatevi di passare in queste meravigliose pagine per news, aggiornamenti e spoiler settimanali sugli episodi, news sui nostri personaggi preferiti e tanto altro!

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

2 COMMENTS

  1. Ciao!
    Un altra bella recensione!
    Innanzitutto: hai notato il libro che stava leggendo Maia sulla spiaggia?? “Tales of two cities”!!!! un punto a favore degli autori che quando vogliono ci sanno fare.
    Al contrario mi sta parecchio infastidendo come stanno trattando il personaggio di Jace. Per esempio non avrebbe mai detto che non amava più Clary (se non sbaglio nei libri non lo dice mai! anzi!!!!). Se l’avessero fatto un pò più assomigliare al Jace di CoLS sarebbe stato meglio, poi farlo uccidere Imogen! nono non ci siamo!!! (almeno l’hanno fatta morire!)

    • Ciao!
      Scusa il ritardo della risposta, giornate allucinanti.

      Grazie mille!

      Sì che l’ho notato! Ma non potevo dirlo.
      Lo hai detto: quando vogliono ci sanno fare. Perché non volerlo sempre, allora?!

      Su Jace: capisco il tuo punto di vista, hanno esagerato, sì. No, nei libri non accade niente di tutto ciò, anzi, lui da “soggiogato” continua a essere innamorato di lei e a dimostrarlo.

      🙂

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