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Scream Queens | Recensione 2×09 – Lovin the D

MooNRiSinG by MooNRiSinG
17 Dicembre 2016
in Recensioni, Scream Queens
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Carissimi addicted, bentornati all’appuntamento settimanale con Scream Queens, giunto ormai, ahimé, al suo penultimo episodio.
E quasi che ci tengano a farsi perdonare per una stagione tutto sommato al di sotto della media, gli autori ci regalano una puntata molto gradevole e ricca di quel nonsense che mi aveva fatto innamorare.
Partiamo dunque con l’analisi dell’ultimo episodio che ci separa dal gran finale!

Le Chanel nei primi minuti di questa puntata rispolverano in grande stile due classici del film horror. Per prima cosa, tanto per partire con il botto, Chanel decide di ignorare bellamente il fatto che c’è un (nessuno, centomila) killer che si aggira per l’ospedale e procede impavida a bighellonare di stanza in stanza, facendo finta di controllare i pazienti (perché diciamocelo, non è plausibile che li controlli davvero dando una parvenza di serietà professionale).

Il secondo passo fondamentale è prendere l’immancabile, geniale decisione di dividersi, secondo l’inattaccabile logica “Siamo tre contro uno, almeno due ne usciranno vive”. L’esperienza avrebbe però dovuto insegnare loro che i pluriomicidi sono come i Gremlins, basta una goccia d’acqua e cominciano a saltar fuori dalle stramaledette pareti.
Questa fuga improbabile dai toni a tratti paradossali ha dato vita ad alcune situazioni comiche veramente divertenti, in primis l’espressione ammiccante rivolta da Chanel #3 a Cascade in versione cattivone verde come ringraziamento per averla salvata.

A salvare le sprovvedute ragazze ci pensano per fortuna la disorganizzazione e i conflitti interni al trio dei killer, la cui gestione viene prontamente presa in mano da Hester.
Il summit dei cattivoni verdi ci ha svelato perché il cattivone verde si sia fermato la prima volta che si è trovato di fronte a Zayday: Wes non voleva infatti fare del male alla migliore amica della figlia, perché la cosa sarebbe stata completamente estranea alla logica della sua vendetta. Questa precisazione ci ha anche confermato che Wes è attivo all’interno dell’ospedale quasi fin dall’inizio e una buona parte delle uccisioni sono quindi ascrivibili a lui.
La conta delle vittime e la riassegnazione stile tombola dei sopravvissuti è stata sinceramente spassosa, così come ho trovato molto romantico il tentativo di Cascade di salvare Chanel #3.

Un capitolo a parte va dedicato alla parentesi fra Brock ed Hester, che, pur non avendo fisicamente partecipato a nessuno degli omicidi, si è rivelata ancora una volta un’eccellente stratega (sai che rabbia giocare a Risiko contro di lei? Roba da ribaltare il tabellone e trasformare i carri armati in missili) e manipolatrice.
Sta di fatto che quel genio del male indiscusso ci ha messo due secondi netti a fugare tutti i dubbi i Holt e a trasformarlo in un aspirante assassino, senza scordarsi già che c’è di sedurlo e convincerlo a fare sesso sul cadavere di un paziente random passato a miglior vita.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio e Chanel si trova nuovamente cornuta grazie all’intervento a gamba tesa della sua arcinemica.

Una nota semiseria di merito va a Chanel #5 che, a differenza delle sue colleghe, sembra aver messo veramente a frutto i mesi di “tirocinio” in ospedale, arrivando ad acquisire un numero di nozioni sufficienti a passare da sola i test e dimostrandosi a sorpresa una specie di genio incompreso.
Non fraintendetemi, rimane una rompipalle di proporzioni epiche, ma dobbiamo comunque dare a Cesare quel che è di Cesare.

E sempre in tema di personaggi fastidiosi non possiamo dimenticarci di menzionare la Hollis, che a tratti mi ricorda Norma di Bates Motel, ma con molte meno sfaccettature e profondità.
La scena con Cassidy e Chanel #3 mi ha fatto schiumare di rabbia e non riesco a capire se avrei voluto prendere maggiormente a ceffoni la madre o il figlio.

Dopo anni di speranze le Chanel sembrano aver finalmente coronato il sogno di uno show tutto loro, ma, se tanto mi da tanto, succederà a breve qualcosa di disastroso a rovinare i loro scintillanti piani di gloria e notorietà.

L’alleanza fra Cassidy e l’infermiera  Hoffel era abbastanza scontata: Wes era arrivato da pochissimo ed è perfettamente normale che, dovendo scegliere un capro espiatorio, gli altri due cattivoni verdi abbiano puntato sulla persona meno affidabile (e anche meno stabile mentalmente, se vogliamo dirla tutta).
Ad ogni modo, il tentativo di calmare le acque sacrificando la vita del loro compagno di malefatte sembra aver portato buoni frutti: le Chanel si sono prontamente dimenticate dell’esistenza di un altro killer e saranno quindi meno vigili, ora che pensano di essere finalmente al sicuro.

In attesa di scoprire in cosa consiste il piano finale di Cassidy e della Hoffel per scatenare un’orgia di sangue e morte, vi lascio con il trailer dell’ultimo episodio e vi do appuntamento alla settimana prossima.

 

MooNRiSinG

MooNRiSinG

Nata come Elisa, fin da bambina dimostra un’inquietante e insopprimibile attrazione per i telefilm e per il bad boy di turno. Le domeniche della sua infanzia le trascorre sfrecciando con Bo e Luke per le stradine polverose della sperduta contea di Hazzard. Gli anni dell’adolescenza scivolano via fra varie serie, senza incontrarne però nessuna che scateni definitivamente il mostro che dorme dentro di lei. L’irreparabile accade quando un’amica le presta i DVD di Roswell: dieci minuti in compagnia di Michael le bastano per perdersi per sempre. Dal primo amore alla follia il passo è breve: in preda a una frenesia inarrestabile comincia a recuperare titoli su titoli, stagioni su stagioni, passando da “Gilmore Girls” fino ad arrivare a serie culto quali “Friends” ed “ER”. Comedy, drama, musical… nessun genere con lei al sicuro. Al momento sta ancora cercando di superare il lutto per la fine di “Sons of Anarchy”, ma potrebbe forse riuscire a consolarsi con il ritorno di Alec in quel di Broadchurch…

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