
Welcome back, addicted!
Mi rendo conto che è stata un’estate estremamente difficile, il mondo senza l’innato glamour delle Chanel sembrava aver perso tutto il suo splendore, come un grande magazzino dopo la fine dei saldi, ma finalmente Scream Queens è tornato e con lui le nostre portatrici sane di tacchi a spillo preferite.

Parto subito col dire che questa première non mi ha entusiasmata più di tanto: ero carica a palla come un giaguaro, con l’hype alle stelle e mi son trovata di fronte un episodio a cui forse mancava un po’ di quella verve che rende lo show un prodotto unico.
A mio parere la puntata ha avuto un ritmo un po’ lento, sia dal punto di vista narrativo che dal punto di vista della tensione comica, ma in un certo senso era quasi prevedibile che l’introduzione di una nuova ambientazione e la rilocazione della maggior parte dei personaggi tarpassero un po’ le ali agli autori.
Sono quindi sicura che i nuovi episodi torneranno ad essere all’altezza degli standard elevatissimi a cui Ryan Murphy ci ha abituato.
Ma non ci eravamo già visti prima?
L’antefatto che dà il via a questa nuova season non differisce poi molto, in linea di massima, a quello della prima, ulteriore prova, casomai ce ne fosse bisogno, che la trama in Scream Queens è in un certo senso un corollario, una cornice creata e “banalizzata” appositamente per far risaltare gli infiniti pregi della serie.
Ancora una volta ci troviamo di fronte a un party che pullula di imbecilli, a un delitto insabbiato (la logica vorrebbe che Bill fosse davvero morto, voglio dire, lo abbiamo visto con i nostri occhi inabissarsi sul fondo di una palude che sembra vomitare plutonio… quindi prevedibilmente salterà fuori vivo e vegeto nel giro di un paio di episodi), a una donna con un ottimo motivo per cercare vendetta e a un infante di sesso ignoto pronto a essere addestrato nell’arte dell’assassinio da un gruppo di monaci tibetani cacciatori di teste. Speriamo solo che stavolta non siano due gemelli, ho già troppi nomi nuovi da ricordare e la cosa non promette bene.
Pollice in alto invece per l’ambientazione, l’ospedale di Nostra Signora della Sofferenza Perpetua si dimostra all’altezza delle aspettative già a partire dal nome: avrebbero potuto fare un lavoro migliore solo se l’avessero ribattezzato “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”, il livello di ottimismo è più o meno quello.
Un applauso anche per la palude radioattiva versione fluo, fa molto anni ottanta e farà risparmiare un botto alla produzione in decorazioni di Halloween.
Come ho già anticipato, comunque, la trama al momento non ha fatto grossi passi in avanti, anche perché l’episodio si è concentrato fondamentalmente sull’introduzione di Holt e Cascade (che Dio li benedica) e sulla reunion strampalata e un po’ forzata dei personaggi dello show.
Morta una Grace se ne fa un’altra
La prima cosa che ho fatto quando ho visto i trailer della seconda stagione è stata mettermi a ballare furiosamente la conga per festeggiare l’assenza di Grace. Sarà anche stata la protagonista ma, per tutti gli dei dell’Olimpo e tutti i santi del calendario, l’avrei ripetutamente presa a sprangate nei denti fino a slogarmi un braccio, la trovavo noiosissima.
Purtroppo la legge del contrappasso vuole che io sia stata punita per la mia gioia prematura. Sono consapevole della necessità di avere almeno una persona “normale” che mandi avanti la baracca e permetta in qualche modo fantascientifico alla trama di svilupparsi, ma non riesco proprio a tollerare il fatto che lo spirito del broccolo biondiccio (aka Grace) si sia impossessato di Zayday, che da cazzutissima supereroina armata di motosega si è trasformata in Candy Candy senza avere nemmeno il procione in omaggio.
Ma anche no, proprio.

Qualcuno ha detto Harvard?
La prima new entry è rappresentata dal dottor Brock Holt, interpretato da quel gran pezzo di DILF di John Stamos.
Qua mi vedo costretta ad aprire una parentesi che è anche un po’ un sondaggio. Lacerata dal dubbio, ho cercato su Google il corrispettivo maschile di MILF e, a quanto pare, l’opinione pubblica è ancora fortemente divisa fra gli acronimi DILF e FILF: se qualcuno dei lettori fosse a conoscenza di quale dei due è il termine ufficiale, è pregato di comunicarmelo, perché i miei due neuroni si stanno concentrando unicamente su questa faccenda e non mi consentono di andare avanti con le mie normali attività di tutti i giorni.
Dicevamo, Brock Holt.

Innanzitutto ci tengo a precisare subito che il dottor Holt ha studiato ad Harvard. Ad Harvard, CAPITO? Se non ci credete buttate un occhio sull’anello pacchianissimo che gli è costato una mano e sul tatuaggio particolarmente sobrio sulla sua spalla (inizialmente pensavo si fosse marchiato a fuoco con lo stemma delle quattro case di Hogwarts da buon manzo qual è).
La seconda cosa che dovete sapere su di lui è che gli hanno trapiantato una mano, ma non fategli mai notare che non è la sua e che probabilmente è appartenuta a un serial killer violentissimo, l’argomento inspiegabilmente lo impermalosisce un sacco.
Il suo personaggio al momento è quello con il background più intrigante (dico al momento perché secondo me Cascade non si rivelerà da meno): amareggiato da un incidente che ha stroncato la sua carriera mentre era all’apice del successo, con un’appendice estranea chiaramente dotata di volontà propria, l’affascinante dottore sembrerebbe il killer perfetto… quindi probabilmente si scoprirà che gestisce in segreto un allevamento di tenerissimi panda per scongiurare il pericolo di estinzione della specie.




Let it go, let it go!
La seconda novità è rappresentata da Cascade. Il suo personaggio sembra avere la profondità di una pozzanghera dopo un mese di siccità, ma alcuni indizi sottili come il tronco di una sequoia sembrano suggerirci ben altro.
Le motivazioni che hanno spinto Cassidy a unirsi al team della Munsch sono apparentemente solide, ma dopo aver avuto a che fare con Hester ormai non mi fido più di nessuno…
Una nota di merito a Lautner, che riesce a rendere al meglio l’apparenza frivola e vanesia del giovane dottore pieno di sé.
Welcome back, bitches!


Come al solito le Chanel ci regalano i momenti migliori dell’episodio, per quanto anche loro siano state un po’ sottotono rispetto ai loro standard abituali.
I miei cinque momenti preferiti di questa première sono stati nell’ordine:
- il restyling alla povera Katherine, che più che di un intervento delle Chanel avrebbe avuto bisogno di un viaggio a Lourdes. Non c’è bisogno di commentare, le immagini parlano da sole.
Non so perché ma, dopo tutto quel tripudio di trucco e parrucco, la Katherine di cui sopra mi ha ricordato questa gif immortale. - Il lavoro di Chanel #3 alla banca del seme, le sue espressioni mi hanno fatto sbellicare dalle risate.
- La reazione del trio alla vista del dottor Holt nella doccia: in quel momento le ho sentite molto vicine nonostante la mia condizione di ordinaria plebea.
- Quel genio indiscusso di Chanel #5 che intrappola spontamente se stessa e la paziente, dando al killer il tempo di rispolverare il suo Johnny Castle interiore prima di decapitarle a tutt’agio.
- Il sospetto che Chanel #5 lavori in uno studio dentistico per procurarsi un apparecchio per la sua mitologica vagina dentata.
Menzione d’onore per l’agente SPECIALE dell’FBI Denise Hemphill: mentre io sono ancora qui che mi chiedo chi sia stato il malato di mente che ha deciso di assumerla, lei ha strappato una confessione ad Hester e si è fatta pure promuovere. Un mistero del cosmo che nemmeno Adam Kadmon riuscirebbe a penetrare.
Per quanto la trama sia rimasta un po’ statica, questo primo episodio ci ha comunque lasciato in dono una serie di interrogativi fondamentali:
- Qual è il motivo che ha spinto la Munsch ad aprire l’ospedale e cosa si nasconde dietro al suo improvviso interesse per Zayday?
- Ingrid Marie Hoffel è davvero la moglie di Bill, il paziente annegato nella palude?
- Quali sono le intenzioni della Munsch nei confronti delle Chanel?
- Quando si decideranno a far tornare in scena il vero protagonista dello show (ovviamente sto parlando di Chad Radwell)?
- Ma soprattutto, qual è il significato della parola ghosting?
Il momento para-Cluedo della settimana: la mano di Holt appartiene in realtà a Charles Manson, il padre naturale di Chanel #3, ridotto a vendere i propri organi per pagarsi i pasticcini al limone per cui va matto. L’arto, però, sembra aver conservato intatta la sete di sangue del suo padrone originale e costringe il suo nuovo ospite a travestirsi da demone verde e trucidare gente a caso.
Nella spasmodica attesa del secondo episodio, vi invito a lasciare un commento con il vostro personale momento para-Cluedo, serio o inverosimile che sia. Non vorremo mica che Denise Hemphill si rubi di nuovo tutta la gloria, no?
Alla prossima settimana!

https://www.youtube.com/watch?v=TtVSKEZQMzE
Anche a me l’episodio è stato molto deludente…mi aspettavo qualcosa di più strong..un salto temporale non specificato..e pensa che Grace era già nel dimenticatoio!
Mush vuole clonare la SigmaTau in CURE…
Effettivamente mi aspettavo qualcosa di più, ma sono davvero sicura che nei prossimi episodi la serie si riscatterà alla grandissima 😀 Del resto, finora non ha mai deluso e la nuova ambientazione mi intriga parecchio, potrebbe lasciare spazio a risvolti interessanti ^^
RIDATECI CHAD RADWELLLLLLL!!!!
Seriamente, questa è stata la mia delusione più grande per l’episodio, mi aspettavo di vederlo rispuntare insieme alle Chanel, con la sua espressione da piacione stupido e i suoi ragionamenti da decerebrato totale, CHAD CI MANCHI!!!
Per il resto, anchìio ho trovato l’episodio un pochino più lento del solito, ma come hai detto tu, dovendo spiegare tutta la nuova ambientazione e i nuovi ruoli di ogni personaggio, era inevitabile che si finisse a perdere qualcosa sul ritmo dell’episodio… mi aspetto grandi cose da questa stagione, perché sicuramente i due dottori saranno pieni di sorprese e le Chanel… beh SONO LE CHANEL *___* Non vedo l’ora di rivedere anche Hester e condivido il tuo pensiero su Zayday che si è Gracizzata ed è un grande NO. Ma magari rinsavirà, diamole tempo xD (e sarò cattiva, ma io mi ero proprio dimenticata del tutto dell’esistenza di Grace ahahah)
Bellissima recensione!
Io rimango in attesa spasmodica del suo ritorno e del testo integrale del memoriale eretto dalla famiglia di Chad in onore delle vittime cadute per mano di Red Devil XD Ti dirò che alla fine qualcosa di Grace mi manca pure… suo padre! Mi sarebbe piaciuto vederlo alle prese con la relazione con la preside Munsch, ma non si può avere tutto dalla vita! Grazie mille per i complimenti ^^