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Scandal | Recensione 4×18 – Honor Thy Father

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Scandal | Recensione 4×18 – Honor Thy Father

Cari gladiators,
Vorrei procedere con ordine, ma non posso.
Il promo della scorsa settimana mi aveva sorpresa…. In senso negativo. Dopo l’intensa scena dell’anello fra Fitz e Liv e il tacito riavvicinamento al matrimonio di Cyrus, Jake, dato per disperso nello scorso episodio, nel promo sembrava improvvisamente (e CASUALMENTE) perdere la testa abbracciando il suo lato oscuro. Non potevo credere che Shonda avesse il coraggio di far questo a Jake, facendolo diventare “undesirable” per spingere Liv nelle braccia di Fitz o Russel o del primo insignificante uomo che sarebbe passato. E’ facile distruggere un triangolo se uno dei tre elementi diventa totalmente cattivo, ma quando entrambe sembrerebbero buone scelte e difficile far scegliere la protagonista e soprattutto giustificare la sua scelta.

Qualcosa, però, non quadrava. Era stato Jake a dare i file a Rosen. Jake voleva prendere i cattivi, stare al sole, salvarsi. Jake voleva distruggere Rowan da tempo, voleva farlo pagare per tutte le sofferenze che aveva inflitto a lui ad Huck e a molti altri. Quindi perché farsi fermare dalla paura? In fondo Jake ha sempre giocato col fuoco. L’ha fatto sfidando Rowan in casa sua, prendendo il posto di Commando e consegnando quei file a David. Quindi perché scappare? Perché adesso? Perché scegliere il lato oscuro? Perché sorvegliare Olivia anche se sta con un altro? Perché non uccidere Charlie o David? Insomma Jake aveva sia le capacità che i mezzi; avrebbe potuto farlo facilmente e sarebbe stato sconvolgente, ma sbagliato per il suo personaggio e per il percorso che ha fatto.

Nell’ultimo minuto della puntata, i miei presagi di morte shondiana stavano per avverarsi: le mie budella si stavano attorcigliando, David aveva chiesto del caffè per rimanere a lavoro più a lungo, aveva ripensato alla morte di James, Jake lo stava sorvegliando e aspettando in un parcheggio ormai desolato. Gli ingredienti c’erano tutti; eccetto uno che ultimamente, in più telefilm, si è rivelato fondamentale per la dipartita di un personaggio: dire “ti amo” o scusarsi per qualcosa di brutto sono i messaggi dopo i quali la morte ti scrive “sto arrivando”. Shonda, però, ha un’altra dote oltre a quella di far morire due/tre personaggi a stagione: dei twist mozzafiato. Chi avrebbe mai pensato che l’anonima segreteria di David Rosen fosse un agente del B613 pronto a far fuori tutti?! Chi avrebbe mai pensato che Jake la stesse monitorano, che Olivia ne fosse al corrente?! Questo è stato davvero un colpo di scenda geniale che ha mutato completamente il mio giudizio sulla puntata. Shonda ha tenuto fede al percorso fatto fare a Jake, non ha fatto fare ad Olivia la figura della fessa, ha fatto agire Huck, Quinn e Charlie come tre criceti in gabbia impazziti e ci ha sorpresi tutti con un twist conclusosi con un omicidio che ha fatto fare a Rosen una faccia impagabile da “Perché devono ucciderli tutti davanti a me?!”.

Il caso di cui si è occupata Liv era interessante, ma ha avuto delle dinamiche un po’ banali. Nel momento in cui il deputato è andato da lei a raccontare la storia, si era capito che il padre era innocente e lui colpevole. In questo caso, però, ci sono stati degli elementi molto diversi dal solito. Il vero colpevole era una brava persona che ha fatto una cosa cattiva per vendicare le sorella e non avrebbe mai voluto lasciare quel peso al padre. Olivia, inoltre, una volta avrebbe cercato di salvare il membro del congresso, di salvare la sua carriera nonostante il misfatto; mentre oggi ha deciso di combattere per la verità convincendo l’uomo a fare la cosa giusta, salvando il padre. Mi piace questa continua coerenza nel modo di agire sul lavoro che ha Olivia. La donna da inizio stagione, ma soprattutto dopo il rapimento sta cercano di guadagnarsi con le unghie e con i denti il suo posto al sole e ci sta riuscendo.

I fatti della Casa Bianca sono stati un po’ noiosi. Cyrus che fremeva per l’arrivo dell’imbarazzante sorella di Mellie è stato fantastico, infatti era talmente felice che non ha sentito il bisogno di intervenire.
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Fitz, però, non ha lasciato, come Cyrus credeva, che la cognata lo infastidisse a tal punto da non voler più supportare Mellie. Il Team Mellietz è ormai consolidato e Fitz l’ha provato in svariati momenti e per l’ennesima volta in quest’episodio giustificando la moglie (usando un filo di verità) con la sorella. Da quando tutti i segreti sono stati svelati, il rapporto tra Fitz e Mellie ha subito un grande evoluzione per arrivare qui, nel momento in cui hanno formato una squadra e si sostengono a vicenda. Se noi possiamo essere contenti della cosa, Cyrus sicuramente non lo è e non rimarrà fermo a guardare mentre Fitz cede la presidenza alla moglie.

Puntata all’apparenza banale, ma con un ottimo twist finale. Voto: 7/8

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Vi lascio con il promo subbato della 4×19 che andrà in onda fra due settimane.

ROWAN IS BACK BITCHES!

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Linguist, writer, reader, filmgoer and totally addicted to telefilm. Studia lingue, le ha sempre studiate e sempre le studierà. Fin dalle elementari ha sempre e solo avuto in testa l'inglese, ora sa anche francese, spagnolo, russo e tedesco, ma se avesse tempo imparerebbe tutte le lingue del mondo. La sua vita da strega.. Ehm cioè filmica e telefilmica è cominciata con Hocus Pocus, poi con Charmed ed infine con Harry Potter (sì, è fermamente convinta che il mancato arrivo della sua lettera sia stato solo una svista del sistema postale italiano – qui girano solo gufi ubriachi- ù.ù ). Non essendo stata convocata a Hogwarts ha passato l'adolescenza prima a Capeside con Dawson e la sua compagnia, poi a Stars Hollow dalla famiglia Gilmore ed infine ha deciso di frequentare i “quartieri alti” di Orange County in compagnia di Ryan, Seth, Summer e Marissa e dell'Upper East Side cercando di scoprire chi fosse Gossip Girl. Per guarire la sua dipendenza da quella gioventù ricca; è andata a farsi curare al Seattle Grace Hospital, luogo dove fa ritorno ogni anno anche se Shonda cerca di ucciderla. Deve confessare, però, che gironzolando per Mystic Falls e per Beacon Hills ormai è abituata a rischiare la vita. Nel tempo libero legge, legge, legge e scrive, scrive, scrive. Sogno nel cassetto: vivere a New York e scrivere sul cinema. Piano B: piazzarsi davanti agli studios di Los Angeles e, in qualche modo, farsi assumere. Motto: A volte possiamo far avverare i sogni. Non succede spesso, ma quando possiamo dobbiamo farlo.

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