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Revolution | Recensione 2×04 – Patriot Games

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Revolution | Recensione 2×04 – Patriot Games

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Dal titolo era già facilmente intuibile quale sarebbe stato l’argomento principale di questo episodio. Finalmente, abbiamo la possibilità di avvalorare le tesi, come la mia, che sostengono la falsità del Governo degli Stati Uniti. Essere subdoli è tipico di tutti i politici, ma a che gioco stanno giocando questi patrioti?

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Charlie si avvicina sempre di più verso Willoughby, tanto che si trova già in territorio texano. Ferma in quello che sembra uno dei peggiori bar de Caracas, viene aggredita da alcuni uomini dalle intenzioni poco nobili e si rende conto troppo tardi di essere stata drogata. Riesce a dare mostra delle sue doti da combattente, finché alla vista del sempre più virile e sexy Monroe, smette di combattere e si lascia andare, perdendo i sensi. Non che sia svenuta per lui, visto che era stata drogata, ma Monroe fa questo effetto su molte donne…Insomma, la situazione è comprensibile. #fangirling

“A show of faith.” 

Al suo risveglio, Charlie si stupisce di essere ancora insieme a Monroe, come se credesse davvero che fosse capace di farle del male. Ma sono l’unica ad aver capito che Bass non farebbe mai del male né a lei, né a Rachel, né tanto meno a Miles? Ha commesso molti errori, è fin troppo bravo ad uccidere, come lui stesso ha ammesso; ha preso decisioni sbagliate con la Milizia, è vero, ma sta cercando di rimediare. Non dico che gli si debba perdonare la morte di Ben, quella di Danny o di tutte le altre malcapitate vittime, ma era in guerra e in guerra si combatte! Probabilmente, è davvero un sociopatico, come lo considera Charlie, ma fu l’unico che dopo il blackout decise di prendere in mano la situazione e di iniziare a fare qualcosa per aiutare la gente. Purtroppo, le cose gli sfuggirono di mano e l’abbandono di Miles lo lasciò solo e pieno di rancore, che prese a sfogare anche contro gli innocenti. Non è giustificabile o perdonabile per gli errori commessi in passato, ma andrebbe almeno ascoltato. Sento che non è questo il vero Sebastian Monroe; ciò che vediamo adesso è solo il riflesso di un uomo ferito, abbandonato e indebolito dal peso del mondo.

Certo è che se continuano ad addossare ogni colpa a lui, non riuscirà mai a tornare in sé…

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“What US Government?”

Rachel si riprende dalla ferita riportata nel combattimento contro gli uomini di Andover e sembra stare bene, nonostante rimanga alquanto sconvolta nel ritrovarsi la città assediata dai militari. Il primo pensiero va proprio a Titus; non si sa che fine abbia fatto ma uno dei soldati la tranquillizza, dicendole che se ne sono occupati loro. Partendo dal presupposto che non mi fido dei patrioti, non ci ho creduto nemmeno per un secondo!

Miles le spiega come si sono messe le cose mentre era incosciente e le racconta la versione dei patrioti riguardo i missili. Stanno convincendo l’intera nazione che Randall abbia ricevuto l’ordine di lanciare le bombe su Atlanta e Philadelphia da Monroe, ma facendosi chiamare ‘patrioti’, si sono messi nel sacco con le loro mani. Rachel ricorda fin troppo bene le ultime parole dette da Randall e non ci mette poi molto a fare due più due; è stato il Governo degli Stati Uniti a dargli l’ordine, sono loro che hanno fatto in modo di avere la strada spianata e un motivo per riprendere il controllo della situazione. Visto che cercano di dare la colpa a Monroe, loro dovrebbero passare per i salvatori, giusto? Ma i nostri rivoluzionari, che erano nella Torre con Randall quando ha commesso la strage, sanno come stanno davvero le cose. Devono essere prudenti e, molto probabilmente, è proprio a causa del suo sapere fin troppo che Rachel si ritrova con una taglia sulla sua testa.

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A conferma del fatto che i patrioti siano solo un branco di subdoli infami, ecco che assistiamo ad una scena eclatante.

Un ragazzo viene trovato fuori le mura della città e ucciso a sangue freddo da uno dei soldati, a dimostrazione che gli uomini di Andover siano ancora in giro a creare scompiglio. I patrioti hanno intenzione di fare le cose per bene, di tenere quanti più cittadini possibili in una zona ristretta e controllata. Stanno boicottando Monroe e Titus, pur di passare come i buoni della situazione! E’ a dir poco snervante.

Miles decide di andare a controllare di persona il covo di Titus e scopre i patrioti intenti a raggruppare i suoi uomini nel vagone di un treno, tra una fucilata e l’altra. Ho creduto fin dall’inizio che il governo non avesse proprio buone intenzioni e, per quanto Titus e i suoi uomini meritassero di essere deportati o trattati senza alcuna umanità, trovo davvero poco patriottico questo modo di fare. Somiglia molto ad una forma di dispotismo.

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Aaron, che nello scorso episodio è rimasto un po’ in disparte, riacquista la sua importanza…sentendosi male. Sviene e cade a terra, incosciente. Inizialmente, non capiamo cosa gli stia succedendo, sembra che stia avendo una sorta di visione…su Miles che entra nel covo di Andover.

Riprende conoscenza poco prima di vederlo uccidere Titus. Quest’ultimo, in precedenza, rivela a Miles dei treni, dei patrioti e diventa tutto estremamente caotico. Quando, poi, Miles riesce a raggiungere questi famosi treni, assistendo alla scena di cui si parlava nelle righe precedenti, viene trovato dai soldati; prova a scappare ma viene messo sotto tiro e, proprio quando le cose iniziano a mettersi molto male, ecco che in quel preciso istante, un Aaron semi-addormentato ha un’altra ‘visione’.

Se quando aveva perso i sensi la prima volta potevo aver pensato che fosse una possessione, per far si che gli fosse possibile guardare con gli occhi delle lucciole, quando interviene per ‘salvare’ Miles, non riesco più a trovare un senso alla situazione. I due soldati prendono fuoco, come per autocombustione, ma Miles vede lo sciame di lucciole, capisce che c’è qualcosa che non va. E’ comprensibile, ormai, che Aaron abbia una connessione con esse ma non ci è ancora chiaro né il perché e né il come. Vorrei tanto che ne parlasse con Miles, magari insieme riuscirebbero a dare un senso al tutto.

Il mio pensiero è che potrebbero non essere semplici lucciole ma nanocellule robotiche che, dopo la ripresa momentanea della corrente, si sono come sviluppate, formando questi sciami di luce e potere. Questo spiegherebbe sia il loro collegamento con Aaron, che sarebbe in grado di comandarle, sia la sua miracolosa resurrezione. In ogni caso, resterebbe comunque da chiedersi come sia possibile tutto ciò.

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“They’re everywhere…”

Rachel, nel frattempo, decide di curiosare in giro tra la roba dei patrioti. Trova il simbolo che, sin dalla loro prima comparsa, ormai associamo al governo e, proprio quando sembrava essere ad un passo dallo scoprire qualcosa di concreto, viene colta in flagrante. Assistiamo ad un toccante momento padre-figlia, tra Gene e Rachel, la quale ci fa capire di non avere la minima intenzione intenzione di tirarsi indietro. Dal suo sguardo si intuisce quanto si senta colpevole e responsabile per tutto quello che è successo a partire dal blackout. Lei in primis aveva iniziato a lavorare sul progetto delle microcellule robotiche, lei sapeva come entrare nella Torre e gestirla, sempre lei sapeva come fermare Randall e aveva fallito. Dopo aver passato mesi in depressione, a causa dei sensi di colpa, è riuscita a tornare un po’ più in sé, ma resta il fatto che ha bisogno di darsi da fare per rimediare, non può semplicemente stare ferma a guardare senza fare nulla. Tanto che, in una conversazione con quello che considerava un amico, si ritrova a confidargli tutta la verità sul fatto che Monroe non avesse mai avuto niente a che fare con i missili e che era partito tutto dal governo;  Ken rapisce Rachel, che capisce troppo tardi le intenzioni del suo ‘amico’ e, dopo averle fatto rivelato di essere un patriota, l’aggredisce. La donna è costretta a contrattaccare per avere salva la vita, lo uccide e riesce a scappare.

Al ritorno di Miles i due si confidano l’un l’altro e, sorvolando sulla dolcezza dei loro sguardi, si ritrovano a non avere la minima idea di quale sia il piano generale dei patrioti, il significato del loro simbolo e il perché dell’autocombiustione shockante dei due soldati.

Insomma, non stanno messi tanto meglio di noi in quanto a teorie…

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“Pleasent dreams?”

Come sempre, per ultimo ma non meno importante, è lo spazio dedicato al fantastico Tom Neville.

Non abbiamo la minima idea della fine che i patrioti hanno fatto fare a Jason, e Tom sembra parecchio intenzionato a scoprirlo. Con una classe tutta sua, riesce a manipolare il comandante Cooke e a minacciarlo, dopo averlo seguito in una specie di bordello per tossicodipendenti. Il soldato mostra una particolare propensione verso le droghe endovena e Neville riesce a sfruttare la cosa a suo vantaggio. Purtroppo, il comandante non sa dove sia Jason e, quindi, non essendogli utile Tom decide di lasciarlo lì a morire di overdose.

Tornato al campo refugiati, all’arrivo di Allenford finge di non sapere dove sia il comandante e gli viene concesso di continuare a lavorare al posto suo. Indipendentemente dall’aiuto di Cooke, non sa ancora dove sia Jason ma, almeno, è riuscito ad avere la sua promozione e la sua scalata verso il successo procede per il meglio. Ha una genialità senza confini.

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A fine episodio, vediamo che Charlie si è lasciata convincere da Monroe e insieme affrontano il viaggio della speranza verso Willoughby.

Ciò significa che nel prossimo episodio rivedrò Bass e Miles insieme? #ohmyfeelings

E come reagiranno i patrioti alla vista di Monroe? Riusciranno a riconoscerlo o lo lasceranno arrivare in città indisturbato?

 

Postate nei commenti le vostre teorie e aspettative!

 

Come sempre, vi ricordo di mettere ‘mi piace’ alle pagine italiane di Revolution, per restare aggiornati su spoiler e news:

REVOLUTION ITALIA – IL PRIMO SITO ITALIANO

REVOLUTION ITALIA (NBC)

 

Qui di seguito, trovate il promo della 2×05 – “One Riot, one Ranger”. SPOILER!



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