Home Recensioni Reign | Recensione 4×14 – A Bride. A Box. A Body.

Reign | Recensione 4×14 – A Bride. A Box. A Body.

0
Reign | Recensione 4×14 – A Bride. A Box. A Body.

Quando ridendo e scherzando dici che A Bride. A Box. A Body. ha un titolo vagamente Narniesco, non intendi che nell’episodio in questione speri che rispolverino Susan Pevensie, per l’occasione teletrasportata da Narnia alla Scozia nel corpo di Anna Popplewell – o meglio, nel ricordo del suo povero corpo decapitato. Non intendi che nel terzultimo episodio tu voglia vedere compiuta una vendetta di cui ormai nessuno più nemmeno si ricordava o di cui nessuno sentiva l’esigenza, tutto per cosa? Per dare a Mary una lezione sul significato di vendetta e farla sembrare incredibilmente borderline? NEL TERZULTIMO EPISODIO. Ora ci rimangono due misere puntate al finale definitivo e questi mi hanno sprecato trenta minuti su quaranta in storyline del tutto inutili, inutili, inutili. Perché non solo nessuno sentiva l’esigenza di vedere Elizabeth e Knox pagare per la morte di Lola, con Narcisse che parte in missione punitiva così a caso, dall’oggi al domani e proprio in un momento delicatissimo per il futuro della Francia, ma nessuno sentiva il bisogno nemmeno di vedere Henry alle prese con il suo desiderio di travestirsi. Seriamente, queste sono le cose di cui gli autori hanno deciso di occuparsi al quattordicesimo di sedici episodi? Quindi eccovi una reaction pic che descrive in maniera piuttosto accurata il mio stato d’animo.

In onore di questo episodio dalle scelte narrative così belle e commoventi, invece di dividervi i momenti top da quelli flop, oggi vi stilerò un elenco puntato delle cose che hanno avuto senso e di quelle che invece non ne hanno avuto nemmeno tanto così. Enjoy.

Partiamo dagli unici due avvenimenti con un minimo di senso:

  • L’ennesimo colpo di testa di Charles, che ignaro del fatto che Nicole si sia allegramente ripassata mezza corte di Francia – suo fratello incluso – decide di prenderla in moglie, mandando in frantumi un possibile accordo con la Spagna. Questo ha senso perché Charles, ahimé, deve morire e cedere in qualche maniera il trono a Henry – storia docet – quindi okay, facciamo che questa scelta narrativa gliela passiamo. Anche se dopo 238724873846mila episodi e un numero imprecisato di mesi, sarebbe anche ora che lui aprisse gli occhi e si accorgesse che Nicole non è esattamente la santarellina che lui crede… dai, non può essere così tanto stupido e ingenuo.
  • Elizabeth e Gideon sono stati, di nuovo, meravigliosi. Ho pianto al loro matrimonio simbolico, ho pianto per la fine di Gideon (che però rientra nelle cose che di senso non ne hanno nemmeno tanto così, cioè a che pro? Far incazzare Elizabeth? Bah). Loro insieme sono stati la cosa più bella della serie dopo i Frary.

E niente, basta. Nient’altro ha avuto senso, ma davvero niente.

  • Questa crociata personale di Narcisse non poteva avere tempismo peggiore per la Francia – cioè, dai, puoi seriamente mollare tutto e rincorrere una vendetta di cui ormai ti ricordavi solo tu, proprio mentre il tuo Re, che ha già dimostrato più volte di essere completamene incapace di prendere decisioni sagge, deve decidere con chi accasarsi? E puoi prendertela con il povero Gideon, che in realtà ha fatto solo del bene anche alla Francia, oppure andare da Knox a mutilarlo per i suoi peccati contro Lola, manco fossimo in un film di bassa lega?
  • Mary all’inizio dell’episodio è stata fantastica, la sua decisione di marciare con i propri uomini, la sua risolutezza nel mettere in chiaro chi sia la Regina e chi i traditori, la sua fermezza nel non lasciarsi più raggirare o mettere i piedi in testa da nessuno, Darnley-il-viscidone per primo. E poi arriva Narcisse con tutto il suo bagaglio di nonsense e improvvisamente Mary non vuole più vendetta, non vuole più giustizia, vuole pace, amore, unicorni e arcobaleni. Peccato però che quella nei confronti di Darnley non fosse vendetta, ma fosse un attacco verso qualcuno che ha messo, continua e continuerà a mettere in pericolo il suo regno, la sua corona e sì, anche la sua vita. E al quattordicesimo episodio di sedici, forse era il caso di levarlo di torno una volta per tutte sto Darnley. Perdonala, Bothwell, non sa quello che fa. Eccovi in gif l’unico momento di sanità mentale che ha avuto Mary questa settimana:
  • È davvero necessario commentare il fatto che continuino a menarcela con Luke che ama Claude, Claude che ama Leith e Leith che ha fatto la cosa più saggia di tutte e ha levato le tende?
  • Parliamo un attimo della pazzia di Darnley. Della pazzia clinica di Darnley che vede la gente morta. Anzi, no, non parliamone.
  • Le attitudini di Henry potevano anche avere risvolti interessanti a livello di storyline, ma sul lungo termine. L-u-n-g-o-t-e-r-m-i-n-e. Non al terzultimo episodio, con tanto di plot twist in cui lui e Nicole si amano davvero e si promettono cose trenta secondi prima che Charles decida di sposarsela. Ripeto, avrebbe potuto dar vita a intrighi e storyline interessanti, ma sul lungo termine.

Quindi niente, avrete capito che non ho apprezzato questa accozzaglia di avvenimenti cuciti insieme un po’ a casaccio, a questo punto non faccio più previsioni nei confronti del finale, nonsense per nonsense mi concedo di sperare in uno di quei colpi di scena alla Beautiful in cui Francis non è morto davvero, se non altro avrebbe il senso di darmi la gioia di piagnucolare un altro po’ sul personaggio di Toby Regbo. #LongLiveKingFrancis

Prima di salutarvi, vi lascio con questo adorabile post IG di Rachel Skarsten.

Eccovi anche il promo del prossimo episodio, “Blood in the Water”. Io vi do appuntamento a settimana prossima sperando rinsaviscano tutti quanti.

Previous article British Addicted | #16
Next article UnREAL | La terza stagione si farà aspettare fino al 2018
Avatar photo
Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here