Home Recensioni Reign | Recensione 4×11 – Dead of Night

Reign | Recensione 4×11 – Dead of Night

0
Reign | Recensione 4×11 – Dead of Night

Gli autori di Reign devono essersi accorti che l’orologio sta ticchettando inesorabile e che la fine si avvicina molto rapidamente, perché in Dead of Night sembrano aver messo il turbo alla trama e infatti in un solo episodio abbiamo: la rivoluzione interna alle mura della corte di Francia, l’attacco al trono inglese, lo smascheramento definitivo della vera natura di Darnley e l’avvicinamento altrettanto definitivo di Mary e Bothwell.

Prima di approfondire l’episodio però, vi lascio questo meme meraviglioso che ho trovato su tumblr e che sembra stato fatto apposta per me!

MOMENTI TOP:

  • Henry è spavaldo e sfacciato e non prova nemmeno per un istante a nascondere le proprie intenzioni o i propri misfatti. Ammette di volere il trono, ammette di non rispettare Charles come sovrano, ammette di avergli fatto del male con intenzione. Quindi, da un lato Henry mi piace perché è esattamente il tipo di personaggio che riesce ad affascinarmi – un po’ come Narcisse, che nonostante abbia passato i tre quarti del suo tempo a corte nei panni del villain, non è esattamente quel tipo di villain che uno riesce a odiare, anzi, alla lunga si finisce quasi per simpatizzare per lui. Quindi, nonostante io adori Charles e mi piaccia questo suo continuo lottare contro tutto ciò che di rotto c’è in lui, non posso e non riesco a odiare Henry. Per il quale, fra l’altro, hanno fatto una scelta di casting ottima, seppur Nick Slater dimostri molti più anni di Spencer Mcpherson – il che è un po’ una pecca. In ogni caso, Claude ricompare dal nulla giusto per sparare perle di saggezza ed è di nuovo l’unica che riesce a capire con chiarezza disarmante quale sia la situazione alla corte di Francia.

Charles is damaged, Henry is ruthless and my mother… she’s Catherine de Medici.

  •  Gideon e il suo senso della lealtà nei confronti di entrambe le sue regine: avevamo già avuto modo di appurare quanto questo personaggio fosse leale e giusto, e anche qui ne abbiamo la conferma. Gideon aiuta Mary a recuperare il proprio sigillo ma allo stesso tempo si rifiuta di tenere nascosta la verità ad Elizabeth.
  • Darnley è stato definitivamente smascherato per ciò che è: un uomo senza scrupoli e assetato di potere che farebbe qualunque cosa – compreso complottare contro la sua stessa moglie (incinta) regina – pur di ottenere ciò che desidera – nella fattispecie la legittimazione del suo essere RE DI SCOZIA piuttosto che semplicemente re consorte. E qui ho amato tutto: ho amato innanzitutto Bothwell che si rifiuta di piegarsi a questo pagliaccio e che gli dice in faccia tutto ciò che pensa di lui fregandosene delle conseguenze (o forse certo del fatto che Mary l’avrebbe comunque protetto?).

    Poi ho amato, ma che dico, A D O R A T O, l’ennesimo display della forza di Mary in quanto regina. Mary che si rifiuta una volta di più di sottomettersi, Mary che mette nuovamente in chiaro la propria posizione a dispetto del suo essere donna e per questo ritenuta inferiore.

MOMENTI FLOP:

  • Per quanto io abbia apprezzato il richiamo a Nostradamus – personaggio che ha avuto grande rilievo fino alla morte di Francis – non posso dire lo stesso dell’avvicinamento a Catherine alla magia. Capisco molte cose, primo fra tutti il fatto che siamo di fronte a una madre che vuole e deve fare di tutto per evitare che i suoi due figli maschi si scannino fra di loro – letteralmente – ma lei più di chiunque altro sa cosa la magia implichi. Lo sa perché aveva un rapporto molto stretto con Nostradamus, lo sa perché ha visto compiersi una profezia terribile che le ha portato via il suo primogenito nonostante avesse fatto di tutto per contrastarla, lo sa perché conosce bene le pratiche a cui era dedita la madre di Bash e il potere che si nascondeva all’interno di quest’ultimo. Quindi, non riesco a concepire ciò che ha fatto. Sarebbe stato interessante se avessero ributtato nella mischia Nostradamus o se l’avessimo vista rivolgersi a qualcuno di diverso da lui ma che comunque aveva doni di questo genere. Ma che lei si metta a costruire bamboline vodoo, mi è sembrata una nota un pochino stonata.
  • Il voltafaccia di Narcisse. Okay, lo sappiamo e l’abbiamo sempre saputo che Narcisse non è esattamente il tipo di persona sul quale si possa fare cieco affidamento, anzi. Ma un minuto è lì che cerca di fare tutto ciò che è in suo potere per aiutare Charles a rafforzare la propria posizione sul trono e poi, letteralmente il minuto successivo, lo vediamo dare ragione su tutta la linea a Henry e schierarsi dalla sua parte. Stavo per scrivere che si è dimostrato un gran codardo a correre da colui che apparentemente sembra più forte in tutto e per tutto, ma forse la verità è che Narcisse è sempre stato proprio questo, un gran codardo – fatto salvo per quel guizzo di ribellione che ha mostrato nei confronti di Elizabeth subito dopo la decapitazione di Lola. E in fondo ha detto tutto lui, I am on no one side but mu own.
  • La rapidità della decisione di attaccare l’Inghilterra mi ha lasciata un po’ spaesata, nonostante fosse una mossa che era nell’aria già da quando ci hanno mostrato in maniera chiara e cristallina le ambizioni di Mary.

QUOTE OF THE WEEK

Ragionando sul fatto che mancano solo cinque episodi alla fine e che Adelaide ha lasciato intendere in un’intervista che la serie si chiuderà con la decapitazione – o comunque l’imprigionamento – di Mary, mi sono resa conto che, a meno che l’attrice non abbia deciso di trollare l’intero mondo in un attacco di Moffatite acuta, d’ora in avanti assisteremo a un bel po’ di salti temporali e ritmi serratissimi come in questo episodio, e allora mi chiedo: a questo punto non era quasi meglio tenere la stagione con i classici ventidue episodi e andare avanti con un po’ più di tranquillità? Perché non è come in TVD che hanno tagliato la stagione finale a sedici episodi ma oggettivamente parlando il ritmo è stato lentissimo, non è successo quasi nulla di realmente importante e il tutto si sarebbe potuto riassumere in cinque puntate al massimo. Qui il materiale, sia storico che fittizio, per raggiungere i ventidue episodi c’era eccome. Immagino siano state scelte di budget e che dovrei essere grata del fatto che se non altro hanno deciso di girare una stagione conclusiva, invece di dar ragione agli ascolti e chiuderla a qualche maniera alla fine della terza.

Per ora vi do appuntamento a settimana prossima e vi lascio con il promo del prossimo episodio, “The Shakedown”.

 

Previous article British Addicted | #12
Next article Arrow | Recensione 5×20 – Underneath
Avatar photo
Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here