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Quotes of the Week #80

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Quotes of the Week #80

What is wrong with us? We are perfectly perfect for each other.
-Felicity Smoak, The Flash

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Sono una pessima persona perché ho impiegato mezzo nanosecondo a voltare le spalle all’Olicity per buttarmi a pesce sul Barricity (o qualunque sia il suo nome). Inserire sospiro. Ben ritrovati con Quotes of the Week comunque, e buon Halloween anche se con due giorni di ritardo!

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Anche se immagino che l’episodio di Halloween di Murder House rimarrà per sempre il migliore – esattamente come la stagione da cui è tratto – anche Freak Show ci ha regalato un piccola perla a tema con i due episodi dedicati al personaggio dannato di Edward Mordrake, che ahimé! ha fatto la sua scelta lo scorso mercoledì notte.

I have met many a craven killer, many a sniveling coward in my time, but everyone of them could admit the blackness in their own hearts when the hour came. You… have caused the demon to weep. Stand up clown, You are the one.

Nel corso del tempo ho incontrato molti vili assassini, molti vigliacchi piagnucolosi, ma tutti loro hanno ammesso il vuoto nei propri cuori quando è giunta la loro ora. Tu… hai fatto piangere il demone. Alzati clown, sei il prescelto.

Un’altra povera anima tormentata è quella della Snow Queen di Once Upon a Time, o forse a essere tormentati sono gli animi dei creatori di OUAT, visto che mi sembra Zelena all over again, con tanto di amnesie e di “voglio solo essere amata”. Urgh. E altro che magic mirror on the wall nella 4×05, “Breaking Glass”…

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Mirrors reflect our… mood, our desire, our essence. They are a temporary receptacle for some tiny fraction of our soul.

Gli specchi riflettono i nostri… stati d’animo, i nostri desideri, la nostra essenza. Sono un ricettacolo temporaneo per alcune piccole parti della nostra anima.

Nella 10×04 di Supernatural, “Paper Moon” – titolo che mi ha fatto venire gli occhi a cuore per via di una canzone che non c’entra nulla con l’episodio ma che adoro  – i Winchester hanno dato una volta di più il meglio di se stessi.

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Dean: I never said thank you. So…
Sam: You don’t ever have to say that, not to me.

Dean: Non ti ho mai ringraziato. Quindi…
Sam: Non dovrai mai dirlo, non a me.

Constantine, pur nella sua diversità, lo trovo molto simile a SPN (nonostante una sia la mia seconda serie preferita di sempre e l’altro invece per ora lo cataloghi alla voce “meh”). Dal secondo episodio, “The Darkness Beneath”:

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Zed: It’s you. You’re you.
Constantine: That observation always ends in the same way and it’s never in my favor.
Zed: I dream about you. I was starting to believe you weren’t real. Who are you?

Zed: Sei tu. Sei proprio tu.
Constantine: Questa osservazione finisce sempre alla stessa maniera, e non è mai una cosa bella.
Zed: Faccio sogni su di te. Stavo iniziando a credere che non fossi reale. Chi sei?

Andiamo ora ad occuparci per un attimo di politica, con la 4×06 di Scandal, “An Innocent Man” (ovvero Jake suppongo):

I could sit here and rattle on about being framed and your father being behind the whole thing but really that’s just my word and why should you trust my word? I’ve been lying to you ever since we met, right? My word’s not going to change anything, it can’t. We both know in the end you’re not going to choose me. That’s okay, Olivia I want you to know I need you to know, not choosing me is okay.

Potrei starmene seduto qui a vaneggiare sul fatto di essere stato incastrato e sul fatto che sia tuo padre dietro a tutto questo, ma sarebbe solo la mia parola, e perché dovresti crederci? Ti ho mentito da quando ci siamo conosciuti, no? La mia parola non cambierà nulla, non può. Sappiamo entrambi che alla fine non sceglierai me. Va bene, Olivia voglio che tu sappia e ho bisogno che tu sappia che non scegliere me va bene.

In un certo senso rimaniamo ancora nell’ambito politico, con la 2×05 di Reign, “Blood for Blood”.

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Mary: Do you worry that I can’t bear you a child?
Francis: Yes! I worry because as a King and as a man I want heirs. Is that what you want to hear? Does it bring us closer for you to know that your failure disappoints me beyond words? Have I answered you fully? Are we done with this relentless interrogation?
Mary: When you told me you hadn’t lost hope…
Francis: I lied. Mary, I’m sorry. I shouldn’t have. I wish…

Mary: For something I can’t give you. Well, I asked you for the truth and you certainly gave it to me. I don’t need to hear anymore.

Mary: Siete preoccupato che non possa darvi un figlio?
Francis: Sì! Sono preoccupato perché in qualità di Re e di uomo voglio degli eredi. È questo che volevate sentirvi dire? Ci farà avvicinare il fatto che ora sappiate che il vostro fallimento mi delude oltre ogni immaginazione? Vi ho risposto a dovere? Possiamo considerare concluso questo implacabile interrogatorio?
Mary: Quindi quando mi avete detto che non avevate perso la speranza…
Francis: Ho mentito. Mary, mi dispiace. Non avrei dovuto. Vorrei…
Mary: Qualcosa che non posso darvi. Bene, ho chiesto la verità e senza ombra di dubbio me l’avete fornita. Non ho bisogno di sentire altro.

Diciamo che il monologo interiore di David Clarke nella 4×05 di Revenge, “Repercussions”, lo riporto più per incredulità che per altro.

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I have come to learn that evil takes many forms, including those that we think we can trust the most. The anger that spread almost cost me the thing that I valued above all else. My memories of you, the daughter I still love, infinity times infinity. And now I can still feel you again which is why I know what I must do, for you were wronged as I was, and by someone I trusted. There must be repercussions, and I swear to you, Amanda, I will have revenge.

Ho imparato che il male assume molte forme, incluse quelle di cui pensiamo di poterci fidare di più. La rabbia che si è diffusa mi è quasi costata la cosa a cui tengo di più al mondo. I miei ricordi di te, della figlia che continuo ad amare infinite volte infinito. E ora posso sentirti di nuovo ed è per questo che so cosa devo fare, visto che tu hai subito quanto me e da qualcuno di cui mi fidavo. Devono esserci ripercussioni, e te lo giuro, Amanda, avrò vendetta.

E poi arriva quella disgrazia di un Daniel Grayson con la sua nuova/vecchia fiamma Margaux – che ancora non si capisce bene da che parte stia.

Nolan: So what do you we call them? MaNiel? DanGaux?
Emily: Trouble.

Nolan: E come li chiamiamo? MaNiel? DanGaux?
Emily: Guai.

Cambiamo completamente genere e saliamo sulla Tardis con il decimo episodio dell’ottava stagione di Doctor Who, “In The Forest Of The Night”. Io sono completamente d’accordo con il Dottore sulla seguente affermazione!

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What is it with you people? You hear voices you wanna shut them up, the trees come to save you, you want to chop them down.

Che problemi avete? Sentite voci e volete farle tacere, gli alberi arrivano a salvarvi e volete abbatterli.

E a quanto pare nemmeno un essere che ha vissuto migliaia di anni e in ogni epoca ha tempo per certe cose (e qui male, molto male!).

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Yes, well there are some things I have not seen. That’s usually because I have chosen not to see them. Even my incredibly long life is too short for Les Miserables.

Sì, be’ ci sono cose che non ho visto. Di solito perché scelgo di non vederle. Perfino la mia vita incredibilmente lunga è troppo corta per I Miserabili.

Concludiamo ora l’appuntamento di oggi chiudendo il cerchio iniziato con The Flash e chiudendolo con qualche altra citazione dall’episodio in questione, che nella fattispecie è il quarto e si intitola “Going Rogue”.

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Felicity: I’ll cover for you.
Barry: Alright, what are you going to say?
Felicity: I usually tell people Oliver is at a nightclub, with a girl, or nursing a hangover.
Barry: None of which will work for me.
Felicity: Bad stomach ache. Really bad diarrhea.
Barry: Yeah, I’m not comfortable with that excuse.

Felicity: Ti copro io.
Barry: Okay, cosa dirai?
Felicity: Di solito dico che Oliver è in un locale, con una ragazza, o a smaltire una sbornia.
Barry: Nessuna di queste è credibile per me.
Felicity: Brutto mal di stomaco. Diarrea pesante.
Barry: Yeah, non mi sento a mio agio con questa scusa.

Fate trasferire Felicity a Central City, vi supplico.

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I’ve see firsthand what this life can do to people… it’s a lonely path. Don’t make it any lonelier than it has to be.

Ho visto di persona cosa la vita faccia alle persone… è un cammino solitario. Non renderlo ancora più solitario di ciò che dovrebbe essere.

Chiudo dicendo che probabilmente sono una pessima persona anche perché continuo sfacciatamente a essere #TeamWard in Agents of SHIELD, ma mi consolo sapendo di non essere l’unica e riportandovi il tweet della settimana che porta acqua al mio mulino (gli amici di Zap2it santi subito!).

Ora è davvero tutto… a settimana prossima!
-Elsa.

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

3 COMMENTS

      • anche io ho pensato subito la stessa cosa!!! se solo Felicity non appartenesse ad un’altro show!! (nel frattempo non ci resta che goderci l’olicity 😉 )

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