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Quotes Of The Week #6

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Quotes Of The Week #6

Salve miei cari telefili, che ci crediate oppure no sono sopravvissuta ad un’altra estenuante settimana di hiatus. Voi come ve la state cavando invece? Nessuna crisi di astinenza? Avete trovato qualche degno sostituto? Io devo ammettere che non ce l’avrei fatta senza quelle poche serie rimaste attive a sostenermi ed è per questo che questa settimana mi dedicherò proprio ad alcune di loro. Cominciamo dalla novità più fresca e divertente del momento: New Girl, che si aggiudica anche lo scettro di Quote of the Week (quale onore!). Questa serie ha catturato la mia attenzione in pochi giorni, spingendomi a mettermi al più presto in pari con la programmazione statunitense, l’inguaribile ottimismo di Jess (Zooey Deschanel), il cinismo di Nick (Jake Johnson), le idiosincrasie di Schmidt (Matt Greenfield) e la simpatia di Winston (Lamorne Morris), il tutto condito da una bella dose di pazzia da parte di tutti.

Jess: I can’t believe I never noticed this before, but, Schmidt, you are legitimately crazy.
Schmidt: I think we’re all a little bit crazy, don’t you think, Jess?
J: No, I mean, you’re like aging-ballerina, child-chess-prodigy, professional-magician crazy.
S: It’s my mom’s fault you know, I come from a Jewish family, but she used to tell me the reason Santa didn’t come to our house was because my room was dirty. The only thing I ever controlled was what I ate. That’s why I got fat.
J: Yeah, I got fat ‘cause I used to eat concord grape jelly from the jar using a candy bar as a fork.

Jess: Non riesco a credere di non averlo mai notato prima, ma Schmidt tu sei completamente pazzo.
Schmidt: Credo che tutti siano un po’ pazzi, non sei d’accordo, Jess?
J: No, voglio dire, tu sei pazzo come una ballerina che invecchia, un bambino prodigio che gioca a scacchi o un mago professionista.
S: E’ colpa di mia madre sai, io vengo da una famiglia ebrea, ma lei mi diceva che la ragione per la quale Babbo Natale non veniva da noi era perché la mia camera era sporca. L’unica cosa che riuscivo a controllare era quello che mangiavo. Ecco perché sono diventato grasso.
J: Già, io sono diventata grassa perché mangiavo le gelatine all’uva dal barattolo usando un bastoncino di zucchero come forchetta.

Al di là dell’ovvia comicità del dialogo e dell’intera situazione di Schmidt in generale, da tutte queste situazioni allucinante in cui spesso si ritrovano i quattro coinquilini si può scorgere molto di più. Si tratta infatti di quattro persone in fondo molto simili tra loro, sono degli outsiders, dei weirdos come ci fa notare la stessa Jess in più occasioni. Cercano tutti a loro modo di giostrarsi all’interno di un mondo che resta troppo frenetico per le loro personalità, che definirei speciali. Una serie dunque con la quale risulta facile identificarsi, tutti i personaggi nella loro peculiarità rappresentano problematiche quotidiane, che siano lavorative, sociali, economiche o familiari. Uno show che ci regala la rara opportunità di ridere CON i personaggi e non DEI personaggi, perché in ognuno di noi potrebbe esserci nascosta una Jess che canticchia motivetti assurdi o uno Schmdit con la mania del controllo.

Niente pausa primaverile anche per Ringer, nuova serie della CW cucita addosso alla celebre Sarah Michelle Gellar, la nostra ammazzavampiri preferita. L’ennesimo show sui problemi di un gruppo di ricconi di Manhattan? Si, se non fosse per una Gellar sdoppiata impegnata in un intricato enigma che ci mostra come sempre una perfomance esemplare. In questo caso sembra che il mio lavoro sia stato anticipato e sono gli stessi autori dello show ad aver pensato di isolare una citazione particolarmente brillante ed utilizzarla addirittura come titolo per ogni episodio. Da “If you ever want a French lesson” “Se ma volessi qualche lezione di francese“, a “Oh Gawd, There’s Two of Them?” “Oddio, ce ne sono due?” “Maybe We Should Get a Dog Instead” “Potremmo prenderci un cane invece” alla mia preferita “It’s Easy To Cry When This Much Cash Is Involved” “E’ facile piangere quando ci sono così tanti soldi in gioco“. Vengono scelte ogni volta le frasi più pungenti e sarcastiche, che rispecchiano un po’ la natura stessa del telefilm. Una dimensione in cui quasi non c’è spazio per il normale svolgersi degli eventi, una dimensione in cui il pericolo è sempre dietro l’angolo e persino i tuoi familiari più stretti possono trasformarsi nei nemici peggiori. Potrebbe essere vostra sorella o addirittura vostra figlia. Per questo motivo i personaggi sono sempre all’erta pronti a mostrare gli artigli e la nostra protagonista Bridget passa da una vasca di squali ad una gabbia di leoni, difficile capire se lo scambio le sia realmente convenuto…

Un’altra serie alla quale mi sono aggrappata durante questo hiatus e quello precedente è stata Fringe, che per mancanza di tempo non avevo mai avuto il piacere di ammirare, ma adesso sono anche qui come tutti voi a chiedermi se Peter (ah mio adorato Joshua Jackson) si trovi nella linea temporale sbagliata oppure no…

Lincoln: There really aren’t any normal days on this job, are there?
Olivia: Nope.

Lincoln: Non ci sono normali giornate di lavoro qui, vero?
Olivia: Per niente.

Ho scelto come citazione, una dell’agente Lincoln Lee (Seth Gabel) nuovo acquisto della divisione Fringe, nonché mio personaggio preferito in assoluto poiché col suo modo di fare e di vedere le cose presenta uno sguardo completante diverso sul mondo di questa serie. Nonostante fatichi ancora ad abituarsi all’assurdità davanti alle quali ha iniziato a trovarsi non manca mai di coraggio e spirito d’iniziativa, rappresentando un elemento essenziale per il nuovo Fringe Team. Ovviamente non è da meno la sua controparte alternativa ovvero AltLincoln, il primo Lincoln a dir la verità che abbiamo imparato a conoscere ed amare, il che ci fa capire che la sua presenza in tale contesto è inevitabile in qualunque dimensione e che quindi il suo ruolo sia molto più importante di come sembri, così come la sua connessione con Olivia, sembra quasi che sia il destino ad unirli (ma tranquilli, il mio appoggio è sempre per Peter e Olivia (Anna Torv), anche se sono sicura che nell’altro universo ci sarà spazio per AltLinc e Fauxlivia).

E giungiamo ad un paio di quotes fresche fresche, direttamente dall’episodio di questa settimana di The Vampire Diaries che finalmente torna a intrattenerci salvandoci da questa terribile attesa per primo e noi gliene siamo grati!
Ovviamente la prima non può che essere riservata a Damon (Ian Somerhalder) e al suo inimitabile sarcasmo, le sue battute sono in assoluto le più brillanti dell’intero show, un personaggio sagace come pochi. Non credo si sia visto un vampiro così arguto dai tempi del biondissimo Spike (James Marsters)!

Damon: Dear diary, a chipmunk asked me my name today. I told him it was Joe. That lie will haunt me forever.
Stefan: What do you want?

Damon: Caro diario, uno scoiattolo mi ha chiesto come mi chiamo. Gli ho detto di chiamarmi Joe. Questa bugia mi tormenterà per sempre.
Stefan: Cosa vuoi?

Adoro il modo in cui si prende gioco di Stefan (Paul Wesley) e di tutto quella atmosfera da vampiro tormentato per l’eternità. E non posso proprio non accostarlo ancora una volta alla figura di Spike che si prendeva continuamente gioco di Angel (David Boreanaz) e del suo atteggiamento ombroso. Nonostante anche Damon abbia la sua bella dose di paturnie riesce sempre a risultare brillante e divertente senza mai essere noioso. La sua presenza all’interno dello show è indispensabile poiché gli concede quel brio di cui altrimenti mancherebbe del tutto.

La seconda citazione di quest’episodio è invece dedicata alla nostra coppia preferita, no non Klaroline che purtroppo non si è vista neanche da lontano questa volta e che peccato, ma ovviamente Delena!

Elena: I know it doesn’t make sense, but in the beginning, after my parents died, there was something about being with Stefan that just felt safe.
Matt: Safe? Elena, he’s a vampire.
Elena: I know, just saying it out loud, it sounds crazy, but, it’s like I knew that he would never stop loving me, he would never…
Matt: What?
Elena: Die. Like he would never die.
Matt: Like your parents did. And Damon?
Elena: Damon just sorta snuck up on me. He got under my skin and no matter what I do, I can’t shake him.
Matt: Once you fall in love with someone, I don’t know if you can ever shake ‘em.

Elena: So che non ha senso ma all’inizio, dopo la morte dei miei genitori, c’era qualcosa nello stare con Stefan che mi faceva sentire al sicuro.
Matt: Al sicuro? Elena, è una vampiro.
Elena: Lo so, credimi. Solo dirlo ad alta voce lo fa sembrare una follia, ma è come se avessi saputo che lui non avrebbe mai smesso di amarmi, che non sarebbe mai…
Matt: Cosa?
Elena: Morto. Che non sarebbe mai morto.
Matt: Come i tuoi genitori. E Damon?
Elena: Damon mi ha colto alla sprovvista. Mi è entrato nel sangue e qualunque cosa io faccia non riesco a liberarmene.
Matt: Una volta che ti innamori di qualcuno, non so se sarai mai in grado di liberartene.

Trovo questa conversazione assolutamente illuminante riguardo l’intera questione del triangolo Stefan Elena Damon, finalmente Elena (Nina Dobrev) prova a fare chiarezza e non mi stupisce il fatto che sia proprio Matt (Zach Roerig) ad aiutarla in questo. L’unico personaggio completamente umano e per così al di fuori di certe questioni sovrannaturali, ancora una volta sorge spontaneo il paragone con la serie vampirica storica, ovvero Buffy, perché anche se su livelli completamente diversi in questo Matt mi ricorda molto il caro vecchio Xander (Nicholas Brendon), il cuore dell’intera scooby gang e che faceva del suo sguardo attento il suo unico potere. E’ sempre colui che riusciva a vedere più a fondo, colui che scrutava nell’anima e credo di aver intravisto tale abilità anche in Matt stavolta che aiuta Elena a fare un passo che fino ad ora era sembrato del tutto impossibile. Insieme a lei anche noi capiamo come in realtà siano differenti i sentimenti che prova per i Salvatore. L’amore per Stefan è nato in un momento di confusione e paure, in cui la figura di un vampiro immortale esercita tutto il suo fascino ma sicuramente Elena non era pronta a tutto ciò che le si sarebbe presentato in futuro e sono abbastanza sicura che se l’avesse potuto la sua scelta sarebbe stata differente. Mentre ciò che prova per Damon non ha una reale spiegazione logica, come lei stessa ci fa notare è nato per puro, si è insinuato in lei inconsciamente e adesso fa parte di lei, un sentimento che è nato nonostante gli orrori e le difficoltà cui lei si è trovata di fronte, e un rapporto che spesso la sorretta proprio durante quest’ultime. Secondo il mio modesto parere la scelta di Elena è già scritta e abbastanza ovvia. E con questo concludo ricordandovi tra l’altro che il 17 Marzo è la festa di San Patrizio, santo patrono irlandese e l’Irlanda mi è molto cara così come sicuramente a molti di voi, visto che ci fornisce una grande quantità di attori telefimici che apprezzo da vari punti di vista! 😉

Bye Fellows!!

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