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Pretty Little Liars | Recensione 6×10 – Game Over, Charles (SUMMER FINALE)

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Pretty Little Liars | Recensione 6×10 – Game Over, Charles (SUMMER FINALE)

HANDS OF TIME

Cosa si potrebbe mai dire dopo un episodio del genere? Quali parole dovrei scegliere per rendere giustizia alla conclusione di una storia che ha tenuto banco per ben sei anni? Sapete, ho letto davvero ogni tipo di commento su questo finale, ho letto di persone che non hanno mai visto la serie eppure erano curiosi di scoprire l’identità di A; ho letto insolita soddisfazione e tipica delusione; ho letto entusiasmo, paura, sorpresa, eccitazione, rabbia, emozione… ma più di tutto, oltre ogni reazione e aspettativa, ho letto sempre e comunque soltanto tre lettere, solo tre: PLL.

I fenomeni televisivi vanno e vengono, c’è sempre incredibile entusiasmo quando una nuova serie tv sbarca sui nostri schermi perché è un nuovo mondo, una nuova possibilità di perderci in quelle storie, ma la verità, secondo me, è che questa non è una gara di velocità, questa è una maratona e solo col tempo possiamo davvero riconoscere chi aveva la stoffa e chi no. Nel lontano 2010, le note della canzone “Hands of Time” accompagnavano le scene di un funerale, il più famoso che si sia mai visto in questi anni, e facevano da sfondo a un messaggio, ricevuto all’unisono da quattro giovani amiche: “I’m still here bitches and I know everything – A”.

Oggi, 11 Agosto 2015, il mistero più intrigante di un teen drama è stato finalmente svelato, la maschera è caduta e il cerchio è stato spezzato. CeCe Drake è A, la sua partita è finita, il nostro percorso insieme a lei ha raggiunto il primo immenso traguardo e da oggi in poi niente sarà più come prima, non lo sarà per le mie ragazze, per Spencer, Aria, Hanna, Emily e Alison, adesso davvero libere di vivere, di respirare, di credere in un futuro migliore, e non lo sarà per noi fans, soprattutto per tutti coloro che hanno davvero vissuto Pretty Little Liars, che ne hanno visto il cuore puro e immenso e lo hanno rispettato, dall’inizio alla fine. Quindi miei cari appassionati di serie tv, guardatevi intorno, navigate sui social network, invadete il world wide web e semplicemente affrontate la realtà: che vi piaccia o no, Pretty Little Liars ha scritto una pagina indimenticabile nella storia delle serie tv, Marlene King ha preso un’idea come tante altre e l’ha resa infinita e quelle quattro ragazze, insieme alla figura sotto l’eterno cappuccio nero, hanno segnato uno standard e chiunque vorrà provare ad intraprendere la loro strada dovrà inevitabilmente confrontarsi con loro perché nessuno sarà mai come le liars, nessuno sarà mai come A.

Quando una lettera cambia il volto della televisione…

FIGHT SONG

PROTAGONISTE E SPETTATRICI. Una parte di me ancora non ci crede perché voltandomi indietro e osservando il percorso che ho compiuto insieme alle protagoniste, sembra tutto ancora surreale, sembra tremendamente strano che sia davvero tutto finito, in fondo ognuno di noi ha pensato almeno una volta: questa storia non finirà mai. La verità però è che, personalmente, non sono una grande fan dei cambiamenti importanti e imponenti quindi pensare che A avrebbe rovinato la vita delle mie ragazze in eterno era quasi rassicurante perché quella follia di nome Rosewood stava diventando la mia intramontabile costante. Razionalmente parlando però il momento della verità era davvero arrivato, tutte le vie di fuga erano state esplorate e prese in considerazione, metaforicamente e letteralmente, e la crescita della serie, della storia e delle sue quattro anime non poteva più essere arrestata e quei vestiti da adolescenti cominciavano ad andare un po’ stretti a tutte loro.

Spencer, Emily, Aria and Hanna”, ricordo ancora la prima volta che i loro nomi vennero pronunciati insieme, da Wilden, dopo la cerimonia funebre per la regina indiscussa di Rosewood, “popular in life and death”, sua maestà Alison DiLaurentis. Da quel momento in poi quei nomi hanno continuato a vivere in simbiosi, hanno continuato a lottare insieme per sopravvivere, perché è questo ciò che tutte loro sono: SOPRAVVISSUTE.

Aria Montgomery, Spencer Hastings, Emily Fields e Hanna Marin non si sono mai arrese, non hanno mai smesso di combattere contro quella figura che a volte sembrava quasi più evanescente di un mulino a vento, non hanno mai creduto di essere sole in quella guerra, non da quando si erano ritrovate e giorno dopo giorno avevano capito di non poter più vivere le loro vite separatamente perché soltanto insieme erano invincibili, solo insieme riuscivano a trovare in loro stesse quella forza che non credevano di avere per rialzarsi e ricominciare a lottare. Nel corso di queste sei stagioni, diverse volte le ragazze hanno ripetuto la frase “If we get through this is because we have each other” e tutte loro hanno davvero vissuto quegli anni restando fedeli a queste parole, restando unite in un’amicizia che è il cuore pulsante di questa serie. Ma mai come in questo finale mi sono resa conto di un paradosso che ho sempre notato, ma che solo ora diventa terribilmente evidente: le quattro ragazze, le mie LIARS, le protagoniste sopravvissute ad A erano soltanto SPETTATRICI, vittime inconsapevoli, danni collaterali di una guerra che non è mai stata la loro, portatrici di colpe di cui non si sono mai macchiate ma che hanno ereditato in seguito a un’unica scelta catartica: quella di diventare LE AMICHE DI ALISON DILAURENTIS.

Il summer finale è stato emblematico per questo ruolo perché Aria, Spencer, Hanna e Emily non avrebbero potuto avere uno spazio più marginale, incarnando perfettamente il loro coinvolgimento in tutta la vicenda, come dicevo prima appunto, di spettatrici. Le ragazze hanno infatti letteralmente GUARDATO la scena che si apriva di fronte ai loro occhi, hanno ascoltato una storia, hanno scoperto una verità e un volto, il tutto osservando uno schermo che vedeva come unica protagonista colei che direttamente o indirettamente, ha sempre tenuto le fila di questo grande domino, facendo cadere la prima tessera e poi restando per gran parte del tempo in disparte a osservarne le conseguenze. Chiariamoci, questo non vuole essere un altro dei miei sermoni d’odio contro Alison DiLaurentis, il mio atteggiamento nei confronti di questo personaggio è cambiato più di quanto avrei mai ritenuto possibile, adesso mi è addirittura simpatica, ciò che sto cercando di spiegare è onestamente solo un dato di fatto: Emily, Hanna, Spencer e Aria hanno pagato, giorno dopo giorno, il prezzo della loro amicizia con Alison. Mona le odiava perché le erano state troppo amiche, difendendola e accettando ogni sua cattiveria, ogni suo piccolo gesto che inevitabilmente si trasformava in una catastrofe psicologica per qualcuno; e adesso anche CeCe ci spiega le sue ragioni e la grande colpa di queste ragazze era stata quella di aver guardato in faccia la realtà e aver capito, forse troppo tardi, quanto sbagliato fosse il loro rapporto con Ali, quanto lei all’epoca non meritasse affatto quella lealtà incondizionata che invece loro le avevano sempre riservato. Quella di CeCe dunque non è altro che un’assurda vendetta, un gioco crudele a spese di quelle ragazze che avevano occupato, al fianco di Alison, il posto che lei aveva sempre desiderato, ma che credeva di non poter più avere. Come un cerchio che si chiude perfettamente nel suo inizio, dal pilot a quest’ultimo summer finale, le liars hanno affrontato difficoltà, combattuto e sofferto per un’unica “colpa”: il loro amore puro e incondizionato, il loro essere amiche completamente, il loro donarsi a un’altra persona con estrema lealtà, la loro determinazione nel restare insieme, che sia su un tetto mentre cercano di salvare la persona che ha rovinato le loro vite, o che sia in una giornata di sole in cui a malincuore si dicono addio o forse solo arrivederci, pronte a cominciare una nuova fase della loro vita in cui per la prima volta saranno sole contro il mondo e un sentimento di emozione e paura si legge nei loro sorrisi spensierati e di già nostalgici.

I WON’T

CHARLES. CHARLIE. CHARLOTTE. CECE DRAKE. Il crescendo di tensione ed emozioni è stato sinceramente epico, Alison le parlava con consapevolezza, le ragazze osservavano la scena al fianco di Mona e questa figura incappucciata ormai così familiare restava di spalle fino al momento in cui ha deciso di mostrarsi e di chiudere la sua storia, di spezzare il cerchio. A si volta, lentamente, con decisione, istanti che sembrano durare ore e poi, in un battito di ciglia, è tutto finito e sei anni si risolvono in un unico fotogramma, in un unico volto, quello di CeCe Drake.

CeCe A

Il mio primo pensiero di fronte alla scoperta (dopo gli infarti multipli causati dalla sorpresa) è lo stesso che mi riempie anche ora, a mente lucida: è stato tutto tremendamente GIUSTO. È giusto che sia sempre stata lei, è giusto che lei avesse da sempre tutte quelle risposte che cercavamo, è giusto che CeCe Drake abbia occupato un ruolo così importante perché ammettiamolo, era l’unica che lo meritava. Wren, Noel, addirittura Wilden o il mio ipotetico Jason non avrebbero mai potuto sostenere un tale peso, ma CeCe poteva perché di lei sapevamo così poco eppure aveva lasciato un segno profondo ma invisibile, quasi subdolo direi, aveva seminato indizi e dubbi e poi era scomparsa nel nulla, senza dire una parola, senza lasciare tracce e tutte le nostre teorie, tutte quelle volte in cui ci eravamo andati davvero vicini, erano scomparse con lei. Nessuno pensava più a CeCe da tanto tempo ormai, dal suo ultimo atto di fedeltà nei confronti di Alison a New York o dalla sua fugace visita a Natale, i nostri sospetti si erano ormai dissipati e tutto ciò di cui eravamo certi era il suo affetto, a tratti quasi morboso, nei confronti di Alison eppure proprio in questi momenti già sapevamo tutto ciò che ci serviva per capirlo. CeCe ci racconta la sua storia e Vanessa Ray la rende più emozionante ed empatica di quanto avessi mai creduto possibile. Charles ha sempre amato la sua sorellina, probabilmente più di quanto abbia mai amato se stesso perché Alison, fin dal suo primo giorno di vita, aveva tutto ciò che Charles voleva, ERA tutto ciò che lui voleva essere: UNA RAGAZZA.

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Ma i DiLaurentis erano la famiglia perfetta e Charles era la nota stonata, troppo per Kenneth che non lo aveva mai davvero accettato e alla prima occasione, aveva afferrato la sua “giusta” motivazione e aveva tagliato Charles fuori dalle foto di famiglia, rinchiudendolo al Radley. Jessica dal canto suo era una donna dai mille lati oscuri, ma in fin dei conti era anche una madre, quella persona che non potrebbe mai rinunciare davvero ai suoi figli perché sono una parte di lei. E così Charles aveva continuato a vivere grazie all’amore di sua madre, che lo accettava ogni giorno di più, realizzando il suo più grande desiderio: essere come Alison, essere una ragazza. Tradito da Bethany Young, vera colpevole dell’omicidio di Marion Cavanaugh, Charles aveva trovato una nuova ragione per vivere, ancora una volta grazie a sua madre e alla sua capacità di giocare con le persone, talento che CeCe e Alison hanno certamente ereditato.

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Così, nel suo primo vero viaggio lontano dal Radley, Charles muore e al suo posto rinasce Charlotte, una bellissima ragazza che adesso riesce davvero a riconoscersi e a crescere così come ha sempre voluto. Intelligente e sensibile, Charlotte sembra pronta per il mondo esterno e Jessica per l’ennesima volta glielo concede, permettendole di frequentare corsi alla prestigiosa UPenn. Ma il vero amore di Charlotte non era la libertà, era la sua famiglia, un obiettivo che non ha mai smesso di inseguire e per il quale era disposta a tutto, anche a far perdere la testa al suo stesso fratello Jason (incesto mai davvero realizzato).

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Charlotte cambia ancora e diventa CeCe Drake, il pezzo mancante di quel quadro perfetto che sembravano i DiLaurentis.

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E per difendere la sua famiglia, la sua Alison, CeCe non si ferma davanti a nulla e soprattutto non di fronte a quella persona che l’aveva tradita per prima: Bethany Young. In un assurdo giro di vite e magliette gialle, CeCe quella famosa notte colpì Alison credendola Bethany mentre Mona colpì Bethany convinta di far del male ad Alison, la persona che più odiava e che le aveva rovinato l’adolescenza.

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Mentre Wilden continuava a lavorare per conto di Jessica, distrutta, CeCe era tornata al Radley, più sola di quanto non lo fosse mai stata. Almeno fino all’arrivo di Mona. Mona Vanderwaal diventa per CeCe la sua seconda possibilità, il suo nuovo inizio. Con lei, CeCe inizia a conoscere le ragazze, il loro rapporto con Alison, la loro amicizia così forte e incrollabile, il legame che non avrebbero mai potuto avere con Ali perché lei non l’aveva mai meritato. In un mix di divertimento, eccitazione, invidia e vendetta, CeCe approfitta della debolezza di Mona e le ruba il gioco, permettendole di restare al suo fianco senza conoscere la sua vera identità e avvicinandosi a Spencer, Aria, Hanna e Emily, entrando in punta di piedi nelle loro vite, per poi distruggerle, giorno dopo giorno, senza aver mai davvero l’intenzione di ucciderle, solo per giocare con le sue bambole perché lei era sempre stata davvero brava nel farlo.

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Il rapporto tra CeCe e le ragazze è inquietante e affascinante al tempo stesso, è psicotico, crudele ma per lei neanche così importante, divertente al punto tale di non riuscire a lasciarlo andare, superficiale tanto da non voler mai superare il punto di non ritorno, il tutto racchiuso in una cornice di innegabile invidia per quel rapporto che lei non aveva mai avuto, almeno fino al momento in cui aveva scoperto la verità su Alison e sul suo trionfale ritorno dal mondo dei morti.

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Da quel giorno in poi, Alison era tornata ad occupare il posto principale tra i pensieri di CeCe che pur di riaverla, era decisa ad utilizzare qualsiasi persona, ad abbattere qualsiasi ostacolo. Wilden non avrebbe mai permesso ad Alison di tornare e smascherare la sua natura corrotta così CeCe lo aveva eliminato, nello stesso modo in cui lui aveva ucciso Garrett ancora una volta per salvare la sua reputazione. Ma questa volta CeCe non poteva essere sola e di Mona non si era mai davvero fidata così aveva scelto un’altra aiutante, qualcuno che accettasse di indossare un cappotto rosso o un velo nero, qualcuno come Sara Harvey.

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Le motivazioni che si nascondono dietro questa alleanza sono ancora ignote ma Sara è ancora lì, al suo fianco, pronta ad aiutare CeCe a mettere fine al suo grande piano. Ma qui entrano in gioco le mie ragazze. Stanche di assistere, le liars decidono di agire e fanno l’unica cosa che andava fatta fin dall’inizio … si rivolgono a Spencer e Mona!

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Con l’astuzia di un’Hastings e la prontezza di una Vanderwaal, le ragazze riescono a raggiungere Alison, in tempo per disinnescare una bomba e … mettere k.o. Sara con un grandioso gancio destro. Quanto ti amo Emily Fields, bentornata!

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La storia è agli sgoccioli, CeCe ha perso tutto, anche sua madre, mentre Alison chiede alle sue amiche un ultimo sacrificio: aiutarla a salvare quella persona che ha distrutto le loro esistenze e, ancora una volta, loro ci sono, Spencer, Aria, Hanna e Emily sono affianco a lei su quel tetto, convincendo CeCe a scendere, dichiarando scacco matto alla regina.

SUGGESTION

È il week-end del Labour Day, l’anniversario in cui tutto è nato e tutto finisce. Spencer, Aria, Emily e Hanna dicono addio a quella famiglia che hanno creato insieme, consapevoli della fortuna di avere qualcuno che non vuoi lasciare, qualcuno per cui valga la pena tornare a casa un giorno. Alison è lì con loro e per la prima volta adesso merita quel posto, merita la loro amicizia, merita di aspettarle lì a Rosewood.

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E cinque anni dopo loro sono di nuovo lì per lei, sono tornate insieme per proteggerla ancora una volta, da una minaccia che non vediamo ma che sappiamo che sta per arrivare.

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Tante domande hanno ricevuto la loro dovuta risposta, tante altre forse l’avranno o forse no. Incongruenze? Magari un paio. M’importa tanto da citarle? Assolutamente no, troverete il web pieno di articoli di questo genere! Ciò che posso dirvi è che ai miei occhi tutto è stato perfetto, ogni cosa è finita così com’era cominciata, l’anima di questa serie è stata rispettata, NOI FANS siamo stati rispettati senza essersi venduti al fanservice, e PRETTY LITTLE LIARS ha avuto il coraggio di chiudere il suo capitolo più importante riuscendo a reinventarsi ancora una volta e lasciandomi sempre più entusiasta di rivedere le mie ragazze tutte cresciute, ancora divine, ancora disperate. E non potrei essere più fiera e felice di aver accompagnato loro e voi in questo percorso con le mie recensioni, un piccolo momento che non cambierei per nulla al mondo.

game over

Sempre vostra, Walkerit-A

 

E non dimenticate di passare da queste splendide pagine dedicate al nostro mondo! Lucy Hale Italian Fans Pretty Little Liars fan Italia

1 COMMENT

  1. Io sono una di quelle che non l’ha mai guardato e l’altro giorno chiedevo in giro perché fosse tanto importante sapere di A e il mattino dopo sono corsa a vedere chi fosse! Direi che se ha preso anche me… ha raggiunto il suo scopo!

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