Eccomi in via del tutto eccezionale a commentare la puntata di Pretty Little Liars di questa settimana, che oltretutto è anche la mia primissima recensione per Telefilm Addicted, perciò siate clementi (ovviamente non temete voi affezionati alle fantastiche recensioni di Giorgia, la sostituzione sarà solo per questa volta!).
Ci sono poche cose che possono turbare una bella giornata estiva. Il caldo afoso è una di queste, come anche la sessione d’esami incombente, oppure Pretty Little Liars che promette di andare verso una direzione precisa, ma in realtà non va da nessuna parte. Non fraintendetemi, ho seguito e adorato questo show dalla prima stagione, eppure ormai  la mia attenzione viene catturata più dagli outfit di Aria (anche se, vista la sobrietà, non è poi così difficile) che da quello che accade effettivamente durante gli episodi.

Non so se ci avete fatto caso, ma i promo di ogni puntata ti danno la speranza che finalmente si arrivi a un punto decisivo (o un vero colpo di scena, non un maiale nascosto nel bagagliaio né Wren che è in combutta con A –ma và?? non l’avevamo capito-) e alla fine dei 45 minuti puntualmente rimani con la bocca asciutta. Il leitmotiv di questa stagione, per quel che ho visto finora, è: “E QUINDI?”.  Ok, lo show è basato sul mistero e sulla suspense, e svelare tutto subito potrebbe essere controproducente. Non pretendo che ci rivelino chi è -A, che è il motore dell’intera serie, ma almeno fare luce sulle questioni lasciate in sospeso (e sono tante) invece di creare altri “misteri” che ormai non sono più una novità.
Ma non facciamo le Marlene King della situazione, e andiamo al sodo, ovvero l’episodio.

Mona e Wren. Dunque, sorvolando sui festeggiamenti della sottoscritta per il ritorno del dottorino (tutte quelle che non vedrebbero l’ora di accompagnare la nonna a farsi prescrivere le ricette se il medico di famiglia fosse così, alzino la mano) e sul fatto che Mona ormai è diventata la mia ancora di salvezza insieme a Melissa Hastings (stronze manipolatrici, ma almeno sanno smuovere un po’ le acque), credo valga la pena soffermarsi un attimo su questa scena. Il dialogo tra Wren e Mona può sembrare una semplice seduta tra medico e paziente, ma il loro era chiaramente un discorso in codice che ci ha confermato che anche Wren ha fatto, e probabilmente fa ancora parte del Team A.

Mona dice che il giovane dottore le “teneva nascoste delle cose”, e Wren parlando dell’omicidio del detective, dice che “in realtà non si è liberata di nessuno”: questo potrebbe effettivamente confermare che Mona non fa più parte del Team A, e che anche lei è diventata un bersaglio. Che abbia veramente ucciso Wilden per aiutare le altre liars, e magari anche se stessa? Che Wilden fosse un elemento del team A?  Mona sembra effettivamente essere passata dalla parte dei buoni, ma con miss Vanderwaal non si sa mai. Non ci resta che scoprire qual è il fantomatico segreto che Wren dice di aver scoperto.

Hanna. Diciamo che in generale non è che brilli proprio per furbizia, ma in questa puntata ha dato il meglio di sé. Vuole parlare con Mona (mossa sbagliatissima, considerato che la madre è la prima sospettata per l’omicidio di Wilden) e quando Caleb le fa notare che è una cavolata, lei cosa fa? Va a chiedere aiuto a Wren, che nell’intera storia di A ci è dentro fino al collo, svelandogli  di essere a conoscenza del collegamento tra lui, Mona e Cece e di essere alla ricerca di quest’ultima. L’informazione data dal dottore sulla bionda che voleva far visita a Mona la sera prima è chiaramente una balla per depistare le liars, e, chiaramente, Hanna se la beve. Il fatto che si fidi di più di un tizio che compare e ricompare misteriosamente che del suo ragazzo ci fa capire che la Marin è proprio partita per la tangente.

 
Capisco che voglia aiutare sua madre (anche se, visto com’è andata l’ultima volta, al prossimo tentativo di aiuto temo che Ashley Milf Marin finirà come minimo nel braccio della morte), ma in quest’episodio l’ho trovata insopportabile: non mi è piaciuto come ha trattato Caleb, non credo che Hanna apprezzi pienamente quello che il ragazzo fa per lei. Quando dice di essere disposto a farsi odiare da lei se questo è necessario per proteggerla, le fa una grande dichiarazione d’amore. Non mi è nemmeno piaciuta la sfuriata di Hanna davanti alla madre di Spencer e alle altre, tutti questi scleri stanno iniziando a stufare.

Spencer e Toby. Ormai sono una cosa sola, non è possibile trattare le loro storie separatamente. Ecco, alla prima recensione rischio di attirarmi le ire di tutto il fandom Spoby, so che è una coppia molto amata, ma non mi piace per niente la piega che ha preso la loro storia. Insomma, non riesco a dimenticare quanto Spencer abbia sofferto la scorsa stagione per quello che ha scoperto su Toby, alla fine l’ha perdonato e ha voluto credergli, ma io non credo neanche un po’ alla scusa “l’ho fatto per proteggerti”. Toby è entrato nell’A-Team perché voleva in cambio risposte sulla morte della madre (che è più che lecito, lo capisco), ed è la sua prima preoccupazione anche ora, al punto da costringere Spencer a mentire alle sue amiche per aiutarlo, mettendola nella condizione di dover scegliere tra lui e loro.

Ho sempre ammirato il suo personaggio, è una tosta, intelligente, da subito gli autori ci hanno fatto intendere che è l’unica ad avere concrete possibilità di smascherare A. Non riesco a togliermi dalla testa che Toby faccia ancora parte del Team A, e che stia cercando di allontanare Spencer dalle altre: se le liars perdono Spencer, perdono ogni possibilità di scoprire chi è A, e questo A lo sa. E’ dalla scorsa stagione che sta cercando di metterla KO, e ci è anche quasi riuscita. Nonostante la nostra Hastings abbia avuto momenti migliori (non so, sono solo io che la vedo messa totalmente in ombra da questa relazione vagamente maschilista?), ci delizia comunque con alcune delle sue perle.

Emily. Quando una macchina decide di fare una breve sosta nel salone di casa tua, riducendoti praticamente a una homeless, la cosa migliore da fare è accettare l’invito della madre fuori di testa della tua amica morta (quando si crede che tu possa essere implicata nel suo omicidio) in una casa a dir poco inquietante, con tanto di vestiti della defunta appesi nell’armadio. Ora, tralasciando quanto è creepy mamma DiLaurentis (oppure, tutto è rimasto intatto perché Alison in realtà è ancora viva?), sappiamo che nasconde qualcosa, ma Emily, la donna più espressiva di Rosewood, si lascia intortare dal discorso “so che amavi mia figlia, avrei voluto lei ti ricambiasse” e non se ne accorge, arrivando ad aggredire le altre per difendere Alison Senior.

Abbiamo però scoperto che anche Ali era stata al Radley (quel posto è più affollato di Zara in periodo di saldi): come si dice, nulla di nuovo sotto il sole, del resto stiamo parlando di una che aveva l’abitudine di trattenere il respiro fino a svenire per averla vinta, insomma, non era proprio il ritratto di un’adolescente serena. Un po’ più interessante invece, la misteriosa presenza che si aggira in casa DiLaurentis, con tanto di cappotto rosso, maschera e riccioli biondi: quasi sicuramente si tratta della stessa persona che si è creata un rifugio in cantina, e quasi sicuramente la madre di Alison ne è a conoscenza (non so voi, ma se io scoprissi che qualcuno dorme di nascosto in casa mia non reagirei in maniera così zen). Che sia Alison, o Cece, che a quanto pare era solita scambiarsi l’identità con la –forse– defunta?

  
Aria. Mentre le sue amiche hanno a che fare con accuse di omicidio, inquietanti ospedali psichiatrici e macchine che si schiantano nel loro salotto, lei come unica preoccupazione ha quella di decidere quale tra l’affascinante professore di letteratura e il karate kid sia più figo.

Ok, è andata alla ricerca di Cece e ha scoperto che in realtà, anche lei detestava Alison (ma a chi stava simpatica quella ragazza?) per averla fatta cacciare dal college, e pare ce l’avesse a morte anche con le sue amiche (il che mi sembra una forzatura: perché avrebbe dovuto odiare anche loro, considerato che non si erano nemmeno mai incontrate prima?), ma a parte questo, la signorina Montgomery se l’è spassata.  Ho sempre pensato che Aria, in confronto alle altre, fosse la meno bersagliata da A. Che anche il suo amato Ezra faccia parte dell’A-Team? Non è dunque l’uomo più noioso del mondo, ma un genio del male? Chissà se ci sarà mai dato sapere.

In conclusione, la puntata è stata fitta di misteri e interrogativi, tutti hanno qualcosa da nascondere a Rosewood, non è una novità, il punto è: che questi misteri non rimangano irrisolti e pongano le basi per arrivare a qualcosa di concreto. A giudicare da quanto ha detto Sasha Pieterse ai Teen Choice Awards e dal promo del prossimo episodio, forse la nostra pazienza verrà premiata. “Biggest summer finale ever“. Speriamo.