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Pilot Addicted | Marco Polo

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Pilot Addicted | Marco Polo

Il pilot addicted di oggi riguarda un nuovo show di casa Netflix che vede anche un pezzetto d’Italia protagonista, sto parlando di Marco Polo, eccovi quindi un po’ di pareri in merito!

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Inutile dire che gli ultimi prodotti sfornati dalla Netflix in questi anni hanno incantato parecchi addicted, me compresa, per cui non appena ho sentito parlare di questa nuova serie originale mi son subito messa alla ricerca di informazioni. Marco Polo, tutti abbiamo sentito almeno una volta nella nostra vita questo nome, abbiamo letto della storia del grande viaggiatore e mercante veneziano che percorse la via della seta. Una figura importante, una figura conosciuta e che il canale ha deciso di portare sullo schermo mediante questa serie.
Per quanto mi riguarda son sempre stata affascinata dagli esploratori, i viaggiatori, i corsari, i guerrieri, probabilmente le mie figure preferite all’interno della storia, se ci aggiungiamo il fatto che nel cast della serie si trovano poi due attori italiani, Pierfrancesco Favino e Lorenzo Richelmy, era veramente impossibile lasciarselo sfuggire.
Un pilot che ho trovato veramente meraviglioso. Certo, mi lascio affascinare con poco, questo è vero, ma i dettagli, i paesaggi e le musiche, veramente meravigliose, mi hanno veramente catturata. I titoli d’apertura son qualcosa di spettacolare, poetici, uno spettacolare effetto visivo e uditivo, gli attori sono validi, il cast è buono e quelle che sembrano le basi per un potenziale sviluppo di trama mi interessano incredibilmente. Certo, non c’è stata molta azione, questa puntata serviva come introduzione al personaggio di Marco a quello del Khan e ai luoghi dove prenderanno vita le vicende. I 50 minuti però son comunque volati, letteralmente, l’episodio si è concluso e io ero ancora là davanti allo schermo incapace di rendermi conto che il pilot era davvero finito. Sinceramente non ho mai visto un adattamento delle vicende relative alla figura di Marco Polo e son tanto curiosa di vedere come la storia procederà, come gestiranno questa serie che ha avuto la capacità di portarmi dentro un mondo completamente nuovo, un altra epoca. Promuovo dunque il pilot a pieni voti e esorto tutti a dar un occhiata, anche solo per far un poco i patriottici e vedere come se la cava il protagonista!
-Claw

Il bello/brutto delle serie Netflix è che gli americani se le sciroppano tutte in un giorno e le recensiscono alla velocità della luce, dunque, cercando un po’ di articoli per capire quale fosse stata la reazione del pubblico statunitense ai due italiani del cast (Lorenzo Richelmy e PierFrancesco Favino), mi son ritrovata davanti ad un giudizio sull’intera stagione che di certo non è benevolo.
Ma qui parliamo del solo pilot e delle impressioni che ho avuto, per il resto ci sarà tempo per valutare.
In merito alla storia si parte avvantaggiati: è una delle più affascinanti e le basi per fare un ottimo lavoro in teoria ci sarebbero tutte. Nella pratica, invece, il pilot non mi ha convinto tantissimo, poco accattivante e con un grande difetto: l’uso massivo dell’inglese. Pensavo che ormai fosse stato sdoganato l’uso dei sottotitoli anche negli USA (vedi The Americans o The Bridge), invece qui, con una scelta poco coraggiosa, si opta per l’inglese anche nei dialoghi tra due italiani. Il risultato è poco realistico.
Ma un pregio lo ha: le ambientazioni e la cura maniacale delle scenografie mozzafiato. I 90 milioni di dollari, almeno in questo, sono stati ben spesi.
-Fran

Quando ho saputo che Netflix avrebbe trasmesso una serie TV su Marco Polo, e che il protagonista sarebbe stato un italiano, mi sono subito detta che questo pilot doveva andare nella lista di quelli che avevo intenzione di vedere. Avevo buone speranze, perché l’argomento è interessante e i due attori italiani presenti nel cast, Lorenzo Richelmy e Pierfrancesco Favino, che interpretano, rispettivamente, Marco Polo e suo padre, li avevo già apprezzati. Posso dire che, anche se l’episodio non mi ha proprio entusiasmata, queste speranze non sono state deluse. Il pilot ci dà una prima idea della situazione politica della Cina, dei rapporti tra mongoli e cinesi e dei ruoli dei vari personaggi della storia. Sono degli accenni, che dovranno essere approfonditi, ma fanno presagire che ci sarà parecchio da vedere e da scoprire. Alcuni personaggi sono ancora poco delineati, hanno avuto poco spazio e ad emergere, in questa introduzione alla serie, è Marco, che ci viene mostrato come un ragazzo intelligente, un grande osservatore, alla ricerca dell’avventura, del nuovo e del rischio. La sua più grande paura, dice, è di ritrovarsi nel suo letto, nella sua vecchia casa, nella sua vecchia vita, perché non è quello ciò che vuole: ha lo spirito di suo padre, ha voglia di conoscere. Il rapporto tra Marco Polo e suo padre potrebbe svilupparsi molto bene e dare degli spunti interessanti, e Marco stesso potrebbe essere affascinante come figura, se sapranno svilupparlo bene e se Richelmy saprà reggere la parte. Favino fa la sua parte, (ma in realtà, lui per me era una garanzia), Richelmy non mi è sembrato brillare particolarmente, finora, ma neanche lui è deludente. I due leader delle fazioni opposte non sono ancora molto approfonditi psicologicamente, ma il loro scontro futuro potrebbe essere interessante da vedere, considerando i problemi interni dell’impero di Kublai Khan che già ci vengono mostrati nel pilot. Un po’ di delusione c’è però per le figure femminili: poche, poco caratterizzate. Spero che guadagnino spazio e spessore in più nella storia. Tirando le somme, viene voglia di vedere il seguito, di seguire il viaggio di Marco Polo alla scoperta di quel mondo, di sapere come se la caverà in un ambiente ostile come quello della corte di Kublai Khan, di sapere qualcosa di più del suo rapporto con il padre. Per quanto mi riguarda, la mia avventura con Marco Polo continua.
-Elena

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