
Recensioni di questo tipo non sono mai semplici: i continui richiami alla letteratura romantica e alla poesia quasi mi obbligano a diventare un po’ filosofa, ma per non essere troppo pesante mi permetterò di dire che abbiamo assistito ad un altro episodio estremamente emozionante: con la 1×03 di Penny Dreadful entriamo un po’ meglio nella logica di Viktor Frankenstein, e soprattutto in quella della sua Creatura (di cui il compianto Proteo era solo la versione migliorata).
Contrariamente a quello che era vero nella mia mente fino a pochi mesi fa, il personaggio del Dott. Frankenstein non era mai stato uno dei miei preferiti, anzi confesso che la lettura del libro omonimo mi fosse passata per la testa soprattutto grazie al mio amore per il poeta marito della scrittrice, e anche dopo averlo letto, aver adorato la versione di Branagh e considerare Frankenstein Junior un cult, la storia e il personaggio non avevano avuto su di me la stessa influenza che ha avuto ad esempio Dracula fin da subito (o Dorian Gray). La ragione potrebbe essere semplicemente che non avevo mai pensato a Viktor con la logica di Viktor.
E forse nessuna delle interpretazioni trasposte al cinema o sul libro stesso, avevano toccato tutte le corde (emotive) che sta toccando Harry Treadaway con la sua versione.
Non è un mistero per nessuno (già dal pilot) che lui sia il mio personaggio preferito. Addirittura, in tre episodi sta diventando un personaggio che amo a prescindere dallo show (è un po’ uscito da solo dall’ambito legato solamente a Penny Dreadful).
L’episodio ci mostra un giovanissimo Viktor che scopre la morte del suo cane: e chiede alla madre come mai nelle poesie la morte viene sempre descritta in maniera così fluttuante e romanticamente leggiadra, quando in realtà (cito) ‘di sereno la morte non ha proprio nulla’.
Nella logica di un bambino, troviamo una grande verità: il mistero della morte non rappresenta davvero un viaggio mistico per noi esseri umani, ma è SOLAMENTE la fine di quello che noi consideriamo purtroppo eterno: la vita.
Dopo la morte della madre, l’immagine di questo piccolo ometto che libera il suo tavolo da disegno per posarci sopra un manuale di anatomia pesante quasi quanto lui, rappresenta l’immagine della nascita del Dottore.
Quello che accade a Viktor in quel momento lo condizionerà per tutta la vita, facendo di lui il grande scienziato che noi conosciamo ai giorni nostri: e ci mostra anche qualcos’altro. La freddezza del ragazzo (eternamente bambino a cui la morte ha strappato via la vita) nei suoi atteggiamenti verso la vita. Lo scienziato bambino che non si permette più di amare la poesia bugiarda.
Un altro passaggio molto emozionante dei primi minuti riguardano la storia della prima Creatura creata da Viktor. Dopo aver ucciso Proteo, la Creatura ci tiene a spiegare a Viktor perché sia tornato, e soprattutto cosa voglia da lui. Ma prima ancora, gli vuole raccontare cosa ha provocato in lui, il suo rifiuto come padre.
Dopo averlo creato, Viktor infatti è fuggito dal laboratorio abbandonandolo nel suo stesso sangue, poiché sconvolto dalle malformazioni sia fisiche che mentali evidenti.
Per questo, la prima cosa che la Creatura ha conosciuto è stato il mancato amore del padre: di colui stesso che creandolo, lo ha portato in questo mondo terribile.
Come poteva, questa Creatura riuscire a distinguere il bene dal male, se MAI nella sua vita, li aveva conosciuti entrambi? A livello psicologico, io personalmente penso che tutti noi nasciamo ‘buoni’ (o almeno dotati di buona fede), ma poi siamo SEMPRE influenzati da quello che ci fanno vedere. Se io non so nulla, e mi fanno vedere le prime cose (qualunque esse siano), è chiaro che ne verrò influenzato. Non è retorica né generalizzazione il concetto che quasi tutte le persone che vivono fuori legge, hanno problemi familiari alle spalle.
Non solo Viktor è stato duro con lui, ma chiunque lo incontrasse si accaniva su di lui a causa della diversità. Tranne una persona di buon cuore: un attore del famoso teatro Le grand Guignol, che non appena lo incontra e si rende conto di trovarsi di fronte ad un abominio, lo porta con sé.
Il discorso con cui lo convince a seguirlo fino al teatro, è assolutamente la cosa che maggiormente mi ha commosso: soprattutto perché riprende una grande verità. Indossando la maschera del teatro, nessun giudizio terribile potrebbe sconvolgerlo, poiché, nel mondo della finzione, niente viene etichettato. Anzi. Un po’ come al circo, tutto quello che non è comune, provoca interesse nelle persone comuni (la maggior parte di noi).
Non posso non pensare alla grande logica di Shakespeare: il palcoscenico ci permette sempre di incarnare la parte che vogliamo. Qualunque: senza regole. E la Creatura non deve fare altro che ‘recitare’ se stesso vivendo.
Da Viktor però vuole qualcos’altro, e non è l’amore di un padre: entrambi sono consapevoli che ormai tutto quello che li ha legati è condizionato irreversibilmente dall’odio che provano l’uno verso l’altro. Ma la Creatura, disperatamente bisognosa dell’amore di qualcuno ‘uguale’ a lui, minaccia Viktor di ferire le persone che ama, se lui non gli ‘costruirà’ una compagna.
E questo mi riporta terribilmente alla memoria il libro. Vedremo. (una piccola curiosità: la Creatura .. non ha molto campo sulle persone da minacciare: Viktor ci appare ancora un solitario).
Lasciamo un attimo le vicende del mio personaggio preferito, e concentriamoci sulla spina centrale della storia: la ricerca della scomparsa Mina Murray da parte del Signor Malcom e di Vanessa.
Le carte in tavola vengono mischiate dall’amore improvviso che sembra legare Ethan e la giovane Brona: la ragazza essendo malata di tubercolosi, non può naturalmente permettersi i farmaci, e allora nella migliore tradizione romantica, il ragazzo (notoriamente un mercenario) decide di accettare l’offerta di Malcom e Vanessa e di aiutarli a combattere le misteriose forze che sembrano aver ‘portato via’ la giovane Mina.
Il gruppo viene misteriosamente attirato allo zoo da una visione di Vanessa, e qui succede qualcosa che personalmente non ho capito completamente (posso avere un paio di teorie in merito), ma penso di aspettare ad esternarle quando avrò qualche prova in più (anche se .. da quello che abbiamo visto, penso che la spiegazione possa essere una sola).
Durante l’ingresso allo zoo, i nostri ricevono la ‘visita’ misteriosa di un branco di lupi ringhianti. E contrariamente a quanto accaduto fino ad ora, non è Vanessa a spaventare il branco, ma il giovane Ethan. Il quale si fa avvicinare da un lupo, e gli offre la mano. Il lupo lo ‘morde’ simbolicamente senza usare i denti, e .. appare quasi come riconoscerlo. Dopo di ciò si allontana, assieme agli altri lupi del branco.
Devo ammettere che mi hanno stupito sia Vanessa che Malcom, il quali non hanno chiesto alcun tipo di spiegazione (certo devono essere abituati a vederne di tutti i colori del mondo soprannaturale, ma qui non hanno proprio battutto ciglio)(chissà, che anche questo non ci venga spiegato poi).
Allo zoo però c’è qualcun altro che aspetta davvero il gruppo: ed è un giovane vampiro di nome Fenton.
Il quale sa benissimo cosa il gruppo sta cercando, e riconosce qualcosa DI POTENTE in Vanessa.
Non posso dire di non essermi commossa-ANCORA-quando questo ragazzo pallidissimo, con gli occhi iniettati di sangue, si è messo a sussurrare all’aria intorno a lui, ‘Maestro’ invocando un aiuto che, probabilmente STA ARRIVANDO.
C’è un momento, non così fondamtale per la trama che però ho trovato diversamente ‘poetico’: quando Eva spiega ad Ethan che Mina potrebbe essere stata rapita da (possiamo pure nominarlo ora) Dracula, usa parole che a mio avviso sono molto particolari.
La donna dice che Mina è intrappolata tra il mondo conosciuto, e quello sconosciuto del soprannaturale. (che è un po’ quello che gli aveva detto anche durante il loro primo incontro, leggendogli le carte).
Quest’idea di un mondo parallelo in cui gli esseri umani spesso si trovano inconsapevoli e disarmati, penso sia il leit motiv dello show: una realtà sotto la realtà, a cui ci si può avvicinare solamente con un’apertura mentale che sfiora la follia.
Fantastica come sempre. La serie mi sta piacevolmente stupendo, i personaggi sono fantastici e le tue recensioni rendono ancora più grandioso questo show 🙂
Bellissima recensione, ho amato questo episodio, è stato davvero POESIA
Sto recuperando la serie con notevole ritardo…ma mi ha conquistata nell’arco di ZERO secondi! Che trama, che personaggi, che tutto! Credo che al momento Frankenstein sia anche il mio personaggio preferito, e come te anch’io prima non avevo mai considerato l’opera di Shelley una delle mie preferite tra i romanzi del filone gotico. Sicuramente Harry Treadaway ci mette del suo, e la storia con la Creatura (avevi ragione nella scorsa recensione, avremmo dovuto capire che quella con un nome non poteva essere LA Creatura originale…piango ancora per Proteus) è magnetica. Che dire: complimenti per le tue recensioni, perfette per una serie che sta tirando fuori un episodio migliore dell’altro 🙂