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Penny Dreadful | Lo showrunner John Logan analizza la decisione “solitaria” di Vanessa

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Penny Dreadful | Lo showrunner John Logan analizza la decisione “solitaria” di Vanessa

penny-dreadful-01_612x380Possiamo affermare con certezza che la missione di salvare Sir Malcolm (Timothy Dalton) è andata sia meglio che peggio di quanto ci aspettassimo.

Dopo essersi introdotti nella magione delle streghe, Vanessa (Eva Green) e Ethan (Josh Hartnett) non hanno perso tempo a sconfiggere Evelyn (Helen McCrory) e il suo maestro.

Ma la battaglia è costata la vita di Sembene (Danny Sapani) e le conseguenze delle colpe di ciascuno agiteranno la storia a lungo.

EW ha parlato con lo showrunner John Logan, che si occupa anche della stesura dei copioni di tutti gli episodi del telefilm, su che cosa dovremo aspettarci nella prossima stagione (un indizio: ci sarà un nuovo personaggio letterario!) e del perchè Vanessa e Ethan adesso sono da soli.

EW: Questo finale ha davvero fatto a pezzi tutti.
JOHN LOGAN:
Sono incredibilmente fiero del finale di stagione, perchè penso davvero che abbia portato a termine qualcosa di sorprendente, perché ci si aspettava una conclusione sensazionalistica, ma è interessante il modo in cui siamo andati avanti – di fatto abbiamo trattato la trama in venti minuti, e nel resto della storia ci siamo concentrati sui personaggi nel momento in cui si sono scontrati l’uno contro l’altro, sono andati a pezzi e hanno ricostruito loro stessi. Gli attori hanno realizzato un lavoro magnifico, ne sono veramente orgoglioso.

Può darci un’anticipazione di quello che accadrà in seguito?
I personaggi hanno trovato una grande forza e sollievo l’uno nell’altro, una certa intimità, e sono diventati persone più forti, grazie alla loro vicinanza. Nella prossima stagione, alcuni di loro si troveranno da soli e non avranno i loro amici a cui rivolgersi – non avranno quel tipo di sostegno. E sarà interessante vedere come affronteranno il mondo senza gli altri. Quale sarà l’evento che li farà tornare insieme?

Mi è piaciuto molto il modo in cui questa stagione ha giocato con le diverse sfumature. C’è stato un momento in cui sei stato sorpreso dal tipo di atmosfera che stava seguendo un episodio?
Non tanto sorpreso quanto felice della disponibilità delle persone a seguire i cambiamenti di atmosfera, perchè c’è un limite alla quantità di riflessioni malinconiche che si possono fare immersi nella nebbia vittoriana. Penso che una delle gratificazioni che mi dà guardare la televisione sia venire sorpreso da un avvenimento – da parte di un personaggio, da un cambiamento di atmosfera – e dopo la vera tragedia che ha avuto luogo nel terzo episodio con Patti LuPone, io, come scrittore e spettatore, ho sentito di aver bisogno di un momento di pausa. Ero più sicuro di me nello scrivere momenti più leggeri per i personaggi, e gli attori erano più autentici nel recitarli, quindi credo che nella seconda stagione ci sia stato più romanticismo – di sicuro siamo stati più musicali, più coreografici – e più divertenti.

Parlando di romanticismo, c’è qualche speranza per Vanessa ed Ethan?
Beh, direi che la speranza è l’ultima a morire, giusto? Non mi piace pensare che a questo mondo non ci sia più speranza per l’amore!

Cosa ti è piaciuto di più nel vedere questi due personaggi insieme?
Sono personaggi affascinanti, per me, e hanno abitato entrambi in un posto molto oscuro e solitario e ci sono rimasti per molto tempo, e l’idea di personaggi vulnerabili che si mettessero insieme per cercare di trovare redenzione, o un po’ di leggerezza, nelle diverse maledizioni che li circondano, era ovviamente interessante. In più Eva e Josh stanno molto bene insieme. Sono a loro agio nel recitare insieme e fanno scintille.
Parte del mio lavoro come showrunner è quella di combinare gli attori in modi che penso possano piacere al pubblico. Per esempio, personalmente, le mie scene preferite di tutte le stagioni – e parliamo di una stagione piena di cose che amo – sono quelle tra Rory Kinnear ed Eva Green, tra la Creatura e Vanessa. Hanno avuto solo tre scene davvero tranquille insieme, ma c’è qualcosa, tra questi attori e questi personaggi, che trovo affascinante da guardare.

Pensavo che la decisione di Vanessa di non seguire la Creatura, quando si è offerta, significasse che lei, e molti dei personaggi, credono di essere senza speranza, in un certo senso.
L’intero atto centrale della seconda stagione è che Vanessa ha bruciato la sua croce, che è l’ultima cosa che accade, dopo dieci ore di televisione, e, anzi, si potrebbe anche dire diciotto ore. Questa è sempre stata la storia di Vanessa Ives. E’ una donna che crede fermamente nella sua fede cattolica, da cui ha sempre ricevuto forza e supporto, ma gli eventi di questa stagione sono stati così traumatici per lei che pensa di aver oltrepassato un limite e che non possa più essere redenta, e che nemmeno Dio potrà più essere il suo salvatore. E’ un atto davvero nichilista e di estrema solitudine, per lei, e io credo che pensi di essere maledetta e destinata a percorrere una strada molto oscura. Invece la Creatura è un personaggio che desidera la salvezza, la luce, e penso che lei creda onestamente a quello che ha detto in quell’episodio, cioè: “Non voglio che tu sia ferita, non voglio che tu scenda al mio livello”.

Questo mi fa venire in mente l’idea della Creatura, della scorsa settimana, che il Vaso di Pandora fosse solo uno specchio: ciò di cui le persone hanno più paura, sono loro stesse.
Mi fa piacere che quel momento abbia rivestito un certo significato, perchè è esattamente quello che di cui l’intera serie ha sempre trattato, il mostro non è fuori di te – è dentro di te. E’ ciò di cui hai paura, è ciò che sei, è la constatazione che tutti noi abbiamo delle imperfezioni, e tu hai la possibilità di accogliere i tuoi difetti e permettere che ti rafforzino, o puoi lasciare che ti facciano a pezzi. Ora, in Penny Dreadful, dobbiamo personificare quei difetti, se così si può dire, perchè possiamo rappresentare i mostri. Possiamo avere licantropi e vampiri e creature che risorgono, ma il motivo per cui si guarda il telefilm non è questo e non è per gli spargimenti di sangue o la grandiosità, o il classico interesse per il sovrannaturale, ma è nella provocazione di comprendere alla base, che io sono tanto mostruoso quanto chiunque altro nello show. Siamo tutti capaci di farlo, e, chiunque dica il contrario, sta mentendo a se stesso. La realtà è proprio questa: siamo persone complicate e io credo che l’arte debba dedicarsi ad analizzare le complicazioni, e non tentare di semplificarle.

Cambiando leggermente argomento, mi piacerebbe parlare di Lily e Billie Piper, che sono stati semplicemente fantastici. Quando Billie ha scoperto cosa c’era in serbo per il suo personaggio quest’anno?
Prima che iniziassimo a girare. Doveva costruire la sua interpretazione con molta attenzione, cosa che ha fatto in modo straordinario. E’ una delle cose più meravigliose che abbia mai visto fare a un attore nella mia carriera – il modo in cui ha modulato il personaggio di Lily, così che quando lo si incontra la prima volta, è innocente, e confusa e spaventata, e in seguito diventa più sicura, finché, alla fine tutto converge in quel grandioso discorso che ha fatto nell’ottavo episodio. Penso che sia stata un’interpretazione magistrale ed è tra quelle di cui sono più orgoglioso di questa stagione.

Ci sono altri momenti della stagione di cui è orgoglioso?
Mi sento molto legato anche alle scene tra Doug Hodge e Josh- le scene tra l’ispettore Rusk ed Ethan, perchè sono state divertenti da scrivere e gli attori sono molto bravi insieme. Gli interrogatori alla “gatto e topo” in stile Poirot sono lontani dal nostro telefilm, e sono stati molto divertenti. Penso onestamente, ripensando alla stagione, che quello che ricordo maggiormente sia il terzo episodio. Ricordo di essere andato in cima alla collina con Patti LuPone ed Eva Green e con il nostro regista, Brian Kirk, per filmare l’episodio. Si è trattato di un episodio molto intenso perchè i due attori sono stati da soli per quasi un’ora e si basava tutto solo sul testo, sulla loro interpretazione e la sensibilità del regista. E sono particolarmente orgoglioso di quell’episodio.

Vedremo di nuovo Hecate?
Assolutamente sì. Penso che Hecate sia un personaggio molto piacevole, perchè ha quel tipo di malvagità e di linguaggio appariscente simile a quello della madre, e, allo stesso tempo, è una giovane donna meno legata, rispetto alla madre, ai vecchi cliché del satanismo. E’ molto divertente. Tornerà certamente nella terza stagione.

C’è qualcun altro di cui dovremmo aspettarci il ritorno, nella terza stagione?
Posso solo dire una cosa – ed è purtroppo solo un assaggio – ma dopo due anni sto finalmente per aggiungere un altro famoso personaggio letterario. E’ stato interessante entrare nella testa di un altro scrittore e portare uno di quei grandi personaggi nel nostro mondo.

Fonte

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