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Outlander – Recensione 5×04: Traumi e famiglia

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Outlander – Recensione 5×04: Traumi e famiglia

“Outlander” è tornato questa settimana con un episodio che ha posto ancora una volta al centro di tutto i personaggi e la famiglia, motivo per cui uno dei temi della recensione di questa 5×04 non potrà che essere proprio questo.

“The Company We Keep” è stato nuovamente un episodio filler, sempre atto a far procedere la narrazione per costruire il percorso che porterà i personaggi là dove dovranno essere per il clou della narrazione, tuttavia anche questo è stato tutt’altro che noioso, anzi, proprio perché al centro sono stati posti ancora una volta i personaggi e le dinamiche tra loro.

“Outlander” recensione 5×04: Roger e Brianna

In un certo qual modo i protagonisti di questa puntata sono stati Roger e Brianna, anche se ovviamente è stato dato spazio anche a Claire e Jamie, che sono i personaggi grazie ai quali la storia esiste.
Un accento che è sembrato posto su Roger e Brianna perché entrambi hanno dovuto affrontare delle situazioni delicate: Roger la leadership e Brianna i suoi traumi.
Senza Jamie, Roger ha dovuto far fronte a eventi che potevano diventare decisamente esplosivi, mettendo a rischio la vita di tutti, e lo ha fatto ricorrendo alle sue conoscenze storiche, utilizzando il vantaggio di essere un uomo moderno che sa quante volte quel tipo di evenienze è stato risolto facendo ricorso a dei “trucchetti”, cercando di agire saggiamente. Per questo possiamo dire che, nel confronto tra lui e Jamie, entrambi avevano ragione.
Brianna, dal canto suo, sebbene abbia cercato di dimenticare e andare avanti con la sua vita, godendo della felicità di essere con i suoi genitori e di aver sposato Roger, ha dei traumi ancora da superare e con i quali in verità non ha mai davvero fatto i conti, traumi che la notizia della sopravvivenza di Bonnet ha riportato in superficie, come abbiamo visto in tutti questi episodi e come di certo continueremo a vedere, perché si dovrà arrivare a un punto che tutti i lettori conoscono e ovviamente tutto quello che stiamo vedendo serve a costruire il percorso che ci porterà lì.
Come affermato anche nello speciale post episodio, che sono certa tutti abbiamo visto, la costruzione di questo percorso avviene proprio con la creazione di quest’atmosfera che fa pesare la presenza di Stephen Bonnet come quella di una sorta di “spirito malvagio”. Un espediente che funziona nel migliore dei modi e che permette, per l’appunto, di percepire Bonnet come presente anche se finora lo abbiamo visto una sola volta.

Sia Roger che Brianna hanno avuto qualcuno che li ha aiutati, ovvero Fergus e Marsali. E’ stato bello vederli insieme, perché Fergus e Marsali sono la famiglia di Bree e Roger, Fergus è il fratello adottivo di Brianna e pertanto cognato di Roger, così come Marsali è la cognata di Bree. Vedere dunque le due insieme, Marsali che aiuta Brianna, quest’ultima che rassicura Marsali, vederle confidarsi, così come vedere Fergus aiutare Roger, sono momenti narrativi davvero apprezzabili. Speriamo di vedere in questa stagione anche scene tra Bree e Fergus, che sono fratello e sorella (più o meno). Abbiamo bisogno di vederli insieme, di vedere un rapporto fraterno tra loro.

“Outlander” recensione 5×04: Amore e famiglia

Come si diceva, ovviamente Claire e Jamie hanno avuto un ruolo centrale, d’altro canto i protagonisti della storia sono loro. Ancora una volta, Jamie si è dimostrato un leader, anche se ha bisogno di avere un poco più di fiducia in Roger.
Il tema dominate per loro è stato nuovamente l’amore: in primis quello romantico grazie ad Alice e Isaiah, che hanno permesso di ricordare quanto Claire e Jamie, così come Roger e Bree, si amino e cosa ognuno di loro ha sofferto e fatto per stare insieme (in questo caso, in particolare Jamie e Roger, che infatti erano in primo piano e più vicini a Isaiah nella scena che li ha visti tutti insieme in camera da letto); in secondo luogo l’amore familiare. Quest’ultimo è in verità il tema dominante i tutta la storia, proprio come sottolineato dagli autori. Un’affermazione verissima: Jamie, anche dopo la morte del padre, ha avuto Murtagh come figura paterna, un uomo che non avrebbe potuto amarlo di più nemmeno se Jamie fosse stato davvero suo figlio; Claire è stata cresciuta dallo zio; Roger è stato cresciuto dal Reverendo Wakefield; Brianna è stata cresciuta e amata senza remore da Frank; Fergus appena trovato è diventato il figlio adottivo, il primo figlio, di Claire e Jamie, tanto che Jamie ha rischiato la sua stessa vita quando ha scoperto quello che era stato fatto a Fergus; Jamie, una volta tornato a casa, è diventato padre per Marsali e sua sorella minore; William, il figlio di Jamie, è stato cresciuto e amato infinitamente da Lord John.
E sebbene non fosse inusuale, in particolare nel XVIII secolo, che i bambini venissero cresciuti da qualcun altro rispetto ai loro veri genitori, il tutto dimostra una verità innegabile: non è il sangue a creare la famiglia, i legami, è l’amore. E dunque questo vale anche per il ruolo di genitori: genitore non è chi biologicamente risulta tale, ma chi cresce i bambini con amore. Se le due cose coincidono ci si trova ovviamente nella situazione ottimale, ma l’importante è che i bambini siano amati e protetti.

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“Outlander” recensione 5×04: i momenti migliori

Chiudiamo la recensione di questa settimana con la top 3.

1. Bree e Marsali. Il momento tra loro è stato davvero bello. Dovremmo vederle di più insieme.
2. Roger e Fergus.
3. I momenti umoristici: sia di Fergus con Jamie e Claire a proposito della bambina sia Jamie e Claire quando lei gli ha fatto vedere la pubblicazione del Dott. Rowlings.

 

Bene, la recensione della 5×04 di “Outlander” termina qui e come sempre vi lascio con il promo della puntata che vedremo domenica, “Perpetual Adoration”.

 

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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