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Once Upon a Time | Recensione 4×02 – White Out

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Once Upon a Time | Recensione 4×02 – White Out

Ammetto di aver faticato a trovare un modo adeguato per iniziare la recensione di questa settimana.
Anche perché il mio stato attuale, da shipper Captain Swan, è tipo

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“aslkdjaledjalkclaedfjladskcmlakedfjalca LeManiLeManiLeManiLeManiLeManiLeManiLeMani!!!!!”, e rischierei di diventare ripetitiva.

Controlliamoci.
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Non è un segreto quanto io ami questo show. Al di là delle ship, al di là dei personaggi, la cosa che forse amo di più è il modo che gli autori hanno di presentarci le storie classiche sotto una luce completamente diversa e personale.
Nel caso specifico di questa settimana, Bo Peep la Pastorella, che nella filastrocca originale cercava le sue pecorelle dopo averle perdute per essersi addormentata, diventa la metafora dell’avidità e del desiderio di possesso.

“ Little Bo-Peep has lost her sheep,
And doesn’t know where to find them;
Leave them alone, And they’ll come home,
Wagging their tails behind them.”

Nella filastrocca, la piccola Bo Peep non ascolta il consiglio di aspettare il ritorno delle pecorelle e, dopo averle sognate, parte alla loro ricerca… trovandole senza coda. La fretta è cattiva consigliera, dice il detto, e per fretta ed avidità Bo Peep perde ciò che le è più caro.
Nella nostra storia, invece, tutto ciò che vive sulle terre da lei controllate diventa parte del suo gregge, sua proprietà, e porta il suo marchio mistico. E per il desiderio di avere ciò che non le appartiene di diritto (Anna, che proviene da un altro regno), Bo Peep scatena quel qualcosa che rende David in grado di affrontarla, facendole perdere ogni cosa.

Attraverso il viaggio interiore che porta David il pastore sulla strada di quel che sarà Prince Charming, ora terrorizzato da questa signora della guerra vestita come nelle migliori rappresentazioni bucoliche, seguiamo il percorso di Anna, in cerca di risposte sul destino ultimo dei genitori e, come in un parallelo temporale sfasato, di Elsa in cerca della sorella.

Grazie a questi due cammini equivalenti, scopriamo che la parola chiave dell’episodio di questa settimana può tranquillamente essere CONTROL.

E non riferito solamente al mero controllo dei propri poteri magici, come nel caso di Emma ed Elsa, ma anche delle proprie emozioni, del proprio destino, della direzione che i personaggi vogliono far prendere alla loro vita.

Andiamo con ordine.

David. David pastore, eroe, padre di famiglia, sceriffo.
David travestito da membro dei Van Halen.

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JOSH DALLAS

David che rivive un passato nel quale era stato il primo a fuggire e nascondersi. Grazie a questi flashback, integrati magistralmente con quello che già conoscevamo della storia di Prince Charming, capiamo perché David abbia tanta paura di fallire come padre: perché, probabilmente a causa del fatto di essere stato costretto a “vendere” James a Rumplestilskin, suo padre è diventato un alcolizzato, fallendo con lui.
Ed è per questo che, in questo episodio, lo vediamo tentare il tutto per tutto per salvare, consigliare e guidare sua figlia. I flashback non servono solo a mostrarci il passato in cui lui ed Anna hanno interagito. Servono a farci capire soprattutto che lui sa, nel profondo del cuore, che il ragazzo codardo ed impaurito che era allora non sarebbe mai stato in grado di salvare Emma dal ghiaccio, che l’avrebbe delusa proprio come suo padre ha deluso lui.
A D O R A B I L I i momenti Captain Charming, in particolar modo il primo e l’ultimo. E’ pur vero che, durante tutta l’azione, David non si separa mai da Hook, che lo tiene accanto, che si fa aiutare ed al contempo lo guida pur fidandosi di lui e volendolo come spalla. Ma il “Vorrei parlare con te delle tue intenzioni riguardo mia figlia…” è così diverso dall’astio incondizionato che David ha mostrato a Neverland che mi ha fatto esplodere il cuore di gioia. Killian ormai è parte della vita di Emma, e Charming questo lo capisce. Approva la risposta del pirata tanto che, alla fine, anziché abbracciare la sua bambina, gliela affida immediatamente, ben sapendo che è quello di cui entrambi hanno bisogno.

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Mary Margareth nuovo sindaco di Storybrooke. Lo dico in tutta sincerità, non ho apprezzato del tutto questa parte per due buone motivazioni:
1) L’evidente panico in cui Granny, Grumpy e Happy sono precipitati a causa del blackout.
L’avvento di questa nuova catastrofe coinvolge la Charming family in una serie di azioni separate: ad Emma e David l’azione, a Snow e al piccolo Neal la risoluzione del problema elettricità. E fin qui tutto bene.
Siamo perfettamente d’accordo sul fatto che questi personaggi vengono da un mondo dove la luce elettrica non esiste MA, come dimostra Happy sciorinando una lista di sigle lunga un chilometro, sono nel presente da abbastanza tempo da essersi abituati ad usarne tutte le comodità. 29 anni per la precisione.
Volete che a Storybrooke non ci sia neanche un elettricista??? Volete davvero dirmi che sapete essere così disorganizzati e meschini da riversare la pressione psicologica di un’emergenza cittadina su una donna che, nella linea temporale della storia, ha partorito da meno di una settimana?
2) “Ti abbiamo aiutata a riconquistare il regno. Adesso è tuo. Arrangiati.”
Che potrebbe anche essere una 1.1 anziché una 2.
Tornando al fatto che Snow ha partorito da meno di una settimana, che la democrazia americana vorrebbe quantomeno una piccola elezioncina dopo le dimissioni del sindaco in carica e che, per quanto principessa del regno, una non si può improvvisare tecnico di una centrale elettrica così, a uffo, ho trovato il comportamento dei “sudditi” davvero da str***i, passatemi il termine.
Snow desiderava liberare il suo regno dalla morsa di una tiranna. Ma Regina è cambiata e, nell’ultimo anno in cui sono stati tutti minacciati da Zelena, ha collaborato con i coniugi Charming, ancora non sappiamo in che termini. Di certo, dopo 29 anni da sindaco, Regina ha quantomeno il numero di telefono di un bravo elettricista e non deve andare alla cieca.
Quindi non biasimo affatto Snow per la sfuriata, sana e a mio parere completamente dovuta e giustificata, di una ragazza che è appena diventata madre, che deve allattare ogni tre ore, che non dorme più e che ha un neonato a cui badare. In fin dei conti, per lei è la prima volta.
Emma è nata 10 minuti prima della maledizione, con lei non ha mai vissuto niente di quel che sta vivendo col piccolo Neal.
Anzi, oltre che non biasimarla, ammetto che gi strilli di Mary Margareth mi hanno divertita. E resa orgogliosa. Di tanto in tanto, perdere il controllo serve a vedere le cose sotto un’ottica diversa e più distaccata. Dopo una bella sfuriata siamo tutti più calmi.
Il momento del baby high-five, poi, è stato qualcosa di spettacolare! Volevo correre nello schermo ad abbracciare lei ed il pupo.

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Elsa. Elsa spaventata, preoccupata, disorientata. Elsa che ricrea il confine di Storybrooke, perché un confine per delimitare la città ed impedire agli abitanti di uscire a quanto pare è d’obbligo. Elsa che spia timidamente da in mezzo alle stalagmiti di ghiaccio, osservando questi sconosciuti con strani vestiti che speculano sul muro di ghiaccio.
Elsa che, pur volendo sembrare forte, coraggiosa e regale, è talmente impaurita da perdere il controllo del proprio potere, chiudendo se stessa ed Emma in una caverna senza via d’uscita.
In un certo senso, Elsa è regredita al punto del film Frozen in cui è costretta a fuggire dalla sua stessa incoronazione. Senza l’amore e la fiducia di Anna, che nel frattempo vediamo impegnata a fare con David il Pastore la stessa cosa che ha fatto con la sorella, Elsa è niente altro che una bambina sperduta, ed è forse per questo che Emma riesce a fare facilmente breccia nella sua corazza di panico.
Anche io ho la magia, ma non riesco a controllarla.” Quindi ci assomigliamo. Quindi non avere paura di me, perché sono come te. Orfana come te. Spaventata dal mio potere, come te. Non è colpa tua.
La caratterizzazione di Elsa è meravigliosa, e completamente nel personaggio creato dalla Disney.
Ed altrettanto meravigliosi sono i momenti tra lei ed Emma. Questo comprendersi subito, anche grazie all’istinto di Emma che la porta a vedere oltre la facciata e a riconoscere un’anima affine, tormentata dagli stessi dubbi, bisognosa di qualcuno che la rassicuri. Emma ora sa di avere accanto una famiglia intera a sostenerla, ne conosce il valore, e di conseguenza comprende ciò che il sostegno di Anna significhi per Elsa.

Emma… Emma è semplicemente strepitosa.
Dall’inizio, nel cercare di guidare suo figlio attraverso la travagliata relazione altra-madre-figlio con Regina, che dice di non voler essere disturbata [bellissimo il parallelo con la situazione di David, deluso dal padre e che ha paura di deludere i figli, quando alla fine abbraccia Henry e gli chiede scusa per non essere stata d’aiuto.]
E poi nuovamente con David, ascoltando i suoi consigli su come relazionarsi ad un figlio che si sta comportando esattamente come si è sempre comportata lei.
[Apro parentesi per sottolineare quanto ho AMATO la voce calma e pacata di Charming mentre la consigliava e rassicurava. Un’interpretazione stupenda.]
Emma lascia cadere un muro (figurativamente parlando) quando tende la mano ad Elsa senza incolparla di quello che sta loro succedendo.
Emma, in realtà, di muri ne lascia cadere parecchi in questo episodio.
Il muro che si era eretta attorno per distanziarsi dalla sua famiglia, in primis, quando guarda Elsa e la rassicura “Mio padre è là fuori. Lui ci aiuterà. Papà, mi senti?”
Non aveva mai mostrato una così completa e totale fiducia in David.
Il muro che la separa da Killian, sia quando lo chiama per indagare con lei, sia quando lo stringe, sia in una delle scene a mio parere più belle di tutto l’episodio, quando lei è seduta in poltrona e lui inginocchiato al suo fianco la coccola.

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[Ritorniamo al “aslkdjaledjalkclaedfjladskcmlakedfjalca LeManiLeManiLeManiLeMani!!!!!” ]

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Io non credo sia un caso il fatto che Killian ed Emma ci vengano mostrati in un momento in cui il parallelo tra Anna ed Elsa/Charming è così forte. Anna che è l’unico amore di Elsa, che la aiuta a controllarsi, che diviene il focus della sua forza di volontà, che insegna a David a non darsi mai per vinti con le persone che si ama. Killian che incoraggia Emma a non mollare, ad utilizzare il suo potere, che non vuole arrendersi, che vuole salvarla. Che non riesce quasi a parlare dal tanto che è preoccupato, ma che scaverebbe il ghiaccio a mani (o uncino) nude pur di tirare fuori da quella caverna la donna che ama.
Emma si affida totalmente a lui, come Elsa si affida totalmente ad Anna. Dopo aver rischiato la morte, non le importa di farsi vedere da suo figlio o dal resto della sua famiglia così vulnerabile tra le sue braccia, altro indizio del fatto che Killian oramai è uno di famiglia.
Emma, una volta tanto, da salvatrice diventa “colei che deve essere salvata” eppure, in un qualche strano modo, riesce a svolgere il suo compito ugualmente. Con la sua comprensione, col suo perdono, riesce a salvare Elsa, e a fare in modo che venga accettata e capita come lei la capisce.

I momenti Captain Swan di questo episodio sono tra i più intensi che abbiamo mai visto. E no, non solamente il flirt iniziale con la battuta del secchiello da ghiaccio più grande del mondo. Parlo degli abbracci, degli sguardi, della voce spezzata di Killian quando strappa la radio a David solo per dire “Ti prego parla ancora!”, di Emma che ha appena rischiato di morire congelata ma lo rassicura come a dire “tranquillo, va tutto bene, non ti lascio.” e che intreccia le dita alle sue mentre lui la guarda quasi stupito del gesto, ed infine che non può fare a meno di appoggiargli la testa sulla spalla e lasciarsi circondare dalle sue braccia.
Parlo del fatto che, anche separati da una parete di ghiaccio, lei cerca lui e lui da letteralmente di matto per tirarla fuori.
Parlo della tenerezza in ogni loro coccola, nel modo in cui Killian la guarda mentre lei guarda i padre, come se potesse svanirgli dalle braccia da un momento all’altro… come se fosse la cosa più bella del mondo.

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Le premure che questo “villain” ha nei confronti della donna che ama, il suo perdere del tutto il controllo delle proprie azioni vedendola in un pericolo serio, sono ciò che mi ha fatto amare questa coppia dall’inizio. E in questo episodio più che mai, hanno dimostrato di essere letteralmente perfetti.

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E quanto ho amato loro due, quanto invece ho ODIATO i Rumbelle. Non tanto Belle quanto Rumplestilskin stesso.
Lui avrebbe potuto tranquillamente sciogliere il ghiaccio. [“You’re the bloody Dark One. DO SOMETHING!” Daje Hook sei tutti noi!!!] E invece no. No, lui deve fare dell’ironia e rivelarsi della stessa utilità di una pianta grassa. Come lo avrei preso a schiaffi volentieri!
La madre di tuo nipote è in pericolo di vita. Ha davanti l’altro nonno di Henry che ti chiede aiuto per salvarla. Potresti essere parte della loro famiglia (anche solo per il bene del ragazzino) ma ti rifiuti di aiutarli perché questo farebbe terminare la tua luna di miele… ma dico, STIAMO SCHERZANDO?! E ti chiedi ancora perché stai sulle palle a tutti in paese???
Rendiamo grazie all’istruzione di Belle se almeno lei si rivela essere di un qualche aiuto, collegando il fatto che Charming specifichi “Some kind of Ice Magic” con il ciondolo a forma di fiocco di neve, anche se mi sarei aspettata una reazione un po’ più da “sono del #TeamEroi” da parte sua, o che quantomeno protestasse.

Regina. Di regina abbiamo visto solo qualche secondo. Del suo isolamento. Del suo esilio autoimposto nella grande casa vuota.
Regina si conosce. Sa che, costretta magari a vedere Robin passeggiare con Marian e Roland, non sarebbe in grado di mantenere l’autocontrollo necessario. Ha paura di far del male ad Henry, e nel volerlo allontanare per tenerlo al sicuro lo ferisce più di quanto vorrebbe. Questo è un meraviglioso parallelismo con Emma, con il suo volerlo dare in adozione perché incapace di crescerlo. Regina, in questo momento, ha paura di essere incapace di amarlo abbastanza.
E quel miracolo di ragazzino le dimostra, come ha dimostrato ad Emma in passato, che non si è mai troppo danneggiati o feriti per poter amare un figlio.

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Anche a distanza, lo Swan Queen non ci delude mai.

La frase “conclusiva” dell’arco narrativo dell’episodio, ciò che porta all’epilogo, è una delle frasi più belle di Charming in quattro serie:

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“It’s what this family does. We find people. We always do because we really, really don’t like to give up.”

Chiudendo il concetto di CONTROL in tutte le sue varie forme, ritorna il tema principale di Once Upon a Time, filo conduttore per tutta la storia della famiglia che gravita attorno alla Salvatrice, intrecciandosi infine col tema principale di Frozen, ovvero quello di “non arrendersi mai con chi si ama”.
Il vero amore si ritrova sempre, io ti troverò, Emma ci hai trovati… e finalmente abbiamo la conferma definitiva che questo comprende anche Regina e Killian. Killian che, per tutto l’episodio, non ha fatto che dire di non volersi arrendere. Regina che viene letteralmente costretta ad aprire la porta, dal figlio che non si vuole arrendere.
Ecco cosa porta un arco narrativo tanto vicino alla perfezione.
E avviso, prenderò personalmente a calci nel sedere chiunque si azzardi a dire che Emma non è cresciuta in queste quattro stagioni. Fare degli spaventosi passi indietro di tanto in tanto, specialmente se causati da gravi traumi infantili o adolescenziali, non vuol dire non crescere. Ammetto che fa terribilmente arrabbiare, ma non vuol dire non crescere.
E quel “Dad? Can you hear me?” sussurrato alla radio è sviluppo dei personaggi al suo meglio.

ANGOLO DELLE SPECULAZIONI
Non molto ricco questa settimana.

  • Ho già sentito le teorie più disparate riguardo alla Snow Queen che comparirà nel prossimo episodio. Alcuni pensano sia la madre naturale di Elsa, altri che abbia maledetto i genitori di Elsa ed Anna prima che avessero la bambina. H&K hanno assicurato che non stravolgeranno la trama di Frozen, è vero, ma nessuno ha mai specificato, nel film, che Elsa ed Anna siano biologicamente sorelle, e ritengo che l’ipotesi del “madre naturale” sarebbe un affascinante plot twist.
  • Come fa David a conoscere Kristoff? Cosa li lega? Perché così, di primo acchito, pare conoscere davvero molto bene sia lui che il suo lavoro che le sue abitudini. Teoricamente, il David che incontra Anna non ha viaggiato più di tanto, ma evidentemente conosce Arendelle, o quantomeno un suo abitante, e guarda caso il viaggio che suo padre faceva per fare provviste durava proprio due settimane. Che le cose siano in un qualche modo connesse?

In attesa delle risposte a queste domande, vi lascio al promo del prossimo episodio. Credo però che rinuncerò al gelato, per la diretta, e mi orienterò su un tè caldo…

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Annalisa Mantovani nasce a Ferrara, in un freddissimo e nevossissimo Febbraio del 1980. Forse è per questo che odia l’estate, il sole e il caldo e preferisce climi rigidi e temperature polari, grazie alle quali può godersi le fusa dei suoi gatti, una bella coperta calda, il divano e i suoi amatissimi libri. Sin da piccola legge tutto il leggibile, dal romanzo d’avventura al fantasy, dalla storia d’amore alle etichette dello shampoo, ma le sue letture preferite rimarranno sempre i romanzi di Emilio Salgari sul pirata Sandokan, Il Silmarillion di quello che definisce il suo “papà” letterario J.R.R.Tolkien, la saga di Harry Potter e qualsiasi cosa sia stata scritta sui vampiri, anche la spazzatura. Da qui, e dalle sessioni di Dungeons&Dragons a cui gioca col marito ormai da più di 15 anni, la passione per la scrittura di romanzi fantasy e urban fantasy che, se dio vuole, un giorno riuscirà anche a pubblicare. Telefilm Addicted da quando guardava Hazard e l’A-Team con il nonno dopo i compiti, predilige serie dove la componente sovrannaturale giochi un ruolo importante, anche se non disdegna Downton Abby, Criminal Minds e Broadchurch. Whovian per la vita, le sue serie del cuore saranno sempre Doctor Who, Buffy e, da poco aggiuntasi, Once Upon a Time, che ha il potere di farla tornare bambina.

11 COMMENTS

  1. commento sublime e poi tenth doctor come gif? hai guadagnato altri 1000 punti 🙂

    leroy l’avrei preso a badilate!! vabbè che è brontolo però ha davvero esagerato con snow che giustamente ha reagito “ora capisco perché regina era cattiva” ahahahahahah
    parlando di regina in quei pochi minuti che si è vista mi ha davvero spezzato il cuore :'(

    sulla snow queen può essere che abbia maledetto la mamma di elsa e anna quand’era incinta della prima, chissà forse le due donne si conoscevano e tra loro non scorreva buon sangue!
    però non penso sia la mamma biologica di elsa

    ciao e alla prossima!

    • Grazie Federicuccia per aver lasciato un commento 😀
      Il mio amore per Ten mi porterebbe a schiaffarlo in ogni santa cosa che scrivo, ma non posso. Così ne approfitto appena riesco XD Specialmente se si parla dei suoi capelli u.u
      Leroy è stato davvero pessimo in questo episodio, e il fatto che sia Grumpy non lo giustifica affatto.
      Mi affascina molto la tua idea della maledizione sulla madre di Elsa!
      Grazie mille e alla prossima!!!

  2. Bellissima recensione!
    L’episodio mi è piaciuto molto, Elsa mi piace sempre di più e ho apprezzato anche Anna.
    Emma e Hook hanno avuto dei momenti che valevano più di mille parole ad esempio quando lei mezza congelata è riuscita ad uscire dal muro e si è aggrappata a Hook come a non volerlo più lasciare. Emma ha cercato l’aiuto del padre mentre era intrappolata ma sapeva che anche Hook non si sarebbe arreso!
    Snow ha avuto la sua parte e sono d’accordissimo con te sul fatto che sono stati alquanto sgarbati a presentarsi da lei obbligandola a risolvere il problema, non credo che Storybrooke sia così grande che non riescono a trovare la centrale elettrica da soli. Vabbé l’unica cosa che ho apprezzato sono stati i battibecchi stile vecchietti durante la spesa.
    Un’ultima cosa.. I capelli lunghi di David non si potevano vedere!

    • Grazie Giò per aver lasciato un commento! 😀
      I momenti captain Swan di questo episodio scalano la classifica andando a piazzarsi subito dopo il primo posto del bacio della season finale, almeno per me!
      E sì… quella parrucca tipo topo morto era veramente orribile ;D

      Grazie e alla prossima!

  3. Bella recensione ed ottima analisi, complimenti.
    Io ho molto apprezzato tutta la parte flashback ed il presente con Emma/Elsa/Uncino/David, mi è piaciuto soprattutto come i vari personaggi hanno interagito tra loro. Invece la parte del ‘ripristiniamolelettricità’ è stata chiaramente inserita solo per far fare qualcosa a Mary Margaret che altrimenti in questo episodio avrebbe anche potuto non esserci.

    Bella l’entrata in scena di Elizabeth Mitchell (avendo guardato ‘Revolution’ mi è venuto da ridere quando ho realizzato che ha debuttato in OUAT nell’episodio con il blackout) mi piacerebbe se collegassero il suo personaggio con Narnia, ma so che la questione dei diritti è spinosa quindi non mi illudo.

    • Grazie Valerio per aver lasciato un commento 😀
      Piacerebbe moltissimo anche a me che collegassero la Regina delle Nevi a Narnia. Confesso, ho adorato quei film. Purtroppo no credo che qusto nostro desiderio possa realizzarsi…. ma continuo a sperare!
      Credo che l’inattività di Mary Margareth sia dovuta soprattutto allo stato post-gravidanza di Ginny, che al tempo delle riprese aveva partorito da soli due mesi. Gli autori assicurano che ci sarà spazio per tutti i protagonisti in questa storyline quindi… aspettiamo e vediamo 🙂
      Ciao e alla prossima!

  4. I capelli di Charming sono stati sconvolgenti. Sono rimasta almeno quaranta secondi a bocca spalancata davanti al computer perché proprio non si possono vedere, Charming, grazie a Castiel ci hai dato un taglio!
    Concordo con tutto quello che hai detto, dall’estasi per la Captain Swan (le mani intrecciate e la faccia disperata di Hook mentre cerca di uncinare il ghiaccio mi hanno sciolta sul pavimento), Rumple che avrebbe potuto muoversi e fare qualcosa, l’assoluto nonsense dei cittadini che fanno a protestare da quella povera anima di Snow per l’elettricità, e tutto quanto.
    Devo dire che i paralleli tra Emma e Elsa mi sono piaciuti moltissimo, e spero che l’ingresso di Elsa nel #TeamCharming lasci presagire una sua futura amicizia con Emma, perché sarebbe bellissimo *^*
    Tra l’altro, ho adorato i paralleli con Frozen, tra Anna che si fa chiamare Joan e Elsa che dice, “It’s never bothered me” (al che sono partita col finale di “Let It Go” because of reasons).
    Sulla Snow Queen, non penso sia la madre di Elsa, ma potrebbe benissimo essere quella che l’ha maledetta. Già la adoro. Mi ricorda troppo Jadis, ed é fantastica!
    Complimentoni a te per la recensione, e al prossimo episodio!

    • Grazie per aver lasciato un commento! 😀
      Non ho citato TUTTI i parallelismi in questo episodio o sarebbe uscito un rotolo del Mar Morto, non una recensione. Gli autori sono così bravi ad inserirli che ne ritroviamo veramente TROPPI! XD
      Anche io spero in un’amicizia tra Elsa ed Emma, ma ancora di più in un terzetto Emma – Elsa – Regina VS Snow Queen! Sarebbe troppo esaltante!
      Ciao e alla prossima!

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