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Once Upon a Time 7×19 – Tremate, le streghe son tornate

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Once Upon a Time 7×19 – Tremate, le streghe son tornate

Come ho provato a fare anche la settimana scorsa, credo che trovandoci così a ridosso del series finale (e considerato quante decine di volte ormai ho ripetuto quello che penso degli alti e bassi di questa settima stagione) sia alquanto banale e ripetitivo mettermi a pontificare su quello che funziona e quello che potrebbe essere migliorato della trama orizzontale. Arrivati quasi al punto di tirare le somme su un’intera stagione e dovendo comunque analizzare gli sviluppi episodio per episodio continuo a trovare più utile sintetizzare il più possibile in bullet point quanto in una specifica puntata riesca a intrattenere con gusto e quanto invece lavori ancora verso il più generale facepalm. Ecco quindi quelli che per me sono stati i top e flop di questo diciannovesimo episodio:

 


– Mother Gothel è stata latitante a settimane alterne in questa seconda metà di stagione, che si è frastagliata su così tante storyline diverse che a un certo punto si è quasi fatto fatica a ricordarci chi fosse il vero antagonista da temere. Ma…


– i flashback sul suo passato in questo episodio non mi sono affatto dispiaciuti. Tolta l’apparenza posticcia (sempre in pieno OUAT-style) con tanto di farfalle di plastica tra i capelli di Gothel & co. alla loro forma reale, mi è piaciuto esplorare un po’ più del passato di questo personaggio e dare un minimo di spessore non solo alla sua caratterizzazione ma anche alle motivazioni che la guidano nella sua quest di vendetta. Punti bonus a favore per la metafora ambientalista, uomo vs natura… tema trattato sempre con il poco approfondimento che contraddistingue lo show quando si vira dal tracciato, show da cui però appunto non mi aspetto neanche che cambi il mondo, quindi partendo dalle pretese relativamente basse che lo caratterizzano direi che un piccolo accenno è pur sempre meglio di niente.

– Sempre tra i punti positivi per me il rapporto sempre più stretto tra Rogers e Tilly, ho adorato tutte le loro scene insieme (“I’ll tag along. Your logic and my illogic might crack this thing open”), il sincero affetto che li lega. Questo è l’episodio in cui a Tilly viene rivelata la vera identità dei suoi genitori, e sono entrambi momenti emozionanti, specialmente quello con Rogers, se non fosse che…


– anche se sto guardando una serie sulle favole la mia razionalità latente mi costringe a chiedermi se questi personaggi non stiano credendo un po’ troppo facilmente a qualunque cosa gli venga rivelata. Ok che la rivelazione di Rogers/Hook avviene nel contesto di un incontro segreto tra streghe pronte a evocare un sortilegio di qualche tipo e, vista la natura già di per sé alquanto stramba del personaggio e il suo desiderio di appartenenza a una famiglia che non ha mai conosciuto, Tilly potrebbe magari essere incline a bersi tutto senza farsi domande (come, giustamente, il dogma delle età tra figli e genitori in Once, che è una causa persa per via dei tremila salti temporali ma giustamente, anche se per tipo 20 secondi soltanto, Tilly un dubbio sulla credibilità di una madre di mezza giornata più vecchia di lei se l’è posto). Il tutto diventa poco credibile perché in questa puntata sono parecchi i personaggi che si avvicinano alla verità e cominciano a discuterne come se fosse una cosa appurata pur essendo, oggettivamente, roba da folli…

 

Henry e Jacinta sono un altro esempio, anche se devo dare atto a Jacinta di aver subito chiarito la storia dei fiori e delle api con Henry dopo un momento di dubbio amletico al termine dell’episodio scorso.


– Sempre dal fronte Henry/Jacinta, metto tra i pro il twist del tanto sospirato bacio di vero amore tra i due che però, inaspettatamente, non spezza la maledizione. Questa davvero non me l’aspettavo e mi chiedo ora quale stratagemma bisognerà andare a cercare… e se il già anticipato ritorno di Emma sul finale non avrà a che fare con questo problema da risolvere.
– Non l’ho fatto abbastanza in questi mesi ma davvero chapeau ad Alison Fernandez, che alla tenera età di 13 anni non solo è già apparsa in diverse serie e film di tutto rispetto (Logan, Jane the Virgin, OITNB) ma in Once dà tranquillamente una pista all’attrice che interpreta sua madre… ma proprio a occhi chiusi. E mi è piaciuta particolarmente in questo episodio, soprattutto nelle sue interazioni con Facilier.


– Di Facilier, già che siamo in argomento, non so più che pensare al momento: negli ultimi episodi avevo deciso di relegarlo senza possibilità di appello all’angolino dei “not deserving” per comportamenti un po’ borderline che ai miei occhi lo rendevano assolutamente inadatto ad accompagnarsi a Regina. Non che ora si sia completamente redento ai miei occhi, ma quello che ha fatto per Henry (e per Regina, ovviamente, come Lucy stessa lo incalza) è già un passo avanti. Sono indecisa sulla modalità, un po’ troppo deus ex machina (schiocco di dita e voilà, Henry è guarito dall’avvelenamento a cui pareva non si sarebbe mai e poi mai potuto rimediare), ma d’altronde il tempo vola e fra tre settimane siamo in chiusura quindi diciamo oh well

Queste in breve le mie impressioni su questo “Flower Child”, episodio che sfoggia qualche spunto interessante e introspezioni a questo punto necessarie su personaggi come ad esempio Gothel, ma che allo stesso tempo ho trovato anche infarcito di trovate più banali e qualche scivolone qua e là a livello di credibilità. Si continua imperterriti scrollando le spalle e chiudendo un occhio o due ogni tanto.
Voi invece che ne pensate di quanto visto e cosa vi aspettate dai prossimi episodi prima del gran finale? Attendo come sempre di leggere i vostri pareri qui sotto nella sezione commenti, vi lascio il promo del prossimo episodio qui di seguito e vi ricordo come sempre di passare dai nostri amici di

Once Upon a Time Official Fan Club Italia
You’re not a villain, you’re my mom ღ

per rimanere sempre aggiornati sullo show, i suoi interpreti e molto altro ancora.
Alla prossima!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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