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Home Once Upon A Time

Once Upon a Time 7×18 – I tempi cambiano

Ale by Ale
23 Aprile 2018
in Once Upon A Time, Recensioni
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Arrivati a questo punto di questa settima e ultima stagione di OUAT, a quattro episodi dalla conclusione, più che una vera e propria recensione dell’episodio “The Guardian” mi viene da fare un paio di considerazioni sulla direzione presa dalla trama… non tanto la trama generale, quella già piuttosto complicata (e al momento direi quasi impantanata) di suo, ma in particolare una delle storyline che ci hanno accompagnato per tutto quest’anno, facendo capolino di tanto in tanto e tornando con maggiore fervore in questo diciottesimo episodio: il percorso di Rumpelstiltskin per trovare un Guardiano (come il titolo della puntata suggerisce) e liberarsi per sempre del fardello dell’essere il Dark One, potendosi quindi finalmente riunire a Belle nell’aldilà.

Questa storyline mi porta per forza di cose a riconsiderare vari aspetti del percorso del personaggio in generale, dagli albori a oggi, compreso il suo rapporto con la moglie. Come mi era capitato di accennare anche nell’ultimo episodio di Talk Addicted, io all’inizio ero una fiera sostenitrice dei Rumbelle (ci ho anche scritto una Ship War in cui sostenevo quanto trovassi interessante questa visione della Bella e la Bestia in cui Tremotino è la Bestia… tutto questo ovviamente prima che la coppia si rovinasse grazie a una serie di scelte discutibili di Rumpel). Non pretendo che tutte le coppie che shippo siano perfette, a volte è proprio il superare vari ostacoli insieme che rende il rapporto ancora più bello e saldo, ma nel caso di Rumpel era lui stesso a porre ostacoli con la sua condotta discutibile, mentendo alla moglie, nascondendole cose… insomma, non pretendo perfezione ma almeno che tra due amanti non ci siano crepe di questo tipo. Potrete quindi immaginare come sia arrivata a questa settima stagione ormai satura di disastri Rumbelle, decisamente non più una cieca fan della coppia, solo per vedere un nuovo percorso creato dagli autori per questa nuova versione di Mr.Gold: il detective Weaver. Dopo averci provato a far credere (con risultati scarsi) che Gold poteva essere un eroe, provando a purificargli il cuore, gli autori hanno finalmente preso una nuova strada in questa stagione-reboot dando alla versione di Hyperion Heights di Rumpel la solita aura ambigua (all’inizio ero assolutamente convinta che fosse il classico poliziotto corrotto e nulla più) ma, abbiamo scoperto col tempo, tendenzialmente un uomo nuovo e votato al bene. Le varie incursioni nel passato ci hanno dimostrato come FINALMENTE Belle l’abbia aiutato a superare la sete di potere che l’ha sempre caratterizzato. Dico finalmente perché Belle c’è sempre stata ma l’andamento è stato molto altalenante nelle stagioni precedenti.
Ad ogni modo, in questa settima stagione vediamo un Rumpel determinato alla fine a mantenersi lontano dall’oscurità finché non avrà risolto il suo problema con l’immortalità, e l’elemento fondamentale per questo fine è trovare un Guardiano. Qui iniziano i miei dubbi: a me l’idea che Alice potesse essere un Guardiano piace un casino, così come mi piace il personaggio in generale, ed era chiaro che avrebbe avuto un risvolto più ampio all’interno della trama orizzontale. Mi piace anche come si sia conclusa la vicenda in questo episodio (certo, non mi aspettavo che Rumpel alla fine fosse tornato completamente alla sua forma da folletto prima del lancio della maledizione, cosa che implica quindi che una volta rotta lui non sarebbe comunque pronto al passaggio oltre con un cuore puro, ma l’immagine di per sé di lui completamente tornato al suo stadio iniziale che osserva la felicità di Alice e Robin in lontananza consapevole della scelta fatta ha un bel significato e sicuramente funziona molto meglio di come avrebbe fatto un Rumpel ancora in forma umana), il test di Alice prima e la sua determinazione ad aiutare comunque Rumpel, accompagnandolo nel… cos’è, un mausoleo un po’ stile Coco? Anyway, Rumpel che interrompe il processo di Alice di liberarlo dal suo fardello mi ha fatta per un attimo sbuffare, convinta che “ti pareva, non cambierà mai, sempre comunque incapace di rinunciare al suo potere”. Immaginerete quindi la mia piena soddisfazione nel constatare che, almeno per questa volta, la sua scelta non è egoistica ma puramente volta a non incatenare Alice a “un’altra torre”.

 

Ho adorato anche i parallelismi tra i due personaggi, lo stare fuori dal mondo (l’una perché intrappolata per anni e l’altro perché fuori dal tempo per via della sua natura immortale), così come ad Hyperion Heights mi è piaciuto continuare ad assistere al legame tra Margot e Tilly che continua ad approfondirsi e alle loro situazioni fondamentalmente ribaltate rispetto ai flashback (una viaggiatrice l’altra bloccata a Seattle, così come in passato Alice era stata l’avventuriera, passando costantemente da un reame all’altro per compensare i molti anni di prigionia).

Perché dunque i dubbi? Quello che non mi convince di questa storyline è fondamentalmente l’inserimento di Anastasia. Era proprio così necessario passare per il periodo in cui il Guardiano a cui Rumpel puntava era lei? Certo, alla luce di questo episodio il lasciarla andar via con sua sorella ha un peso del tutto diverso: era fondamentalmente il secondo Guardiano che Rumpel si lasciava consapevolmente scappare (ma almeno adesso capisco il suo laconico “Ne troverò un altro”… quando l’ha affermato mi ero detta “Davvero? Quanti Guardiani possono esistere più o meno allo stesso tempo? È una condizione così frequente?”). Anastasia è stato un personaggio che abbiamo visto per pochi episodi, mentre Alice è stata ricorrente, l’abbiamo conosciuta dall’inizio e aveva senso da subito come Guardiano, come personaggio destinato a qualcosa di più significativo. Personalmente trovo solo vuota la parentesi di Anastasia in questo frangente se non per l’infinitesimale dettaglio che aggiunge un granello di caratterizzazione al nuovo Rumpel (posticipare la propria felicità per ben due volte a favore della felicità altrui). Ma tolto questo breve sguardo al passato, per il presente i risvolti sono interessanti: il pugnale che sembra aver scelto arbitrariamente Tilly come Guardiana, che Weaver lo volesse o meno, porta sicuramente un certo peso a livello degli sviluppi futuri di questa sottotrama.

Delle altre storyline in questo episodio mi sento solo di dire:

  • Fucking Facilier è stato onesto questa volta sul non aver rubato il pugnale, ma lo trovo comunque non adatto alla povera, sfigatissima Regina. Ribadisco quanto affermato la settimana scorsa: #Reginadeservesbetter
  • Henry che ancora ripensa ai risultati delle analisi del sangue che lo identificherebbero come padre di Lucy e va a condividere la notizia con Jacinda. So what? Realisticamente parlando, è lei che l’ha partorita, i ricordi della vita passata ad Hyperion Heights sono finti ma ci sono: se avessi una figlia e uno che ho conosciuto tipo due mesi fa venisse a dirmi “le analisi di laboratorio dicono che il padre sono io” gli scoppierei come minimo a ridere in faccia. “Certo, perché gli esami di laboratorio non si possono falsificare. Ma lo saprò io chi mi ha ingravidata, no?”. Invece Jacinta being Jacinta se lo guarda con lo sguardo da pesce lesso stupito che fa tanto rivelazione da soap opera argentina… ceeeeerto.

Mi fermo qui per oggi ma attendo di sentire anche i vostri pareri in merito, potete scrivermi qui sotto nella sezione commenti. Vi lascio il promo del prossimo episodio qui di seguito e vi ricordo come sempre di passare dai nostri amici di

Once Upon a Time Official Fan Club Italia
You’re not a villain, you’re my mom ღ

per rimanere sempre aggiornati sullo show, i suoi interpreti e molto altro ancora.
Alla prossima!

Ale

Ale

Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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