Home Rubriche & Esclusive Musica, telefilm e film

Musica, telefilm e film

2
Musica, telefilm e film

Buon venerdì a tutti!
Eccoci qui per un altro degli appuntamenti con la nostra rubrica settimanale.
Pensando qualche tempo fa all’argomento di cui avrei potuto parlarvi, mi è venuta in mente un’altra delle nostre rubriche estive, “A Soundtrack For” e, quindi, ecco l’argomento: telefilm, film e musica!
Nel rispetto, per l’appunto, della citata rubrica, in questo articolo ve ne parlerò da un diverso punto di vista… il che, converrete con me, non crea particolari difficoltà, visto che è un argomento di cui esistono molte sfaccettature. Accendete, pertanto, i vostri lettori e venite con me.

Come sappiamo tutti, la colonna sonora è fondamentale in film e telefilm. La musica sottolinea ed esalta le scene e gli eventi che in esse si svolgono, coinvolge maggiormente gli spettatori, andando a toccare la sensibilità, le emozioni e, dunque, suscitandole. Senza la musica, persino le scene più drammatiche risulterebbero “piatte”, incapaci di toccare le nostre corde emotive.
Se ci si sofferma a pensare a tale circostanza, essa può risultare un po’ strana, in verità; nella vita di tutti i giorni, infatti, gli eventi che riguardano noi, i nostri amici, le persone che amiamo, non sono incorniciati da pezzi strumentali o canzoni, ritmate o evocative che siano, eppure questo non inficia sul nostro coinvolgimento emotivo.
Al contrario, l’assenza di accompagnamento musicale in sottofondo, in film e telefilm, va irrimediabilmente a inficiare sul coinvolgimento di chi sta guardando.
Per tale ragione, la composizione dei pezzi strumentali di stile “classico”, nel processo di realizzazione dei film, è affidato a grandi maestri come Ennio Morricone, John Williams (tra le sue varie opere c’è “Star Wars”), Howard Shore (due premi Oscar per “Il Signore Degli Anelli”), in grado di creare musiche talmente belle da farci pensare a loro, quando ci chiediamo dove siano, oggi, i grandi compositori classici e se esistano “equivalenti” moderni di Beethoven, Tchaikovsky (questo modo di scrivere il suo nome è la traslitterazione dal russo), Verdi…
Lungi da me voler in qualche modo sminuire questi nomi eterni che io per prima amo molto sin da quando ero bambina; inoltre, è verissimo che molti di loro erano geni, come ad esempio Mozart, ma ciò che voglio dire è che se ci pensiamo la situazione non è così diversa: molti dei grandi compositori classici creavano le loro opere per lo spettacolo, che all’epoca consisteva in concerti, balletti e prevalentemente spettacoli teatrali.
Nel XVIII e XIX secolo, invero, la musica era molto più al centro dell’attenzione, poiché era essa la vera protagonista di uno spettacolo: “Lo Schiaccianoci” e “Il Lago Dei Cigni” di Tchaikovsky, ad esempio, sono storie narrate attraverso le note musicali (così come altre opere di quei grandi compositori). I balletti sono sempre stati la trasposizione di tali storie, affinché tutti potessero e possano ancora oggi godere della loro narrazione, ma ciò che risalta è la musica.
Oggi, invece, essa è meno “evidente”, poiché si è ampliato lo spettro dello spettacolo, grazie alla creazione dei fratelli Lumière, che poi ha portato alla creazione della televisione… e quest’ultima dei telefilm. Ora al centro dell’attenzione vi è l’immagine e la musica sembra quasi in secondo piano e per questo, se non prestiamo attenzione, ci può sembrare che i grandi compositori “classici” non esistano più o quasi (ovviamente il mio discorso prescinde dalla pura concertistica classica).

Sembra quasi il principio che rappresenta uno dei temi portanti di “Midnight In Paris”, commedia di Woody Allen del 2011, in cui il protagonista pensa che il presente non sia un periodo storico “di valore”, a differenza, ad esempio, degli anni ’20 del XX secolo, che egli ritiene il periodo migliore… per poi scoprire che in quegli anni c’era chi li riteneva mediocri e pensava ad altri momenti del passato come ideali e nei quali vivere, e si rende conto che, senza negare l’oggettiva importanza e bellezza, anche, di alcuni di essi (ad esempio per il fervore culturale), in realtà spesso cadiamo preda di una sorta di “idealizzazione” del passato e questo ci rende ciechi nei confronti di ciò che è dinanzi a noi.
Con la musica e, quindi, i grandi compositori, capita un po’ la stessa cosa, si può dire. Nessuno negherebbe mai la grandezza di Beethoven, il genio di Mozart, la meraviglia di Tchaikovsky e Verdi, ma a volte, come “abbagliati” dalla loro grandezza e dalla (giusta) fama che li ha accompagnati sino al presente, siamo portati a pensare che situazioni simili non si ripeteranno mai più. E, invece, prestando attenzione ci accorgiamo che si stanno già ripetendo.
Se prendiamo, ad esempio, Ennio Morricone, ci rendiamo conto che le sue prime grandi composizioni cinematografiche risalgono ormai a molti anni fa, eppure sono celebrate come se fossero recenti. Questo ci fa capire che esse rimarranno come prima di loro sono rimaste altre meravigliose musiche; un giorno, fra molti anni, chi non avrà vissuto queste epoche “idealizzerà” un pochino Morricone, John Williams, Howard Shore e tanti altri e guarderà a loro come noi e chi prima di noi è venuto ha guardato a Verdi (ovviamente, continuando anche a guardare ai grandi compositori del XVIII e XIX secolo, dai quali mai si potrà prescindere).
E d’altronde, in “Fame-Saranno Famosi”, il meraviglioso signor Shorofsky non è così determinato a far studiare e capire a Bruno Martelli la grandezza dei compositori classici poiché è consapevole di avere dinanzi a sé un ragazzo dal talento altrettanto unico?
Volete una dimostrazione? Schiacciate play su questi due video, chiudete gli occhi e ascoltatene la musica. E poi ditemi che non vi fa venire i brividi, per quanto è incredibilmente bella.

 

E i telefilm non sono da meno, un esempio lampante ne è la bellissima musica che accompagna la sigla di apertura di “Penny Dreadful”.
Il telefilm che richiama le suggestive atmosfere horror di Bram Stoker, Mary Shelley ed Edgar Allan Poe, però, non è l’unico. Pensiamo all’altrettanto bella musica della sigla di “Game Of Thrones”. E cosa dire dell’epica musica composta per “Doctor Who”? Il tema di Eleven? Epico ed eroico.

Restando in tema di epicità… come chi segue il nostro sito e “Dominion” sa, io quest’estate mi occupo di recensirlo, quindi lo seguo con molta attenzione. E una delle meravigliose caratteristiche che lo contraddistinguono è la musica.
Io ho avuto la possibilità e il privilegio di parlarne in prima persona proprio con colui che compone le musiche di “Dominion”, Bill Brown (compositore anche per “CSI: NY”, ad esempio).
Devo fare una piccola premessa: il cast e la crew di “Dominion” sono composti da persone di una meravigliosa disponibilità, sempre pronti a rispondere e chiacchierare con gli appassionati, sempre gentili. Dovendo scrivere questo articolo, ho pensato che sarebbe stato bello avere una testimonianza diretta di tale processo creativo e così ho provato a contattare Bill Brown, il quale mi ha risposto all’istante e si è immediatamente dichiarato disponibile, con una gentilezza squisita.
Quindi, ho colto la palla al balzo, come suol dirsi, e gli ho chiesto di spiegarmi come si articola, per lui, la composizione delle musiche, nonché da dove trae l’ispirazione per esse.
Per prima cosa, dunque, gli ho domandato di cosa ha parlato con Vaun Wilmott (il creatore dello show, nonché produttore esecutivo) e Deran Sarafian (produttore esecutivo con Vaun Wilmott), quando lo hanno contattato affinché ne scrivesse le musiche e se loro gli hanno descritto cosa sognavano per la colonna sonora dello show. Ecco cosa mi ha raccontato: “Quando ho incontrato Vaun e Deran abbiamo parlato dei generi musicali che preferiamo. E’ divertente, in effetti abbiamo parlato dell’opera di John Williams (io e lui ne stavamo parlando in precedenza n.d.A.) per ‘Star Wars’ e ‘Indiana Jones’… Ci siamo resi conto che è davvero uno standard di alto livello, ma è anche musica con la quale siamo cresciuti e che amiamo. Abbiamo anche parlato degli elementi post-moderni di ‘Dominion’ e di come avremmo potuto portalo a un livello successivo usando anche elementi di musica rock, ecc.”
Pertanto, gli ho chiesto da dove sorgesse la sua ispirazione e lui mi ha risposto: “La seconda stagione è epica e drammatica e io voglio veramente che la musica rifletta questi aspetti… sono continuamente ispirato!”
Sono quindi passata a domandargli come tecnicamente si articoli questo processo, ad esempio se compone dopo aver visto video di un episodio e lui mi ha spiegato come avviene: “Quando ogni episodio è completato, io ne ricevo un quadro finale e inizio a scrivere! Ho circa una settimana per comporre la colonna sonora” (circa una settimana per realizzare la colonna sonora di un episodio… ci rendiamo conto? E’ pochissimo e, come gli ho fatto notare, lui è decisamente molto veloce). Poi ha continuato a spiegarmi, in seguito alla mia domanda se si possa dire che la sua ispirazione nasca anche dalla conoscenza dei compositori classici del passato: “Ho studiato composizione per molti anni e ho un profondo rispetto per i grandi compositori… ce ne sono troppi per farne una lista, ma fondamentalmente tutti poggiamo sulle spalle di coloro che sono venuti prima di noi. E quindi reinventiamo qualcosa di nuovo ogni giorno con quella ispirazione. La conoscenza di cosa significhi scrivere per un’intera orchestra è molto importante per il mio lavoro per ‘Dominion’ e ovviamente mi appoggio a musicisti di talento (ed eseguo il resto, quasi tutto, da solo)!”
Gli ho dunque domandato se tale ispirazione nasca anche dalle emozioni che prova vedendo le immagini dello show: “Guardando una scena, io ho una reazione istintiva a ciò che vi si svolge… una reazione musicale… Io sento cose come il tempo, l’insieme dell’orchestra e i temi. Dopodiché, mi prendo del tempo per arrangiare quelle idee e sperimentare con suoni e performance per apportare qualcosa di nuovo alla scena… per valorizzarla, per aggiungervi un sottotesto o per portarla avanti… qualsiasi cosa sia necessaria per portarla a un livello successivo.”
Abbiamo poi parlato dei personaggi e della loro importanza, di ciò che trasmettono, di come Michael, l’Arcangelo, sia in certo senso il centro di tutto, di come Alex rappresenti la speranza per l’umanità… e lui ha aggiunto: “Sono ispirato a scrivere temi ancora più profondi, più puri. Andare al centro dell’essenza di tutto e scrivere da quei luoghi.”
Vi dirò, parlare con lui, ma soprattutto leggere le sue descrizioni di musica e delle emozioni che a essa sono collegate, delle sue impressioni, nonché della storia narrata, è talmente bello che potendo andrei avanti all’infinito. Quando parla di come vede la musica, di come essa sorga in lui dinanzi alle immagini, dà l’impressione di leggere una poesia. Ma d’altronde, la musica non è poesia scritta attraverso le note invece delle parole? Lo è, dovremmo esserne tutti consapevoli, io per prima, ma vi assicuro che dinanzi a certe sue descrizioni mi è venuta la pelle d’oca per la loro bellezza e poeticità.
Ed ecco alcune “chicche” per voi: Bill Brown mi ha mandato la foto di un suo spartito musicale e mi ha concesso il permesso di condividere degli estratti della musica composta per la colonna sonora di “Dominion”.

ijdO9g9S

Vi presento, quindi, il Tema di Michael . Esso, come ho spiegato nella mia recensione, ha contribuito alla costruzione di una scena bellissima, sottolineata proprio da questa musica potente ed evocativa, che rappresenta in pieno la personalità e la situazione di questo Arcangelo, così magnifico e così tormentato.
Se volete ascoltare altri stupendi estratti di queste musiche, li trovate alla pagina SoundCloud di Bill Brown
Se volete saperne di più su questo compositore, questo è il suo sito: billbrownmusic.

Quando si parla di musica, telefilm e film, però, non si parla solo di composizioni originali; soprattutto nei telefilm, infatti, spesso vengono inseriti pezzi di famosi artisti di musica contemporanea, rock, pop e via dicendo. Anche in questi casi, comunque, l’attenzione è sempre massima e la scelta dei brani molto accurata, tanto da portare spesso alla scelta di canzoni i cui testi si sposano perfettamente con la scena nella quale vengono inseriti (e, dunque, con gli eventi e i dialoghi in essa contenuti).
Esempi in qualche modo elementari (e non in accezione negativa, ovviamente), sono “The Vampire Diaries” e “The Originals”.
Sfortunatamente, il telefilm ambientato a Mystic Falls ha da tempo perso il fascino che per stagioni lo ha caratterizzato, ma nessuno, credo, dimenticherà mai momenti quali il primo ballo tra Damon ed Elena, nella 1×19 “Miss Mystic Falls”, e quello tra Stefan ed Elena, nell’ambito del generale ballo nella Original’s Mansion, nella 3×14 “Dangerous Liasons”. Proprio su loro due, il testo della canzone emerge prepotentemente per sottolineare ciò che i due personaggi provano.

“Give me love / Give me love… Like never before… / And it’s been a while / But I still feel the same… / I just want to hold you…”

Così come è difficile dimenticare il perfetto pezzo inserito sul promo che ci presentò il backdoor pilot di “The Originals”, “My Song Know What You Did In The Dark”, dei Fall Out Boy. Una scelta quantomai perfetta, il cui testo si sposa al millimetro con la storia di questi personaggi, sembra parlare di loro (e per questo ripresa poi in fan video).

“Be careful making wishes in the dark / Can’t be sure when they’ve hit their mark / And besides in the meantime I’m just dreaming of tearing you apart / Im in the details with the devil / So now the world can never get me on my level / I just got to get you out of the cage / Im a young lovers rage / Gonna need a spark to ignite / My songs know what you did in the dark / So light em up, light em up, light em up / I’m on fire … All the writers keep writing what they write / Somewhere another pretty vein just dies / I’ve got the scars from tomorrow and I wish you could see / That you’re the antidote to everything except for me / A constellation of tears on your lashes / Burn everything you love / Then burn the ashes / In the end everything collides / My childhood spat back the monster that you see / My songs know what you did in the dark / So light em up, light em up, light em up / I’m on fire…”

Ma quanti altri telefilm potremmo citare? Tantissimi. “Teen Wolf”, per restare ancora nel fantasy, oppure, cambiando genere ed entrando in qualcosa di più attinente alla realtà, il bellissimo “Empire”, in cui la musica è al centro di tutto.

A volte, però, le scelte di noi appassionati sono altrettanto valide. Molti di noi, infatti, sono appassionati di musica (molti di noi l’hanno studiata non solo come materia alle medie, ma anche privatamente per anni) e, grazie a questo, conoscono canzoni che, come usa dirsi, andrebbero a nozze con i nostri telefilm preferiti.
Una dimostrazione, in tal senso, è data dai numerosi e bellissimi fan video presenti su Youtube (santo Tubo!), creati da appassionati con la scelta di canzoni e musiche non presenti nei telefilm ma che, nondimeno, sarebbero perfette per essi.
E la ricerca che c’è dietro la creazione di tali video non è da sottovalutare (l’ho sperimentata in prima persona quando io stessa ne ho creati, nel mio limitatissimo mondo di Windows Movie Maker… sì, lo ammetto, uno dei miei sogni è avere Sony Vega).
L’esempio ci viene dato, ancora una volta, da “Dominion”.
Guardate questi meravigliosi video e ascoltate le musiche.

https://www.youtube.com/watch?v=E2uIf35tiQQ

 

“I’ll return from darkness and will save your precious skin / I will end your suffering and let the healing light come in / Sent by forces beyond salvation / There can be not one sensation / World on fire with a smoking sun / Stops everything and everyone / Brace yourself for all will pay / Help is on the way / Girl I will cover you when the sky comes crashing in / I’ll go the distance, lead the way to your darkest sin / You know there’s something coming down from the sky above / … We will save your precious skin / Let the healing light come in / I’ll cover you when the sky comes crashing in/ World on fire…” Come si può vedere questo testo sembra essere stato scritto appositamente per la storia.

E potevo evitare di provare anche a parlare con chi sa creare video tanto belli? Ovviamente no, quindi ho parlato anche con l’autrice di essi e le ho chiesto di raccontarmi come li crea (a parte il contributo di Sony Vega, che lei ha… me tapina ed infelice) e come sceglie le musiche.
Così, mi ha spiegato: “Dipende da quale storia voglio raccontare con un video. Quando l’idea è nella mia mente ascolto musica e scelgo quella a cui mi sento più vicina. ‘Dominion’ mi ispira. Le ambientazioni, la storia, i personaggi, le loro espressioni. Tutto.”
Le ho domandato, quindi, se queste musiche e canzoni le sceglie dalla sua personale libreria musicale e lei mi ha risposto “Da quella o faccio delle ricerche. A volte cerco per ore, per trovare LA giusta canzone. Cerco su Amazon e pagine sulle quali trovo musica libera da diritti, sui quali trovo anche brani di musica epica. Uso solo musica che, in base ai diritti, è consentito usare. Cerco anche su youtube, a volte, ma poi acquisto i brani.”
Le ho chiesto, poi, su che base sceglie la musica, se sulle emozioni: “Sì, principalmente le emozioni. Voglio che gli spettatori provino qualcosa, vedendo i video. Non voglio che sia solo un mettere insieme delle scene, voglio raccontare una storia, far provare loro (a chi guarda n.d.A.) qualcosa. E ovviamente lo stile della musica deve essere appropriato (al video n.d.A.). Per video d’azione cerco qualcosa di rock, per i video romantici e simili qualcosa di lento e per quelli epici una musica epica.”
Come vedete, anche dietro un fan video ci sono molta attenzione e lavoro.

Personalmente, il mio iPod è compagno fedele e insostituibile. In esso sono presenti le playlist che ho creato io, alcune generiche (tipo “musica estiva”… sì, ho una musica per tutto!), altre… va bene, la maggior parte, più particolari. Quando un telefilm o un film mi colpiscono o addirittura arrivano a farmi innamorare (e questo è più difficile, lo ammetto) è sicuro che io crei la relativa playlist su iTunes e, quindi, sull’iPod; in essa inserisco non solo le musiche ufficiali (quando ve ne sono e si trovano), ma, se, per l’appunto, lo show mi ha conquistato il cuore, anche quelle dei fan video musicali che preferisco e quelle che personalmente io reputo adatte a quella storia e creo, così, la mia colonna sonora per essa, la quale spesso è fondamentale anche per quando scrivo, ad esempio nelle recensioni.
E’ sempre stato così; infatti, se qualcuno mi chiedesse “E prima dell’iPod?”, risponderei “Il normale lettore mp3. Ordinavo le canzoni”. “E prima dei lettori mp3?”, risponderei “C’erano i cd e quando ero ragazzina e ancora non avevo il computer per creare i cd c’erano le cassette. Ne ho create tantissime, negli anni”.
Come si può capire, dunque, ho sempre avuto le mie playlist. Un circolo di emozioni destinato a non avere fine.

E voi? Che importanza ha per voi la musica, in relazione ai telefilm che amate? Avete anche voi le vostre playlist? Attendo le vostre opinioni, esperienze e preferenze.

Alla prossima!
Sam.

 

 

P.S: a nome dello staff direttivo di Telefilm Addicted e mio, vi ricordiamo che il sito è protetto da copyright e vi preghiamo di non provare a scaricare nulla, nel rispetto non solo del nostro lavoro, ma anche e soprattutto di chi, come Bill Brown, si è così gentilmente prestato a dedicare il suo tempo. Grazie.

Previous article Pretty Little Liars | Recensione 6×07 – O brother, where art thou
Next article The Mindy Project | Svelato il titolo della premiere della stagione 4 — ma cosa significa?
Avatar photo
Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

2 COMMENTS

  1. Quando penso alla mia vita mi rendo conto che ogni periodo è accompagnato ad una colonna sonora. Sebbene non sempre viviamo con una musica in sottofondo (almeno non come nei film/telefilm) in realtà la musica è parte integrante dei nostri momenti, tutti i nostri momenti. Quando è nato Filippo, al lago, ascoltavamo sempre i modà (e il pulcino pio perché, seppur avesse solo un mese, il mio bimbo rideva un sacco). Durante il mio periodo adolescenziale da fuori di testa ero tutta nomadi e nirvana.. Il mio amore viaggia sulle note di zucchero e dei muse.. Insomma, ogni momento importante è legato ad una musica!
    Ed io ricordo ancora il mio primo walkman.. Della Sony, superfigo argento! Quanto lavoravo su quelle cassette.. Se non avevi le originali allora ti attaccavi alla radio e registravi in diretta (ovviamente poi i lavori di taglia e cuci si sprecavano)..
    La musica è parte di noi, ti accompagna in un viaggio fatto di emozioni, sensazioni e anche sogni..

    Pezzo bellissimo e super applausi per le interviste scoop!
    Brava Simo! ❤️

    • Certo, la vita di quasi tutti noi è accompagnata da una colonna sonora.
      Solo che a volte non ce ne rendiamo conto.

      Il mio primo walkman mi pare fosse Phillips… ricordo che quando ero bambina i miei cugini, più grandi di me, avevano quelli della Sony, bellissimi, ultimo modello… ed erano gialli.

      Le registrazioni in diretta dalla radio!!! Ma certo che sì!!! Ho riempito intere cassette con quelle. E grande lavoro taglia-cuci, altroché! Ore e ore di lavoro. 😀

      Grazie mille!!! Sì, sono proprio felice di aver potuto intervistare Bill Brown. Una fortuna, davvero. <3

Rispondi a gnappies_mari Cancel reply

Please enter your comment!
Please enter your name here