
Carissimi addicted, bentornati al nostro appuntamento settimanale con Mr. Robot.
Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con la presa di coscienza da parte di Elliot che la Evil Corp era in qualche modo necessaria al mantenimento della struttura sociale e che, anziché distruggerla, sarebbe stato più lungimirante cercare di risanarla dall’interno fin dall’inizio.
Per farlo, Elliot si cala in quella vita che ha sempre rifuggito con orrore e nel corso della puntata sembra oltrepassare la soglia che separa l’esplorazione volontaria della routine ripetitiva del lavoratore medio dalla schiavitù del consumismo, con le sue camicie usa e getta, la sua TV e la sua lampada di Ikea.
In un mondo di emozioni esasperate, come emoticon portate all’estremo, Elliot è però l’unico a rimanere privo di espressione, distaccato, in qualche modo avulso da quella stessa realtà che sta cercando di chiuderglisi oppressivamente intorno.
Su note più positive, il rapporto con Krista, che aveva rappresentato uno dei punti focali delle scorse stagioni ma che io credevo esaurito a seguito dell’incidente con il suo fidanzato, sembra rifiorire a nuova vita: con lei Elliot riesce ad essere inaspettatamente rilassato, al punto che ci ritroviamo a vederlo ridere e la cosa ci lascia increduli, quasi avessimo ormai dato per scontato che non ne fosse nemmeno capace.
E forse è proprio in virtù dell’evoluzione così nuova e inaspettata di questo rapporto che il ragazzo si fida al punto di lasciare volontariamente emergere Mr. Robot, dando vita a un confronto ricco di tensione che mi ha fatto seriamente temere per la vita della psicologa, troppo vicina a esporlo.
Il cambiamento sotterraneo di Elliot si estende anche all’unico membro rimasto della sua famiglia, Darlene, che, inizialmente respinta per paura che sia proprio lei la causa scatenante del risorgere reiterato di Mr. Robot, viene in seguito cercata nuovamente per sfuggire a un timore per la solitudine del tutto nuovo e forse, in un certo qual senso, completamente salutare.
L’incontro fra i due fratelli è in qualche modo toccante e porta a galla con efficacia le sfaccettature e i lievi accenni di progresso e crescita affrontati inconsciamente da Elliot negli ultimi episodi. Elliot non rifugge più gli altri come un tempo, rinchiuso nel coriaceo bozzolo creato dalla sua paranoia e dalla sua malattia, ma arriva addirittura a ricercare e a necessitare la compagnia di un altro essere umano che lo tenga lontano dall’abisso da cui sta cercando gradualmente e faticosamente di allontanarsi.
Quanto al tradimento di Darlene, non posso veramente dire che mi abbia sorpreso: che la ragazza non sia mai stata molto stabile è un dato di fatto assodato, quindi era solo normale che insinuandole un dubbio sulla trasparenza di Elliot si sarebbe stupidamente lasciata indurre a credere a una scorrettezza da parte sua.
Non credo si possa nemmeno parlare di mancanza di lealtà in questo caso, non come in quello di Angela almeno, perché anche se Darlene nasconde i suoi problemi meglio del fratello, la morte del padre ha inciso pure sullo sviluppo della sua personalità e il comportamento di Elliot così come lei lo conosce dopo il compimento della prima fase non è stato effettivamente tale da fugare eventuali dubbi e da munirla di una fiducia adamantina e cieca nei suoi confronti.
Dimostra però di peccare di ingenuità e di conoscere assai poco suo fratello se pensa di ingannarlo e di riuscire ad aprire una breccia nei complessi sistemi di sicurezza da lui eretti a difesa del suo lavoro: sarà pure brava come hacker, nessuno lo mette in dubbio, ma è anche incontestabile che Elliot si muove a un livello completamente differente, quasi inarrivabile.
A questo punto però sono curiosa di sapere come reagirà la Di Pierro a questa inaspettata visita a domicilio, perché penso che un eventuale incontro potrebbe perfino portare a un’interessante alleanza e a un ulteriore affinamento del piano per difendere il gigante della Evil Corp nel corso della sua lenta e difficile ripresa.
Veniamo poi alla questione Johanna Wellick, che ha in qualche modo scardinato alcune delle mie certezze in merito agli sviluppi futuri: ero certa che in qualche modo lei e Tyrell avrebbero finito per ritrovarsi in un futuro più o meno prossimo, ma la sua eliminazione così precipitosa e quasi affrettata non può essere un caso, non in Mr. Robot, dove tutto è sempre perfettamente calibrato e calcolato.
Il suo assassinio e il successivo affidamento del figlio ai servizi sociali saranno quindi funzionali a un’esplosione del già abbastanza instabile Tyrell, che a questo punto è un potenziale uragano pronto ad abbattersi con la sua forza distruttiva su tutto e tutti, ignaro dei danni e delle conseguenze.
Su note più marginali, ma neppure troppo, dobbiamo dedicare un breve accenno anche al confronto fra Price e Whiterose. Il rappresentante della Evil Corp secondo me non ha una prospettiva chiara dell’entità delle forze in gioco e ho paura che quella che ha scatenato sia ben più di una semplice rappresaglia al suo indirizzo. Whiterose, per quanto immensamente intelligente, è anche folle, e se a questo infelice connubio uniamo anche la furia che adesso l’ha pervasa non possiamo che aspettarci ripercussioni disastrose.
Top 3 della settimana:
- Non c’era Angela.
- Elliot si è finalmente riunito con il suo piccolo amico a quattro zampe.
- Gli sviluppi del rapporto fra Krista e Elliot, che a me piace un sacco.
Per maggiori curiosità sull’episodio e su Rami Malek, il suo talentuosissimo protagonista, non dimenticate di visitare questa pagina:
Rami Said Malek Italia
Vi lascio con il promo del terzo episodio e vi do appuntamento come sempre alla prossima settimana!