






Diversi erano gli scenari, tra i più gettonati:
1) Virginia molla Bill sotto la pioggia, del resto avrebbe avuto diversi buoni motivi per farlo considerato quanto accaduto tra i due
2) Virginia lascia entrare Bill e dopo averlo ascoltato gli dice di aver accettato la proposta di matrimonio di Ethan
3) Virginia e Bill si lasciano trasportare dalle emozioni e dai “sentimenti” reciproci.
4) Virgina fangirla perchè oh, Michael Sheen le ha detto che non può vivere senza di lei
Questo primo episodio riprende proprio da dove ci avevano lasciato e lo fa, ovviamente in un modo molto poco convenzionale.
Infatti il filone del “cosa è accaduto quella sera” scorre parallelamente a quanto accade dopo, andando ad incastrarsi tra un evento e l’altro della vita dei due ricarcatori.
In Parallax (letteralmente parallasse, cioè lo spostamento apparente di un oggetto, quando viene osservato da due punti di vista diversi) vediamo, a singhiozzi, in che modo Bill e Virginia hanno vissuto quella notte e soprattutto con quali sentimenti. Saranno questi infatti a lasciarci con l’amaro in bocca. Inoltre si sprecano i parallelismi tra i personaggi ed il loro rapporto coniugale con il sesso, ma procediamo con ordine.
Dopo il fiasco della presentazione di Bill sul suo studio, il nostro dottore è senza lavoro, ha però avuto il primo figlio e nn è proprio al settimo cielo. Virginia viene moderatamente stalkerata dai medici che hanno visto qualche sua parte intima sul grande schermo, il lavoro con la dottoressa De Paul non le fa guadagnare abbastanza da mantenere la sua famiglia, quindi si dà, con scarso successo, anche alla vendita di pillole dimagranti. Insomma le vite dei due protagonisti sono agli antipodi, lascio per ultimi i nostri protagonisti per approfondimenti.
Parliamo di Barton, abbiamo lasciato l’uomo convinto di voler “combattere” la sua omosessualità tramite elettroshock. Nonostante non condivida per nulla la cosa, Bill accompagna l’amico di una vita alla seduta e assiste al barbaro rituale medico che per allora era forse considerato come la panacea di tutti i mali. Assiste l’amico quando, una volta sveglio non ricorda cosa gli sia accaduto, soffre degli effetti collaterali e sembra essere totalmente perso. Giusto per precisare il mio ‘barbaro’ qui sopra, l’elettroshock (nato alla fine degli anni 30) è di per sè un tipo di terapia aggressiva in senso fisico, piscologico, in tutti i sensi. Ad oggi viene usata in rarissimi casi, in Italia ad esempio solo per particolari episodi di gravi depressioni. E’ pur vero che allora determinate patologie del sistema nervoso, erano ancor meno conosciute di oggi e c’erano meno farmaci per eventuali cure, lasciando quindi l’elettroshock come ultima spiaggia. Tutto ciò per farvi capire l’abuso di una simile tecnica dopo circa 20 anni dalla sua scoperta. Cosa ci dice tutto ciò di Barton? Quest’uomo è talmente determinato a voler “curarsi” per il bene della sua famiglia e della sua reputazione, da sottoporsi ad una cosa simile. Lui, un uomo di scienza crede, o vuole credere, che sia possibile tornare “normali”, per la sua “condizione” con qualche scossa al cervello.
Ovviamente la terapia non ha l’effetto desiderato, nonostante Barton provi a ritrovare una certa intimità con sua moglie non ci riesce (s’era capito già dal fatto che in bagno ha consultato “certi giornaletti”), vorrebbe con tutto il cuore non essere chi è in realtà, lo vuole per lei ed il sesso sarebbe un ottimo modo per dimostrarlo ma non ci riesce.






Si preoccupa per suo marito, come ogni buona moglie farebbe, lo sprona a cercare contatti con altri medici, a rituffarsi nel lavoro, a passare più tempo con suo figlio, quando però si rende conto di non riuscire molto in questi intenti, torna a rivolgersi a Virginia per consigli.
Ora, io dico, bisogna avere chili di salume sugli occhi per non vedere cosa realmente c’è stato e c’è tra i due, il solo consiglio della Johnson sul marito suggerisce che questa lo conosca meglio di lei. Il rapporto tra loto è complicato a dir poco, da un lato c’è l’adorazione verso il proprio marito e la cieca fiducia nel suo operato, dall’altro c’è ammirazione e curiosità per Bill e per la sua scienza, in entrambi i casi le due donne di Masters sono talmente accecate da lui da non riuscire a vedere quello che realmente c’è in ballo. Inoltre Libby si becca il premio “Amo mia suocera” cosa rarissima per l’88% delle nuore.

Infine veniamo ai due protagonisti.
Bill è un uomo complicato e lo sappiamo già dalla prima stagione. Non ha il senso di cosa voglia dire avere una famiglia perché fondamentalmente non ne ha mai avuta una crescendo, di conseguenza la sua vita è il lavoro e tutto quello che gli ruota intorno, inclusa virginia. Potevamo pensare ad un cambiamento, siccome è diventato padre, ma invece questa nascita altro non è stata che una cassa di risonanza della sua disfunzionalità emotiva. Non vediamo Bill tenere in braccio suo figlio per nemmeno un minuto, quando lo sente piangere fa finta di nulla, si mette a dormire o mette su la musica pur di non sentirlo, è totalmente disinteressato, ed anche qui sua moglie questo non lo vede.







In quella piovosa serata del finale della prima stagione quell’ “I finally realized there is one thing I can’t live without… It’s you” li ha portati dritti in camera da letto, ha visto Bill e Virginia “amarsi tra le lenzuola” come mai visto prima, niente macchine, fili, studi, pensieri… E anche quando tutto è finito c’erano solo loro due… Fin quando il telefono non rompe l’idillio.


















Io non sono mai stata una grande shipper, ma AMO il rapporto che c’è tra loro due perché è un tango, è un passo a due tra razionalità e passionalità, allo stesso tempo ti conquista e ti confonde le idee e ad un certo punto nemmeno tu sai chi per primo vorresti prendere a capocciate, perché nonostante l’età anagrafica dei personaggi emotivamente sono due quindicenni.

In soldoni questo ritorno mi è piaciuto moltissimo, sia da un punto di vista di tecnica narrativa che per gli eventi che in questi 50 minuti si sono susseguiti, le tematiche sono sempre forti e comunicate splendidamente e soprattutto sempre attuali, perché, nonostante tutto, c’è molto del sesso che ancora non conosciamo e ci sono ancora fin troppi pregiudizi, a distanza di 50 anni e seppur la scienza sia andata avanti nel campo, la mente umana fa fatica a starle dietro (ne è la prova il fatto che questo spaccato di storia è poco conosciuto rispetto ad altri).
Spero che anche a voi l’episodio sia piaciuto e di conseguenza anche la recensione, dalla prossima settimana troverete un altro recensore per parlarne con voi e io non vedo l’ora di leggere quello che avrà da dire.
Vi auguro un buon fine settimana!
Il telefilm mi piace moltissimo ma questi continui flashback, secondo me, rendevano difficile seguire la puntata, perché non si seguiva una linea temporale diretta ma si riviveva continuamente lo stesso episodio sotto diversi punti di vista. Si vede lontano un miglio che Bill è innamorato di Virginia dl primo momento in cui l’ha vista, una donna così diversa da quelle che ha conosciuto fino ad adesso, così diversa da Libby e da sua madre. L’interpretazione di Virginia sul loro rapporto non mi è piaciuta per niente, pensavo che finalmente potessero stare insieme, invece la scena sotto la pioggia evidentemente non ha avuto l’effetto sperato.
A me è piaciuta molto la cosa dei flashback proprio perché ingannevole dal principio, c’eravamo cascati pure noi, c’avevamo creduto che sarebbe potuto finire a rose e fiori e invece alla fine arriva la mazzata.
In ogni caso ora sono molto più scoperti, sicuramente vedremo di più ed in modo più intenso di loro due
Mi piace molto la tua definizione del rapporto tra Bill e Gini, la scienza come scusa per non mettersi in gioco, in questo tango in cui quelli che ci rimettono di più sono i loro cari, satelliti involontari di questo folle rapporto! Bellissima recensione! 🙂
Grazie mille <3 non vedo l'ora di leggere io te ora! 🙂