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Lucifer | Recensione 1×04 – Manly Whatnots

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Lucifer | Recensione 1×04 – Manly Whatnots

“Is this thing on?”
“YES, YES!”

Sì, sì, e ancora sì, te lo diciamo anche noi caro Lucy, non c’è niente di off nel tuo sex appeal infernale, anzi. Ho amato questo episodio, l’ho amato perché è stato un altro viaggio all’interno della psiche di Lucifer che cerca di autocomprendersi e di comprendere le varie sfaccettature del genere umano, perché nonostante lui sia un essere millenario, nonostante abbia passato qualcosa come un’eternità a punire gli esseri umani per i loro atti malvagi, ora che si ritrova a vivere in mezzo a loro improvvisamente per lui è tutto nuovo, compreso se stesso.

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Sweet Kicks si è aperto con una scena molto divertente e piena di malintesi in cui Detective Douche finisce per credere che ci sia qualcosa fra i Chlucifer – e Lucy non fa assolutamente nulla per smentire i suoi dubbi – e in cui il nostro diavolo preferito finisce per essere sbattuto fuori casa da Chloe, di nuovo. Non è certo uno scenario a cui è abituato, lui al quale di solito basta solo sbattere leggermente le ciglia per ritrovare stuoli di donne (e uomini a quanto pare) ai suoi piedi, e quindi lo vediamo fare irruzione nello studio di Linda-la-psicologa urlando alla biological disfunction per capire se il problema nell’equazione Chlucifer sia lui oppure Chloe. Interessante come il poveretto si ritrovi a essere sbattuto fuori perfino dallo studio della psicologa, a quanto pare il suo charme non può nulla nemmeno contro al fatto che la nostra amica al momento sia impegnata con un altro cliente. Non appena si libera però, ci dimostra nuovamente quanto prezioso sia il suo punto di vista per Lucifer – e anche per noi che stiamo imparando a decifrarlo proprio attraverso queste sedute. Linda ha capito quanto sia diventata importante Chloe per Lucifer, ma non solo, ha anche capito che se da un lato è vero che la detective è immune al “controllo” di Lucifer, dall’altro è lui stesso che in un certo senso lascia che sia lei a tenere in mano le redini del loro rapporto.People don’t have power over us, we give it to them,” gli dice, ed è una frase verissima. Non è Chloe ad avere potere su Lucifer per via della propria immunità ai suoi poteri, ma è Lucifer che prende come scusa questa immunità per farsi quasi trascinare da Chloe. È ormai chiaro e palese che il suo interesse per questa donna vada ben oltre quella che io continuo a chiamare scienza – voglio dire, ha fatto irruzione in casa sua per farle trovare la colazione pronta, suvvia – ed è altrettanto chiaro che è una situazione che lo turba parecchio perché non solo non è abituato a vedersi buttare fuori casa da una donna, ma non è nemmeno abituato a dare così tanta importanza, così tanto credito, a un’altra persona – a un altro essere umano.

0405Lucifer being Lucifer però, decide che la maniera più rapida e veloce per togliersi da questo inghippo sia… fare sesso con Chloe – d’altronde, “Sex is the best way to lose interest”, no? Parte quindi in quarta per quella che è senz’altro la missione più nobile dell’anno 2016, ovvero infilarsi a tutti i costi nelle mutande di lei, e carpendo solo i pezzi che gli fanno comodo quando lei si rivolge a lui per il caso della settimana – “You need me, […] I’m the one.” Molto ironicamente i due finiscono ad un seminario dall’emblematico titolo “The Player”, in cui un povero idiota spiega al suo pubblico come conquistare una donna. Ed eccolo lì, Lucifer Mornigstar, the king of hell, la creatura più bella, fiera, intelligente e furba dell’intero creato, eccolo lì a mandare all’aria la loro copertura perché vuole a tutti i costi che Mr. The Player – che è anche il sospetto numero uno del caso della settimana – risolva i suoi problemi sessuali con Chloe. Non pago di questo, le si presenta di fronte mezzo nudo alla seguente occasione lavorativa, convinto com’è che se il suo charme non è riuscita a piegarla al proprio volere, sicuramente i suoi pettorali lo faranno. Ed è qui che la situazione prende una piega completamente inaspettata, è qui che le cose iniziano a farsi interessanti per davvero.

A inizio episodio, abbiamo visto Chloe sotto alla doccia rivivere tutte le stranezze accadute con Lucifer nei paraggi, cercando di dare loro un senso al ritmo di The River dei The Darcys.

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E ora eccole lì, davanti ai suoi occhi, le cicatrici sulle schiena di Lucifer, là dove un tempo c’erano le sue ali. L’atmosfera cambia completamente nel giro di un millesimo di secondo, e la scenetta sexy-comica alla quale stavamo assistendo si trasforma in una scena nella quale Lucifer, invece di appropriarsi del controllo nel rapporto fra lui e Chloe, si ritrova improvvisamente vulnerabile, mostrandoci forse per la prima volta in assoluto questo lato di sé. La vulnerabilità, quella vera, quella che ti rende ansioso di sparire all’istante o mettere cinquanta strati di vestiti fra te e ciò che non vuoi che gli altri vedano. Allo stesso modo si ribalta anche il ruolo di Chloe, che smette di allontanarsi da lui, smette di rigettarlo e gli si avvicina, gli si avvicina non solo perché vuole capire cosa abbia causato quei segni ma perché vuole anche in un certo senso alleviare il dolore del ricordo attraverso il contatto. E se il Lucifer di soli trenta secondi prima avrebbe stappato tutte le bottiglie di champagne del Lux per quella piccola vittoria, il Lucifer del presente si ritrae, quasi scappa. Ma non le mente. Ancora una volta non cerca di mascherarsi o di trovare una copertura, una storiella da propinarle sperando che lei se la beva, anche stavolta le dice la verità con una semplicità quasi disarmante. Non ci pensa due volte a dirle che quelli che vede sono i segni che gli sono rimasti quando si è strappato le ali, e non sono molto sicura che questa sua sincerità disarmante sia dovuta al fatto che comunque sa che queste sono storie a cui una mente razionale non è poi così disposta a credere. Anzi, direi che non ne sono sicura affatto, sono invece fermamente convinta che lo faccia perché lui spera che Chloe gli creda. È come se volesse a tutti i costi mostrarle il suo vero volto nella speranza che lei lo accetti e lo tenga comunque al suo fianco.

È un pensiero che mi è stato confermato qualche scena più tardi, quando hanno quella discussione sulla religione e lei dice di credere nel bene e nel male ma non nel fatto che esista qualcuno nascosto nelle viscere della terra o chissà dove, pronto a torturare e infliggere tormento ai cattivi. È lì che lui le chiede “Do I scare you?” e anche se il suo atteggiamento è tornato quello del solito Lucifer, nei suoi occhi vediamo una strana luce che ci conferma che teme la risposta.

Il caso della settimana ci dà l’ennesimo spunto per parlare del senso della giustizia di Lucifer. Stavolta siamo di fronte a una situazione in cui è un po’ difficile stabilire chi sia il colpevole e chi invece la parte lesa, perché ci troviamo di fronte a un caso di finto rapimento, inscenato per danneggiare economicamente Mr. The Player che anni prima aveva sedotto e abbandonato la finta rapita. Lucifer sembra intrigato, e al tempo stesso quasi disgustato, dal sistema di punire il male con il male degli umani, nonostante sia un po’ quello che ha fatto lui di professione per secoli. Eppure non sembra concepire il concetto, perché è un sistema che porta a un circolo vizioso infinito in cui il male continua a essere perpetrato ad oltranza, e non è giusto. Non è giusto che Lindsay e suo fratello si siano vendicati così di Mr. The Player perché lui nel mentre è cambiato, è maturato, è diventato una persona diversa da quella che era quando si è approfittato dell’innocenza di Lindsay tanti anni prima. Alla stessa maniera non trova giusto che i due ragazzi vengano puniti, perché in fondo stavano solo cercando di chiudere un cerchio. E nel mezzo di tutte queste sue riflessioni c’è Chloe, Chloe che assiste a tutta la scena, Chloe che vede il riflesso diabolico di Lucifer nello specchio e improvvisamente capisce che potrebbe esserci del vero in tutte le storie che l’altro le ha sempre rifilato. “I’ve been trying to tell you I’m the devil,” eppure lei non riesce a mandare giù quel boccone, arrivando a sparargli pur di dimostrare che non sia vero. E Lucifer sanguina.

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I’m bleeding, I don’t bleed.
What does this mean?
What’s happening to me?
Sono tutti interrogativi che ci poniamo anche noi vedendo il sangue colargli dalla gamba, vedendolo incespicare quando la ferita avrebbe dovuto rimarginarsi istantaneamente se non addirittura non esistere proprio. Lucifer sanguina, come un qualunque umano colpito di striscio da un proiettile, sanguina e prova dolore. E mentre lui sanguina possiamo vedere Chloe ritrovarsi in un certo qual modo sollevata, perché è vero, gli ha sparato senza motivo e dovrà dare spiegazioni, l’ha ferito di proposito e senza un apparente perché, ma lui sanguina ed è tutto ciò che conta. Sanguina ergo è umano. Perché l’abbiamo vista tutti, l’abbiamo vista l’espressione negli occhi di Chloe quando ha visto l’immagine vera del diavolo riflessa nello specchio, abbiamo visto quella paura che solo qualche scena prima diceva di non provare nei confronti di Lucifer, una paura che nemmeno lei vuole provare visto il senso di liberazione che ne è seguito quando ha potuto per un attimo dimenticarsi di ciò che aveva visto perché lui sanguinava. Abbiamo avuto un assaggio di quello che potrebbe essere quando lei accetterà ciò che Lucifer è, e sicuramente abbiamo avuto una prova del fatto che lei non sia ancora del tutto pronta ad accettare eventualmente la cosa.

Intanto resta il dato di fatto che Lucifer sanguina e prova dolore e non è così che dovrebbe essere – come ci dimostra anche la sparatoria del pilot da cui lui è uscito completamente illeso, senza nemmeno un graffio. Quindi Lucifer sta cambiando, ma perché? Perché è rimasto troppo tempo sulla Terra? Non credo, o la stessa mutazione starebbe affliggendo anche Maze, visto che lei è un normalissimo demone, Lucifer un angelo, quindi in teoria più resistente. Che sia la vicinanza di Chloe? Che Chloe stia riuscendo ad “umanizzarlo” in più di una maniera? O è uno scherzo di cattivo gusto che gli sta giocando daddy dearest? Sicuramente la situazione ai piani alti si sta facendo sempre più tesa, visto che Amenadiel era perfino disposto ad allearsi con Maze pur di rimandare Lucifer all’inferno, letteralmente parlando. Evidentemente anche Lucifer è ansioso di scoprirlo, perché invece di fare le valige e tornare a casa di corsa, decide che il divertimento è appena iniziato e che non ha nessuna intenzione di schiodarsi da Los Angeles… Staremo a vedere!

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Menzione specialissima alla piccola Trixie che shippa Chlucifer più di chiunque altro, alla faccia del povero Detective Douche!

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Se proprio devo fare una critica allo show – e finora è l’unica che ho trovato, perché per il resto mi sta genuinamente piacendo sotto ogni punto di vista – è che quel discorso che vi facevo sulla musica nella recensione del pilot sta un po’ venendo a mancare man mano che procediamo con gli episodi. Lo so, io sono abbastanza ossessionata da queste cose, ma ho notato che se nei primissimi episodi la musica riempiva i silenzi raccontandoci a sua volta delle storie, stavolta si è limitata a fare da semplice colonna sonora.

Vi lascio con il promo del prossimo episodio, “Sweet Kicks”.

Elsa

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

3 COMMENTS

  1. Trixie è una forza della natura! avrà quanto 5 anni e ragiona come una donna.

    Maze è stata un po’ più attiva grazie allo scontro con Amenadiel (tensione quasi sessuale aggiungerei) però per il resto è uno di quei personaggi che boccerei, dice sempre le stesse cose e la vediamo quasi sempre al locale! non mi piace.

    • Sì a Maze non stanno dando più di tanto spessore, sinceramente che ci sia o meno non cambia molto… poi magari ci stupiscono e tirano fuori una storyline da paura per lei, quando ci faranno vedere il lato più “infernale” di Lucifer…. anche se non sono molto fiduciosa a riguardo xD

  2. Questo episodio mi è piaciuto un sacco ed il rapporto tra Lucifer e Chloe si sta facendo sempre più interessante.
    Lui è attratto tra lei (e condivido che non si tratti solo di un interesse “scientifico”) e lei non disdegna affatto la cosa, inoltre tra i due attori c’è decisamente una bella chimica e questo aiuta moltissimo ad aumentare l’interesse dello spettatore nel vedere come andrà finire tra i due.
    L’idea di rendere Lucifer mortale non mi piace particolarmente perché altrimenti si perderebbe per strada tutta la questione “I’m the Devil” (e quindi un immortale), ma penso che la sua perdita temporanea dei poteri riguardi solo Chloe. Lui si sta innamorando di lei, questo lo fa sentire “esposto” e quindi i suoi poteri con lei non funzionano. Vedremo come se la giocheranno gli sceneggiatori 🙂

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