
“I’ve seen men of steel die and dark knights fall. You’re entire 21st century world will suffer.”
L’episodio di questa settimana si apre con un Rip Hunter selvatico che si accinge a stanare la sua preda preferita, un esemplare unico e sfuggente di Vandal Savage. Si avverte tensione sin dal primo scambio di sguardi e, quando i due iniziano a rivolgersi la parola, il telespettatore si domanda come riescano i due a comunicare in inglese dal momento che si trovano nell’antico Egitto. Svolta alquanto bizzarra, ma evidentemente Arthur Darvill riesce ancora ad usufruire della matrice di traduzione del Tardis.
Ma torniamo nel “presente”: le nostre Leggende sono più perplesse che mai per una serie di motivi di poco conto:
- quando il loro leader viene finalmente riconosciuto come tale, ecco che Rip si rende conto di non avere nessun tipo di piano;
- hanno già perso un membro della squadra, un principe egizio con le ali capace di reincarnarsi (e lì ti chiedi che possibilità di sopravvivenza abbia il duo Cold-Wave, armati esclusivamente di superliquidator e faccia da culo);
- per qualche oscuro motivo, il team segue la regola d’oro del manuale “quello che non dovresti fare nei film horror”: si dividono. Sempre.
Non sono mancate le interazioni tra i vari personaggi, al momento la cosa che più mi affascina di questa serie; quindi andiamo a vedere nel dettaglio cosa è successo in questo terzo episodio.
Rip/Sara. Un duo improbabile ma che nonostante tutto ha funzionato.
Nell’ultimo episodio di Arrow, Malcolm ha chiarito la questione della “sete di sangue”: dal momento che il corpo di Sara si è ricongiunto con la sua anima, grazie all’intervento di Constantine, il suo reprimere l’impulso di uccidere non la porterà alla distruzione, a differenza di quello che sta succedendo a Thea. Ma la sete di sangue resta, e Sara non sa come gestirla.
Da quando Sara ha abbandonato il suo costume da Black Canary è più facile concentrarsi sull’introspezione di questo personaggio al posto delle sue, incredibilmente innaturali, tette, e quindi sono rimasta soddisfatta dalla sua ammissione di colpa, che al tempo stesso è voluta essere un’ammissione di paura. Perché Sara ha paura di quello che potrebbe diventare. È stata costretta per quasi tutta la vita ad uccidere, ma nel momento in cui decide di cambiare c’è qualcosa che la riporta al punto di partenza. L’influenza di Rip è stata positiva, perché solo qualcuno che non è capace di uccidere nemmeno il suo più grande nemico è in grado di insegnare ad un’assassina che il cambiamento è possibile.
Rip e Sara sono bloccati in un circolo vizioso ma si aiutano a vicenda per uscirne.
È stato un po’ triste vedere Rip realizzare poco a poco di essere divenuto la causa dei suoi stessi mali. Se esiste una cosa che abbiamo imparato dai viaggi nel tempo è che talvolta più si cerca il cambiamento, più le cose tendono a rimanere le stesse, a riaffermarsi, a stabilizzarsi.
A quanto pare i continui tentativi di uccidere Savage da parte di Rip per vendicare la morte della moglie e del figlio hanno solo reso Savage più incline alla distruzione di quel futuro che Rip sta cercando, disperatamente, di cambiare.
Immagino che uccidere Savage nel passato non sarà così facile come tutti credono.
Ray/Martin/Kendra. Ho già espresso la mia opinione su Ray, e onestamente questa crisi di coscienza annessa ad attacchi di panico è già stata sufficientemente trattata in Arrow, quindi riesumarla anche qui è stato, a mio parere, un po’ troppo forzato.
Per essere uno che vuole diventare un eroe, soffre un po’ troppo di ansia da prestazione e, per carità!, capisco la paura, capisco la responsabilità della vita di qualcun altro nelle tue mani, capisco tutto… semplicemente non era il momento giusto per affrontare la questione.
Per fortuna c’è Martin, che con il suo solito atteggiamento incurante e a tratti da vero stronzo, riesce a riportare Ray sui binari giusti, con un espediente un po’ debole ma che lascia capire la svegliezza di Ray Palmer:
“Avevo uno studente modello una volta, un vero genio! Eri tu!”
“Aspetti un attimo… ma lei non ha mai insegnato al corso di Ingegneria delle Patate!”
“Certo, sono intelligente io. Mi hai scoperto!”
È stato interessante scoprire quello che, presumo, sia un nuovo potere di Kendra ed esigo di saperne di più al più presto!
Jefferson/Snart/Rory. Voglio menzionarli tutti, ma diciamoci la verità: Jefferson e Mick hanno fatto da contorno in una sequenza di scene che ha ridotto il mio cuoricino in tanti infinitesimali pezzettini.
Leonard Snart si riconferma miglior personaggio della serie so far, perché dimostra non solo di essere un sopravvissuto ma di tenere alle persone che ama e che rispetta.
In Flash è stato lampante quanto fosse legato alla sorella, e ancora una volta prende una decisione per lei: cerca di salvare suo padre dalla prigione – nel tentativo di dare a se stesso e alla sorella un’infanzia migliore – e lo risparmia solo perché non immagina la sua vita senza avere la sorella al suo fianco. La scena in cui parla a se stesso da bambino è stata così bella da farmi emettere cinguettii molesti.
Siamo tutti d’accordo che Leonard Snart è fondamentalmente un criminale a cui frega solo di se stesso e dei soldi che può guadagnare, ma il cambiamento è appena iniziato ed è innegabile: nel momento in cui la squadra ha bisogno di lui, non ci pensa due volte a prestare il suo aiuto.
Purtroppo il passato di Leonard – come il futuro di Rip – si riconferma, e comprendiamo che Leonard può cambiare solo il proprio futuro. Go, Leonard! Siamo tutti con te!
Dalla scazzottata finale abbiamo capito che Vandale Savage può donare una lunga vita ai suoi adepti, cosa di per sé inquietante. Tuttavia la sequenza di lotta – che ho trovato a tratti imbarazzante – ha dimostrato ancora una volta che questo team non ha idea di come agire. Spero che risolvano questo problema nei prossimi episodi. E sì, finalmente si cambia epoca. Era anche ora.
Non può mancare, a conclusione dell’episodio, la solita chiacchierata riflessiva a bordo della macchina del tempo: il team Arrow ha la base segreta, il team Flash ha gli Star Labs, i Winchester hanno l’Impala, era ovvio che anche al team Legends spettasse un posto in cui essere vulnerabili e sentimentali!
Migliore scena della settimana
Leonard Snart in modalità collega universitario che passa il suo tempo a dormire e giocare a Candy Crush che, in fase di studio pre-esame, se ne esce con una massima degna di Stephen Hawking.
Prima di lasciarvi con il promo del prossimo episodio, vi domando: cosa ne pensate di questa serie fino ad ora? Soddisfatti? Fatemelo sapere nei commenti, e ricordate: non importa quale laurea avete conseguito o quali competenze vi contraddistinguono, se Rip Hunter decidesse di arruolarvi nel team Legends è probabile che sarete in grado di riparare un’astronave con una forcina per capelli e del nastro adesivo… come MacGyver!