Dopo l’annata (abbondante a questo punto) che abbiamo passato è comprensibilmente tanta la voglia di buttarci tutto alle spalle e, per quanto possibile, iniziare già a guardare a cosa ci aspetta nel breve-medio termine con più ottimismo. Guardando indietro ai mesi trascorsi è impossibile non rendersi conto di quale evento epocale questa pandemia sia stata, così trasformante per i nostri stili di vita da non permettere neanche alla serialità di rimanere indifferente: serie che raccontano la quotidianità come This Is Us o vari medical drama e procedural come quelli che vi avevamo elencato in questo articolo hanno incorporato il Covid nelle loro trame orizzontali nella stagione televisiva 2020.
Ma prima ancora di vedere mascherine, distanziamento sociale e gli altri pensieri quotidiani che sono ormai diventati parte della nostra routine anche in tv, ho ripensato ad alcune serie totalmente slegate dal contesto attuale che però, se le conoscete, potrebbero in qualche modo aver dato anche a voi, a posteriori, quella sensazione di “già visto” in questo periodo… magari anche solo ironicamente.
Ecco quindi tre serie che non parlano direttamente della situazione attuale ma con alcune loro tematiche possono contribuire, ognuna a suo modo, a settare la mente in modalità pandemia:
Fear the Walking Dead: il timore dell’ignoto
Nello spin-off/prequel di The Walking Dead assistiamo all’inizio del dramma dell’apocalisse zombie, uno spunto interessante perché ci permette di vedere il graduale evolvere della situazione che nella serie madre ci era stato precluso, dal momento che vi veniamo catapultati al risveglio di Rick quando ormai già tutto è esploso.
Da questo punto di vista, sebbene ovviamente non è della nostra pandemia che si parla, questa serie esplora tutti i passaggi che ci si poteva immaginare seguissero la scoperta di quella che sembra inizialmente una malattia contagiosa, i tentativi di contenerla, il dubbio e le paure… rivedere le prime puntate di questa serie alla luce dell’attuale pandemia offre un déjà-vu non indifferente sui primi mesi di incertezza che abbiamo vissuto noi a inizio 2020. Verrebbe da dire che certi passaggi, sebbene ovviamente nella peculiarità della situazione “fantasy” proposta da Fear the Walking Dead, sembrano quasi profetici visto che la serie è stata rilasciata ben cinque anni prima del nostro personale incubo.
Scrubs: proteggersi dalla diffusione del virus
A parte l’ovvia connessione con il mondo sanitario in generale (sebbene in formato sit-com, Scrubs è stato infatti definito uno dei telefilm a tema medical più accurati mai usciti in tv), ricordo come sui social girasse un video estrapolato da questa serie nei primi mesi di pandemia: in un momento in cui molti sembravano faticare a comprendere un concetto elementare come il modo in cui un virus si diffonde da persona a persona, Scrubs ci veniva in soccorso dal lontano 2006 con l’episodio 5×12 “My Cabbage”, in cui questo processo viene esemplificato grazie a un visual aid verde fluo. A prova di bambino proprio!
Senza contare che ai fan di questa serie (ma semplicemente alle persone normalmente dedite all’igiene di base, mi verrebbe da dire) non serviva Barbara D’Urso per una dettagliata spiegazione di come lavarsi attentamente le mani: quasi tutte le serie di genere medical infatti a un certo punto ci hanno mostrato il famoso metodo dello scrub effettuato dai chirurghi prima di un’operazione… questa serie ce l’ha addirittura nel nome!
Pushing Daisies: il distanziamento interpersonale before it was cool
Anche qui una serie che non c’entra niente con la pandemia da Covid… anzi, non c’entra nulla con medicina e malattie in generale! Ho già dato modo di intuire quanto adorassi questo piccolo gioiello di ABC ingiustamente cancellato dopo appena due stagioni, ma la storia del “Pie Maker” Ned e del suo potere di riportare in vita le persone con un tocco (sfruttato nelle varie puntate dal detective Emerson Cod, che si porta dietro il ragazzo per risolvere casi di omicidio semplicemente provando a chiedere alla vittima chi sia il colpevole) ha un risvolto che sembra adattarsi perfettamente alla nostra vita attuale. Nel pilot Ned incappa infatti nel suo amore d’infanzia, uccisa mentre si trovava in crociera, la riporta in vita per cercare di scoprire il mistero del suo omicidio ma non ha poi il cuore di “rimetterla a dormire” con un secondo tocco, il che comporta (come da regole del suo potere) la morte di qualcun altro nei paraggi. Dal momento che un secondo tocco, anche accidentale, causerebbe la morte permanente della ragazza, va da sé che la vita insieme dei due comporterà accortezze che adesso sembrano quasi una previsione della nostra vita in pandemia: la serie mostra infatti idee fantasiose per tenersi a distanza pur restando vicini, come divisori all’interno dell’auto, abbracci “virtuali” e guanti di protezione per tenersi la mano, baci scambiati attraverso la protezione di una pellicola alimentare… Il plexiglass sulla scrivania dell’ufficio non sembra più tanto una novità del 2020, eh?
Shout-out to Ned The Piemaker from Pushing Daisies for being ahead of his time on social distancing. pic.twitter.com/d3EikVxaSU
— James Santelli (@JamesSantelli) March 13, 2020
È capitato anche a voi di essere stati così assorbiti da questa nuova normalità da trovare riferimenti alla nostra vita in pandemia anche in serie che trattavano di tutt’altro? Fatemi sapere quali sono state le vostre.
Alla prossima!