
La leggenda dice che siano stati i film Disney a rovinare le nostre aspettative sugli uomini (e sull’amore), ma arriva un momento in cui, crescendo, si comincia a distinguere la finzione dalla realtà, e si comincia a capire che un perfetto principe bidimensionale con i capelli perfetti, che canta per esprimere le sue emozioni e che risolve tutto con un bacio e un castello, non è esattamente un ideale che trova riscontro nella vita di tutti i giorni. Ovviamente il fatto che le loro controparti, le principesse, si accompagnassero a degli animali parlanti ha aiutato nel processo di consapevolezza.


Una ragazza quindi esce di casa pronta a sperimentare l’amore e convinta che sull’autobus, in metropolitana, seduta ad un bar o semplicemente passeggiando per strada, riuscirà a imbattersi in quell’uomo meraviglioso che lo schermo ha proiettato nella sua mente danneggiata da anni di streaming, e che tutto andrà esattamente come in un film. La verità? Le cose vanno più o meno così: Blair Waldorf si fa un giretto per i musei di Parigi e ci guadagna un principe monegasco, io passo cinque ora al Prado e… e niente, poi mi è venuta fame e me ne sono andata – evidentemente il mio sguardo assorto sul Velazquez non ha colpito. Marissa Cooper esce di casa e incontra il nuovo vicino che alla domanda “chi sei?” le risponde “chiunque tu vuoi che io sia”, bonus sguardo ammiccante; io vivo in un paesello di circa 500 persone, pensionato più pensionato meno, quindi se anche un giovane bello e tormentato con la tuta in lycra dell’Adidas decidesse mai di trasferirsi proprio di fronte a me (soppiantando la signora colombiana che quando litiga col figlio pare di essere a Medellin), non avrebbe nemmeno il tempo di scaricare i suoi bagagli che sicuramente i corvi delle pettegole (Saruman fatti in là e lascia spazio ai professionisti) avrebbero già raccolto abbastanza informazioni da fare dei fascicoli più dettagliati di quelli della CIA.
Già che ci sono, ed essendo questo, come avrete capito, un articolo a dignità zero, potrei addirittura parlarvi di quella volta in cui mi sono seduta al bancone del bar a bere da sola, con lo spirito avventuriero alla Sex and the City, ma sarebbe una triste storia di solitudine e di noccioline stantie.
Fortunatamente però ci sono sempre le serate in compagnia, le discoteche affollate e le feste pazze. Antologia vuole che immediatamente si vada a cercare il bel tenebroso con lo sguardo truce, che non balla e se ne sta in un angolo a fumare una sigaretta, e al solo pensiero del dramma interiore che lo tormenta un’enorme quantità di serotonina dalla riserva speciale “io ti cambierò” comincerà ad affluire al cervello. Ma di Thomas Shelby ne nasce uno ogni secolo e di occhi come quelli di Cillian Murphy ce ne sono ancora meno.


Lasciamo perdere gli incontri casuali allora, che come visto non funzionano, e torniamo al caro vecchio clichè: si conoscono da una vita, un amore tanto desiderato e mai consumato, quello “solo amici e poi uno dice un noi, tutto cambia già”. Voglio veramente parlare di friendzone? Paradossalmente sì, credo che a volte se ne possa uscire davvero, vedi Luke Danes, Danny Wheeler, Jorah Mormont… ah no, ecco lui ci sta ancora lavorando…
Però alla fine se due persone si sono sempre amate, seppur di nascosto, quel sentimento non può svanire nel nulla… e generalmente questo è il pensiero a senso unico che uno dei due fa nella speranza di avere sempre un piano B per quando le cose andranno drammaticamente male, mentre l’altro va avanti serenamente con la propria vita; poi arriva l’invito al matrimonio. Eh già. Beh, un’entrata in scena in stile Jackson alle nozze di April farebbe comunque il suo effetto. #Malec #Enough


Se parliamo invece di grandi gesti romantici la situazione si fa decisamente critica. Gente che regala muri di palazzi, gente che chiama la sua barca col tuo nome, gente che chiama il suo libro con il nome della tua macchina… Ricordate la Disney e poi fate mente locale: quanta gente che possiede barche e scrive libri conoscete? Ridimensioniamo allora le nostre aspettative: ad esempio, un semplice bacio sotto la pioggia; quando però non porto le lenti, se no con l’acqua mi si levano; e sono vestita pesante, se no m’ammalo; e non sono truccata, se no il mascara cola… Alla fine dividere una pizza e una birra è comunque un bel gesto.
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Che dire, ormai l’amore ai tempi dello streaming è una giungla, che quasi quasi era meglio il colera. Pensiamo al prossimo San Valentino e cerchiamo di essere realisti: mal che vada ci si potrà sempre consolare con l’alcool – Karen Walker mood on.