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La vita segreta di un Telefilm Addicted | Storie di infinite watchlist

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La vita segreta di un Telefilm Addicted | Storie di infinite watchlist

Noi telefilm addicted abbiamo un dono.
No, non mi riferisco alla nostra speciale capacità di fiutare gli spoiler come cani da tartufo, né il superpotere che ci permette di recuperare stagioni di 23 episodi da 40 minuti ciascuno in ventiquattro ore.
Io mi riferisco a quella particolare predisposizione genetica che ci consente di gioire del nostro disagio, pur consapevoli che la vita vera è là fuori, al di là della nostra porta di casa dalle sembianze di un Tardis.
Siamo tipi strani, noi. Siamo contraddizioni viventi.
Se qualcuno fa lo sborone, vantandosi delle dimensioni del suo pene, noi rispondiamo con un “Davvero? Vuoi parlare di numeri con me? Beh, 23 serie. 2 midseason a gennaio. E ben 5 serie Netfilx! Boom!”.
Abbiamo il nostro giro, i nostri gruppi, i nostri passatempi. Se non hai Tv Show Time non sei nessuno.
Insomma, siamo fighi a modo nostro.

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Non c’è nulla di cui vergognarsi, anche io mi sentivo figa non molto tempo fa. Ero una sorta di guru della serialità: amici e parenti venivano da me, assetati di conoscenza, chiedendo consigli, serie da iniziare, episodi da recuperare… nella mia più totale apatia nei confronti del mondo, io ero figa. Perché sapevo cose che altri non sapevano, perché potevo iniziare le frasi con “guarda, ascolta me che ne so qualcosa”, perché quando uno dei miei amici babbani mi guardava entusiasta per annunciare la sua nuova passione seriale, io rispondevo “oh sì, già vista. In lingua originale. Sei mesi fa.
Ora però le cose sono un po’ cambiate. Settembre è giunto e non sento più le farfalle della dipendenza nello stomaco, quella sensazione a metà tra l’euforia e il puro disagio che ti assale quando la stagione telefilmica ricomincia, sensazione tipica degli addicted che, con occhi languidi, sono pronti a farsi una nuova dose, lunga quanto una gravidanza.
No, le cose per me sono cambiate e sono riuscita a realizzarlo solo pochi giorni fa. Come tutti sappiamo, le consapevolezze non arrivano poco alla volta, ma ti investono all’improvviso, come una cascata di mattoni. Nel mio caso la consapevolezza è arrivata a seguito di tre situazioni:

  1. la mia migliore amica mi ha chiesto un consiglio. “Che serie posso vedere?” e io non ho saputo rispondere;
  2. lo staff di TA ci ha chiesto di indicare le serie che avremmo seguito in questa nuova stagione telefilmica e io non avevo la minima idea di quali fossero le novità del panorama televisivo;
  3. dopo mesi di latitanza, Tv Show Manager mi ha richiesto il log in. Che trauma.

E quindi è lì che la consapevolezza è arrivata: non sono più una Telefilm Addicted figa, non sono più il guru di nessuno… sono una Telefilm Addicted Con Arretrati.
Una delle poche certezze della mia vita sparita, puff, andata… e lì sono iniziate le menate esistenziali: ma chi sono io? Cosa mi è accaduto? Dov’è finita la passione? Le emozioni? Lo scrivere fanfiction fino alle tre di notte? Cosa sono diventata?
Sì, sono melodrammatica. È uno dei miei tratti distintivi.

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Però cercate di capirmi, quando noi che per definizione non abbiamo nulla – e dico nulla! – di realmente figo diventiamo gli sfigati della nostra categoria è un po’ un problema. Quindi parlo a voi, TA Con Arretrati, parlo a voi che avevate lasciato la figlia di Klaus neonata e ora ve la ritrovate quasi adolescente nelle immagini promozionali al punto da chiedervi “oddio, ma che è? Twilight?”, parlo a voi che pensavate che Jane sarebbe finita con Rafael, parlo a voi che vi siete spoilerati la qualsiasi e non vi pentite di averlo fatto. Parlo a voi, miei cari amici: io vi aiuterò.
Cerchiamo quindi di creare una piccola guida per quelli come noi, per quelli che vogliono risollevarsi dall’abisso per raggiungere… l’altro abisso, quello dei Telefilm Addicted.

Fase I: ORGANIZZAZIONE MICHAEL SCOFIELD. Segnate tutte le serie tv che avete abbandonato lungo la strada. Tempo fa avevo questa sorta di superpotere: tutte le serie che abbandonavo erano serie che inevitabilmente, alla fine della stagione, venivano cancellate. Oggi invece ho realizzato di aver mollato serie destinate ad avere un roseo futuro. Fatevi una domanda: vi piaceva quel telefilm che avete lasciato a metà? Se la risposta è sì, allora pensate a tutte le cose negative che vi accadranno a breve. La gente ne parlerà entusiasta, commenterà con gli amici, svilupperà teorie e supposizioni… e voi ve ne starete lì, in un angolino, emarginati e probabilmente destinati a morire soli e divorati dai gatti. Davvero non volete far parte di quel gruppo di conversazione? Volete morire da soli? Ne siete davvero ma davvero sicuri?
Non voglio affatto spaventarvi, al contrario voglio spronarvi a ritrovare quella parte di voi nascosta, malsana, che ha rovinato i vostri rapporti amorosi e che vi impedisce di arrivare preparati alle sessioni d’esami all’università. Perché io ci tengo.
Quindi, preparate la lista, studiatela per bene e poi tatuatevela addosso. Letteralmente. Altrimenti che la chiamavamo a fare “Michael Scofield” questa prima fase?

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Fase II: DESPOILERIZZAZIONE. Estirpate lo spoiler dalla vostra esistenza. Niente più “dai dimmelo, tanto sono indietro!” perché rischiate di eliminare quella genuina curiosità che sta alla base del Santo Recupero dei Telefilm Addicted. Quindi basta news, basta foto, cancellate da facebook gli amici che sono in pari con le serie tv… troppo drastico? Nessuno ha detto che sarebbe stato semplice.
La fase della despoilerizzazione non è affatto facile, devo avvertirvi. Eliminare gli spoiler significa eliminarli tutti. Davvero, tutti. Vostra madre viene da voi al mattino per dirvi “oh, gioia, senti… per stasera pensavo di cucinare un piatto di… BOOM, colpo sulla nuca alla mamma con il Mjolnir di plastica che avete sul comodino. Sarà anche estremo, ma è una questione di disciplina.

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Fase III: GESTIRE I TEMPI. So che tra di voi ci sono gli studenti universitari. So che state pensando. “Eh, ma io studio/lavoro/selfeggio, non ho tempo!” ed è qui che sbagli, caro il mio mentecatto istruito: di tempo ne hai, eccome. E no, non vi sto consigliando di passare notti in bianco alle prese con il recupero selvaggio, non vi chiederei mai di privarvi di una cosa sacra come il diritto a dormire. Porca miseria, quando morirò sono abbastanza certa che chi parlerà al mio funerale mi guarderà nella bara e dirà “beh, è sempre stata più o meno così!”.
Ma riorganizzare i propri tempi non è impossibile. Io studio in media 8 ore al giorno, 10 quando sono sotto effetto di droghe pesanti che mi fanno ripetere con uno strano accento ucraino, dormo 10 ore (compreso il pisolino pomeridiano). E eliminati i pasti e altri momenti dedicati ad altro, questo significa che ho a disposizione dalle 3 alle 5 ore per recuperare telefilm. Un’eternità, se consideriamo che ogni episodio dura una quarantina di minuti. Quindi sì, il recupero è possibile, ma soprattutto… è fattibile.
N.B. “eh okay, Aniel… e la vita sociale? E il fidanzato?” ecco, se qualcuno di voi si è posto mentalmente questa domanda, mi sa proprio che avete sbagliato guida. Turisti.

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Fase IV: RICOMICIO DAL TRASH. Ora, l’unico modo per rientrare in carreggiata è procedere per gradi. Decidere di recuperare gli arretrati ed iniziare con Breaking Bad o Daredevil è un po’ come prendere una padella e iniziare a colpirsi in testa ripetutamente, fino a perdere i sensi.
No, il trucco – nonché la risposta a tutte le domande della vita – è il Trash. Rivolete indietro quella gioia di vivere che avete perso? Il Trash è quello che fa per voi. Quindi, mettetevi davanti allo specchio, spogliatevi e vedete un po’ quali serie vi siete tatuati addosso (Fase I), pescate quella più trash in assoluto e iniziate da lì.
Non avete serie trash nella vostra lista?
E non vi vergognate nemmeno un po’?
In questo caso vengo in vostro aiuto. Per chi non ha mai amato o seguito il trash è necessaria una dose potente di idiozia, per questo motivo consiglio Kung Fury, che potete trovare su Netflix: 30 minuti di delirio. Dopo questa perla sarete pronti al grande recupero.

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E ora andate, miei cari disadattati, andate e recuperate. Alla fine TV Show Time vi regala anche il gettone “1 mese senza arretrati”. Esibitelo con orgoglio, ve lo siete meritato.

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Classe 1992, messinese, ha viaggiato molto durante la sua vita pur non avendo staccato gli occhi dal computer: ha passato un certo periodo a San Francisco con le sorelle Halliwell e ha frequentato il liceo di Sunnydale; ha bazzicato per un po' al Sacro Cuore, è precipitata su un'isola sconosciuta e ha passato parte dei suoi anni on the road a bordo di una Chevy Impala del '67. Deve alle serie tv la sua felicità attuale e la sua più che certa infelicità futura (sa fin troppo bene di non poter incontrare un Klaus o un Dean Winchester dietro l'angolo, purtroppo). È ossessionata dagli angeli, da Leo di Charmed ad Angemon dei Digimon; da Angel di Buffy (che non è un angelo ma... who cares?) a Castiel di Supernatural, e spera di cuore che arrivi a salvarla dalla perdizione telefilmica, almeno quel tanto che basta da farla laureare senza problemi in tempi accettabili.

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