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La vita segreta di un Telefilm Addicted | Lo shipping e l’OTP

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La vita segreta di un Telefilm Addicted | Lo shipping e l’OTP

Nella vita segreta di  un Telefilm Addicted ci sono tante domande, alcune con risposte semplici, altre che scatenano dolorosi ricordi o rant infiniti. «Perché Teen Wolf ha deciso di scendere lungo la strada dello schifo, questa stagione?», «Perché Sherlock esce una volta ogni morte di papa?», «Perché in Game Of Thrones non hanno ancora capito che i matrimoni sono una brutta cosa?», «Perché agli showrunners piace buttare all’aria ogni potenziale della loro serie per trame banali?». Insomma, domande relativamente comuni. Dei buoni vecchi argomenti di discussione per gli incontri con i simili, tranquilli, spesso interessanti, e mai troppo angoscianti.

E poi c’é la domanda. No, che dico- LA domanda. Meglio ancora, LA DOMANDA. Quella che per il Telefilm Addicted equivale a «Cosa ci facciamo qui sulla Terra? Qual é il nostro scopo?». Sono sicura che avrete già capito di cosa sto parlando, ma repetita iuvant. «Perché shippo? E perché shippo proprio quella coppia lì?».


In effetti, se ben ci pensate lo shipping é una cosa strana. Ciascuno di noi ha, almeno una volta in vita sua, volontariamente rinunciato alla sua anima per venderla ad una coppia di personaggi destinati a non incontrare mai una gioia – o ad incontrarla per poi venire brutalmente separati/uccisi/cose simili. Lo shipping é quella cosa che ti fa stare sveglia a rebloggare gifset AU in cui i tuoi beniamini sono felici e contenti e con una nidiata di figli, e quando alzi gli occhi vedi tra le lacrime che porco godric grifondoro sono le quattro e io alle otto devo essere in università!. Lo shipping é quello che ti fa piangere disperatamente ad ogni finale di stagione, quello che ti fa sospirare e straparlare in balenese ad ogni episodio, quello che ti ha fatto squittire per tutta la durata della 1×07 di Outlander (ragazzi, io ancora sono in hype) e quello che ti ha fatta letteralmente precipitare dalla sedia quando é uscita questa foto dalla DallasCon di Supernatural. In sintesi, lo shipping é quella cosa che rovina definitivamente la vita del Telefilm Addicted, perché la cotta per il fictional character (ampiamente illustrata qui) é la sovrana del regno delle impossibilità, ma le coppie che shippate potrebbero diventare reali, o potrebbero essere scritte meglio, o potrebbero avere dozzine e dozzine di episodi dedicati solo alla loro routine la domenica mattina, o a chi ci impiega più tempo a farsi la doccia o a chi porta a casa un gattino trovatello, o potrebbero- Insomma, avete capito. Lo shipping ci danna l’anima. Ce la trascina nella perdizione. Ma siamo sinceri. Non che ci dispiaccia poi così tanto.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=LCDgJiPBxfI&w=560&h=315]
(I DON’T CARE, I SHIP IT, I SHIP IT. I DON’T CARE *dances around*)

Lo shipping é uno stile di vita, e che non c’é niente di più bello di guardare fuori dalla finestra e vedere la nostra immaginaria armada di ships tranquillamente ancorate nel nostro giardino in attesa di navigare i mari del fandom. Alcune sono grandi navi da crociera e le più popolari dello show, altre piccole canoe considerate da più o meno quattro persone in croce, voi comprese, ma volete bene a tutte allo stesso modo e tutte vi hanno tolto il sonno. Multishipping is the way.

Eppure non é finita qui. Perché tra tutte le navi della vostra Invincibile Armada, c’é n’é una. La vostra amata ammiraglia. Quella con la quale affondereste prima di subito, come tutti i bravi capitani. Quella che, non importa cosa dicano showrunners, attori, haters e il mondo intero, non smetterete mai di shippare. La vostra OTP.
Quella che

perché

ma se dovesse succedere

perché

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=LoF7TqehY8U&w=560&h=315]

Ora, nel caso ci fossero dei babbani a leggere queste righe, sappiate che OTP sta per «One True Pairing», teoricamente, e dovrebbe indicare la ship che amate di più. In realtà, è stato provato dalla maggior parte degli utenti di Tumblr che il vero significato dell’acronimo sia «One True Pain», perché, diciamocelo, la nostra OTP é la fonte del 99.9% delle nostre lacrime e del nostro malessere esistenziale. Quando siamo arenati sul divano o spalmati sul letto col computer in precario equilibrio sulle ginocchia e all’improvviso cominciamo a lanciare qualsiasi oggetto a portata di mano in direzione dello schermo urlando cose come «NOPE NOPE FRIGGIN’ NOPE THIS ISN’T HAPPENING» e «Fuck everything I quit life», state sicuri che c’é appena stata una scena con l’OTP. E l’OTP in questione ha fatto qualcosa di incredibilmente stupido o incredibilmente doloroso. O magari tutti e due insieme.

L’OTP é quella coppia della cui vita sentimentale ci importa molto di più della nostra. Quella alla quale associamo ogni canzone che ci capita di sentire alla radio, o con lo shuffle dell’iPod – perché i can’t relate, but my OTP totally can and it’s killing me inside. Quella che é lo sfondo del nostro cellulare, del computer, l’icon su qualsiasi social network possibile. Quella di cui sappiamo tutte le battute significative a memoria. Quella di cui abbiamo letto ogni fanfiction esistente, quella di cui abbiamo visto ogni fanvideo e ogni edit possibile, quella di cui cerchiamo lo smut per consolarci di tutti i problemi a cui dobbiamo sopravvivere. Come si diceva, la nostra ammiraglia. Il gioiello della nostra corona di fanqueens e fankings e fankhaleesi.

Ma questo vuole essere un articolo serio – certo, non sta proprio venendo bene, ma non importa. Quindi, come si riconosce un’OTP? Come ci si ossessiona al punto da farla diventare il centro di gravità permanente della nostra esistenza? É vero che molto spesso é l’OTP a scegliere il Telefilm Addicted, e non il contrario, mister Potter, ma ci sono una serie di fasi ormai scientificamente osservate e comprovate.

Fase 1. And then there’s this asshole.
É una giornata come tante, con il solito tran tran di catching up ben avvolti in una trapunta con addosso pigiama e pantofole a forma di Darth Vader. Il nuovo episodio é sullo schermo, quando all’improvviso, BANG. Ecco che arriva un nuovo personaggio direttamente dal Paradiso con tanto di entrata epica e luci che saltano a rivoluzionare completamente la vita del protagonista. O magari due amici di vecchia data si guardano per la prima volta in un modo diverso. Fatto sta che il vostro radar comincia a ticchettare e voi drizzate le antenne, perché qui c’é qualcosa che bolle in pentola.

Fase 2. They look so cute together.
Quando cominciate a pensare, «Certo che starebbero proprio bene insieme» allora é la fine. Perché da quel momento comincerete ad analizzare e sezionare ogni loro minima interazione e ogni loro minimo sguardo. E a convincervi sempre di più che, effettivamente, sarebbero proprio una gran bella coppia.

Fase 3. Fanservice is coming.
Quindi, salta fuori che non siete i soli a vedere il loro potenziale, e mentre voi ve ne state allegramente a discutere su Tumblr, la crescente popolarità della ship finisce sotto gli occhi di qualche produttore, che decide di cogliere l’occasione al balzo. E quindi ecco arrivare il fanservice. Scene ambigue, dialoghi altrettanto ambigui, tonnellate di eyesex, promesse e risposte sibilline durante le interviste al cast&crew. E voi siete sempre più convinti.

Fase 4. THE SCENE.
C’é sempre. Quella scena che vi fa capire che sì, avete trovato la vostra OTP della vita. Magari un dialogo particolarmente significativo, o uno dei membri della coppia salva la vita all’altro, o si ritrovano in una situazione particolare. Può essere all’inizio della loro conoscenza, o a metà, o da qualsiasi parte, ma prima o poi arriva, e voi dovete mettere l’episodio in pausa un attimo per metabolizzare il fatto che vi siete appena dannati per l’eternità. Con le vostre stesse mani. Ma non avete tempo di piangervi addosso, dovete correre a scrivere millemila post su Tumblr sulla vostra nuova scoperta, e andare a scegliere la bottiglia di champagne migliore per varare la vostra nuova ship. Da questo momento in poi siate pronti a perdere completamente la vostra sanità mentale – ma del resto, a cosa serve quando loro sono così BELLISSIMI E PERFETTI E SOULMATES?

Fase 5a. They are each other’s endgame.
ALLELUIA ALLELUIA SIA LODE A CHUCK NELL’ALTO DEI CIELI. Diventano canon. Si baciano, si confessano il loro reciproco amore, ed é tutto lì, sul vostro schermo, pronto ad essere visto e rivisto fino allo sfinimento. La vostra vita é completa e voi siete le persone più felici sulla faccia della Terra. Non parlerete d’altro fino alla fine dei secoli, e continuerete a ripetere di come «voi l’avevate capito subito fin dall’inizio». Beati voi.

Fase 5b. WHY ARE YOU NOT TOGETHER YET.
Non diventano canon. Magari uno dei due si mette con un altro personaggio. Magari gli scrittori non hanno abbastanza coraggio per andare avanti con la storyline che avevano creato. Fatto sta che il tanto sospirato bacio, o la dichiarazione, o l’abbraccio o la conferma che anelate disperatamente non arriva. E allora quando il gioco si fa duro, le fangirl non mollano mai. Via a lunghissimi post meta su Tumblr, al rewatch ossessivo di tutte le scene, ai circoli di preghiera al dio dello shipping, alle non tanto velate minacce a produttori & co. No pain, no gain. Nessuno ha detto che sarebbe stato piacevole. Ma loro sono la vostra OTP, e non li abbandonerete mai.

E tutto questo escludendo le varie ship wars (che andiamo, non sono poi così divertenti. Let people ship what they want to ship), le infinite conversazioni con fellow shippers in tutto il mondo, il sempre presente problema di quando la coppia in questione é slash o femslash – sul quale potrei scrivere altre ottanta pagine, ma eviterò. Del resto immagino sappiate tutti di cosa sto parlando. E tutte queste fasi sono destinate a ripetersi, perché tutti gli show sono collegati nel grande cerchio dei Telefilm Addicted.

Certo, ci sono diversi tipi di OTP, e non per tutti le cose funzionano allo stesso modo. Prima di tutto ci sono le coppie canon, che sono un universo a parte. Sono creature mitiche, un po’ come gli unicorni – e io, personalmente, ne avrò viste giusto un paio. E poi ci sono quelle fanon. Qui sì che viene il bello: quelle che per voi sono l’unico amore della vostra vita ma il fandom non se le fila di striscio. Quelle in cui i personaggi non si sono mai parlati, o magari vengono addirittura da due telefilm diversi. O quelle famose, piene di potenziale. E ancora quelle che sono immense, tutti ne parlano, tutti le conoscono, i due personaggi hanno un legame infinito e fortissimo e se mai diventassero canon probabilmente crasherebbero il World Wide Web per almeno una settimana.

E il dolore che si prova nello shippare un’OTP così palesemente in love ma che non diventerà mai canon é una pena infinita, che però non cambierei mai con nient’altro al mondo. Perché niente é come quella sensazione di quando i due personaggi sono sullo schermo anche solo per dirsi un semplice «Ciao». Niente é come le nottate passate a tirare in piedi teorie complottistiche con amici e soci sul perché non siano ancora diventati canon. E niente é come sperare che comunque, prima o poi, succederà. Perché siamo Telefilm Addicted, e facciamo della profezia di Ron Weasley ne ‘Il Prigioniero di Azkaban’ il nostro motto: «Soffrirai, ma poi ne sarai felice, vedrai

Vi ringrazio infinitamente per essere stati così coraggiosi ed essere arrivati fin qui. Vi lascio con un caldo abbraccio virtuale per sopportare i dolori della vita da shipper e uno dei miei video preferiti mai apparsi sul tubo – una perla di danisnotonfire, che riassume perfettamente tutto quello che ho appena detto. Alla prossima!

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=c61d72fpa4c&w=560&h=315]

2 COMMENTS

  1. ARTICOLO MERAVIGLIOSO <3 C-A-P-O-L-A-V-O-R-O.
    Riassume tutto. TUTTO.
    Shippare coppie che non ti daranno mai una gioia è uno stile di vita ormai! Ma questa sono io e so benissimo di non essere sola!
    Complimentoni per questa meraviglia!

    • Oh my, grazie mille! Sono davvero contenta che questo articolo sia piaciuto, perché é su un argomento che mi sta molto a cuore, se non si fosse capito. E sì, noi siamo Telefilm Addicted, soffrire é la nostra attività quotidiana – ma non disperiamo, magari prima o poi vedremo la luce del canon in fondo al tunnel!

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