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I 5 “perché” una serie TV piace

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I 5 “perché” una serie TV piace

Ehilà! E allora?!? Come ve la cavate in questo limbo che ci pervade da qua fino, almeno, a fine settembre? Io ve lo dico: sto cercando disperatamente di sopravvivere… cercando altre serie TV per sopperire alla mancanza delle mie in pausa. Perché diciamocelo, senza serie TV “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”… peccato che l’estate sia appena iniziata.

Detto questo, veniamo a noi. Ora, quest’oggi vorrei parlarvi di qualche cosa di profondamente insensato e privo di razionalità, ovvero vorrei cercare di rispondere con voi ad una domanda che, in fondo, è un po’ quella che ci facciamo tutti quando iniziamo una serie o quando siamo totalmente in loop con essa: “perché ci piace questa serie TV?”. Ci sono serie per cui l’innamoramento è immediato, basta una scena o un dialogo e ne siamo conquistati. Altre, invece, hanno bisogno di rodare e poi, grazie magari ad un particolare personaggio, ci entrano nel cuore. E poi ci sono quelle serie che niente, non sono fatte per noi e anche se tutti ne parlano bene proprio non c’è verso di iniziare a vederle.

Ovviamente non pretendo di avere una risposta che sia comune a tutti, però ho pensato ai motivi che mi spingono a vedere una serie TV piuttosto di un’altra… ebbene, eccoli qui! (non in ordine di importanza)

1. Una trama avvincente e che stupisce

Non amo le serie Tv che in ogni puntata hanno una trama che inizia e si conclude in essa, preferisco di gran lunga seguire una storia, magari costellata di tanti racconti brevi ma tutti intrecciati in un unico grande filone narrativo che ci conduce ad un epilogo epico e che ci lascia con un nuovo fantastico ciclo. Per questo motivo mi capita raramente di guardare i “procedural”, sono quelle serie che se anche perdi una (o dieci) puntata riesci comunque a seguire il resto e allora, mi dico, dove sta il bello?

Mi piace essere presa per mano e camminare insieme ai protagonisti, piangere con loro, cercare di risolvere le cose insieme a loro (perché prima di loro non mi riesce praticamente mai…), insomma, vivere la loro storia (in alcuni casi metaforicamente parlando ovviamente perché dai, chi vorrebbe mai trovarsi, per esempio, al posto di Vanessa Ives?) per poi, alla fine, non sapere come fare in attesa della stagione successiva. Ecco questo è uno dei motivi per cui seguo serie come Penny Dreadful o The Originals: una trama orizzontale ben strutturata e accattivante che ti permette di essere protagonista della storia e non solo un mero spettatore. (Ora, per favore, mi rendo conto benissimo che la storia di The Originals non è così articolata o ben congegnata come quella di Penny ma è solo per darvi il concetto generale, in fondo The Originals ha la sua dignità).

2. Dialoghi profondi ed emozionali

Ci sono serie TV che ti rapiscono per la bellezza dei loro dialoghi, bastano alcune frasi e tu sei lì che pendi dalle labbra dei protagonisti. Perché la tua mente e i tuoi neuroni si perdono in ricordi o sogni o pensieri sulla tua stessa vita. Sembra una cosa semplice ma tutto questo denota la capacità della serie di far vivere allo spettatore la storia che sta raccontando, non tanto come personaggi in essa, ma come persone che condividono un percorso. E questo non è da tutte le serie.

https://www.youtube.com/watch?v=P1vtBlZLP0k

Quando ti perdi in un dialogo, in più dialoghi, quando vivi il momento e lo fai tuo, non perché sia esattamente la tua storia ma semplicemente perché lo senti, ti identifichi in esso, ti rappresenta. E così è stato “sense8”, la nuova serie targata Netflix che fin dalla primissima puntata, sebbene leggermente complessa nella trama e abbastanza lenta e contorta, mi ha rapita ed è stata un crescendo di emozioni. Ogni singolo dialogo di questa serie è stato ricco di significato, ogni minimo dettaglio si incastrava perfettamente in un puzzle più grande che lasciava spazio di riflessione allo spettatore su se stesso. E allora non aspetti altro che vedere una nuova puntata per scoprire quale sarà il nuovo argomento di riflessione, il nuovo motivo per guardarti dentro e guardare il mondo che ti circonda.

3. Personaggi che ti sembrano reali

Una serie TV narra una storia ma coloro che la vivono ne sono i protagonisti indiscussi. Ecco, quando guardiamo una serie inevitabilmente rimaniamo affascinati da uno o più personaggi e questo grazie non solo alla bravura (o alla bellezza) dell’attore che li interpreta, ma anche grazie al percorso che questi intraprendono di fronte a noi. Non è facile scrivere un personaggio, delinearne il carattere e il temperamento e riuscire a mantenerlo lineare nel tempo. Non sto parlando di cambiamenti fisiologici nel carattere, dovuti ad esempio ad eventi traumatici o ad un percorso di crescita graduale, ma più in generale di quei tratti che fanno sì che un personaggio sia in un certo modo e che devono mantenersi tali (o abbastanza tali) perché, appunto, caratteristiche della sua persona. Quando poi la bravura dell’attore è tale da far trasparire tutti questi stati d’animo e in particolare ogni minimo cambiamento nella personalità allora non avremo occhi che per il suo personaggio.

Ecco, in Outlander la bravura degli attori, unita alla caratterizzazione dei personaggio dà origine ad un mix perfetto che permette di immedesimarti nelle loro sensazioni, di capire il loro stato d’animo, di provare con loro. Questa serie ha osato molto da molti punti di vista eppure è stato tutto costruito e reso in modo eccellente. Nulla è stato di troppo, eccessivo e i suoi protagonisti, anzi no, tutti i suoi personaggi sono stati eccezionali. La forza fisica e d’animo di Claire, la lealtà e l’onestà di Jamie, il loro grande amore, la spietatezza di Randall… tutto traspariva in perfetta armonia, tutto è stato portato allo spettatore con maestria. E così siamo riusciti a sentire sotto pelle l’amore di Jamie per Claire, il suo odio e il suo risentimento verso Randall, il suo dolore quando si abbandonava a lui. Se ci penso ancora sto male, eppure se ci penso ancora sorrido al pensiero di Claire che si innamora di Jamie e che lo sceglie, preferendolo alla sua vita “agiata” nel 1945. E’ questo che si dovrebbe provare dopo aver visto una serie TV.

4. Paesaggi e posti in cui vorremmo poter vivere

La realtà si sa è dura, questa vita è faticosa! E poi ti capita di trovarti in una cittadina come Bluebell e allora capisci che non è poi così male. Scherzo ovviamente ma, e se fosse reale?

Hart of Dixie è stata una serie davvero molto, molto leggera. Non ha mai affrontato chissà che argomentoni, eppure nella sua semplicità l’ho sempre guardata volentieri. I colori caldi, l’aria gioiosa e sempre positiva mi mettevano allegria e mi hanno sempre dato la carica! Non sarebbe bellissimo poter vivere in una cittadina così? Tutti si conoscono, ogni due per tre c’è una festa da organizzare e da vivere ma, soprattutto, tutti si supportano a vicenda, quasi un’utopia! Ecco HOD mi ricorda molto la spensieratezza con cui affrontare le proprie giornate, sorridendo ed essendo sempre pronti ad affrontare tutto ciò che capiterà.

E poi c’è Poldark: certo, non c’era la corrente elettrica, non c’era il riscaldamento e beh, non c’erano gli antibiotici ancora, eppure la Cornovaglia ha un fascino che non si può spiegare. Scogliere che danno sul mare, campi di fiori in cui perdersi a guardare le nuvole come era solita fare Demelza… uno spettacolo della natura che la serie riesce perfettamente a trasmettere con la sua fotografia e le sue riprese ad effetto. Mamma quanto mi manca questa serie.

5. La ship delle ship

Ebbene, guardando una serie TV mi capita di continuo di perdermi nella possibilità che due personaggi inizino a flirtare e poi ovviamente da lì si passi a qualcosa di più e poi sempre di più… Ovviamente vedo il possibile anche nell’impossibile, mi immagino sguardi incredibili quando magari non c’è nulla di nulla. Ecco io probabilmente sono un caso raro per cui anche in una serie di cani troverei una coppia da shippare. Sono terribile.

Eppure c’è una sola serie per cui il fulcro centrale per me è sempre stata una coppia, due personaggi e il loro rapporto, un’attrazione nascosta dietro ad un’amicizia e poi esplosa in tutta la sua passione. Elena e Damon per me sono la ship delle ship. Un rapporto che si è evoluto nel corso di più stagioni, due cuori che si sono trovati e si sono plasmati a vicenda e sono diventati un tutt’uno. The Vampire Diaries per tanti anni per me è stata LA serie, certo poi ho scoperto che c’era un mondo là fuori, forse anche migliore, ma TVD avrà sempre un posto speciale nel mio cuore e questo anche grazie al Delena, alla storia di queste due anime che si scontrate, conosciute e amate. Certo, ora che Elena se ne sta come la bella addormentata in una bara (la cara pleccona non ha avuto abbastanza coraggio per farla fuori) so solo che mi aspetto un po’ più di Defan.

Ebbene, dopo tutto questo parlare fondamentalmente mi rendo conto che quello che fa sì che una serie TV mi piaccia e mi rapisca è la sua capacità di farmi entrare in essa, di immedesimarmi nei suoi personaggi, di riflettere con i suoi dialoghi e di amare i suoi luoghi e paesaggi.

 

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Nata negli anni 80, grazie al suo papà clone di Magnum P.I., cresce a pane e “Genitori in blue jeans” (dove si innamora di Leonardo di Caprio che troverà poi in quei film tanto amati come "What's Eating Gilbert Grape" o “Total eclipse”), l’uomo da 6 milioni di dollari, l’A-Team, Supercar e SuperVicky. L’adolescenza l’ha trascorsa tra Beverly Hills 90210, Santa Monica e Melrose Place..il suo cuore era sul pianeta di Mork e alle Hawaii..anche se fisicamente (ahimè) era sempre e solo nella provincia bergamasca. Lettrice compulsiva fin dal giorno in cui in prima elementare le hanno regalato Labirinth è appassionata di fantasy (Tolkien è il suo re, Ann Rice e Zimmer Bradley le sue regine) e di manga (Video Girl AI in primis per arrivare a Paradise Kiss e Nana), anche se ultimamente è più orientata a letture propedeutiche pediatriche! Ama studiare (tra laurea, dottorato e master ha cominciato a lavorare a 28 anni!!) ed imparare, ma non fatela arrabbiare altrimenti non ce ne è per nessuno!

1 COMMENT

  1. Mi ero persa questo tuo articolo.

    Bello, bello e molto vero, anche nel senso di piuttosto obiettivo.
    Certo, il Delena non è LA coppia ed è ben lontano dall’esserlo, 😛 , visto anche come è stato reso quando i due si sono messi insieme, ma generalmente queste sono le caratteristiche cche tutti riscontrano nelle proprie serie tv preferite. 🙂

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