
È ufficiale, la miniserie ispirata all’omonimo film del 1989 – uscito in Italia con il titolo “Schegge Di Follia” – andrà finalmente in onda a fine mese! I nove episodi saranno trasmessi su Paramount Channel dal 25 al 29 ottobre, ma già dal 22 saranno disponibili sul sito e sull’app del canale in streaming. Il pilot – andato in onda a Luglio, prima che decidessero di rinviare la messa in onda a causa di una sparatoria avvenuta in quei giorni – basta e avanza per mettere addosso a chiunque il bisogno estremo di bingewatch ma, nel caso non l’abbiate visto, vi elenco alcuni dei motivi per i quali dovete assolutamente mettere in lista “Heathers”.
- “Scream Queens” incontra “Riverdale” che incontra “Instatiable” che incontra qualunque teen comedy americana portandone all’estremo ogni situazione cliché. E già questo dovrebbe bastarvi. Insomma, parliamo di quaranta minuti moltiplicati per dieci episodi di trash di grandissima qualità.
- L’umorismo nero – e io mi rendo conto del fatto che molti non lo comprendano e altrettanti si considerino offesi da esso, ma questo è proprio di prima qualità, roba che nemmeno l’uomo del monte avrebbe saputo scovarne di migliore. Solo nel pilot vengono presi e distrutti uno dopo l’altro tutti gli eccessi a cui si è giunti al giorno d’oggi in merito a temi quali: bullismo, body shaming e accuse di molestie – sottolineando in maniera esilarante ma efficace come questi eccessi stiano portando a sminuire temi così pesanti e importanti, invece che dar loro l’attenzione seria che si meriterebbero.
- Nel momento in cui Heather Chandler vede il numero di like che ha ricevuto su IG il suo presunto messaggio d’addio prima del suicidio, ci viene sbattuta in faccia l’assurdità del concetto di popolarità sui social di cui tutti – che vogliamo ammetterlo o meno – siamo un po’ schiavi e vittime al giorno d’oggi.
- Il J.D. di James Scully è così perfettamente contorto fin dalla prima inquadratura (in cui nemmeno apre bocca), che se non ve ne innamorate immediatamente beh, non siete umani.
L’omaggio all’opera originale, con i primi minuti del pilot che si aprono con il cameo di Shannen Doherty (Heather Duke nel film), e “Que Sera Sera” come colonna sonora.
In realtà, al di là del tipo di umorismo grottesco che può offendere alcuni, quella di “Heathers” è una storia che tratta di bullismo e violenza nelle scuole ribaltandone i canoni cliché e rendendola per questo ancora più potente, perché a capo della scuola qui non abbiamo le tre ragazze più belle e popolari ma bensì tre rappresentanti di quelle che di solito sono minoranze vittimizzate – una ragazza in costante lotta con il proprio peso corporeo, una ragazza lesbica e di colore e un ragazzo transgender – che prendono di mira persone dall’apparenza completamente anonima e normale – come Veronica Sawyer – facendo riflettere innanzitutto su quanto sia sopravvalutato il concetto di normalità e poi su quanto ghettizzare suddette minoranze e considerarle tali non abbia, effettivamente, alcun senso – perché in fondo non è né il colore della pelle, né la bilancia, né una tendenza sessuale a fare una persona.








Sono sicura che questa serie dividerà il pubblico in due metà nette, da una parte chi urlerà allo scandalo incapace di coglierne le profonde denunce sociali e dall’altro chi invece riuscirà ad apprezzarne lo spirito, capace di leggere quello che in fondo è, per l’appunto, una denuncia agli standard dell’epoca moderna.