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How To Get Away With Murder 4×08 – Thursday Bloody Thursday

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How To Get Away With Murder 4×08 – Thursday Bloody Thursday

Questo winter finale ci va giù pesante a dir poco! Sto scrivendo a caldo, con ancora gli occhi sbarrati e le mani tremanti, e credo di aver decisamente visto più di quanto avrei voluto. Non lo dico in senso negativo assoluto, si tratta in linea generale di un episodio di buona qualità sotto vari punti di vista, ma soprattutto sul finale si è fatto estremamente crudo, sono stata più con le mani premute sulla bocca che altro.

La sequenza dell’ascensore sarebbe stato un momento forte, grazie al montaggio in crescendo che fa dilatare la tragedia per minuti e minuti mentre noi spettatori vorremmo solo che finisse: non ho mai esaltato quanto avrei dovuto le musiche in HTGAWM, sicuramente uno degli elementi più riusciti di questa serie, ma le soundtrack sono senz’altro un altro punto a favore di questo episodio e di quella sequenza in particolare; la recitazione di Karla Souza (separando come sempre si dovrebbe il personaggio dall’interprete: la prima insopportabile in gran parte del suo arco narrativo questa stagione, la seconda a dir poco in stato di grazia quando ne ha la possibilità, come in questo caso) e della sempre magnifica Viola Davis sono eccezionali… ma molto di questo è stato difficile per me apprezzarlo in fase di visione, quando la sequenza di faceva sempre più splatter e disturbante, quando pensavo che nulla fosse peggio di Laurel che collassa in ascensore perché ha perso un ettolitro di sangue durante un aborto e invece pochi secondi dopo mi appare addirittura il bambino nato prematuramente a tutto schermo, a cui Annalise deve tagliare il cordone ombelicale e praticare una rianimazione in attesa dei soccorsi. Questa scena è stata TROPPO per me, davvero troppo.

Non voglio che sembri che mi sto accanendo contro la scelta, senz’altro coraggiosa, di mandare in onda qualcosa di così forte, penso solo che a volte per provare ad andare troppo oltre si rischi, come in questo caso, di annebbiare quello che avrebbe potuto essere un momento di terrore e tensione ben sceneggiato, scritto e recitato se non si fosse trasformato in un film dell’orrore per stomaci di ferro. Capisco che mettere Annalise di fronte a un’altra donna che rischia di subire il suo stesso dramma, la perdita di un figlio (dramma che Annalise ha virtualmente vissuto due volte se vogliamo contare anche la morte di Wes più di recente), fosse un passo importante a questo punto del suo percorso, trattandosi di un tema che è finalmente uscito fuori anche in analisi con Isaac e che in generale sembra costituire una gran fetta del sottotesto di questa stagione; posso anche capire come vedere fisicamente questo bambino, averlo tra le braccia e provare a salvarlo con le sue stesse mani possa fungere da momento catartico per lei (più concretamente della lettera al bambino fattale scrivere dalla madre), ma ripeto che è stato perlopiù un problema di sensibilità personale che mi ha portata a vivere male l’intera, lenta e interminabile sequenza.

Il resto dell’episodio fino a quel momento aveva invece proceduto a passo abbastanza sostenuto, con il solito collaudato espediente dei salti indietro per raccontarci lo svolgimento dei fatti a ritroso, partendo da un cold open che più elettrizzante non si può e riavvolgendo poi il nastro più volte per seguire man mano i passi di ciascuno dei principali personaggi coinvolti nel piano distruggi-Antares. Ho apprezzato la non-linearità dell’episodio, come quasi sempre in questo show quando arriva il momento di far arrivare i nodi al pettine; anche i dettagli come i cambi di programma dell’ultimo secondo o i tentativi goffi di Michaela e Asher di farsi dare la borsetta da Tegan li ho trovati in linea con un piano che sapeva di traballante già da tempo, e a posteriori forse il dare poco spazio a questa elaborazione nella maggior parte degli episodi passati può avere senso nell’ottica di farci giungere allo showtime con la sensazione che qualcosa andrà a rotoli perché la pianificazione era davvero carente.
Qualcosa ovviamente VA storto, come i flashforward sanguinolenti delle scorse settimane ci avevano ampiamente suggerito, anche se il punto cruciale (la vittima che diventa vittima) mi ha lasciata con un vago senso di insoddisfazione. Non parlo del fatto in sé che la vittima fosse Simon, ovvero la scelta più ovvia, perché come ho ripetuto spesso anche l’anno scorso non disdegno le scelte ovvie se sono anche le uniche sensate (è sempre meglio che perdere di realismo solo per stupire a tutti i costi): sono le circostanze dell’incidente a lasciarmi perplessa, perché Simon che inciampa e si spara da solo è un déjà-vu fin troppo vivido del padre di Dawson che fa un incidente per raccogliere il gelato dal tappetino della macchina, giusto per dare l’idea.

E, per rimanere in tema Simon, non so se ho apprezzato la scelta di presentarcelo più nell’intimo soltanto negli ultimi due episodi: il pericolo di deportazione e l’arroganza che maschera in realtà l’insicurezza data da quello che viene ora rivelato essere un dilemma sulla propria sessualità non giustificano il livello di stronzaggine di questo personaggio, come giustamente fa notare Michaela quando Oliver prova a suggerire di fare un passo indietro (mi fa una gran tenerezza Oliver: nonostante tutto quello che ha accettato, è sempre il più umano e incapace di fare del male senza battere ciglio. Fa tenerezza anche la sua reazione alla vista di Simon a terra, essendo l’unico della cricca a non aver mai visto un cadavere – o presunto tale – prima). Dal mio punto di vista infatti questi tentativi degli autori di farci conoscere Simon in modo più profondo prima di farne il capro espiatorio della gang (anche dopo che la tragedia si è consumata Michaela ha ancora la presenza di spirito di piantargli in tasca il pass rubato a Tegan che doveva finire nelle mani del ragazzo perché il bluff reggesse) non sono da leggere come un provare a farci empatizzare con lui prima della sua morte cosicché ce ne freghi qualcosa, perché a prescindere arrivati a questo punto non credo che la questione sia veramente che ce ne debba fregare qualcosa della vittima: quelli di cui dovrebbe fregarci sono i nostri K4 e di come la morte (o presunta tale, insisto: guarda se ora a gennaio non scopriamo che tutto sommato Simon si riprende miracolosamente da un colpo in testa ma, molto convenientemente, ha pure perso la memoria nell’incidente) di questo personaggio può influenzarli, toccarli in quanto più o meno responsabili dell’accaduto.

Concludo con un accenno ad Annalise e alle relazioni disfunzionali che continuano a caratterizzare la sua vita, sia con Bonnie (sul serio, non ho ancora capito se il love di cui parla sia amore passionale o affetto, il che va a evidenziare ancora di più quanto il loro fosse un rapporto di co-dipendenza dai contorni sfumati e indecifrabili) che con Isaac, con cui al contrario di quanto afferma sembra veramente star ripercorrendo lo stesso percorso sdrucciolevole che ha avuto con Sam (in un certo senso speculare a quello che Bonnie ha con lei, entrambe riconoscenti alla persona che identificano con un salvatore al punto spesso da ignorare le sofferenze procurate loro da questo legame malsano). Vedremo come evolverà il percorso personale della nostra protagonista, anche in considerazione degli avvenimenti di questo mid-season finale, al ritorno di HTGAWM il 18 gennaio (tra l’altro con praticamente tutti gli archi narrativi non siamo ancora arrivati ai momenti mostratici dai flashforward, quindi c’è la possibilità che il nono episodio riprenda direttamente da qui).

TOP ONE: Sono colpita dalla lucidità di Michaela di fronte al disastro ma stavo letteralmente facendo la ola per la bravura di Aja Naomi King in un ruolo che è sempre più suo. Idem Connor, trovo Jack Falahee sempre più in character e fenomenale nelle sue performance più intense;

FLOP ONE: È davvero possibile subire un aborto solo per un colpetto (non mi sembrava realmente così forte) all’addome? Non sarebbe stato più credibile se fossero stati tutti gli shock psicologici (Frank che quasi strangola Connor a sangue freddo, la tensione durante tutto lo svolgimento del piano alla C&G in generale e, a coronare il tutto, l’incidente con Simon) a crearle lo scompenso? Parlo da totale ignorante in materia, eh, correggetemi se sto dicendo cappellate. Ad ogni modo, se Laurel sta veramente perdendo il bambino per colpa di Frank, prevedo troubles in paradise come se piovesse…

Il promo della 4×09, come potete vedere qui di seguito, non rivela davvero nulla sul ritorno se non, appunto, la data, quindi prepariamoci a qualche settimana di fremente attesa. Intanto aspetto di leggere i vostri pareri su questo “Live. Live. Live” e sulla prima metà di stagione in generale qui sotto nei commenti e, per rimanere sempre aggiornati sullo show anche durante la pausa, ricordatevi di passare dai nostri amici di

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Alla prossima e, a meno che non siate anche fan di Once e TWD, direi che con me ci risentiamo direttamente dopo le feste, quindi aggiungo TANTI AUGURI!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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