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Halloween is coming: creare l’atmosfera in TV

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Halloween is coming: creare l’atmosfera in TV

Halloween is coming!!!
Molti denigrano questa festività, che in realtà ha origini antichissime, celtiche per la precisione, e che veniva celebrata anche in Italia (visto che Torino in realtà deve il suo nome ai Celti, prima che ai Romani, così come molte cittadine della Lombardia), ma noi di Telefilm Addicted, come avrete notato, non solo non la ignoriamo, ma abbiamo intenzione di festeggiarla e celebrarla il più possibile. A modo nostro, ovviamente.
Già, Halloween è ormai alle porte e non vediamo l’ora di festeggiarlo come si conviene. Come ricreare l’atmosfera giusta? C’è chi progetta di addobbare la propria casa con decorazioni letteralmente da urlo, chi si impegna nella ricerca del costume perfetto… al telefilm addicted si presenta una terza, validissima opzione: immergersi in una sfiancante maratona dai toni decisamente dark comprendente i migliori film e telefilm.
Motivo per cui, eccoci qui per un altro degli appuntamenti di questa settimana che conduce a tale festività, questa volta con me (MooNRiSinG) e Sam. Siamo qui per parlarvi delle nostre scelte a tema Halloween, che aiutano a creare l’atmosfera.

E partiamo proprio dai telefilm.

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MooNRiSinG: “Harper’s Island”

“One by one” recitava la stramaledettissima e irritante Madison. Il tema del killer inesorabile che decima impietosamente i protagonisti uno dopo l’altro è estremamente caro al mondo del cinema. “Harper’s Island” lo rielabora, secondo me, in modo magistrale e aggiunge al giallo una sfumatura horror/thriller che riesce a renderlo persino più attraente.
La cosa più interessante è che gli autori non hanno tralasciato per nulla la caratterizzazione dei personaggi, in modo da costringere lo spettatore ad affezionarsi per poi traumatizzarlo inesorabilmente trucidando tutti i suoi preferiti (Chloe e Call rappresentano ancora una ferita aperta che a questi punti non penso si sanerà mai).
Punti bonus per l’ambientazione: l’isola di Harper, con i suoi fitti  boschi e le sue scogliere funestate da un mare perennemente in tempesta contribuisce davvero a creare u’atmosfera da brivido.

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Sam: “La Famiglia Addams”
Beh, andiamo, c’è da chiedersi perché? La famiglia più strana dell’America per eccellenza. Gli Addams: un mito… vivente o meno? Io penso fossero creature soprannaturali (la nonna era una sorta di strega), ma il mistero non è mai stato chiarito.
Il telefilm era strepitoso e sarebbe davvero cosa buona e giusta ritrasmetterlo. Come non adorare la splendida storia d’amore tra Morticia e Gomez, i bizzarri hobby e metodi di gioco o rilassamento della famiglia, Mercoledì e la sua Maria Antonietta? Chi non vorrebbe una Mano personale? (Non per niente l’hanno citato anche in “Doctor Who”.)
Lo show, nonostante quell’allure di inquietudine di sottofondo, era divertentissimo, con quello splendido humor nero.
Anche se è dal film, vi cito una delle mie frasi preferite, della splendida Morticia: “Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci… E non è tanto per dire.”

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MooNRiSinG: “Scream Queens”

Se vi piace il genere killerspietatodecimalesuevittimeusandoarminonconvenzionali ma non siete in grado di rinunciare a un po’ di sano humor, “Scream Queens” è decisamente il telefilm che fa per voi.
La trama della prima stagione ricalca grosso modo quella del classico “Screams” (e di molti altri film), con un assassino micidiale a piede libero in un campus universitario. Nel rispetto delle tradizioni, i protagonisti sono dei completi idioti e non mancano di rispettare tutti i cliché del genere, dividendosi nei momenti meno opportuni e non esitando a fiondarsi negli angoli più oscuri.
Il tutto però con grande stile, perché le ragazze della confraternita delle Kappa Kappa Tau non rinunciano mai allo stile. MAI. Perché se proprio si deve morire, vale almeno la pena farlo con ai piedi un paio di tacco dodici.

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Sam: “Eastwick” e “Witches Of East End”
Due show purtroppo cancellati prematuramente. Certo, non erano definibili di qualità, ma erano divertenti (nel senso dell’intrattenimento). Il primo era una versione a telefilm del famoso film con Jack Nicholson, Cher, Michelle Pfeiffer e Susan Sarandon (basato a sua volta sull’omonimo romanzo), in cui i ruoli erano interpretati da Rebecca Romijn, Lindsay Price e Jaime Ray Newman, con Paul Gross nei panni di Derryl Van Horn (ovvero il Diavolo nel romanzo e nel film).
Quest’ultimo personaggio nella serie era sì pericoloso, ma anche molto divertente e affascinante (più della versione del film) e, dunque, spumeggiante.
Il secondo telefilm, come forse saprete, narrava di una famiglia di streghe, le cui protagoniste erano quattro donne (due sorelle e le figlie di una delle due), in realtà derivanti da un altro mondo o dimensione, alle prese con una maledizione scagliata su di loro sin dai giorni di Salem.
Entrambi gli show erano ambientati in piccole cittadine statunitensi e questo permetteva di creare una bellissima atmosfera, che potremmo definire “ottobrina”, e in ambedue le protagoniste erano donne forti e indipendenti.
“Witches Of East End”, in particolare, aveva una bellissima atmosfera che dava la sensazione di poter quasi sentire i profumi delle erbe e dei vari ingredienti presenti nell’ampia e luminosa cucina della casa delle quattro streghe, in cui la natura era protagonista (forse non a caso le streghe erano quattro, come quattro sono gli elementi della natura, terra, fuoco, acqua, aria), ed era molto bello vedere i vari incantesimi.

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MooNRiSinG: “Buffy” e “True Blood”

Non si può parlare della notte del brivido senza citare almeno di sfuggita i signori della notte, gli ammalianti e letali Vampiri.
Quelli che vado a proporvi sono due prodotti decisamente diversi, a riprova di quanto le leggende relative a queste creature siano state in grado di influenzare l’immaginario moderno.
Credo che quasi tutti conoscano “Buffy”, che, nel corso degli anni, ha saputo affermarsi come prodotto di culto all’interno del mondo telefilmico.
Un po’ horror, un po’ teen drama, capace di mantenere un perfetto equilibrio fra trama orizzontale ed episodi stand-alone, questa serie ha accompagnato molti di noi negli anni dorati della nostra adolescenza, ma sono molti gli addicted più giovani che hanno provveduto a recuperarla.
Discorso diverso, invece, per “True Blood”, che, destinato a un pubblico decisamente più maturo e forte della trasmissione su una rete via cavo, non ha mai mostrato di lesinare sul fronte unito di sesso e violenza (del resto lo sappiamo tutti, per l’HBO un episodio senza tette e culi è un episodio perso).
Nonostante le ultime stagioni si siano rivelate, a mio parere, un tantino lacunose a livello di trama, “True Blood” rimane un prodotto che vale sicuramente la pena inserire nel vostro programma di rewatch, magari approfittando proprio della notte più spaventosa dell’anno.

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Sam: “Dracula”
Il telefilm con Jonathan R. Meyers che purtroppo ha avuto una sola stagione. Del tutto ingiustamente. Lo show era davvero ben realizzato, per vari motivi: presentava una nuova interpretazione della versione ottocentesca del Conte, che univa la leggenda e la realtà storica, da una parte, all’ispirazione data dal romanzo di Bram Stoker, dall’altra. Quest’ultima era evidente nel fatto che il Conte si fosse trasferito a Londra e, pertanto, dall’ambientazione scelta per la storia; la prima, invece, nel fatto che Vlad fosse stato un membro dell’Ordine del Drago (nella realtà storica fu il padre di Vlad III, Vlad II, a esserne membro), nato per difendere il Cristianesimo nell’Europa orientale. La leggenda, bene o male, la conosciamo tutti: il Principe Vlad, difensore della cristianità dinanzi all’avanzata ottomana, da essa venne tradito, perse la moglie, e a causa di ciò si rivoltò contro ciò che un tempo difendeva e divenne Dracula, il Vampiro, il Principe delle Tenebre.
Lo show si presentava assolutamente all’altezza del romanzo (pur con i dovuti cambiamenti, ma è lo spirito che conta) e del bellissimo film di Coppola. Tra i punti più interessanti, vi era l’innovazione per cui Van Helsing era suo alleato e non il suo più arduo persecutore; inoltre, questo Dracula era un mix fra la storia più classica e Il Conte di Montecristo. Un Conte di Montecristo dell’Oscurità, ove l’Ordine del Drago aveva preso il posto di Morcef, Danglars e Villefort… Una scelta positiva, per dare nuovo respiro alla storia. In più, a creare il buon prodotto c’era tutto il resto: la regia, l’atmosfera, le scenografie, l’ambientazione, i costumi, il simbolismo… E Meyers, che era Conte Dracula in ogni fibra del suo essere e si vedeva lontano un miglio.
E poi, insomma, niente di meglio del Conte Dracula per Halloween, no?

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MooNRiSinG: “Penny Dreadful”

Con “Penny Dreadful” andiamo a toccare una ferita ancora aperta nel cuore di molti telefilm addicted. Questa serie è terminata relativamente di recente e il suo finale ha lasciato in stato di shock praticamente tutti i fan.
Una trama spettacolare, un cast assolutamente fantastico (Eva Green, Timothy Dalton, Josh Hartnett, Billie Piper… devo aggiungere altro?) e un’elevatissima qualità (stiamo pur sempre parlando di Showtime) sono le solide fondamenta su cui è costruito quest’ottimo prodotto, uno dei migliori degli ultimi anni.
La storia di Vanessa vi permetterà di incontrare molti dei personaggi appartenenti al panorama letterario del 1800, come ad esempio Frankenstein, il dottor Jekyll, Dracula e Dorian Gray e vi consentirà di immergervi completamente in un’atmosfera gotica e oscura perfettamente in linea con la notte di Halloween.

E passiamo, ora, ai film.

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MooNRiSinG: “IT”

Non è un caso che Stephen King sia ormai universalmente riconosciuto come il re del brivido e “IT” è forse la sua opera più conosciuta e apprezzata.
I protagonisti sono sette ragazzini piuttosto impopolari che si riuniscono in una sorta di circolo che decidono di ribattezzare “il club dei perdenti”. La loro cittadina, Derry, è funestata da un omicida le cui vittime sembrano essere principalmente bambini. Il gruppo di amici scopre che dietro questa lunga serie di aggressioni si cela in realtà un pericoloso predatore interdimensionale che assume in genere le sembianze di un pagliaccio, per meglio attrarre gli inconsapevoli fanciulli.
La storia si focalizza su due momenti distinti, il primo confronto degli eroi con la creatura e il loro ritorno a Derry, trent’anni dopo, per affrontarla di nuovo.
La trasposizione telelevisiva del 1990 non è esattamente un capolavoro di stile, ma l’iconica interpretazione di Tim Curry nel ruolo di Pennywise ha portato a un nuovo livello l’atavica e inspiegabile paura per pagliacci e affini.
Il fatto poi che ci sia anche in cantiere un remake in due parti per il grande schermo rende questa miniserie un must nella lista delle cose da guardare durante la notte di Halloween.

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Sam: “Nightmare Before Christmas”
A Halloween non si può non guardare questo film! E sì, è un film di Halloween: il protagonista è Jack (O’Lantern), abitante più illustre della cittadina di Halloween, aiutato, poi, dai suoi concittadini, e il suo è un percorso di accettazione, deve accettarsi per ciò e chi è in realtà, ovvero una creatura di Halloween (e se non bastasse, Tim Burton ha dichiarato esplicitamente che è un film appartenente, di e per questa festa). Un film geniale e divertente, che non può mancare in tale festività (se poi lo si vuole vedere anche a Natale va benissimo, ma per Natale ci sono così tanti altri film…!).
A questo aggiungo “La Sposa Cadavere”, altrettanto geniale e altrettanto divertente, dalla splendida nota gotica e con quell’adorabile tocco di romanticismo.

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MoonRising: “Una Strega Chiamata Elvira”

Ok, quello che vado a proporvi adesso è un film che non molti fra i lettori conosceranno. “Una strega chiamata Elvira” è tutto fuorché un capolavoro, ma è diventato un vero e proprio cult per gli amanti dei cosiddetti B Movie.
Estremamente divertente e carico di doppi sensi fino all’eccesso, “Una strega chiamata Elvira” narra appunto la storia di Elvira che, dopo essere stata licenziata dal suo lavoro come conduttrice televisiva di una trasmissione di film(acci) horror, scopre che la sua prozia Morgana le ha lasciato in eredità la sua vecchia casa, il suo barboncino e uno strano libro di ricette. Quello che Elvira non può sapere, è che sua zia era in realtà una potentissima strega e che il volume contiene tutti i suoi incantesimi.
Se siete fra le persone che cercano di prendere Halloween con un po’ di sano humor, vi consiglio di non perdervi questa perla atipica, che non mancherà di strapparvi un sorriso pur mantenendo intatta l’oscura atmosfera tipica di questo evento.

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Sam: “Amori e Incantesimi”
Tre parole: Margarita di mezzanotte!!! Devo aggiungere altro? Se non lo conoscete (non ci posso credere), sappiate che è un film con Nicole Kidman, Sandra Bullock, Stockard Channing e Dianne Wiest, Goran Visnjic e Aidan Quinn.
Anche in questo caso, siamo in una piccola cittadina e abbiamo una famiglia di streghe. Le protagoniste sono due giovani donne, sorelle, allevate dalle due zie (va da sé, streghe anche loro) dopo la morte dei genitori. E anche in questo caso c’è una deliziosa atmosfera a permeare il film e gli incantesimi hanno notevole importanza; inoltre, le zie sono strepitose e… sì, c’è il Margarita di mezzanotte, il loro rituale “mondano”, ma nondimeno importante e divertente. Amiche e/o sorelle, unitevi e godetevi un bel Margarita di mezzanotte guardando questo film!

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MoonRising: “Il Corvo”

“Un tempo la gente era convinta che quando qualcuno moriva,
un corvo portava la sua anima nella terra dei morti.
A volte però accadevano cose talmente orribili, tristi e dolorose, che l’anima non poteva riposare.
Così a volte, ma solo a volte, il corvo riportava indietro l’anima,
perché rimettesse le cose a posto.”

Ambientato proprio nella notte di Halloween, questo film dai toni decisamente gotici è perfetto per creare il giusto clima per la notte più spaventosa dell’anno.
Il film racconta la storia di Eric, un ragazzo ucciso nella notte di Halloween assieme alla sua fidanzata, Shelly. A un anno preciso dalla sua morte, all’anima di Eric viene concesso di tornare per un tempo limitato sulla Terra per compiere la propria vendetta.
Il film risulta essere un perfetto mix di horror, violenza e romanticismo e, proprio per questo, non mancherà di affascinare e soddisfare gli appassionati dei generi più diversi.

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Sam: “Labyrinth”
Il film cult dell’ ’86, che all’epoca fece scalpore per gli effetti speciali, allora innovativi. La storia della giovane Sarah, che deve affrontare un’epica impresa per salvare il fratellino dall’affascinante ma sinistro Re dei Goblin, Jareth (interpretato da David Bowie), prima che quest’ultimo trasformi il bambino in un Goblin. Per riuscire nell’impresa, Sarah deve superare il gigantesco labirinto che attornia la città e, dunque, anche il castello.
Questo film non è prettamente di Halloween, è un fantasy, ma a me piace rivederlo in tale occasione (o il 29 o 30 Ottobre, o il 1 Novembre). In fondo, Jareth ha poteri magici, è sinistro e pericoloso (così come lo è il labirinto), per cui trovo che il film introduca o chiuda bene l’atmosfera della festività.
“Con rischi indicibili e traversie innumerevoli io ho superato la strada per questo castello oltre la città dei Goblin, per riprendere il bambino che tu hai rapito. La mia volontà è forte come la tua e il mio regno altrettanto grande. Non hai alcun potere su di me!”

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Infine, entrambe vi parliamo di un classico: “The Rocky Horror Picture Show”.
L’idea di quest’articolo, in effetti, è nata proprio dal fatto che la settimana scorsa, come forse saprete, la Fox ha mandato in onda una nuova versione del film cult del ’75, che è nato come musical teatrale nel ’73 e anche dopo ha continuato ad avere successo a teatro.

MooNRiSinG: A vederlo oggi, in molti si chiederebbero che cosa abbia tanto di speciale questo film. Al di là dell’ovvio – laddove con ovvio intendo canzoni assolutamente trascinanti e personaggi folli e sopra le righe – è importante pensare che nel ’75, quando questa produzione ha fatto la sua comparsa sugli schermi, il mondo si era forse abituato, complici le rivoluzioni del ’68 con tutti i figli dei fiori annessi e connessi, a una rappresentazione della sessualità un po’ più disinvolta.
Il che ovviamente non significa che fosse pronto per Frank-N-Furter e la sua allegra cricca di disagiati. A quei tempi l’idea di un travestito strizzato in un provocante corpetto di pelle nera e arrampicato su un paio di tacchi alti che avrebbero intimorito anche la più scafata delle modelle, era ancora deliziosamente scandalosa e proibita.
Parte del merito del successo di questa scommessa va sicuramente a Tim Curry, che non si è assolutamente risparmiato né ha avuto remore di sorta e ha saputo creare una nuova incarnazione della lussuria e del tabù in un’epoca che in questo campo pensava di aver già visto tutto.
A distanza di quarant’anni continuo ancora a vederlo e rivederlo con affetto, notando certo i numerosi difetti dovuti all’età, ma arrivando quasi ad apprezzarli come qualcosa di intimo e familiare, come le rughe sul volto di un amico che pian piano sta invecchiando con noi.

Sam: L’importanza del “Rocky Horror Show” tocca moltissimi livelli, si può dire che è stato uno dei primi manifesti a favore dell’accettazione di ciò che è diverso da noi stessi, così come è stato imperitura fonte di divertimento e buona musica. Sarà forse per questo che la Fox ha deciso di farne un remake.
Io l’ho visto e devo dire che sono d’accordo con la recensione che ne aveva fatto EW: è sicuramente molto “pop”, forse anche troppo, e non ha lo scintillio del genio che ha l’originale, ma è divertente e Laverne Cox nei panni di Frank-N-Furter brilla in modo meraviglioso, così come sono assolutamente perfetti Reeve Carney nei panni di Riff Raff e Adam Lambert in quelli di Eddie (fantastico); inoltre è stato particolarmente apprezzabile il mix film-teatro, dunque l’intenzione di riportare le tradizioni dello spettacolo teatrale. I miei momenti preferiti di questa nuova versione sono stati “Science/Fiction”, che ci ha riportato nelle versione teatrale, i piccoli particolari (come il fermarsi, su “Damnit Janet”, sulla tomba di Mary Shelley, o l’imitazione, per così dire, della posa dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci nella scena, per l’appunto, della cena), l’entrata in scena di Riff Raff, il Time Warp, l’entrata in scena di Frank-N-Furter con “Sweet Tranvestite”, “Hot Patootie” con Adam Lambert e “Wise Up Janet Weiss” (stupenda Laverne Cox  con il costume nero); inoltre, devo dire che mi è piaciuto molto l’interno del castello. E, va da sé, Tim Curry nel ruolo del narratore si commenta da solo.

https://www.youtube.com/watch?v=K4OswtsDzqc

In ogni caso, per quanto, per noi che conosciamo il “Rocky Horror Show”, sia impossibile non preferire il film originale, c’è un’altra considerazione da fare: questi remake servono anche ad avvicinare i ragazzi a questi cult, quindi ben vengano. Ammaliati da questi, andranno a cercare gli originali.
E comunque, che vogliate l’originale o abbiate apprezzato anche questo remake, “The Rocky Horror Picture Show” è a dir poco perfetto per Halloween, quindi prendete la versione che preferite and let’s do the Time Warp Again!

Mi raccomando, non mancate domani all’appuntamento con la classifica dei 10 migliori episodi di Halloween stilata da Luca e, nel caso ve li foste persi, correte a recuperare i consigli di Ale sulle 10 persone assolutamente da non invitare alla vostra festa o le 10 geniali idee di Al per sfoggiare un costume d’effetto senza essere costretti a spendere un rene!

HAPPY HALLOWEEN!

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