
Quasi due settimane fa, Grey’s Anatomy ha suonato il canto del cigno della storia d’amore tra questi due personaggi, le cause del decesso? Ancora poco chiare. Ma perché la serie drammatica di ABC ha lasciato Martin Henderson e chiuso la sua storia con il personaggio principale interpretato da Ellen Pompeo, proprio quando il pubblico sembrava iniziare a tifare per loro?
“Ci sono moltissimi fattori che influiscono su decisioni simili,” ha spiegato la co-showrunner Krista Vernoff, alla serata tenutasi a Los Angeles in occasione del trecentesimo episodio della serie. “Ciò che posso dire è che mi è piaciuto molto il modo in cui abbiamo raccontato quella storia. Mi è piaciuto il triangolo (Meredith, Nathan e Megan) con due donne che si supportano e non cercano di pugnalarsi alle spalle. Facevano il tifo l’una per l’altra.”
Vernoff ha poi aggiunto, “Meredith ha un talento incredibile, questo posso affermarlo con certezza”.
Shonda Rhimes, creatrice della serie è stata altrettanto elusiva al riguardo. “Meredith è un personaggio molto complesso che ha visto l’amore della sua vita morire,” ha detto. “Non credo stia cercando una storia d’amore epica. Credo arriverà quando meno se l’aspetta, ma non credo sia una cosa che sta cercando. E quindi appoggio l’idea che una donna dovrebbe cercare altro. Più che altro qualcosa per se stessa e non cercare di adattarsi ad un uomo.”
Secondo Vernoff, quel “qualcosa d’altro” citato dalla Rhimes, è il lavoro. “Ora come ora, Meredith è un supereroe in camice”, ha detto. “Abbiamo iniziato la stagione e io mi sono messa a parlare con Ellen e le ho detto, ‘Che storie vuoi raccontare?’ e lei ha risposto, ‘Ci sono così tante ragazzine che si avvicinano a me per dirmi che sono diventate dottoresse perché ispirate da Meredith, quindi penso che lei sia diventata una sorta di supereroe. Voglio vedere questo’. E quindi sto scrivendo questo e mi piace. Mi piace la consapevolezza di Meredith e la sua intelligenza e il suo successo nonostante i continui drammi.
“Mi chiedi se vedo felicità nel suo futuro? Penso di sì,” ha continuato Vernoff. “Ma non credo ne abbia bisogno. Credo sia arrivata ad un punto nella sua vita in cui gli amici, la famiglia e la carriera le bastano.”