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Glee | Ryan Murphy si apre dopo la morte di Cory Monteith, parlando anche del futuro di Glee

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Glee | Ryan Murphy si apre dopo la morte di Cory Monteith, parlando anche del futuro di Glee

Ryan-MurphyVenerdì la Fox ha annunciato che la produzione di Glee sarebbe stata posticipata fino all’inizio di agosto, per via della morte improvvisa di Cory Monteith la scorsa settimana. Questo posticipo ha di conseguenza fatto slittare la season premiere al 26 settembre.

Il posticipo relativamente breve, ha colto tutti di sorpresa vista l’enormità della tragedia, soprattutto per Lea Michele, protagonista dello show nonché fidanzata di Cory nella vita reale.

Il co-creatore della serie Ryan Murphy ha interrotto il suo silenzio sulla morte dell’attore, spiegando cosa ci sia dietro al breve posticipo (e il ruolo giocato dalla Michele nella decisione), e rivelando come pensano di sviluppare la morte del personaggio di Monteith all’interno dello show, offrendo un primo assaggio di come Glee andrà avanti senza Finn.

TVLINE | Grazie per il tuo tempo. So che volevi parlare delle ragioni che vi hanno portato a posticipare di una sola settimana la produzione. Alcuni pensano che sarebbe servito più tempo.
Questo è un terreno inesplorato per me personalmente. Avevamo diverse opzioni. Potevamo rimandare le riprese fino a novembre, lo potevamo fare fino a gennaio. Ma alla fine abbiamo deciso di iniziare a girare con il cast e gli addetti ai lavori, con del materiale che era già stato scritto. A maggio abbiamo scritto due episodi sui Beatles, e abbiamo lavorato a questo tributo per quattro anni. Abbiamo deciso che sarebbe stata la cosa migliore ritrovarci tutti insieme e tenere un esperto per il superamento del dolore sul set per due settimane, che è poi quello che faremo. Nessuna decisione è stata però presa senza prima consultare Lea. Io e [il produttore esecutivo] Brad Falchuk abbiamo parlato con Lea e le abbiamo chiesto cosa volesse fare. Le abbiamo esposto tutte le possibilità e lei ha pensato che la cosa migliore per il cast e gli addetti ai lavori fosse di tornare a stare insieme il prima possibile, in modo che possano prendersi cura l’uno dell’altro. Cory era molto amato e lei ha pensato che le persone avessero bisogno di stare vicine in questo momento. Quindi in un certo senso abbiamo seguito il suo comando.

TVLINE | Si parlerà dell’assenza di Finn nei primi due episodi?
Non credo. Dovevamo tornare in autunno con quattro episodi, ma non accadrà. Quindi gireremo questi due episodi e nel frattempo scriveremo il terzo, che svilupperà la morte di Finn, e potete immaginare che non sarà un episodio facile da scrivere. Bisognerà usare molto tatto e dovremo essere sicuri che possa essere un tributo a Cory. E poi chissà? Forse aspetteremo a girarlo. Dobbiamo tener conto di come si sentiranno tutti gli altri… Dopo la stesura di questo episodio ci prenderemo una lunga pausa come autori, dovremo ripensare all’intera stagione e continuare a prenderci cura del cast e degli addetti ai lavori, dovremo anche istituire cose in onore di Cory – borse di studio, non so – perché ci teniamo davvero tanto. Stiamo vivendo un momento assurdo, molto difficile e molto intenso. Stiamo cercando di affrontarlo come una famiglia, che è poi ciò che siamo. Lea sta soffrendo molto ma è una delle persone più forti che abbia mai conosciuto. Vuole che gli altri stiano bene e tornino al lavoro. Quindi è ciò che faremo.

TVLINE | Quindi Lea tornerà nella quinta stagione fin da subito, inclusi i due episodi sui Beatles?
Sì. Vuole esserci. La famiglia di Glee è la sua famiglia. Vuole stare con il resto del cast e della crew.

TVLINE | L’episodio tributo verrà girato subito dopo gli altri due e poi prenderete una pausa?
Sì. Chissà quanto ci vorrà a riscrivere tutto e cosa succederà? Sono tornato martedì scorso, dopo le riprese [di The Normal Heart della HBO], e mi sono dovuto immediatamente rapportare con le conseguenze della morte di Cory. Non possiedo tutte le risposte. Ma vorrei che si sapesse che nessuna decisione è stata presa a cuor leggero e che è stata una settimana durante la quale tutti – dai [capi della 20th Century Fox TV] Dana Walden e Gary Newman, ai [boss della Fox] Kevin Reilly e Peter Rice, al [CEO 21st Century Fox] Rupert Murdoch – hanno soppesato ogni cosa e hanno tentato di prendere le decisioni migliori per chiunque.

TVLINE | Parlando di ciò che i fan vedranno in TV, ci saranno i due episodi sui Beatles, l’episodio tributo e poi una pausa?
Sì. Non possiamo partire con l’episodio tributo, non abbiamo tempo sufficiente per scriverlo.

TVLINE | Hai detto di aver parlato con Lea. In molti vorrebbero sapere come sta.
Si tratta di una tragedia. Per tutti noi – Lea compresa – è stato difficile voler bene a qualcuno che aveva una simile dipendenza. Tutti noi abbiamo dovuto averci a che fare. Si tratta di un malessere, che sfortunatamente in questo caso ha avuto la meglio. Appena l’abbiamo scoperto, siamo intervenuti in aiuto di Cory, capeggiati da Lea che ha agito solo e soltanto per amore, nel tentativo di farlo star meglio. Gli diceva, “Non ti preoccupare del lavoro, avrai sempre un lavoro. Non aver paura. Non vergognarti. Preoccupati solo di stare meglio, di diventare più forte…” Per me era come un figlio… Era molto buono e dolce, ma anche molto testardo. Mi aspettavo che ci venisse contro. Voleva finire di girare [la quarta stagione], e poi abbiamo scoperto che era ricaduto nella dipendenza e gli ho detto, “No. Sei fuori dagli ultimi episodi. La tua vita è molto più importante di qualunque stupido show televisivo. Non rimarrai sul set. Ti infilerai in macchina e accetterai l’aiuto che io, Brad e Lea ti abbiamo trovato.” Pensavo che avremmo discusso. Invece ha detto, “Ok, sono contento che sia finita.” Ha accettato l’aiuto, si è infilato in macchina ed è andato in riabilitazione.

TVLINE | E pensi che stesse andando bene?
Tutte le prime relazioni dicevano che stava andando alla grande. Gli ho parlato e ci era molto grato. Lea è stata fondamentale nel tentativo di salvargli la vita e procurargli tutto l’aiuto di cui aveva bisogno e penso che sia stato per tutti – me e lei compresi – uno shock. Tutto è successo troppo in fretta e senza preavviso, come accade per troppe persone… Lei è stata una roccia per molte persone. Non ho mai, mai incontrato una ragazza o un ragazzo di 26 anni capace di fare ciò che lei ha fatto nell’ultima settimana. L’ho lasciata prendere le redini di tutto quanto, l’abbiamo lasciata tutti. Non faremo nulla senza la sua approvazione. Stiamo pianificando un servizio in memoria di Cory per il cast, la crew e chi lavora alla Fox, oltre che a tutti quelli che gli volevano bene. Sta organizzando tutto lei.

TVLINE | Hai qualche ricordo particolare di Cory che vorresti condividere?
L’oscurità che l’aveva circondato era in netta contrapposizione con la persona che conoscevo e che ho cercato di salvare, è stato molto difficile accettare ciò che è accaduto. La prima volta che ho visto Cory, è stato in un filmato in cui suonava una batteria formata da contenitori da cucina. Quando ho diretto il pilot di Glee, la prima scena girata in assoluto è stata quella in cui Finn era nell’ufficio di Mr.Schue e quest’ultimo stava cercando di incastrarlo. Il pilot era molto strano e per di più era in formato musical, e nessuno aveva mai avuto successo nell’impresa. Quindi eravamo tutti nervosi, io ero nervoso. E mi ricordo che dopo quella scena, lui è venuto da me e ha detto: “Sarà divertente.”

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

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