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Glee | Recensione 6×01/6×02 – Loser Like Me / Homecoming

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Glee | Recensione 6×01/6×02 – Loser Like Me / Homecoming

Gioia, gaudio e tripudio, È RICOMINCIATO GLEEEEEE!!! A quanto pare recensirò questa sesta e ultima stagione, e permettetemi di dire che 1. sono infinitamente grata per questa opportunità perché ci tenevo veramente molto e 2. sono altrettanto infinitamente emozionata/nervosa perché fra me e questa serie c’è un rapporto molto conflittuale di odi et amo che mi porta a insultarla e allo stesso tempo amarla immensamente a ogni episodio.

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Prima di iniziare ad analizzare i due episodi che hanno aperto la stagione, è bene fare un piccolo recap per capire dove eravamo rimasti: Rachel, in quello che definirei un susseguirsi di colpi di testa di portata epica, si era ritirata dalla NYADA per dedicarsi alla sua carriera a Broadway, salvo poi mollare anche questa per darsi alla televisione e lavorare su di uno show incentrato su di lei – That’s So Rachel. I Klaine hanno messo da parte tutti i problemi che avevano avuto (spedendoli proprio nel dimenticatoio), hanno deciso di sposarsi e Blaine si è evoluto da “parte forte della coppia” – courage – a “zerbino della coppia”. Chiuso il capitolo “gravidanza di HeMo” e “Brittany è un genio della matematica incompreso”, le Brittana a quanto pare sono tornate insieme. Idem con patate per Sam e Mercedes, dove Mercedes decide di fare un po’ la Joey Potter della situazione e Sam pensa di non avere niente da offrire al mondo a parte il suo corpo. Durano poco anche stavolta – l’avreste mai detto? – e Mercedes parte per la sua tournee scarrozzandosi dietro Brittany, mentre Sam torna a Lima. Nel mentre, un insospettabile Artie è diventato il latin lover più quotato di New York, ma a quanto pare nemmeno gli autori si ricordano che un tempo Artie Abrams è esistito, per cui direi che è più o meno tutto… ah sì, i RIB si sono resi conto di non essere assolutamente in grado di seguire due storyline in contemporanea – Lima e New York – e hanno liquidato tutte le new entry, la McKinley High e i New Directions tutto in un colpo, lasciando a Sue il piacere di dichiarare chiuso il dipartimento di arti della McKinley.

In questo inizio di stagione però tutto è cambiato. Assistiamo a un salto temporale non indifferente e andiamo a scoprire cosa è successo ai nostri amici dall’ultima volta che li abbiamo visti.

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“They say you have to lose everything, before you can really find yourself.”
È quello che dice uno dei padri di Rachel alla figlia, quando questa torna a Lima con la coda fra le gambe e a testa bassa, dopo che That’s So Rachel è stato cancellato dopo il primo episodio e con l’imbarazzante rating dello 0%. Diciamo che in questa frase si può riassumere un po’ la morale di questi due episodi. È vero che per riscoprire se stessi bisogna perdere tutto, e il primo episodio è ruotato un po’ intorno a questa filosofia per tutti i personaggi: Rachel è costretta a tornare a Lima – non ha più un lavoro, non ha più la NYADA – e ora si ritrova altrettanto costretta a reinventarsi completamente. Mr. Schue si è ritrovato letteralmente “col culo per terra” quando la sua nemesi storica è finalmente riuscita nel suo intento di chiudere per sempre il Glee club ma si è risollevato dalle ceneri e ora è a capo niente di meno che dei Vocal Adrenaline. Blaine è un altro che ha toccato il fondo quando Kurt l’ha lasciato ed è stato buttato fuori dalla NYADA, un altro che tornato a casa a testa bassa ha trovato nel suo vecchio glee club una nuova sfida, infatti è ora a capo dei Warbler. Kurt, pentitosi di aver lasciato l’amore della sua vita decide anche lui di tornare a Lima e ripartire da lì. L’unico che naviga ancora sul fondo è Sam, diventato il galoppino della coach Beiste, passa le sue giornate a prendere insulti dai ragazzi della squadra di football. Ma andiamo con ordine!

HUMMELBERRY ALLA RISCOSSA.
In un discorso che fa molto “Katniss alla riscossa”, Mr. Schue riesce a scuotere Rachel dal torpore nel quale la ragazza era finita dopo aver buttato all’aria un’occasione dopo l’altra, essere tornata a Lima, aver scoperto che i due padri stanno divorziando e che la casa in cui è cresciuta è stata messa in vendita. Ed è proprio qui a Lima che ritrova le proprie radici, le proprie origini, che ricorda come tutto sia iniziato e che decide di far ripartire la sua vita proprio da lì: dai New Direction. Il club non esiste più ma lei decide di riformarlo trascinando nell’impresa Kurt che così prende molteplici piccioni con una fava: ha una scusa per rimanere a Lima e quindi nell’orbita di Blaine e ha trovato un progetto da sviluppare per il suo terzo anno alla NYADA. Non sarà facile per i due riuscire nell’impresa ed è proprio da questa consapevolezza che parte l’sos ai compagni storici: Quinn, Santana, Brittany, Puck, Mercedes, Artie e sì, perfino Tina. È sempre bello rivedere le vecchie leve dei New Directions perché diciamocelo… sono loro quelli che ci sono rimasti davvero nel cuore insieme a Sam, Rachel, Blaine e Kurt.

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Ho apprezzato molto questo ritorno alle origini, perché non solo finalmente abbiamo assistito a performance degne di questo nome non solo dal punto di vista vocale ma anche da quello coreografico (che mancavano da almeno due stagioni), ma abbiamo finalmente ritrovato anche l’essenza di alcuni dei personaggi: di Rachel su tutti, ma anche di Blaine (di cui parlerò più approfonditamente fra poco) e di Kurt. Era tanto che non li vedevo così… non so nemmeno io che termine usare, direi “sinceri” ma non è esattamente ciò che intendo. Spontanei, nel loro ambiente con le loro sicurezze e insicurezze. È un po’ come se fossero tornati al liceo – ed effettivamente ci sono tornati letteralmente – e avessero ritrovato modo di ripartire da ciò che erano a quei tempi, mettendo una croce su ciò che sono diventati nel frattempo, perché per quanto sia doveroso crescere e maturare, a volte è comunque bene fare un passo indietro e rimettere in discussione tutto.

BLAINEKLAINE (da leggere tutto attaccato).
Santissimo cielo, Darren Criss è la cosa migliore che sia capitata a Glee nei secoli dei secoli, AMEN. Lo è sempre stato, lo sarà sempre. Ammetto di aver odiato la versione di Blaine zerbino di Kurt – da me amabilmente rinominato Zerblaine – che ci siamo trascinati dietro per tutto il corso della quinta stagione, ma ciò non toglie davvero niente al fatto che Darren Criss sia la cosa migliore capitata a Glee nei secoli dei secoli, AMEN. E udite, udite… BLAINE È RINSAVITO (finalmente), il che mi fa esclamare con un immenso sospiro di sollievo che possiamo tornare a dire che Blaine è la cosa migliore che sia capitata a Glee dopo Darren Criss.

Insomma, ci siamo liberati finalmente dei Klaine ed era anche ora! Non fraintendetemi, sono stata una delle prime persone sulla faccia della terra a shipparli intensamente, ma questo era prima che Kurt diventasse insopportabile e sicuramente prima dell’avvento di Zerblaine. Avevano bisogno di questa rottura: Kurt aveva bisogno di sbattere la faccia in maniera dura contro l’asfalto e smetterla di dare per scontato Blaine, e Blaine aveva bisogno di capire che meritava un trattamento nettamente migliore. So che entro la fine torneranno insieme in qualche maniera, ma so anche che avevano bisogno di disintossicarsi l’uno dall’altro. Spero solo che Ryan Murphy & co. ascoltino le mie preghiere per una volta ed evitino di farli riavvicinare in maniera forzata solo per avere l’happy Klainending a tutti i costi, insomma spero sia una cosa ponderata e sensata il loro (eventuale) riavvicinamento.

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Non ho goduto particolarmente nel vedere Blaine schiaffare in faccia a Kurt il suo nuovo ragazzo, e mi ha proprio fatto male fisico vedere Kurt chiudersi in bagno a piangere disperatamente (ho un cuore in fondo, molto in fondo). Non ho apprezzato nemmeno la scelta di far finire Blaine con Karofsky. Sappiamo che Karofsky è cambiato, sappiamo tutto ciò che ha passato per arrivare all’accettazione del suo essere gay, ricordiamo tutti molto bene l’evoluzione pazzesca del suo personaggio, quindi non possiamo serbargli rancore alcuno. Eppure Karofsky e Blaine insieme stonano. Non so, sarà che ho sempre pensato che alla fine sarebbe stato Kurt a finire con lui… sarà che Karofsky mi è sembrato più una fangirl che altro nella scena che ha segnato il suo ritorno… insomma, Kurt e Blaine stavano per sposarsi, tu non puoi sederti di fianco a loro con gli occhi a cuore e dire “che bello ora possiamo essere tutti amici“. No, Dave, non potete. Perché Kurt è tornato per riprendersi il suo ex fidanzato, che nella fattispecie è il tuo attuale ragazzo. Dove sono finiti tutti gli uomini veri di questi tempi? Bah, staremo a vedere l’evolversi della situazione.

I WARBLERS E I VOCAL ADRENALINE.
Probabilmente avrete sentito le mie urla di gioia ovunque voi abitiate, ma questa è la premessa migliore che potevano porre per la sesta stagione: il ritorno in grande stile dei glee club per eccellenza, gli unici che hanno sempre dato filo da torcere ai New Direction, gli unici che ci hanno fatto sempre saltare sulla sedia a ogni loro esibizione. Sarà molto interessante vedere questa lotta fra i tre club che va estesa ai rispettivi coach: Rachel e Kurt VS Blaine VS Mr. Schue, se gli autori se la giocano bene sarà roba grossa, grossissima. Ci saranno scintille, frizioni, incontri, scontri (di cui ne abbiamo già avuto un assaggio quando Rachel “ruba” Jane ai Warbler), sarà meraviglioso!!! Spero di tutto cuore che Jonathan Groff faccia una comparsata, anche una piccola piccola magari per aiutare Mr. Schue in vista delle provinciali perché l’unica cosa che manca a questo quadretto è lui: Jesse St.James. Fingers crossed! (e comunque continuo a pensare che lui e Finn siano stati gli unici due degni di far parte della vita sentimentale di Rachel, quindi non solo spero in un suo ritorno ai Vocal Adrenaline, ma anche in altro).

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Non ci hanno mai dato modo di affezionarci ai componenti dei Vocal Adrenaline – Jesse escluso – mentre invece quelli dei Warbler ce li hanno fatti conoscere benissimo. È stato quindi un po’ triste non vedere i soliti volti noti, anche se mi rendo conto che era assolutamente impossibile richiamare Curt Mega, Riker Lynch, Dominic Barnes e compagnia bella e risultare credibili, visto che i loro personaggi avevano più o meno l’età di Blaine… però un po’ di magoncino c’è stato lo stesso a non vederli. Spero ci diano modo di conoscere anche questi Warbler, già ci siamo fatti un’idea del consiglio (altro elemento che era sparito nell’oblio), quindi speriamo in bene!

LE NUOVE RECLUTE.

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In Homecoming abbiamo avuto modo di conoscere i nuovi volti della McKinley – oltre a ritrovarne uno noto nella persona di Kitty. Ho apprezzato particolarmente il fatto che quando Rachel ha sentito “la voce” di Roderick si sia ritrovata a correre negli spogliatoi della squadra di football – vi ricordo che sia Finn che Sam erano stati reclutati da sotto la doccia – così come è stato interessante vedere il percorso che ha portato Jane alla McKinley – che è un po’ quello inverso rispetto a quello di Sunshine nella seconda stagione – così come per Mason e Madison hanno richiamato la maniera in cui era stata reclutata Sugar. Ma il personaggio nuovo che mi ispira e affascina più di tutti è sicuramente Spencer, un “post-modern gay” come l’ha definito Sue, baldanzoso, irriverente, pieno di sé e adorabile. L’abbiamo già capito che entrerà nei New Direction, e io ho già capito che ne sarà il mio nuovo membro preferito. Spero che tutte le mie aspettative su di lui non finiscano in fumo e cenere o potrei andare a prendere a calci qualcuno (RM ovviamente, è sempre colpa sua!).

NOTE SPARSE:

  • La citazione diretta di being part of something special makes you special mi ha ridotto il cuore a brandelli.
  • Il ritorno del #DALEASTREET. Darren, Lea e Chord insieme sono belli tanto quanto le interazioni fra Blaine, Rachel e Sam. La meraviglia. E il rewatch di That’s So Rachel con relativi commenti è stato priceless.
  • Quando Blaine dice a Kurt del suo nuovo ragazzo e Kurt pensa subito “Please don’t say Sebastian Smythe“, io lo so che abbiamo pensato tutti “PLEASE SAY SEBASTIAN SMYTHE”, salvo poi ricordarci che Grant Gustin è impegnato nelle riprese di The Flash e odiarlo tantissimo per questo. Sarebbe stato un colpo di scena che avrebbe reso tutto molto più interessante, altro che “siamo tutti amici”.
  • Blaine che decide di non aver più bisogno del gel e del cravattino – santissimo cielo Blaine, non te l’ha mai detto nessuno che bowties are cool?! -e improvvisamente più nessuno lo riconosce. Ma era così Darren in quei momenti che awwwww!glee13 glee14 glee15
  • Sam che non appena rivede Mercedes non trova null’altro da dirle se non: “Are you still a virgin?” vince tutto. Sam, finirai come Dawson se non la smetti.
  • Avete notato un volto noto fra i Vocal Adrenaline? Ebbene sì, era Max degli Avenue, poi divenuto Max The Wanted e che attualmente immagino sia Max George e basta. Forse vi ricorderete di lui come uno dei Wanted che aveva ingaggiato una twitter fight con Louis Tomlinson dei 1D, o forse no.
  • Il regime del terrore instaurato da Sue Sylvester è a dir poco esilarante, così come le sue reazioni al ritorno dei New Direction con tanto di ricomparsa DEL diario. Mi aspetto grandi cose anche da lei.

BEST PERFORMANCE:

Non c’è nemmeno da stare a pensarci troppo, perché i Warbler vincono su tutto e tutti come al solito.

TRACKLIST:

Per la 6×01, “Loser Like Me”:

“Uninvited”, Alanis Morissette – Rachel
“Suddenly Seymour”, da Little Shop of Horrors – Rachel & Blaine
“Sing”, Ed Sheeran – i Warbler & Blaine
“Dance the Night Away”, Van Halen
“Let It Go”, da Frozen – Rachel

Per la 6×02, “Homecoming”:

“Take on Me”, A-ha – Rachel, Kurt, Sam, Mercedes, Santana, Puck, Quinn, Brittany, Tina, Artie
“Tightrope”, Janelle Monae – Jane
“Problem”, Ariana Grande – Quinn, Santana, Brittany
“Mustang Sally”, Wilson Picket – Roderick
“Home”, Edward Sharpe & the Magnetic Zeros – tutti

 VOTO: Nel complesso darei a questi due episodi un bel sette e mezzo. Sarei più propensa a un sette e basta, che è un voto di mezzo che non si sbilancia troppo, ma ci ho aggiunto il mezzo punto perché viste le premesse sono molto fiduciosa (e fu così che al prossimo episodio diede “non classificabile”).
Vi lascio col promo del prossimo episodio, “Jagged Little Tapestry”.

-Elsa.
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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

2 COMMENTS

  1. Bella recensione!!! Questi due episodi sono stai proprio belli, era da tempo che Glee non mi entusiasmava così!
    Tutti che tornano a Lima è quello che ci voleva, la parentesi New York è stata interessante ma il vero glee è al McKinley..
    Le nuove reclute del glee mi piaciono tutte, i gemelli sono adorabili e cantano pure bene! E Spencer è un bel tipetto, un rocker ribelle come non se ne vedevano dai tempi di Puck! Niente a che vedere con quelli delle stagioni passate, non sono mai riuscita a sopportare Marley,e il mascellone che nemmeno ricordo come si chiama, il che la dice lunga sul loro carisma.

    Condivido con te l’idea che se riescono a gestirla bene questa storia dei 3 glee club “rivali” sarà una bomba!!
    E spero come te di rivedere Jesse St.James, sarebbe il massimo!!!!

    ultima nota: Sue che ha bandito i vecchi membri del glee spedendoli in altri licei è mitico,per non parlare della citazione a Game of Thrones!

    • Ahahaha, Sue ha fatto benissimo a bandirli tutti, come hai detto tu… carisma zero! L’unico che forse – sottolineo FORSE – avrei salvato, è Jake ma solo e soltanto perché Jacob Artist era l’unico in grado di ballare la in mezzo, e ora che con il ritorno a Lima sono tornate anche le esibizioni coreografate (sul serio), un posticino per lui magari lo si poteva ritagliare! (anche se il suo personaggio era molto borderline, un minuto era adorabile e quello dopo insopportabile xD)

      Grazie per il commento, sono contenta di sia piaciuta la recensione 🙂

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