Glee dice addio a Cory Monteith, venuto a mancare il 13 Luglio scorso, e al suo personaggio Finn Hudson con un episodio tributo che andrà in onda il 10 Ottobre che è stato fortemente protetto e atteso. ”E’ stato fatto benissimo” dice Jacob Artist (Jake) riguardo l’episodio che vedrà personaggi vecchi e nuovi riunirsi alla notizia della morte di Finn. ”Il modo migliore per superare questa tragedia è riunirsi tutti insieme per Finn e per Cory”. Ecco quello che ricorderemo sempre di questo giovane uomo, che ci è stato portato via troppo presto:
Gli andava bene di essere goffo. Alto più di un metro e ottanta e tutto gambe, il ragazzo che su Twitter passava come Frankenteen aveva accettato la sua goffaggine nell’episodio Gaga-centrico della seconda stagione, ”Born this Way”, indossando una maglietta con su scritto ”non sa ballare”.
Era poliedrico. In Glee, Monteith riusciva a gestire bene sia le scene comiche che quelle drammatiche. Basta guardare la ricerca spirituale di Finn nella seconda stagione, nell’episodio ”Grilled Cheesus” o ”Preggers”, nella prima stagione, in cui dice a Mr Shuester (Matthew Morrison) che Quinn (Dianna Agron) è incinta. Nessun uomo ha mai pianto meglio.
Una sola parola: Finchel. Sin dall’inizio, la chimica tra Cory e Lea Michele ci ha incantati. Lei, con la sua voce e lui con quegli adorabili occhi da cucciolo, Rachel e Finn erano la coppia di diplomati che più probabilmente sarebbe sopravvissuta. E quando la coppia ha annunciato di stare insieme anche fuori dal set, abbiamo amato anche il duetto nella vita reale.
Aveva un cuore buono. Che fosse ad un evento con in fan o ad un’intervista singola, Monteith emanava un’aura di amicizia che non si poteva fingere. La notte in cui è morto, internet è stato inondato di Gleeks e giornalisti che tessevano le sue lodi.
Teneva a Finn tanto quanto noi. ”Adoro interpretarlo come un personaggio che si evolve” ha rivelato nella sua ultima intervista a TVLine. ”Posso trarre molto dal fatto che prima era un bambino e ora non lo è più, c’è tantissimo su cui lavorare”. E anche se questo lavoro rimarrà incompiuto, non ci dimenticheremo mai di lui.