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Gilmore Girls | Le donne della famiglia Gilmore

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Gilmore Girls | Le donne della famiglia Gilmore

In attesa del revival di “Gilmore Girls”, che ormai si fa sempre più vicino ed è ormai ben più di una luce in fondo al tunnel, noi di Telefilm Addicted (Sam e Syl) abbiamo voluto scrivere un articolo che parlasse proprio di loro: le donne della famiglia Gilmore.

D’altro canto, “Gilmore Girls” è di certo uno show che celebra le donne, le loro vite complicate, le loro capacità e qualità, senza celarne i difetti. E al centro ci sono loro, Emily, Lorelai e Rory Gilmore, tre generazioni di una stessa famiglia, simili (come mostra anche la scena della crema da notte, con notevole ironia) eppure diverse, la cui vita, attorniate da persone amate, è stata raccontata con semplicità e una vena di sano umorismo, perché fa sempre bene non prendersi troppo sul serio (e questo è stato uno degli ingredienti fondamentali per il successo dello show).
Andiamo a dare un’occhiata alle loro singole personalità nel dettaglio.

Emily Gilmore


Syl: Con Emily Gilmore non esistono compromessi. O la si ama o la sia odia. È una donna fiera, indomita, ha una personalità dispotica, una certa rigidezza che si palesa nell’adesione totale alle sue convinzioni, è dotata di enorme determinazione e sicurezza di sé. Sicurezza generatasi dal contesto sociale in cui è cresciuta, dall’educazione classica che le è stata impartita e che le ha inculcato valori molto precisi, a cui ha aderito senza cedimenti.
Fin da giovane le è stato insegnato con esattezza che cosa ci si aspettasse da lei, quali fossero i suoi compiti e il suo ruolo nella società, un insieme di obblighi e doveri che ha interiorizzato e fatto propri, e in cui crede con invidiabile forza. Emily è una schiacciasassi che sa esattamente quello che vuole e come fare a ottenerlo. Se i carri armati potessero alzarsi dal letto la mattina vestiti di tutto punto con abiti di ottima fattura realizzati su misura e con una messa in piega impeccabile, avrebbero certamente le sembianze di Emily Gilmore.

Emily non è però vittima delle circostanze, perché non è nel suo carattere dominante esserlo. Il ceto a cui appartiene le ha certamente imposto il ruolo che ci si aspettava che rivestisse, ma è un ruolo che lei ha scelto consapevolmente, per il quale è adatta e in cui fa confluire la sua forza d’animo imponente e la sua energia implacabile. Sa giocare molto bene la partita delle regole e delle convenienze sociali, di cui è sostenitrice, per ottenere quello che vuole, usando i mezzi a sua disposizione. È scaltra, astuta, manipolatrice e grande stratega.
Una donna del genere, per sua costituzione, arriva necessariamente a un punto in cui si abbatte contro un muro che oppone una resistenza uguale e contraria a quella con cui lei investe persone ed eventi della vita. Quel muro è costituito da sua figlia Lorelai.
Il conflitto tra le due donne, le cui conseguenze siamo abituati a vedere agire su Lorelai, con la quale tendiamo a empatizzare (una madre del genere sarebbe impegnativa per tutti, diciamocelo), influenza in modo pesante anche Emily. La figlia è tutto quello che Emily non solo non si è concessa di essere, ma non credeva nemmeno possibile potesse esistere, non nel suo contesto culturale, quantomeno. Tenta con lei, da madre, di fare quello che le hanno insegnato: reprimere, indirizzare, imporsi; ma non funziona.
Emily non è in grado di cambiare rotta (e non ha gli strumenti culturali adatti), perché significherebbe perdere tutte le certezze che l’hanno fin lì costruita. Quindi si arriva alla separazione, inevitabile per due personalità del genere, così simili e opposte, che alla fine si sarebbero distrutte a vicenda. Ed è qui che vediamo il lato più delicato e vulnerabile di Emily, quello in cui l’amore per sua figlia non trova sbocco e la fa soffrire, anche se non è in grado di accettarla per quella che è. Quello che la rende felice di ogni gesto spontaneo di vicinanza da parte di Lorelai, sebbene lei sia troppo orgogliosa per ammetterlo. E anche quello che la induce a tenerla nella sua vita con l’imposizione delle famose cene del venerdì, che sono un modo per dirle che le manca, che le vuole bene, che non è naturale vivere separate, ma senza poterlo confessare.


Molto diverso è il suo rapporto con Rory, nel quale si permette di essere se stessa e di amare (quasi) senza ostacoli. È incredibilmente orgogliosa di sua nipote, nonostante le condizioni indesiderate in cui è nata, e trova in lei un’interlocutrice molto più morbida, non gravata da annosi conflitti, che permette al loro rapporto di sbocciare con maggiore naturalezza, anche se Emily lascia sempre agire quella sua tendenza innata che le fa credere di sapere meglio di chiunque altro come il prossimo debba gestire la propria vita.
Emily è spesso divisa dal desiderio di avvicinarsi a figlia e nipote e la paura di essere rifiutata. In molte delle occasioni in cui ci è stato presentato un timido momento di vicinanza, rovinato dai modi dispotici di Emily, che diventa tagliente come un rasoio quando le ci si oppone, non ha giocato solo la delusione per una figlia che disapprova, ma, secondo me, è intervenuto l’enorme timore di essere nuovamente ferita e abbandonata. Colpisce, duro, prima di venire colpita.


Io la adoro (certo, la faccio facile, io non devo vivere con lei). Amo il suo senso dell’umorismo – pari a quello della figlia, anche se lei non vuole ammetterlo -, amo il suo guanto di velluto che nasconde un pugno di ferro con il quale confonde avversari, che alla fine fanno esattamente quello che desidera e la ringraziano pure e, soprattutto, mi piace vederla felice quando Lorelai e Rory le chiedono aiuto. A ripensarci, forse è una sorta di sindrome di Stoccolma che ci prende tutti, quando siamo al suo cospetto. Anche perché poi si presenta in queste vesti, e come si fa a non amarla perdutamente?

Sam: La matriarca. Una figura controversa. Se da una parte è rigida, classista, snob, di mentalità retrograda e del tutto incapace di capire la figlia, che ha allontanato da sé e da suo marito (il quale, diciamolo, non era da meno e ci ha messo del suo… una figlia che, peraltro, entrambi conoscono davvero poco), dall’altra è una donna di polso, ha un carattere forte e determinato, ha classe ed è sicuramente una madre che ama la propria figlia, che tenta di riavvicinare a sé, e una nonna amorevole (nonostante qualche “fiammata” in classico stile Emily Gilmore anche nei confronti della nipote). Inoltre, per Rory è disposta a fare di tutto, essendo anche oltremodo fiera di lei.
Come non provare tenerezza dinanzi a tutto l’amore e l’orgoglio di nonna, mostrato per l’intero arco dello show? Come non esclamare “Vai, Emily!” ogni volta che è diventata uno schiacciasassi (più del solito) nei confronti di chi ha cercato di sminuire Rory o di farla sentire inferiore? (Un esempio sono stati i genitori di Logan).

Allo stesso modo, impossibile non apprezzarla nelle volte in cui, come una leonessa, si è parata dinanzi alla figlia per difenderla, soprattutto quando l’ha vista sofferente. Emily Gilmore è una donna complicata, spesso difficile da sopportare, ma di certo una vera matriarca dedita alla propria famiglia, che ha difeso senza remore con grinta e forza. Inoltre, bisogna riconoscere che lei per prima ha dovuto costruire una corazza per poter sopportare la terribile suocera, la prima Lorelai, nonché per sopravviverle.

Impossibile, infine, non apprezzare tutti i siparietti ironici, o sarcastici, avuti con la figlia, così come le sue avventure con le cameriere, sempre alla ricerca di quella perfetta.

Lorelai Gilmore

SamLa figlia ribelle, la ragazza dell’alta società che scappa da tutto e si costruisce una vita e una carriera. Come sua madre, Lorelai è una donna complessa, e con sua madre condivide i preconcetti. Come Emily attribuisce sempre alla figlia tutte le responsabilità, a prescindere, infatti, così Lorelai pensa sempre il peggio della madre, partendo con pregiudizi vari e ritenendola sempre mossa da “loschi” secondi fini, anche quando non è così. Come Emily è incapace di capire Lorelai, così quest’ultima è incapace di comprendere la madre.

Inoltre, anche Lorelai è cocciuta e talvolta è prevenuta nei confronti di chi le sta di fronte, situazione verificatasi in particolar modo nei confronti di Jess (per quanto lui abbia di certo fornito delle motivazioni) e Logan (del quale non ha visto l’analogia con la situazione che lei stessa viveva con i suoi genitori, finché non ha lasciato la casa; situazione a cui Logan ha reagito in modo in parte diverso dal suo, ma subendo anche lui lo stress per quel tipo di famiglia, di genitori, e rifiutando a suo modo di allinearsi, lottando per avere una sua indipendenza, un suo spazio e per trovare una sua strada).

Tuttavia, proprio come Emily, Lorelai non desidera affatto far soffrire la madre, né veder soffrire lei e il padre, e non gioisce mai in tali casi, anzi. E nei momenti di difficoltà della madre, Lorelai ha sempre cercato di starle vicina.  Mettendo da parte il loro rapporto complicato e combattuto e nonostante i suoi difetti, Lorelai è una donna da ammirare: a soli sedici anni, incinta, ha lasciato agi e protezione per essere libera di trovare la sua strada, ha tenuto la bambina, si è messa a lavorare ed è riuscita a finire gli studi e a costruirsi una carriera, divenendo direttrice di un famosissimo albergo in una zona altamente turistica, tanto competente e in gamba da permettere alla proprietaria del suddetto albergo di farsi vedere solo di tanto in tanto.

Naturalmente, come sappiamo Lorelai ha ricevuto degli aiuti, proprio dalla proprietaria dell’Indipendence Inn, ma ciò non inficia il suo impegno e duro lavoro. In tutto questo, non solo è rimasta una persona piacevole e calorosa, ma ha anche cresciuto una figlia che è il sogno di ogni genitore. Lorelai Gilmore è senza dubbio una donna incredibilmente in gamba.

Syl: Se parlare del complicato rapporto tra le donne Gilmore richiederebbe interi volumi, tentare di dipanarsi nella personalità di Lorelai ci porterebbe via ogni minuto di quelli che mancano prima del revival.
Lorelai è all’apparenza l’esatto opposto della madre: libera, emancipata, tollerante, disponibile, flessibile, disinteressata a regole sociali e anticonformista. Vive in modo più lieve, più naturale, è più legata a valori semplici. Nondimeno, io sono convinta che il nucleo fondante della sua personalità sia fatto dello stesso acciaio di quello che compone sua madre, solo che fa agire quelle stesse caratteristiche in modi diversi. Anche lei ha una personalità molto forte e travolgente, anche lei ha la tendenza a usare quel mix di modi molto cortesi assolutamente irresistibili, ampi sorrisi e indiscutibile fascino per ottenere quello che vuole. Solo che di solito si tratta di cose di poca importanza, come litri di caffè da Luke o qualche riparazione alla locanda. Tendenzialmente cerca meno di imporre la sua volontà su chi le sta intorno.

 [Questa scena è meravigliosa]

Lorelai ha costruito la sua personalità nell’opposizione alla madre. Indubbiamente nessuno le nega di aver ragione su moltissimi aspetti, perché, ripeto, nessuno di noi sarebbe cresciuto spensierato a casa Gilmore, e, anzi, il conflitto l’ha aiutata a capire con esattezza quella che sarebbe voluta essere, cioè completamente diversa dalla madre, soprattutto nei confronti di Rory. Questa dinamica l’ha resa più consapevole, meno granitica, per nulla arrogante, permettendole un’auto analisi più profonda di quanto Emily sia in grado di fare con se stessa. Ha instaurato un rapporto invidiabile con sua figlia, dandole calore, tenerezza, allegria, spensieratezza, proprio perché a lei sono mancate. Le ha garantito libertà di scelta, l’ha lasciata vivere le sue esperienze, standosene a volte dolorosamente in disparte, ed è stata ripagata da un legame fortissimo da cui entrambe hanno ricevuto enorme gioia e amore non conflittuale, per la maggior parte della loro vita (tranne la parentesi del loro litigio, quando Rory ha lasciato Yale).


Lorelai, a differenza della madre, ha molti più dubbi, è più insicura e si permette di mostrarlo agli altri. È molto determinata, ma cambia spesso idea, è qualche volta incoerente e sotto stress non dà il meglio di sé, oltre ad avere la tendenza a non affrontare di petto le situazioni difficili, come fa invece sua madre, più interventista. Quello che però non ho potuto fare a meno di pensare, ogni volta che mi sono immersa nel “viaggio Gilmore” è come sia sempre pericoloso basare la propria vita sull’opposizione, invece che sull’assertività. Indubbiamente una madre difficile come Emily sprona a scegliere una direzione e a decidere ogni giorno di rimanere fedele a essa. Tutto quello che è, Lorelai lo deve alla sua scelta primaria di non essere come sua madre. Questo però pone due problemi. Il primo è che se finisse il conflitto, verrebbe a mancare una grossa spinta vitale. Il secondo è che, così accecata dal volere essere diversa, da incontrare sempre la madre attraverso gli occhi del pregiudizio, quando basterebbe guardare al quadro più ampio, qualche volta, per cedere su questioni di minore importanza (vale per entrambe). 
Si deve sempre però avere molto chiaro davanti il fatto che Lorelai è stata una ragazza di sedici anni che ha avuto la forza di opporsi alle convenzioni sociali che la volevano sposata a Christopher, una volta rimasta incinta, di resistere alle pressioni della madre e di andarsene, partendo dal nulla, per dare alla figlia una vita diversa, pur essendo una bambina lei stessa. Ha ottenuto tutti i traguardi che si era ripromessa, partendo da una situazione di enorme difficoltà, chiedendo l’aiuto dei genitori solo quando Rory ha avuto l’occasione di entrare alla Chilton. E anche in questa occasione, ha saputo fare il meglio per la figlia, zittendo l’orgoglio e scegliendo di fare la cosa più giusta per lei, anche se l’opzione non la rendeva decisamente felice.

Lorelai ha un lato giocoso molto sviluppato, è un ciclone inarrestabile che porta vivacità e umorismo ovunque vada e questo la rende molto amata a Stars Hollow, anche se non è facile, inizialmente, essere in grado di gestire tutta quella vitalità, energia e frasi sparate a raffica. Ci vuole un certo allenamento per mantenersi al passo di Lorelai Gilmore!

Rory Gilmore

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Sam: La figlia, la nipote, il cucciolo della famiglia che cresce e diventa una giovane donna indipendente e colta.
Negli anni, in giro ho letto delle critiche a Rory e, per quanto lei abbia dei difetti (come tutti), queste critiche mi hanno lasciata interdetta, soprattutto l’aggettivo “insopportabile”, perché non c’è niente di più distante da Rory di una tale considerazione.
Rory è una brava ragazza (come, per fortuna, ce ne sono tante!), nel senso più ampio del termine. E’ una figlia e una nipote amorevole, un’amica tendenzialmente sempre presente e sempre pronta ad aiutare anche nei piani più folli (e quelli elaborati da Lane nel corso degli anni, a causa della sua assurda e terribile madre, sono davvero tanti), è educata e gentile con tutti. Anche con chi non se lo merita, quantomeno “all’inizio” (un periodo rivelatosi bello lungo). Mi riferisco proprio a Paris, che per una parte del liceo è stata, lei sì, del tutto insopportabile: arrogante, aggressiva, invadente. Una di quelle reginette, rappresentate tante volte nei film americani, che si divertono a bullizzare i nuovi arrivati o le persone più introverse e cercano di colpire in ogni modo la ragazza nuova arrivata solo perché gelose della propria posizione di supremazia (conquistata a suon di umiliazioni inferte agli altri), mosse principalmente o da una fondamentale e intrinseca cattiveria, o, come nel caso di Paris, da insicurezze varie.


E proprio Paris è una dimostrazione dei difetti di Rory: con lei è stata troppo morbida, subendo senza ribellarsi. Una porta sbattuta in faccia in più, una lavata di testa come si deve non avrebbero potuto fare che bene a Paris.
C’è di più, però, nell’essere una brava ragazza di Rory: infatti, lei è una timida nerd, ma ha anche delle ambizioni. Essendo molto intelligente si interessa a tante cose e le viene naturale essere informata riguardo alla politica e, in generale, al mondo, ma uno dei motivi per cui si impegna tanto a scuola è perché vuole entrare in una delle più prestigiose università americane, appartenente alla Ivy League, per inseguire i suoi sogni. Da adorabile, piccola e timida nerd, ama smodatamente leggere (sopra ogni cosa, possiamo ben dire), la buona musica, così come il cinema (di tutti i tipi). Come sappiamo tutti, è davvero intelligente, ma non si rende conto di esserlo, non le passa mai per la mente di essere migliore di altri, non si ritiene tale, anzi… E nonostante ami andare d’accordo con sua madre, Rory pensa sempre con la sua testa.

Un esempio emblematico, in tal senso, è costituito da ciò che accade con le PAF. Personalmente io mi sarei divertita (come divertita, all’inizio, era Lorelai), ma poi, visto ciò che accade col Preside, la reazione di Rory è quanto mai giusta e da ammirare (soprattutto se si pensa che lei a quel tempo ha circa diciassette anni). Come sua madre, inoltre, Rory cerca la sua strada e durante questo cammino diviene una giovane donna sempre più consapevole di se stessa, più sicura e decisa, anche nei confronti di chi le sta di fronte.
(Piccola nota: Rory è la dimostrazione del potere della lettura e di quanto sia vera quella vignetta che dice che leggere è pericoloso, perché ti spinge a pensare con la tua testa.)

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Syl: Rory ha una personalità decisamente molto più flessibile e meno conflittuale di quella di sua madre e sua nonna. È stata una ragazza tranquilla, molto serena, che è cresciuta nell’ambiente invidiabile della cittadina di Stars Hollow, protetta da una madre che ha saputo creare il migliore dei mondi possibili, quello che avrebbe desiderato per se stessa. Quindi, non ha dovuto combattere contro un’educazione repressiva, né è stata ferita nei rapporti primari. È stata indubbiamente una grandissima fortuna.

È benvoluta da tutti, rifugge il conflitto, fatica a imporsi e ha una natura più compiacente. Ci tiene a essere brava, studiosa, a fare le cose giuste. Il mondo ovattato nel quale è cresciuta le rende faticoso, inizialmente, avere a che fare con persone meno che disponibili nei suoi confronti, che si mettono in competizione con lei e che non la trattano con la stessa delicatezza a cui è abituata. Ha un cuore puro, Rory, che esce un po’ malconcio dalle prime esperienze alla Chilton, soprattutto con Paris. Se messa alla prova, però, sfodera la forza e la determinazione che appartiene alla sua famiglia. È anche molto giovane, ed è quindi normale che la vediamo attraversare fasi di insicurezza e di esitazione. Mi è piaciuto molto vederla crescere, diventare sempre più indipendente e, anche se ho sofferto con lei quando è stata ferita e delusa, sono state certamente esperienze in grado di tirar fuori tutta la sua tempra. Sentirsi dire che non era portata a fare la giornalista è stato tremendo, soprattutto se a pronunciarsi in tal senso è risultato essere il padre del proprio fidanzato, ma è stata la molla che le è servita per dimostrare quello che valeva, per diventare più intraprendente e smettere di essere il bruco imbozzolato che chiedeva scusa di esistere. È sempre stata brava nello studio, ma aveva decisamente bisogno di imparare a farsi valere.

Anche i mesi di rottura con sua madre, che noi spettatori abbiamo vissuto come il peggior cataclisma che potesse capitarci, sono stati importanti per la sua autonomia e indipendenza. Nonostante il rapporto tra Rory e Lorelai sia decisamente invidiabile e Lorelai abbia davvero fatto tutto quello che era in suo potere per darle il meglio, rimango dell’idea che sia stato sano, per entrambe, arrivare a un punto di conflitto, che io credo essere inevitabile in ogni relazione madre-figlia durante la crescita di quest’ultima.
Le è servito per mettersi alla prova, per andare a fondo delle proprie idee, per sperimentare un mondo e un modo di essere che il rapporto stretto con Lorelai, che ha sempre fatto da paracadute, le impediva di vivere, anche se è stato doloroso. Stava sbagliando, ma doveva farlo da sola, per capire chi fosse e che cosa volesse fare della sua vita. Quello che lei voleva, non gli altri.


Ho sempre amato anche il modo in cui è stato sviluppato il rapporto tra Rory e i nonni. Non era facile trovare un punto di incontro con loro, anche perché Lorelai non ha mai fatto mistero della sua opinione e, soprattutto, della sua paura che le arti manipolatrici della madre rovinassero anche Rory, tenendo soprattutto conto del suo carattere più mite e più aperto al compromesso.

Rory, invece, ha saputo dar valore a una relazione che sapeva essere importante – erano pur sempre la sua famiglia che non conta moltissimi membri – e l’ha fatto costruendola in modo autonomo, senza farsi influenzare da sua madre. Madre che rimane comunque per lei uno dei pilastri fondanti della sua vita, come ricorda nel discorso del diploma, quella che le ha dato tutto e che l’ha resa pronta per spiccare il volo e andare per il mondo.

 

Il nostro lungo viaggio nella personalità delle Donne Gilmore è terminato. Ci sarebbero ancora tantissime cose da aggiungere, tante sfumature su cui soffermarsi, tanti strati da svelare, perché le tre rappresentanti femminili della famiglia Gilmore sono complesse, formidabili, forti, vulnerabili, sfaccettate, degne di stima e ammirevoli. Voi che ne pensate di ciascuna di loro? Avete una preferita? Ci sono dei lati che vi hanno irritato o scelte su cui non siete stati d’accordo? Fateci sapere!

Sam & Syl

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