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Giffoni Film Festival: Meet&Greet with Martin Freeman

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Giffoni Film Festival: Meet&Greet with Martin Freeman

Quest’anno tra gli ospiti del Giffoni Film Festival c’era l’attore Martin Freeman e anche Telefilm Addicted era presente al suo Meet&Greet il 19 Luglio. Mi piacerebbe, per prima cosa, condividere con voi le mie impressioni sull’incontro:

Giffoni a Luglio è un girone dell’Inferno,

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e, come l’anno scorso, quando entro nella sala dotata di aria condizionata, ringrazio silenziosamente il suo inventore.

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Martin Freeman è in ritardo, ci informa lo speaker, Manlio, e ci racconta che ieri l’attore ha perso l’aereo e che essendo arrivato tardissimo, è molto stanco. Manlio ci fa ridere e ci intrattiene nell’attesa che ci separa dall’incontro e tra una ragazza vestita da Hobbit, persone che vengono dalla Lombardia, possibili souvenir dal pranzo che Manlio farà con l’attore e un breve video introduttivo su Freeman che non parte prima della terza volta,

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riusciamo a ingannare il tempo finché non giunge il momento.

Quando parte il tema musicale del Giffoni e Freeman compare dalla porta in fondo alla sala, mentre sfila tra urla e applausi, sorride e ricambia i saluti, come se fossimo tutti vecchi amici che si sono ritrovati.

Il suo repertorio di italiano consiste in ciao, grazie e mi dispiace, ma basta e avanza per farci apprezzare lo sforzo.

Freeman è molto inglese, se mi passate l’ovvietà dell’osservazione, ma sono sicura che coloro che tra di voi sono stati in Inghilterra o conoscono qualche inglese, capiranno a che mi riferisco. L’impressione generale che mi ha dato è quella di uomo semplice e con i piedi piantati per terra, estremamente rispettoso dei suoi colleghi e profondamente innamorato del suo lavoro. Con noi è stato affabile e gentile, rispondendo “I love you back” a chi gli confessava la sua ammirazione e dicendosi contento di essere lì, quando è stato ringraziato per essere venuto. La sua stanchezza presunta, insomma, non l’ha certo fatta pesare su di noi. Era molto tenero quando si stupiva degli applausi alle sue risposte e si sforzava sempre per cercare di capire chi gli parlava con un inglese non proprio fluente, un po’ anche a causa dell’emozione. Ma, secondo me, tutto il suo modo di essere può essere riassunto nel sorriso enorme che gli ha illuminato il volto quando è stata nominata la sua famiglia.

Infine, le nostre reazioni sono state molto posate, come al solito:

Piccola chicca finale: a quanto pare, probabilmente l’anno prossimo ci sarà un certo  Kit Harington tra gli ospiti, non so se lo avete sentito nominare.

Mi sento in dovere, infine, di ringraziare e complimentarmi con il Giffoni Film Festival, per l’organizzazione eccellente.

Senza ulteriori indugi, vi lascio a quello che è stato detto durante il Meet&Greet:

La prima domanda che gli è stata posta riguardava Fargo e una certa scena che ricorda quella celeberrima di Robert De Niro in Taxi Driver, l’attore ha spiegato che il suo personaggio stava facendo delle prove, quasi a convincersi della propria innocenza e che non proverebbe mai a mettersi a confronto con la grandiosità di De Niro in quella scena.

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Riguardo Sherlock, Freeman ha detto che adora recitarvi non solo per la complicità che si è instaurata con la sua costar Benedict Cumberbatch, ma anche perché può interpretare un personaggio che ama e perché lo show vanta tra i migliori script in circolazione. Un paio di domande si sono concentrate sullo speciale di Natale, come prevedibile, Freeman non si è sbilanciato molto, ma ci ha detto che è ambientato a Venezia e che quindi ci saranno molte cose che concernono l’Italia, e che sebbene saranno nel 1895, ritroveremmo i soliti Sherlock e Watson, ma con comportamenti consoni all’epoca. Gli è stato anche chiesto quale ruolo sceglierebbe nello show se non interpretasse Watson, e Freeman, molto umilmente, ha risposto che è una domanda veramente difficile perché il cast è talmente perfetto per i rispettivi ruoli, che gli risulta impossibile vedere qualcun altro al loro posto. Se proprio costretto a fare un nome, però, l’attore propenderebbe per Moriarty, ma solo perché lo trova un cattivo molto interessante, in quanto Andrew Scott lo interpreta meravigliosamente.

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Freeman ha confessato, inoltre, di amare Shakespeare e quindi, che gli è piaciuto moltissimo recitare  in Riccardo III e che con il registra Jamie Lloyd hanno già in cantiere un altro progetto. Ha anche detto che tornerà sempre a fare teatro, perché è lì che ha imparato a recitare.

Per quanto concerne Lo Hobbit, gli è stato chiesto qual è stato l’episodio più divertente sul set, e Freeman non riusciva a sceglierne uno, perché è stato sempre molto divertente. La sua parte preferita è quando Bilbo incontra Gollum, in quanto ci sono pochi effetti speciali e in pratica solo due attori in una stanza. Infine, l’attore, ha rivelato che la sua idea di felicità non discosta poi molto da quella di Bilbo Baggins, in quanto gli piace stare in casa, il buon cibo, vestiti e scarpe.

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Gli è stato anche chiesto quale ruolo ha definito la sua carriera e Freeman ha scelto quello nella serie televisiva britannica The Office. Anche se il casting simultaneo per Watson e Bilbo Baggins ha avuto la sua importanza.

C’è stata un po’ di confusione su una domanda che riguardava Guida Galattica per gli Autostoppisti, di fatto questa chiedeva chi avrebbe voluto portare con sé tra tutti i personaggi incontrati nella sua carriera d’attore, ma tra traduzioni errate e difficoltà nel reperire il titolo originale dell’opera, Freeman ha capito che gli si stesse chiedendo quale personaggio gli sarebbe piaciuto interpretare, e questo è Marvin, l’androide paranoico, in quanto c’è una certa somiglianza di carattere. Ha raccontato, poi, che si sentiva sempre un po’ scialbo quando giravano perché tutti avevano costumi bellissimi e il suo, invece, consisteva in un asciugamano e una vestaglia.

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Infine, a Freeman è stato chiesto qual è il suo più grande sogno. Dapprima l’attore ha citato la sua meravigliosa famiglia e poi, con molta semplicità, ha detto che gli piacerebbe continuare così, potendo scegliere ruoli che gli piacciono. In quanto, ha spiegato, sebbene sia bellissimo quando le persone si affezionano ai personaggi che interpreti, alla fin fine, da attore, devi scegliere quelli che preferisci tu.

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