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Game of Thrones | Recensione 7×03 – The Queen’s Justice

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Game of Thrones | Recensione 7×03 – The Queen’s Justice

Avrei voluto iniziare accennando al concetto di giustizia a cui si fa riferimento nel titolo e ai vari livelli di lettura che se ne potrebbero avere nell’arco di questo episodio… ma a chi voglio darla a bere? Facciamo che affrontiamo subito l’elefante nella stanza e partiamo da quell’incontro che abbiamo tanto atteso e che, come dicevamo anche l’altro giorno in Radio, in molti ci aspettavamo fosse solo l’ennesimo troll da promo, con il timore che in realtà quelle immagini dell’ingresso di Jon nella sala del trono di Dragonstone e il suo sguardo su Daenerys sarebberi stati gli ultimi frame della puntata… e invece no!!! Jon che, grazie alla giratempo di Varys e Littlefinger, giunge alla dimora ancestrale dei Targaryen è in realtà proprio la primissima cosa che vediamo in questo terzo episodio. E ora, una unpopular opinion alla volta, vi racconto pure perché mi è piaciuto quanto ho visto nelle parentesi a Dragonstone.

Oddio, in realtà mi sa che di unpopular opinion ne ho una soltano, e a dir la verità unpopular solo rispetto alle quintalate di gif a tema che mi capita di trovare regolarmente su Tumblr da qualche anno a questa parte, quindi lo metto nero su bianco qui nel caso non l’abbia già fatto in passato (proprio non ricordo): a me di vedere Jon e Dany insieme come una coppia proprio non può fregare di meno. Mentre mando il mio ragazzo a inchiodare assi alla porta di casa prima che orde di fan impazzite si precipitino in questa direzione, fatemi anche spiegare perché, allora, dico di aver adorato tutto quello che ho visto nel minutaggio dedicato a Dragonstone: proprio per il fatto che, al di là dell’occhiata iniziale che Jon rivolge alla Regina dei Draghi (che si poteva leggere come “anvedi che gnocca” ma per me probabilmente, anche grazie a un sapiente uso della regia che ha reso le inquadrature su Daenerys cariche di un’aura di potere, si trattava perlopiù di un senso di stupore reverenziale), i due hanno conversato come due leader ostinati, interessati a far prevalere le proprie ragioni più che a venirsi incontro e a collaborare.

Ora non so se si trattava di scrittura o recitazione, ma c’erano decisamente molte più scintille di chimica tra Emilia Clarke e Gemma Whelan, quindi per il momento io chiuderei la parentesi Jon/Dany come possibile love story: nonostante continui a credere che i due sarebbero non solo ottimi alleati ma potrebbero, anche per via del loro sangue Targaryen, essere due delle “tre teste del drago” e, in base alla teoria del ghiaccio e del fuoco (qui affermata a voce alta anche da Melisandre), li vedo perfettamente come due metà della stessa entità che è destinata a portare l’equilibrio a Westeros e a vincere la guerra contro i morti… ma questo non deve essere necessariamente fatto come una coppia. Se i miei sensi di ragno hanno ragione, vedremo comunque questo risvolto prima o poi, anche perché dai, vuoi far finire a Jon i suoi giorni da solo? C’è la possibilità che nello show gli autori decideranno comunque di far fare coppia ai due prima o poi, ho solo apprezzato che il momento non sia stato questo, perché uno di quei colpi di fulmine da film Disney proprio non ce lo vedevo e il modo in cui i due hanno irrigidito le spalle nelle loro richieste e convinzioni è stato molto più in character per entrambi (Jon per senso del dovere e nel rispetto della volontà di chi l’ha acclamato Re del Nord, Daenerys semplicemente per il suo carattere volitivo e la determinazione raramente aperta a spiragli di discussione che l’ha sempre contraddistinta), oltre che interessante da seguire.

 

Da un punto di vista dell’azione ne abbiamo senz’altro di meno del solito in questo episodio, soprattutto nella prima metà, ma il tutto va a favore di ottimi dialoghi. E quando di parla di dialoghi non si può non menzionare Tyrion, che è il motivo principale per cui ho adorato le scene a Dragonstone: nonostante la mia folle attesa per l’incontro tra Jon e Dany (ripeto, più per un mio mero gusto nel vedere storyline che hanno a lungo viaggiato distanti arrivare a incrociarsi), è stato lui a concentrare su di sé molta della mia attenzione, fungendo da vero e proprio tramite tra i due sovrani, la regina che ha vissuto tutta la vita inseguendo il suo diritto di nascita e il bastardo che si è visto investito di quel potere nonostante non lo avesse chiesto, aiutandoli a trovare un punto di contatto. Tyrion, dopo una sesta stagione spesso impantanato in un ruolo al di sotto delle sue possibilità, si sta finalmente riguadagnando il suo giusto spazio da quando è stato formalmente nominato Primo Cavaliere della Regina (qui regalando i suoi preziosi consigli a favore di un’alleanza tra i due giovani… e vi confesso che la reunion tra lui e Jon ha finito per emozionarmi quasi più del tanto sospirato faccia a faccia tra Jon e Dany), anche se tra questo episodio e lo scorso finiamo per vedere fallire i suoi attenti (e per me, povera figlia dell’estate, a prova di bomba) piani di attacco… con sentimenti contrastanti da parte mia: avevo dato per scontato che tre draghi, un esercito sconfinato e la mente di Tyrion avessero già vinto la battaglia sulla carta a favore di Daenerys e che Cersei era semplicemente una leonessa in gabbia ancora troppo orgogliosa per accorgersi della disfatta, quindi se da un lato questi risvolti rimettono tutto in gioco a favore della fazione per cui non parteggio (e questo è male), dall’altro da spettatrice il ribaltare tutto inaspettatamente lasciando tutte le pedine ancora in gioco è una sorpresa… e questo è bene, ci dice che nonostante il tempo che ci separa dal series finale si accorci ne abbiamo ancora molte da vedere.

La questione della “data di scadenza” in avvicinamento è forse uno dei motivi per cui mi sembra che sto vivendo la visione di ciascuno di questi episodi con una vena diversa rispetto a prima, e Game of Thrones dal canto suo non si sta risparmiando nell’impegnarsi chiaramente in direzione di una risoluzione per tutte o almeno gran parte delle questioni ancora aperte, rivelando verità ancora nascoste, riportando insieme personaggi a lungo separati e preparando sempre più il terreno per nuove battaglie e nuove rivelazioni. Continuiamo ad assistere a un processo di “semplificazione delle trame”, arrivando in questo terzo episodio al totale sterminio di ancora un altro paio di Casate, questa volta della fazione di Daenerys, entrambe scene che costituiscono però in un certo senso la chiusura di un cerchio: prima Dorne e la vendetta di Cersei (personalmente ho apprezzato la scelta di punire Ellaria con la sua stessa moneta: crudele ma comunque sottile e in un certo senso “poetico”, non cruento come avrebbe potuto essere vedere ancora una volta Franken-Cleganestein aprire qualche cranio come un melone), poi la sconfitta di Olenna Tyrell, anche questa che come a chiudere una catena ci riporta alla prima volta in cui proprio la donna ha pestato i piedi ai Lannister, durante le cosiddette Nozze Viola.
Quella di Cersei non riesco a chiamarla “giustizia” visto che è una vendetta crudele nei confronti di un atto altrettanto crudele: è difficile provare pienamente compassione per Ellaria, nonostante si trovi di fronte a un mostro come Cersei, perché uccidere una ragazza innocente solo per ferire la madre non è proprio un atto pienamente difendibile, seppure a sua volta arrivato in risposta alla morte del suo amato… potremmo riavvolgere il nastro di questa faida per ore per ripercorrere tutti i passaggi che hanno portato a questa chiusura, e moralmente parlando sarebbe forse ancora difficile tracciare chiari contorni tra buoni e cattivi e parlare limpidamente di “giustizia”. Così come per Olenna che ha accettato l’alleanza con Daenerys per vendicarsi della morte di tutta la sua famiglia, a sua volta orchestrata da Cersei in risposta alla minaccia che sentiva da parte di Margaery visto che quella giovane donna sembrava proprio rappresentare la “younger queen” della profezia di Maggy the Frog… profezia che ha cominciato ad avverarsi con la morte del figlio primogenito di Cersei (“Gold shall be their crowns and gold their shrouds”) dietro cui c’era proprio Olenna, come lei stessa confessa a Jaime prendendosi la sua ultima rivincita a un momento dalla fine (un altro nodo finalmente portato al pettine).

Apprezzo come gli autori continuino a mettere in bocca ai personaggi il pensiero di molti di noi spettatori: prima Sansa che confessa come trovi stupidi alcuni degli errori di Ned e Robb, e in questo episodio Melisandre che, in un dialogo che sembrava quasi dover passare in sordina (se non ci fosse stato quel misterioso foreshadowing buttato lì quasi per caso: la rivelazione che la Sacerdotessa Rossa sta partendo per Volantis ma farà ritorno a Westeros, perché è lì che sia lei che Varys è destino che muoiano), proclama come il suo scopo fosse meramente di “portare insieme il ghiaccio e il fuoco” (Jon e Dany così come in molti li abbiamo interpretati finora, anche in relazione al titolo della saga). Così anche Olenna pone davanti a Jaime la realtà su Cersei che in molti urliamo allo schermo da settimane e che lui sembra l’unico a non vedere (o a non voler vedere): lei avrà sì compiuto scelte discutibili, ma Cersei è su un altro livello, e come Jaime possa ancora starle accanto è un quesito che tormenta anche me, non riesco ancora a togliermi dalla testa il suo sguardo che avevo letto come disapprovazione al rientro a King’s Landing dopo l’esplosione del Tempio di Baelor… eppure eccolo lì, ancora al suo fianco, innamorato pazzo e totalmente cieco di fronte al resto. Grazie a nonna Olenna per essere stata la bocca della verità fino all’ultimo, mantenendo la classe e compostezza che l’ha contraddistinta in vita anche in punto di morte. Ora insegna agli angeli le tue spinose frecciate.

  

E veniamo ora a un momento che mi ha fatto saltare momentaneamente sul divano per poi risolversi in un colossale, grasso e grosso MEH! Un’altra Stark reunion a Winterfell, cosa che sulla carta fa tanto bene al mio povero cuoricino provato da così poche gioie negli ultimi anni, finisce con il farmi scendere il latte alle ginocchia perché quel cacchio di Bran, ora che è diventato il Corvo a Tre Occhi, deve mantenere un contegno e gli hanno detto che se non parla per enigmi non è nessuno. E io lì che inveivo perché, porca vacca, sei tornato a casa tua dopo innumerevoli peregrinaggi, un fottio di persone (Hodor incluso, sempre e ancora R.I.P.) ci hanno lasciato le penne per te, hai ritrovato una sorella che io personalmente avrei dato per spacciata da tempo ricordando la Sansa ai tempi in cui i due si sono visti l’ultima volta, e invece di consolarla e, soprattutto, darle supporto (e magari, caxxo ne so, rivelarle quanto visto nel passato della famiglia Stark, roba tipo… boh, la reale identità di Jon? Così, tanto per dire eh…) le parla a mezza bocca e fa la prima donna del cavolo mantenendosi volutamente sul vago su cosa gli è successo (è difficile da spiegare? Ma cosa?!? Prima c’era un tizio in grado di vedere TUTTO e ora ci sono io al suo posto che faccio la stessa cosa: easy! Non te la tirare troppo!! …se non si fosse intuito l’intera scena mi ha fatto partire l’embolo per questo motivo) se non quando pensa bene di far riaffiorare i piacevoli ricordi della sua prima notte di nozze con un cane rabbioso. Sei un genio, Bran.

 

Daje Jon, prendi ‘sto vetro di drago e spicciate a torna’ a Nord! E soprattutto Arya, la prossima sei tu: “‘sta casa aspetta a te”!

Note sparse:

  • È una cazzata, ma anche a voi è sembrato che Daenerys, parlando dei suoi draghi e di come li abbia chiamati come i suoi fratelli morti (chiaramente anche un modo per ritirare in mezzo Rhaegar, che verrà si spera presto rivelato come il padre di Jon) rivolgendosi poi a lui gli nomini i suoi DUE fratelli morti? Tecnicamente per quanto ne sa Daenerys pure Bran potrebbe essere morto, o Arya se vogliamo parlare di fratelli più alla larga, non strettamente maschi… la mia memoria sta facendo cilecca?
    Nota nella nota: un minuto di silenzio per Jon che, di fronte ai soliti duecento titoli di Daenerys elencati da Missandei, porta a casa solo un triste, misero e impacciato “Beh, lui è Jon Snow… ehm, Re del Nord?”

   

  • Rallegratevi, popolo della Friendzone di tutto il mondo: finalmente una gioia per il povero Jorah, che lascia la Cittadella miracolosamente guarito (in mezza giornata? Scherzo, ormai abbiamo tutti capito che si è scelto di abbandonare un procedere sistematicamente cronologico per dare semplicemente maggior risalto a quei momenti che ha più senso e crea più spessore narrativo inserire in un particolare contesto nei vari episodi, quindi non fa neanche più ridere parlare di tunnel spazio-temporali e Passaporte per alcune sottotrame che sembrano avanzare a tempo di record… effettivamente, a qualcuno andava di continuarsi a vedere Sam che levava le croste a Jorah per almeno 5 minuti a episodio?) e pronto a tornare dalla sua Khaleesi. Lo so che dopo le chiappe sode di Daario è dura tornare indietro, ma sono un’inguaribile romanticona se un po’ ancora ci spero per il povero Mormont? xD

     

  • Mi sono accorta solo ora che hanno fatto un recasting per il fratello di Sam e si tratta di Tom Hopper (Billy di Black Sails)… giusto per non rimpiangere eccessivamente la “solida trama orizzontale” persa con l’abbandono del già menzionato Daario a Meereen.

Anche per questa settimana direi che ho sbrodolato abbastanza, ma è stato un episodio che mi ha entusiasmata e appassionata ben più dei primi due, già ad alti livelli ma ancora principalmente introduttivi rispetto a questo, dove l’azione sembra entrare davvero nel vivo. L’ho trovato talmente coinvolgente su più punti di vista, soprattutto grazie alla portata di alcuni confronti e di certi dialoghi, nonché per la regia e la fotografia eccezionali in certi momenti topici (Jaime inquadrato di spalle che entra ad Highgarden e cammina verso la stanza in cui incontrerà Olenna, tanto per dirne una, o la scelta narrativa di far procedere l’attacco verso Casterly Rock con in sottofondo il voice-over di Tyrion, che funge da spiegazione dinamica dell’assedio e porta a un iniziale senso di vittoria, solo per mostrarci in seguito l’ampia veduta delle navi di Euron che affondano la flotta degli Immacolati: un twist molto ben orchestrato) che ci ho messo ore a buttare giù questa recensione, tuttora non convinta di aver reso neanche lontanamente giustizia a quanto abbia apprezzato questa puntata.

Attendo con ansia il prossimo episodio (di cui trovate il promo qui in fondo e per cui la recensione potrebbe tardare un po’ ad arrivare visto che probabilmente la scriverò da un aereo), intanto vi invito a lasciarmi qui sotto i vostri pareri sull’episodio e le vostre ipotesi per gli sviluppi futuri.
Vi ricordo inoltre, come sempre, di passare dai nostri amici di Emilia Clarke ItalyGli attori britannici hanno rovinato la mia vita e The White Queen Italia.
Alla prossima!

9 COMMENTS

  1. capiamo davvero che manca una sola stagione alla fine, date le varie storyline che vanno a chiudersi, anche se noi spettatori lo sapevamo da un pezzo chi fosse l’assassino di Joffrey dato che Olenna stessa lo confessò alla nipote durante la quarta stagione.
    La vendetta di Cersei nei confronti di Ellaria col suo occhio per occhio; tanti hanno notato questa similitudine: Tyene la figlia di Ellaria, morirà avvelenata proprio come Myrcella, mentre Olenna idem come Joffrey.
    La domanda ora è: chi pagherà per il suicidio di Tommen? forse proprio la madre dato che ne è responsabile?

    parlando del suo gemello Jaime, non vuole vedere perché SA! sa che la sorella non ha più controllo di se stessa, ma se non apre subito gli occhi quel “she’ll be the end of you” profetizzatogli da Olenna, si avvererà.

    l’incontro tra Dany e Jon direi che il re del nord ha dominato! “sono nata per regnare sui sette regni, e lo farò!” “allora regnerai su un cimitero, se non fermiamo il re della notte”, 7 stagioni e ancora a dire che gli estranei sono leggende!

    • Ciao Fede, bentornata!
      Sì, per noi da “spettatori onniscenti” è tutto un altro discorso, ma vedere come i vari nodi di cui alcuni personaggi non sono al corrente vengono finalmente sciolti come dici anche tu è proprio quello che dà il senso concreto dell’approssimarsi della fine (io sono ancora in piena fase di rifiuto, mi passerà prima o poi… spero…).
      Quindi pensi che, per la “legge del contrappasso”, Cersei che è responsabile per la morte di Tommen farà la sua stessa fine da suicida? Oddio, sarebbe un risvolto inaspettato, ma nel caso sarebbe interessante vedere come ci arrivi perché ora come ora non la vedo per nulla intenzionata a lasciarsi andare in nessun modo. Vedremo, io al momento propendo ancora per uno dei due fratelli come suo assassino (magari buttandola dalla finestra? xD), fosse Jaime sarebbe la giustizia divina che finalmente interviene, e anche la risposta perfetta a questa “minaccia” di Olenna che hai menzionato tu: “she’ll be the end of you”… no, se l’ammazzo io prima. Ti prego Jaime apri gli occhi, MOLLA LA ZAVORRA FINCHE’ SEI IN TEMPO! (non mi sono ancora rassegnata che, nonostante le innumerevoli brutte cose fatte, per Jaime potrebbe ancora esserci uno spiraglietto di redenzione se solo non si facesse trascinare nel baratro dalla sorella, ma la vedo sempre più dura…).
      Grazie per essere passata e per il tuo commento, alla prossima 😉

  2. Eccomi a commentare!

    Partiamo da Jon e Daenerys, incontro che aspettavo da quando Jon era Robb, roba che ho perso il conto degli anni.
    In parte sono assolutamente d’accordo con te, ovvero questo incontro non doveva e non poteva essere connaturato da romanticismo, per così dire, nemmeno l’inizio di esso. Questi due non si sono mai visti in vita loro e hanno questioni ben più pressanti che li preoccupano, Jon in particolare. Quindi, anche se credo che insieme al timore reverenziale Jon sia rimasto stupito dalla giovane età e dalla bellezza di Daenerys (come lo sarebbe chiunque, un uomo in particolare… come lo è stato chiunque, in effetti, uomini in particolare), ciò non è sufficiente a invocare il romanticismo.
    Personalmente, questo incontro è stato esattamente ciò che volevo e mi aspettavo: due leader forti, decisi, che hanno patito grandi sofferenze, che si incontrano per la prima volta, ognuno dei due perché vuole qualcosa dall’altro.
    Ovviamente le due forti volontà si scontrano, c’è anche diffidenza nonostante le buone intenzioni, cosa che è del tutto comprensibile, poiché entrambi hanno ragione: Jon fa parte di una famiglia che ha subito grandi perdite a causa dei Targaryen (per quanto ne sa lui anche Lyanna), Daenerys è stata portata via in fretta e furia da Dragonstone quando era appena nata a causa della ribellione ed è stata “perseguitata” da Robert Baratheon, il migliore amico di Ned, e non sa che quest’ultimo era del tutto contrario a far del male a lei da bambina e anche quando era incinta.
    E tuttavia dietro quella forza e quell’irremovibilità ci sono due anime affini: è incredibile quanto i due siano simili, entrambi decisi a tenersi ben stretto il proprio regno (o diritto di regnare, nel caso di lei), ambedue irremovibili in questo, per l’appunto, eppure entrambi disposti, anche se in una piccola parte di loro (dietro la diffidenza comprensibile, visto che non si conoscono)ad ascoltare l’altro. Ciò che ognuno dei due vuole è un qualcosa che dimostri che non ha sbagliato a voler incontrare l’altro.
    E quello che mi ha emozionato è stato proprio vedere lo stupore in entrambi quando si sono resi conto che la persona che avevano davanti a sé non era così diversa, aveva un modo simile di pensare. Ovvero, aveva principi simili. Daenerys è rimasta senza parole quando Jon ha dimostrato di aver ben capito, nonostante fosse appena arrivato a Dragonstone, perché lei non abbia ancora attaccato Approdo del Re; Jon è rimasto senza parole dinanzi alle sincere scuse di lei per quanto fatto da suo padre.
    Ed è qui che sta la chimica tra i due: sono forti, decisi, hanno una volontà ferrea, sono diffidenti l’uno verso l’altro (cosa che trovo bellissima, nel senso che è giustissimo mostrare tale diffidenza, visto ciò che ognuno dei due ha passato e perso) ma hanno gli stessi principi. Nessuno vuole fare del male a persone innocenti, entrambi vogliono essere sovrani giusti. Ed entrambi preferiscono avere alleati resi tali con il dialogo, con la comunità di intenti, con la comprensione reciproca, invece di obbligare con la paura e la minaccia.
    E’ per questo che io li trovo bellissimi, insieme. Perché sono simili.
    Ovviamente, con questo non intendo dire che alla prossima puntata dovranno accorgersi di provare qualcosa l’uno per l’altro. Se dovesse essere tra loro (cosa che io spero, ma non aprioristicamente, per i motivi che ho detto e per altri che spiego di seguito), dovrà esserci un percorso ben costruito, di appoggio reciproco, fiducia conquistata, prima.
    I motivi per cui io li vorrei insieme sono quelli che ho esposto sin qui e anche i seguenti: qualcuno su quel trono ci dovrà salire, soprattutto ora che Dorne, Alto Giardino e altri regni non hanno più i rispettivi Lord-famiglie dovernanti (e quindi è più facile ricomprenderli sotto l’Iron Throne). Se Daenerys vi salisse senza eredi (e lei può ancora avere figli), alla sua morte si riaprirebbe il problema della successione. Certo, potrebbe designare Jon, ma se lui non avesse eredi, a sua volta (idem se vi salisse direttamente solo Jon e non avesse figli)? Tutto questo casino per niente? Allora la storia non avrebbe senso, poiché la realtà umana insegna che dopo una guerra una dinastia si riesce sempre a fondarla o ricostruirla.
    Inoltre, e soprattutto, la loro coppia sarebbe il modo migliore per unire il Nord al e sotto il Trono di Spade.
    Dopo quello che è successo, dopo il Re Folle e i Lannister (ricordiamoci che si svolge tutto nell’arco di poco più di un ventennio), i nobili del Nord non accetterebbero mai di essere nuovamente sudditi di Approdo del Re. Non si fiderebbero (avendone le ragioni). Ma se un uomo del Nord salisse al trono, anche se accanto a Daenerys, allora accetterebbero di rientrare nei Sette Regni, perché il Nord sarebbe tutelato. E ancora di più: si sentirebbero ulteriormente tutelati avendo uno Stark, anche se per metà, sull’Iron Throne e uno a Grande Inverno come Lord/Lady Protettore del Nord, come è sempre stato.
    In questo modo gli Stark avrebbero praticamente in pungo i Sette Regni (ed è stato ampiamente dimostrato che sono i più adatti a regnare) e i Lord del Nord si sentirebbero riconosciuti e protetti. E, ovviamente, si riconfermerebbe l’alleanza Stark-Targaryen di cui ha parlato Daenerys e che ha visto anche la stipulazione del famoso Patto del Ghiaccio e del Fuoco (ancora non concretizzatosi, ma che puta caso è un patto che riguarda un’alleanza politica con alleanza matrimoniale e che ha lo stesso titolo della saga… le coincidenze!).
    Inoltre, credo che a quel punto i Lord del Nord non avrebbero obiezioni a un’unione perché il fatto che nessuno sappia, ancora, che Jon è mezzo Stark e mezzo Targaryen (Bran a parte) serve anche a dimostrare ai Lord che di un Targaryen ci si può fidare, poiché ciò che importa non è la famiglia di appartenenza, ma la persona. Io spero che sia questo che stanno facendo, da un punto di vista narrativo. Le leggi del Nord non permettevano a un figlio illegittimo di succedere al padre, ma Jon è stato acclamato King In The North per il suo valore militare e come persona, perché questa era la cosa giusta da fare, per il Nord.
    Hanno fiducia in Jon per tutto quello che ha fatto e che lui continua a fare e dopo averlo avuto per un bel po’ come King In The North, dopo aver visto che è un leader degno e di cui fidarsi, il fatto che sia mezzo Targaryen non dovrebbe fare differenza, non lo cambia come persona ed è pur sempre mezzo Stark.

    W Tyrion.

    Sul ribaltare le aspettative per la guerra per l’Iron Throne io ho delle riserve, non perché non debbano essere posti ostacoli sulla strada di Daenerys, ostacoli che credo ora siano anche finalizzati a creare l’alleanza Daenerys-Jon, ma per quello che dicevamo in radio. Io per prima riconosco che chi dice che Daenerys si fa fregare persino da Cersei non ha ben capito chi sia Cersei, che è furba e scaltra come una volpe ed è pure, per l’appunto, rappresentata da un leone e dunque vale il detto che ricorda che la belva feroce è più pericolosa quando è ferita e messa all’angolo (ovvero la situazione di Cersei), però gli ostacoli per Daenerys non sono realizzati proprio nel migliore dei modi. Tutto troppo frettoloso e con uno che riesce a teletrasportarsi da una parte all’altra come se niente fosse. Okay, lo sappiamo che sono passate settimane dalla partenza di Jon da Winterfell e quindi dalla cattura di Yara, Ellaria e figlia, ma seriamente, Euron appare magicamente sempre dove deve e sempre senza che nessuno lo veda. E se il fatto che nessuno lo avesse visto di notte poteva essere accettabile, non lo è tanto di giorno. E ribadisco: di notte poteva non essere visto, però è assurdo che nel nulla sia riuscito proprio a beccare l’intera flotta di Yara e Theon; di contro, nel “regno” dei Lannister può essere comprensibile la sua presenza perché era evidentemente strategia militare di Cersei, come confermato anche da Jaime, ma che nessuno lo veda è assurdo. E’ difficile non vedere una flotta.
    Inoltre, ripeto quello che avevo detto in radio: a che pro creare questa magnifica alleanza, con quelle scene semplici, sì, in quanto mero dialogo, ma nondimeno epiche e bellissime, tra Daenerys, Yara e Theon, tra Olenna, Ellaria e Varys, se poi tre episodi dopo distruggete tutto? Letteralmente. Capisco che gli episodi quest’anno sono di meno, ma allora o ne aggiungevano uno o due, oppure evitavano di costruire questa magnifica alleanza. O gestivano un po’ meglio le cose in generale,insomma. Per di più ora Daenerys è senza flotta (tutte e due le parti le ha distrutto, quel maledetto!) e con l’esercito dimezzato. In tre episodi!!! Dai, siamo seri. Da un punto di vista narrativo non è tanto ben costruito.

    Per ciò che concerne Ellaria, ciò che quest’ultima ha fatto a Myrcella è stato orribile e ingiusto, ma se si torna indietro tutto ha origine in Cersei e nei Lannister (intendendo anche suo padre, poi Jeoffrey). Tutto deriva dalle loro azioni, tutto deriva dalla meschinità di Tywin, di Cersei, dalla follia di Jeoffrey.
    Inoltre, allucinante Cersei che fa la madre addolorata, lei, che si augurava che Bran morisse, che avrebbe ucciso Sansa e Arya! Lei, che ha fatto saltare figlio e nipoti di Lady Olenna, tutta compiaciuta.
    Certo, la scena finale tra Ellaria e la figlia ricorda quella del padre e del fratello di Ned, quando furono uccisi dal Re Folle.

    Lady Olenna. Il lutto. E’ uscita di scena grandiosamente come è vissuta, blastando a destra e a manca senza che nessuno potesse impedirglielo e con un’ultima vendetta come asso nella manica, una verità contro la quale Cersei non potrà fare nulla e non avrà alcuna soddisfazione, ma è u. lutto.
    E Jaime è un imbecille intergalattico. Non ha più scusa alcuna. Che muoia.

    Alla frase di Melisandre in pratica mi sono messa a urlare. XD

    La parte di Bran io non l’ho trovata così atroce. Nel senso, certo, poteva almeno abbracciare la sorella, ma quello che ha vissuto e quello che è diventato lo hanno cambiato irrimediabilmente. E’ come se ciò che lui è fosse trascendente rispetto al resto. Non mi aspettavo che rivelasse di Jon, è ovvio che la prima persona a cui voglia dirlo sia Jon, che è l’unico che ha diritto di decidere cosa fare della verità sulle sue origini, e ho interpretato ciò che ha detto della notte del matrimonio di Sansa con quella bestia di Bolton come un “Sembrava tutto così bello e tu eri così bella… mi dispiace così tanto che invece si sia rivelato un incubo per te”. Anche perché parte proprio dicendo che gli dispiace che la sorella abbia dovuto vivere quella terribile esperienza.
    Certo, magari potevano realizzare meglio il tutto.

    Ser Jorah sta arrivando!

    Jon è stato anche fonte di divertimento: vogliamo parlare della rasetta che gli ha fatto Drogon? XD

    Attendo con ansia il quarto episodio anche io!
    🙂

    • È mio il commento chilometrico qui sopra! Non so perché l’abbia pubblicato come anonimo. Ma almeno c’è!

    • Ciao Simo! Finalmente riesco a risponderti, spero di mantenermi più concisa della prima volta che ho iniziato a scriverti una risposta ma poi, alla milleduecentesima riga di commento (e non avevo ancora finito) mi sono accorta che si era fatto tardi e dovevo uscire, quindi ho rimandato a data da destinarsi promettendomi di essere più concisa la prossima volta (ma tu sai bene che questo è il tipo di promessa che faccio sempre fatica a mantenere xD).
      Innanzitutto sono assolutissimamente d’accordo con quanto detto sull’incontro tra Jon e Dany, momento epico perché tutti lo aspettavamo da secoli ma ho molto apprezzato come l’abbiano gestito, perché calcolando l’indole solita dei personaggi questo mantenersi sulle proprie posizioni, osservarsi e studiarsi senza sbilanciarsi, la diffidenza… tutto questo è molto più realistico di un colpo di fulmine alla film Disney, come dicevo nell’articolo. Poi se dovrà succedere succederà, e come scrivevo sono anche abbastanza sicura che la strada su cui puntano gli autori sia proprio quella (e come dici tu sarebbe anche la risoluzione migliore per i Sette Regni e per il Nord in particolare, che ne ha vissute troppe per fidarsi di un regnante del Sud, avere uno di loro sul Trono di Spade sarebbe la soluzione migliore perché accettino di far parte di nuovo di questi Sette Regni e Jon sarebbe un buon regnante, come gli è stato spesso ripetuto, proprio perché non l’ha chiesto lui: spessissimo, citando Silente, “i governanti migliori sono quelli che non l’hanno mai desiderato, quelli che […] raccolgono lo scettro perché devono, e scoprono con loro sorpresa di impugnarlo bene”), ma vorrei come te che accadesse in maniera graduale e al termine di un percorso ben studiato di mutua conoscenza, in cui i due si riconoscano come personalità affini con molte somiglianze su diversi punti di vista.

      Su Bran ribadisco che il problema per me è più che altro il fatto che al momento il suo enorme potenziale come personaggio rivoluzionario sia limitato a frasi criptiche ed espressioni glaciali… e poi boh, magari è la recitazione di Isaac Hempstead-Wright il problema ma proprio non riesco a reggerlo in questi ultimi due episodi, non mi convince…

      Sono d’accordissimo anche su quanto detto riguardo l’alleanza di Dany: aveva un’armata estesissima, con due eserciti al suo seguito più quello di Dorne e quello di Highgarden, la flotta di Ferro di Yara, i consigli di Tyrion e tre draghi adulti… sulla carta aveva già vinto. Da un lato sono contenta che non sia così perché in effetti in due stagioni da 13 episodi totali (anche se pare che l’ultima vogliano farla di episodi molto più lunghi del normale) se Dany avesse deciso di attaccare con forza e Cersei non fosse stata in grado di difendersi sarebbe già tutto finito in un pufff, invece è giusto far vedere come anche Cersei, per quanto io la odi con tutto il mio essere, è scaltra e non è di certo l’ultima arrivata: questa lotta sarà sudata e travagliata. Concordo però con te che l’epicità di tale alleanza avrebbe meritato uno sviluppo un po’ superiore a due/tre episodi, le aspettative erano così alte che ok il tempo ridotto e quindi la necessità materiale di chiudere quante più storyline quanto prima, ma la fretta si sta davvero intravedendo sempre di più. Il lato positivo è che in praticamente tutti gli episodi succede qualcosa, il negativo è che questo fastforward è talmente evidente da quasi compromettere il realismo delle vicende e far perdere il gusto per cose, come questa, che promettevano davvero molto di più se solo gli avessero dato tempo e modo di evolversi a tempi umani e non così precipitosamente. Questo affrettarsi a tutti i costi sta mettendo una certa ansia anche a me come spettatrice xD

      Chiudo con Ellaria e Cersei solo per ribadire quanto da te detto: l’uccisione di un’innocente non è mai giustificabile, come dicevo anche nell’articolo, ma tutto sommato se si va a ritroso in questo botta e risposta tra le due famiglie si può far risalire tutto a un iniziale sgarbo dei Lannister, perché Oberyn stesso si è offerto come campione per Tyrion proprio per affrontare la Montagna e vendicare la sorella uccisa durante il Sacco di King’s Landing. Ripeto, Ellaria e la scelta di uccidere Myrcella per punire Cersei per me non è e non sarà mai difendibile, ma è comunque una risposta a una faida che va molto indietro nel tempo.

      Grazie per aver dedicato qualche minuto a leggere e commentare la recensione, ti aspetto per commentare insieme il prossimo episodio 😉

  3. Ciao, io escluderei l’intervento del Tardis per Jon, anzi è proprio il suo arrivo a Dragonstone a segnare il tempo. Invece rimane per me inspiegabile –
    se non appunto con il Tardis – l’apparente velocizzimo trasferimento di Olenna a Alto Giardino da Dragonstone (doh!) o l’ancor più strabiliante manovra di circumnavigazione che hanno dovuto affrontare gli Immacolati per arrivare a Castel Granito…fra l’altro passando ancora al largo di Approdo del Re, senza incrociare Euron (aaah, la tattica), che invece stava tirando mazzate a Yara sulla stessa apparente rotta. Tutto questo non può essere avvenuto in più di…una settimana diciamo, stando ai tempi che ci vengono suggeriti (ari-doh!). E anche Jorah, curato in un giorno e mezzo, non di più, o l’Arcimaestro l’avrebbe già mandato via. Bello l’incontro Jon-Dany, un po’ tirato ma bello. Dany si rivolge a Jon sapendo già dei due fratelli morti (certi), di Robb potrebbe avergliene parlato Tyrion, ma Rickon? Se Tyrion avesse saputo della Battaglia dei Bastardi non sarebbe stato sorpreso nell’episodio 2 di sapere di Jon, quindi rimarrebbe solo Melisandre, perchè Varys non sa più una ceppa di cosa succede a Westeros e ari-quindi questa la metto fra gli screenplay hole, di cui questo inizio stagione mi sembra, purtroppo, fin troppo pregno! Brann un po ‘perso sì, anche lui sta sbarellando, fra visioni e realtà.
    Sul fatto di convincere Daenerys dei non-morti mi ero immmaginato una scena abbastanza cool, però sembra che dovranno tutti vederli coi loro occhi 🙂

    • Sì infatti, i tempi con cui queste navi si muovono ha dell’incredibile, pure volendo immaginare che gli Immacolati siano partiti dopo la Flotta di Ferro di Yara quel tanto che bastava per non incrociare Euron che ha distrutto tutte le navi della nipote e ha fatto un salto a King’s Landing prima di ripartire verso Castel Granito (presumibilmente quindi a quel punto in coda rispetto agli Immacolati) i tempi sono stra-compressi. La verosimiglianza di queste tattiche militari, spostamenti di navi ed eserciti di terra sta sfiorando l’assurdo, capisco la necessità fisiologica di contrarre tutte le trame perché il tempo totale a disposizione è poco, ma allora come diceva Simo chi gliel’ha fatto fare di girare meno episodi del solito? Così, per quanto a livello visivo e di sviluppi delle storyline può essere figo perché siamo sempre sul chi vive e c’è sempre qualcosa di nuovo all’orizzonte, da un punto di vista formale lo spettatore potrebbe cominciare a sentirsi a) stremato dalla velocità da capogiro degli sviluppi o b) preso per i fondelli per tutti quelli che sono niente di meno che teletrasporti fuori da ogni logica. Ripeto, io cerco di non pensarci e concentrarmi su altro nella trama, ma il pensiero ti ci va e non si può evitare, è davvero troppo palese che si stanno affrettando più che possono.

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