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Game Of Thrones | Recensione 4×04 – Oathkeeper

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Game Of Thrones | Recensione 4×04 – Oathkeeper

Welcome, welcome. The time has come to select- no, aspettate. Fandom sbagliato. Dicevo. Benvenuti, ladies and lords, all’ultima recensione del nostro amato Game Of Thrones, con la puntata 4×04, Oathkeeper.

Prima di tutto, lasciate che vi ringrazi per tutti i commenti che avete postato sotto la precedente recensione: è stato interessante e challenging, non so come dirlo in italiano, scusate (ogni tanto la lingua madre mi abbandona) leggere le vostre opinioni e discuterne. Davvero, grazie mille. E ora, without further due, lanciamoci nella puntata.

Stato d’animo pre-episodio: Uhm. Diciamo che c’erano diverse «cose» che mi aspettavo, come vedere a che punto stavano sia Sansa che Tyrion. Ammetto però che tutta la mia attenzione era per come avrebbero gestito il rapporto Jamie-Cersei post «famosa scena innominabile della 4×03».

Dunque, secondo me la puntata può facilmente essere divisa a metà, quindi partirò analizzando la prima parte, più o meno la prima mezz’ora, dove abbiamo una successione non indifferente di eventi.

Prima fra tutte, l’apertura con Daenerys a Meereen. Posso dire che non mi dispiace affatto che Verme Grigio abbia questa crush così ingenua e tenerella per Missandei? Credo che lo scopo fosse renderlo più umano, far capire che l’incontro con la Madre dei Draghi l’ha davvero trasformato da automa a persona, capace di provare sentimenti – e anche di innamorarsi. Insomma, non aggiungerà niente alla trama, ma a me piace.

Detto questo, il modo in cui Daenerys si prende Meereen é spettacolare. Certo, se si tratta di una bella battaglia contatemi sempre, ma queste ribellioni intestine, il modo in cui gli schiavi si conquistano la libertà, il discorso di Verme Grigio (quanto adoro il valyriano voi non avete idea), insomma, kudos. Apprezzo anche molto che Dany non abbia dato ascolto al consiglio di Ser Barristan, crocifiggendo i padroni come loro avevano crocifisso i bambini sulla via per la città – perché, ricordiamocelo, «Daenerys has not a gentle heart». Ma anche lei ha i suoi difetti, dei quali il maggiore si chiama «white saviour complex», e lo si vede quando entra a Meeren in mezzo a una folla adorante che la chiama con un coro di «Mhysa! Mhysa!». Daenerys é forse ancora troppo naive. So che presto le cose cambieranno, per lei, ma per il momento mi accontento di vedere quell’immenso stendardo con i colori di casa Targaryen sventolare sulla Grande Piramide di Meereen. L’epicità.

On a side note, diciamo che sono rimasta piuttosto scioccata quando l’assedio di Meereen non é avvenuto come nei libri, non tanto per questioni di fedeltà, quanto perché era strettamente legato ad un altro avvenimento che tenevo davvero molto a vedere – spero che non lo taglieranno fuori completamente, solo questo.


Parliamo di Bronn e Jaime. Parliamone, sul serio. Quei due sono il motivo per cui mi sveglio la mattina. Davvero. Già Bronn era nella mia top five. Jaime pure. Insieme sono una combo di battutine e sarcasmo. Quando poi si mettono pure a parlare di Tyrion, allora lì mi sgretolo. Sappiatelo, i miei Lannister bros feels sono infiniti, e quello che dice Bronn a Jaime sul famoso processo al Nido dell’Aquila mi ha lasciata distrutta.

La scena nella prigione ancora di più. Perché tutto si può dire dei Lannister, che sono crudeli, non badano ai mezzi che devono usare per raggiungere i loro fini, che non esitano a uccidere, sì, sì, tutto vero, ma il rapporto che c’éè tra Jaime e Tyrion é meraviglioso. Non palese, perché non sarebbe nel loro carattere, ma così profondo e così vero e così ben recitato che mi lascia senza fiato ogni volta.

«The Kingslaying brothers. Do you like it? I like it. Are you really asking me if I killed your son?»
«Are you really asking me if I’d kill my brother?»

Ecco, in quelle due domande c’è il loro rapporto. C’è il fatto che Jaime e Tyrion, nonostante tutto, si vogliono bene. E credo farebbero di tutto l’uno per l’altro.

 
 

Sono anche abbastanza soddisfatta di come abbiano gestito il rapporto Jaime-Cersei dopo la 4×03. Dal trailer sembrava tutto rose e fiori come se niente fosse successo (insomma, plotting a murder like normal Lannister business), ma invece hanno mantenuto la cosa quantomeno vagamente realistica: Cersei freddissima, distaccata, piena di disprezzo. E Jaime- sembra dispiaciuto? A me sinceramente no. Ma almeno non le si getta ai piedi adorante come nella prima stagione. Mi sembra già un passo positivo. Qualcosa è cambiato, tra i gemelli Lannister, e non credo sarà più lo stesso.

E in tutto quel «qualcosa» un posto d’onore ce l’ha Brienne di Tarth. È stata Brienne quella che mi ha cambiato definitivamente idea su Jaime. Ho scoperto l’uomo sotto allo Sterminatore di Re esattamente mentre lo scopriva lei, nascosto sotto strati e strati di bugie e voti spezzati e sogni infranti. E quella scena é stato tutto quello che potevo desiderare, perché una recitazione così, degli sguardi così, un canon così io non lo vedevo dai tempi d’oro in cui Sherlock era ancora in onda.

Jaime manda Brienne a cercare Sansa, a mantenere quel giuramento fatto a Catelyn Stark. Jaime Lannister dà alla donna la spada valyriana, l’unica spada valeriana ad essere mai entrata nella famiglia Lannister, oltre a un’armatura fatta su misura per lei. Jaime Lannister mantiene il suo giuramento, e Brienne lo onora, chiamando la spada in suo onore, «Oathkeeper». Brienne dice che troverà Sansa, «for lady Catelyn, and- for you». Lì mi avete persa.

Quando la saluta fuori dalle mura, la chiama «Brienne». Non qualche nomignolo, non «lady», ma «Brienne». E lei trattiene a stento le lacrime, è palese. Lo sguardo che si scambiano, quando ormai lei è a cavallo, è un concentrato di sentimenti non detti e non capiti che toglie veramente il fiato. Credo sia un punto di svolta cruciale. Cersei ha chiesto a Jaime di uccidere Sansa. Brienne voleva salvarla. E Jaime sceglie Brienne invece di Cersei. Sceglie Brienne invece di Tywin, che gli ha dato una spada fatta forgiare apposta per lui.

 
 
(Tra l’altro, la Best Perfomance di quest’episodio va a Nikolaj perché insomma. Stop smashing my heart with those eyes.)

Sono anche contenta che Pod se ne vada dalla Capitale, via dal pericolo e dalla gente che vuole ucciderlo perché Pod è come Shireen, è il mio precious baby e che nessuno lo tocchi. Il sorriso che ha fatto quando Bronn gli ha dato l’ascia di Tyrion ha letteralmente illuminato il mio piovoso lunedì.

Spostandoci su altro, mi sono resa conto che questa é la puntata di Pedobear. Almeno, più delle altre volte. Con PedoPetyr e PedoMargaery mi sono seriamente venuti i brividi.

Di Petyr non posso dire altro se non che sì, sei un freak inquietante che ha messo gli occhi su una ragazzina di quattordici anni scarsi solo perché somiglia alla madre per la quale ti sei fatto indignitosamente pestare, ma sei probabilmente il migliore al gioco del trono. Altro che Cersei, accecata dal potere. È Petyr uno di quelli veramente pericolosi, quelli che scivolano nell’ombra, come Varys. È Petyr che giostra il reame come vuole, è Petyr che ha ucciso il re, il re! Certo con dei complici, ma ha orchestrato lui tutto lo svolgersi dei fatti. Ed è con Petyr che Sansa diventerà davvero la Regina del Nord, come io spero prego con tutto il mio cuore diventi. Di certo affinerà le sue capacità, come già si vede dal loro dialogo sulla nave (e parliamo un attimo di come sia Sansa che Tyrion parlino dell’altro anche in una situazione così e io non so, piango)

Margaery, per carità, sta facendo quello che deve fare per assicurarsi una posizione sicura alla Fortezza Rossa, visto che di certo non rientra nelle grazie di Cersei. Ma la faccia del povero Tommen la diceva lunga. Mamma mia che cosa inquietante. L’unico lato positivo della scena è stato il gatto, Ser Pounce. Anche perché, la butto lì, Ser Pounce spaventerà poi un certo vecchio gatto nero chiamato Balerion (scatenate l’inferno, fan delle teorie sugli ultimi libri!)



(I feel you, Tommen)

Restando sull’argomento Margaery, non so quanto mi piaccia che lo show la faccia sembrare così innocentina e ingenuotta sull’omicio di Joffrey. Quando nonna Tyrell le spiattella in faccia che sì, é stata lei ad ammazzarle quel mostro di marito prego cara nipote non c’è di che, lei cade dalle nuvole. A me Margaery piace perché é machiavellica e pericolosa. Nel libro lo sapeva benissimo cosa stava per succedere a Joffrey e di certo non le dispiaceva. Quindi meh. Lasciate Margaery così because we love villanous ladies. Del resto sua nonna non le fa mancare il buon esempio. Quanto amo Lady Olenna Tyrell.


(You still are.)

E ora, la seconda parte della puntata. Il plot del Nord. Ho due cose da dire. Sinceramente, della storyline di Bran a me poco importa, ma sono curiosa di vedere come andrà a finire, adesso che sono nelle mani dei Guardiani ribelli alla Fortezza di Craster. Anche se probabilmente é facile da indovinare: Snow uscirà dalla Barriera con i suoi compagni (tra cui Vargo Hoat, anche lui, dove sta nei libri, ma non è che mi dispiaccia troppo), arriverà da Craster, ci saranno un bel po’ di interiora sparse sulla neve e probabilmente mancherà Bran di un soffio perché questo è Game Of Thrones e noi non abbiamo mai una gioia.

Quello che é interessante è quello che succede dopo. È la sorte del bambino di Craster. Bene o male, tutti ci siamo immaginati il destino dei piccoli, di certo non piacevole. Quando l’hanno inquadrato di nuovo, credevo sarebbe stato per qualcosa di molto cruento. E invece vediamo quello che fino ad allora avevo creduto essere l’HBIC dei White Walkers prenderlo in braccio e portarselo via, attraverso una landa ghiacciata, fino a una sorta di città di ghiaccio. Lo lascia su un altare e se ne va. A raccogliere il fagottino è una versione ghiacciata di Darth Maul da Star Wars Episodio I, che tocca il piccolo su una guancia e trasforma i suoi occhi in un blu assolutamente non naturale.


Oltre ad essere una conferma di quello che già si pensava sui figli di Craster, ossia che venissero tutti trasformati in White Walkers, questa scena ci dice anche che gli Estranei hanno una qualche forma di divinità loro, o un re. Ma non solo.

Ci dice anche che Benioff e Weiss stanno già mettendo le basi per la fine, per degli eventi che loro sanno, in quanto Martin ha detto a loro come andranno a finire le cose, ma che non sono ancora comparse in nessun libro. Non so voi, ma per me è stato assolutamente fantastico non sapere davvero cosa stesse succedendo. Restarci di sasso come probabilmente ci è restata la gente dopo le Nozze Rosse. E poter partire a speculare e speculare su migliaia di possibili evoluzioni. Anche perché, sul sito ufficiale della serie, nella sinossi quella creatura veniva chiama «Night’s King». E poi hanno subito cancellato il nome, sostituendolo con uno più generico (qui l’articolo che ho letto e qui l’articolo che trovate su TA). Insomma, ci si sono aperte davanti tantissime porte sulla vera e propria fine di Game Of Thrones la serie di libri, e io non vedo l’ora di scoprire come andranno avanti. Inoltre questo sottolinea come il conflitto finale della saga, quello enorme e sconvolgente e conclusivo, sarà al Nord. Io me lo sento sempre di più.

Da un punto di vista narratologico, tra l’altro, ha perfettamente senso. Martin ha tempo di spiegare bene le cose, nei libri, perché nessuno se la prenderà con lui per un tomo di settecento pagine. Ma in una puntata di un’ora scarsa, in una stagione da appena dieci episodi, non c’è tempo di tenere tutte le grandi spiegazioni nelle ultime stagioni. Le basi bisogna gettarle adesso. Inoltre é una gran mossa, perché finalmente pone fine al regno del «lettore che sa tutto», sorprendendo anche lui.

Concludendo con una nota cretina, solo a me la città di ghiaccio è sembrata terribilmente simile a Jotunheim, da Thor? Secondo me finisce così la saga: arrivano gli Avengers, fanno su un gran casino, Thor si occupa dei giganti di ghiaccio e Tony vendica gli Stark. Perfetto, no?

A parte gli scherzi, lasciate le vostre più folli teorie e speculazioni nei commenti. Per favore, ricordatevi di inserire un avviso di spoiler per qualsiasi cosa contenuta nei libri successivi. Vi lascio col promo della prossima puntata, la 4×05, «First Of His Name», sottotitolata dai nostri amici di Game Of Thrones – Italy. Passate da loro, e anche da Le migliori frasi de «The Game Of Thrones» ~, in attesa della prossima settimana!

7 COMMENTS

  1. Episodio ben diretto, non credo sia un caso che dietro la telecamera ci sia stata proprio la mia regista preferita dell’intera serie, Michelle MaClaren. Soltanto lei riesce a far esprimere al meglio i personaggi con un paio di inquadrature al posto di far proferire loro qualche fesseria da fiction mediaset (capito Alex “non ci vedo uno stupro” Graves?). Chi ci ha guadagnato di più è stata senza dubbio Daenerys, che dalla bimbaminkia in calore della scorsa puntata ora la ritroviamo, finalmente, come una vera Targaryen. Il suo sguardo velato di compiacimento e follia mentre osservava gli schiavisti crocifissi è stato semplicemente perfetto. E tutto ciò, di riflesso, non fa che aumentare in me il disprezzo per il Daario 2.0 televisivo, il quale è stato infatti relegato ad una muta comparsa di pochi secondi. Temo però che la pacchia durerà poco, perché Dany dà proprio il peggio di sé quando interagisce con lui.
    Una cosa però non mi ha convinto: chi ha scritto quel “kill the masters” in inglese, in un luogo dove parlano soltanto valyriano? Verme Grigio lo escluderei, visto che a malapena sa parlare la lingua “comune…

    Per il resto tutto molto bello, Jaime e Tyrion affiatatissimi, PedoPetyr meravigliosamente inquietante (impara PedoJorah!)Margaery seducente, tenerello Pod, intensissima Brienne.

    E sull’ultima scena… no… just…no. Per me quel tizio incor(o)nato è soltatno un anonimo alto ufficiale tra i WW. Bello farsi suggestionare dai libri, e lo so bene perché sono lettore anch’io, ma se dovessimo attenerci esclusivamente a quanto visto sinora nel telefil non c’è mi viene in mente una sola ragionevole ipotesi che mi faccia azzardare quella determinata identità.

    • Io sinceramente quando ho visto l’episodio ero talmente sconvolta da non pensarci nemmeno, al Night’s King. Ero troppo presa a pensare, “oddio, non ho più il controllo sull’intera serie cosa sta succedendo?”. Però in effetti é comparso proprio nella sinossi ufficiale dell’episodio, come dice Ale qui sotto. Poi l’hanno cancellato. Non credo sia una svista. Quindi cosa stanno cercando di dirci quei due?

      Concordo con te su Daenerys. La mia Daenerys preferita é questa regina “without a gentle heart” che naviga sull’orlo della follia, e lo si vede benissimo negli occhi di Ser Barristan, quando le consiglia di lasciar vivere i padroni. Sembra proprio stia pensando, “E no, però, non un’altra Targaryen pazza!”. A me di Daenerys intriga proprio questo. Il fatto che sì, sembra destinata a quella famosa grandezza, ma la moneta potrebbe anche rivelare l’altra faccia. Del resto, i “Targaryen non rispondono né agli uomini né agli dei”. E non parliamo di Daario. We don’t talk about Daario. Daario doesn’t exist.

      I fratelli Lannister sono il motivo per cui mi sveglio la mattina. Assieme a Brienne e a Sansa che mi diventa giocatrice del gioco del trono.

      • Ah, questa qui sopra sono io furba che mi sono dimenticata di fare il login prima di commentare. Sorry.

  2. Ahahaha anche a me (l’animo della traduttrice che emerge quando meno te lo aspetti XD) è venuta in mente la domanda “perché ‘Kill the masters’ l’hanno scritto in inglese se lì l’inglese non lo parla nessuno?”… Credo fosse semplicemente la scelta migliore per rendere più immediata la comprensione a livello visivo, anche se effettivamente potrebbe anche essere presa come una svista/caduta di stile: d’altronde se ci godiamo meravigliosi discorsi in valyriano (e per quello i sottotitoli li usano) perché non scrivere anche una frase di appena tre parole su un muro in valyriano e usare un sottotitolo anche per quello? Ma vabbè, pensieri sparsi che spariscono di fronte a quell’immagine meravigliosa di Dany in cima alla piramide con lo stendardo dei Targaryen a coprire l’arpia.

    Riguardo l’identità del “capo” dei White Walker, l’ipotesi Night’s King non è solo una speculazione da lettrice: il nome è proprio saltato fuori in una sinossi ufficiale dell’episodio, per poi essere cancellato poco dopo (come scritto d’altronde anche nell’articolo).

    • Anch’io concordo sul valyriano/inglese. Certo fa molto più effetto immediato una scritta in inglese, ricorda molto V per Vendetta e tutti i film distopici e colpisce molto di più di una scritta più sottotitoli. Ma per esempio, a me sarebbe piaciuto tantissimo vedere il valyriano /scritto/, visto che di solito lo sentiamo solo orale, e insomma, a chi non piacciono i discorsi in valyriano? Io personalmente li adoro *_*

  3. Ho letto commenti, di lettori dei libri, che giudicavano pessima la scena finale con gli Estranei (o White Walkers).
    Io invece l’ho adorata, perchè mi ha dato quel “qualcosa in più” rispetto a ciò che già sapevo dopo aver letto i libri, e sopratutto perchè la mia “parte” preferita dell’intera saga sono proprio gli Estranei…
    Mi è dispiaciuto tantissimo, infatti, che la scorsa stagione iniziasse dopo la carneficina al “pugno dei primi uomini”, aspettavo con ansia di vederla.

    • Per me gli estranei, come ho già detto molte volte, sono una parte del libro che secondo me saranno importantissimi nel plot finale, nello scioglimento di tutto quanto, ma per ora sono lasciati un po’ da parte. Questa svolta mi é piaciuta un sacco, anche perché, ammettiamolo, siamo un fandom dedito alle speculazioni e alle teorie complottistiche peggio che gli Stati Uniti con l’Area 51 o lo sbarco sulla luna. Con una scena così ci marciamo per mesi, a furia di teorie e idee!

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