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Game of Thrones | Neil Marshall parla delle riprese di “The Watchers on the Wall”

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Game of Thrones | Neil Marshall parla delle riprese di “The Watchers on the Wall”

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[ATTENZIONE: questa intervista contiene spoiler sull’episodio di Game of Thrones, “The Watchers on the Wall.”]

Game of Thrones è senza dubbio uno degli show televisivi più importanti, ma l’episodio di domenica è stato ambizioso persino per gli standard dello stesso show.

L’epica battaglia sulla Barriera ha mostrato giganti e mammut, morti sanguinose e momenti intimi tra i personaggi. Il regista Neil Marshall, conosciuto per aver diretto la Battaglia delle Acque Nere nella seconda stagione, dice che la scena di cui è più orgoglioso è l’addio commovente a Ygritte (Rose Leslie).
“Volevo mostrarli come in una piccola bolla. E’ nel bel mezzo di una scena di battaglia e c’è questo forte momento emotivo”, dice Marshall a The Hollywood Reporter. “E’ stata l’unica scena in slow-motion che ho inserito in tutto l’episodio. Era per enfatizzare cosa stava accadendo nel loro mondo versus ciò che stava accadendo intorno a loro”.

In questa intervista Marshall parla del primo bacio sullo schermo di Sam, le faticose riprese, e il suo team che ha messo insieme il tutto per rendere l’episodio il più cinematografico possibile.

 

Qual è stata la sfida più grande dell’affrontare questo episodio?
Gli effetti visivi per il mammut sono stati la sfida più grande. Pianificare, fare i bozzetti e i prevideo e riprendere l’azione dal vivo e fare spazio per l’azione del mammut è stato molto complesso. E integrarlo nella post-produzione è stata una sfida.

760005_got_409_cut_L_pub_04_0[1]Quando hai visto l’aspetto del mammut completo per la prima volta?
Ho visto l’aspetto del mammut quattro giorni fa.

L’avete tagliato piuttosto tardi.
Si arriva sempre per il rotto della cuffia perché preparano gli episodi nell’ordine in cui vanno in onda, quindi non hanno lavorato sul mammut tutto il tempo per sei mesi. L’hanno fatto un po’ alla volta.

I tuoi episodi sono unici perché si concentrano su una parte del mondo di Game of Thrones piuttosto che saltellare qua e là. E’ una sfida o ti rende le cose più facili?
Per certi versi facilita le cose. Permette il block shooting, che viene usato nei film. Negli altri episodi, che hanno luogo in diversi paesi, devi girare un po’ qui e un po’ lì. Logisticamente devo fare delle cose abbastanza complesse, quindi avere tutto in un posto rende le cose più comode.

 

Qual era la chiave per fare bene la scena tra Ygritte e Jon?
Volevo catturarli in una piccola bolla. E’ nel mezzo di una battaglia e hai questa forte scena emotiva. Come la fai? Per me stava nel separarli da ciò che stava accadendo intorno a loro. All’inizio i primi piani e poi la scena finale — è stata l’unica scena in slow-motion che ho inserito. Era per enfatizzare ciò che stava accadendo nel loro mondo contro ciò che stava accadendo intorno a loro.

Sembra che di solito lo slow-motion non venga utilizzato nello show.
Lo usano molto raramente. Penso che abbiano una regola contro lo slow-motion. Ho detto “Sentite, la girerò in slow-motion e vedete cosa ne pensate, solo per quell’unica scena”. Hanno detto che gli piaceva. Per me è stato inserire i personaggi nel loro mondo.

Per quanto tempo avete girato?
Abbiamo avuto due settimane e mezzo/tre per girare tutto il live action e qualche altro giorno nello studio verde per girare gli elefanti e i giganti.

E’ impressionante quanto sembri un film.
L’ho diretto per far sì che fosse molto cinematografico. Volevo che fosse epico e girarlo a quello scopo.

E’ stato anche il migliore episodio di sempre di Sam. Com’è stato girare quei momenti chiave?
Sam è un personaggio fantastico e John [Bradley] è un grande attore. E’ stato grandioso lavorare con lui e lavorare con lui sul suo personaggio. E’ stato il primo bacio sullo schermo di Sam, e sono stato io ad avere quel momento con quei personaggi.

Che tipo di conversazioni avete avuto tu e John su questo episodio?
Molto era sulla carta. Gli sceneggiatori sono stati assolutamente fantastici. In parte mi rimetto al giudizio degli attori perché loro vivono con il personaggio per tre o quattro stagioni e io ci sono per un episodio, quindi sarebbe presuntuoso dire loro di fare qualcosa che sentono sia out of character. Mi dicono loro cosa funziona per il personaggio e cosa no. Lo capiamo insieme.

C’è anche quella scena lunga e continua. E’ stato fatto tutto in una sola ripresa?
Sì. Sono davvero orgoglioso di quella scena. L’abbiamo provata per un’ ora – ci siamo riusciti dopo sette riprese. Connette tutti i personaggi insieme.

Hai considerato l’idea di usare un po’ di trucchi nel post-produzione in quella scena?
Per me l’hanno provata tutti così duramente e tutti sono stati così accurati in ciò che stavano facendo – ho pensato che potevamo farcela in un’unica ripresa e ci siamo riusciti. Dopo c’è stato un grande giro d’applausi da parte di tutti.

760005_GOT409_102513_HS_DSC0172[1]Hai un momento preferito per i personaggi?
C’è una bella conversazione con Jon e Sam all’inizio. Ho amato lavorare con Peter Vaughan (Maestro Aemon) per la sua scena — è un attore fantastico. Amo le scene di calma prima della tempesta, ma probabilmente la morte di Ygritte è quello di cui sono più orgoglioso.

E’ stato estenuante?
Per me sono state lunge ore con un tempo pessimo e un freddo gelido e cose del genere. Per gli attori si è trattato di periodi di azione esagerati e molte cose nel mezzo. E per me, mettere insieme la battaglia è stato mentalmente estenuante.

Quanto tempo hai avuto per preparare le riprese?
Nel complesso ho avuto quattro settimane, che è un sacco di tempo per uno show televisivo. Abbiamo avuto i previsuals e cose così — e roba come i giganti, e per quello ci è voluto molto lavoro. Avevamo set da costruire e molte cose da fare in anticipo.

E’ comunque difficile dimenticare quanto apparisse grandioso – anche per gli standard di Game of Thrones. Qual è stato il segreto?
E’ tutto dovuto alle incredibili persone di talento coinvolte. Siamo partiti con l’intenzione di fare le cose in grande e tutti si sono impegnati e hanno usato tutte le risorse disponibili per raggiungere l’obiettivo. Quando guardiamo la TV adesso, molti di noi lo fanno su TV wide-screen. Televisori enormi. Guardo tantissimi film in DVD e Blu-ray sulla mia televisione. Quindi perché uno show televisivo non dovrebbe apparire altrettanto bello?

Cosa di ciò che hai imparato dal tuo episodio della Battaglia delle Acque Nere hai applicato a questo?
Ho applicato le stesse regole. Qual è la strategia della battaglia? Chi sta cercando di raggiungere quale obiettivo? Con cosa devono attaccare e difendere e come usano le loro armi? Per esempio, ho avuto l’idea di dare anche ai giganti archi e frecce così che potessero attaccare la parte alta della Barriera. E’ stato l’equivalente di portare in battaglia l’artiglieria pesante.

Alliser Thorne è stato un rompiscatole questa stagione, ma in quest’episodio si è rivelato fantastico. Quali erano i tuoi obiettivi con lui?
Penso che sia questo ciò che rende questa serie così grandiosa. Un minuto prima lo odi e quello dopo tifi per lui. E’ stato un bastardo con Jon, ma quando si arriva al momento critico è un grande combattente. E’ sia un uomo amareggiato che un uomo onorevole e porta a termine il lavoro. Alla fine credo sia uno dei buoni.

 

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Chiara, classe 1990. Incapace di vivere senza telefilm, musica, libri e film, ha iniziato a sviluppare una passione per il teatro. Predilige la lingua originale, ma sogna da sempre di entrare nel mondo del doppiaggio - magari per riportare gli adattamenti sulla retta via. All'inizio di ogni stagione telefilmica si impone di non iniziare nuove serie e sistematicamente si ritrova ad allungare la già infinita lista. Non ha un genere preferito, l'importante è che coinvolga ed intrattenga. Si affeziona troppo ai personaggi di fantasia e parla di loro come se fossero persone reali. Adora tutto ciò che è british - potrebbe passare ore ed ore ad ascoltare uomini britannici dalla voce suadente mentre leggono l'elenco telefonico - si diverte a imparare i vari accenti e cerca con scarso successo di imitarli; nel suo cuore c'è un posto riservato anche per USA e Canada. Quando Photoshop chiama, non può far altro che rispondere e darsi ai lavori di grafica e, nei momenti di ispirazione, crea anche video. Ogni tanto scrive fanfiction, ma più che altro le piace leggerle. E sì, le ship e le OTP fanno parte della sua vita, ma le usa con moderazione. Le piace viaggiare e visitare posti nuovi, ma nella vita di tutti i giorni è una pantofolaia. Nonostante il suo costante desiderio di fuggire da una realtà a cui non sente di appartenere, ama profondamente la sua famiglia. Ringrazia sempre il giorno in cui fece amicizia con un gruppo di pazze sparse per l'Italia, che sono diventate la sua famiglia virtuale. Ha incontrato David Tennant due volte in due giorni ed è ancora viva. E' rimasta in silenzio ad ammirare la sua celebrity crush tenere un'intervista a pochi metri da lei. Quando si sente giù di morale, ascoltare i rumori del suo modellino di Tardis la fa sentire meglio. P.S.: E' più pazza di quello che sembra. Uomo avvisato...

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