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Flash Recaps #36 | Outlander, Orphan Black

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Flash Recaps #36 | Outlander, Orphan Black

Outlander | 1×16 – To Ransom A Man’s Soul By Sam

11377261_10206442787656075_4310995180996756443_nE anche Outlander ci lascia, per questa stagione, e lo fa con “To Ransom A Man’s Soul”, che chiude la prima parte del viaggio di Claire Beauchamp Randall in Fraser nella Scozia del XVIII secolo.

Avevamo capito dal tono di “Wentworth Prison” cosa, probabilmente, ci avrebbe atteso in quest’ultimo episodio, e tuttavia credo che nessuno fosse davvero abbastanza preparato.

Inizialmente “To Ransom A Man’s Soul” dà l’illusione di risparmiare il peggio allo spettatore, ma, per l’appunto, è solo un’illusione: ciò che è successo a Jamie dopo che Randall ha lanciato (in senso letterale) Claire fuori dalla prigione viene mostrato dettagliatamente e noi spettatori veniamo trascinati nell’orrore delle ulteriori torture e violenze subite dall’Highlander.

Ci troviamo, dunque, dinanzi a un episodio molto crudo e doloroso, che non cela nulla: né la violenza fisica, né quella morale, né, tantomeno, il tormento e la disperazione in cui Jamie cade, così come il suo desiderio di morire (non mi dilungherò in spiegazioni poiché tanto lo avete visto e non ci sono parole da aggiungere, al riguardo).

Vedere una persona così forte, coraggiosa e vitale spezzata in un tal modo, preda di febbre, deliri e istinti suicidi è davvero doloroso; il momento emblematico è lo sguardo di Rupert, rivolto a un Jamie quasi del tutto esanime a terra, quando lui, Angus e il fidatissimo Murtagh fanno irruzione nella prigione al seguito della mandria di mucche (devo dire l’unico momento “divertente” della puntata) per salvare il giovane Laird del Clan Fraser. Uno sguardo incredulo e sofferente, nel vedere le numerose e terribili ferite, nonché il sangue, che ricoprono il corpo di Jamie.

La puntata prosegue narrando la “discesa all’inferno” di tutti loro, proprio dietro a Jamie, tormentati dall’apparentemente incurabile nera disperazione in cui lui è sprofondato, incapaci di riscuoterlo, né con rabbia (Murtagh), né con dolcezza (Claire e il nostro adorabile William, il “piccolo” del Clan MacKenzie).

Claire, però, dimostra ancora una volta tutta la forza del suo carattere, prima curando il marito, precisa e meticolosa, poi acconsentendo a toccare il fondo con lui, per riportarlo verso la luce. E infine ci riesce. Un momento molto toccante.

E così, Jamie comincia a superare questo terribile trauma e inizia a tornare lentamente la persona che è sempre stato.

Restare in Scozia, tuttavia, è impensabile, per lui nessun luogo sarebbe più sicuro, ormai; pertanto, dopo averne parlato tutti insieme (mentre Jamie riposava, ancora preda della febbre), Murtagh (ancora una volta l’uomo “della provvidenza”, pronto a proteggere Jamie, e ora Claire, a qualunque costo, sempre e comunque) trova un passaggio a bordo della Cristabel, che salperà alla volta della Francia.

E dunque, infine, eccoli: Jamie già a bordo della scialuppa che li porterà al vascello, Claire, Murtagh, Angus, Rupert e William su una spiaggia, intenti a dirsi addio (o, come preferisce Claire, arrivederci).

A proposito di Claire, abbiamo assistito a un’evoluzione, per ciò che riguarda i suoi rapporti con questi uomini: ad esempio, da problema che era, anche per Angus e Rupert, è diventata un membro del clan (in senso lato) che gode di tutto il loro rispetto.

Lo spiraglio di luce apertosi con l’inizio della lenta guarigione di Jamie diviene più esteso nell’ultima parte dell’episodio: mentre la nave salpa, portando Claire verso un nuovo capitolo della sua avventura nel passato e Jamie verso un luogo più sicuro, Claire conferma ciò che noi spettatori avevamo capito (gli indizi erano chiari anche per chi non ha letto i libri) e rivela a Jamie di essere incinta, suscitando la felice reazione dell’Highlander.

La puntata, pur se dura, è stata molto bella. Personalmente, ho apprezzato, in particolare, a parte i soliti Murtagh, Angus e Rupert, il frate dell’abbazia, che non reagisce accusando Claire di stregoneria, ma si rivela un uomo compassionevole e di mentalità aperta, un bel cambiamento e un notevole contrasto con gli ecclesiastici visti in precedenza, che hanno additato Claire come una strega.

Inoltre, bellissime le riprese e il connubio con la musica, uno dei punti di forza di questo show.

Chiudiamo, dunque, ascoltando per l’ultima volta, per ora, la bellissima sigla. Alla prossima stagione!

Orphan Black | 3×06/07 – Certain Agony Of The Battlefield/Community of Dreadful And Hate by Eilidh

11350595_10206907622114140_3864100892511134490_nHo sempre pensato, e l’ho anche scritto, che Helena, per quanto possa essere complicata, dura, non molto equilibrata, ha dentro di sé un gran cuore, e lo manifesta coi bambini (è dolcissima e protettiva con Kira), e anche con Sarah. Non ha conosciuto una vera famiglia, e ne ha bisogno, le manca; per questo motivo, anche se in un primo momento ha abbandonato Sarah, torna indietro a prenderla. E’ bello vedere le due sorelle insieme, perché, nonostante le divergenze, le battaglie iniziali, hanno sviluppato un bel rapporto a cui tengono entrambe. Era doveroso anche il confronto con Mrs S. e, anche in quel caso, si vede quanto Helena sia rimasta ferita dal suo comportamento. Non c’è solo rabbia, contro S, ma anche tutta la sofferenza di Helena, tradita dalla famiglia che aveva finalmente trovato e che l’ha abbandonata. S. non l’ha considerata parte della famiglia, non quanto Sarah, Kira o Felix, ma ora la accoglie a braccia aperte.

E Sarah, da parte sua, deve dire addio a Paul. Poco prima di morire, Paul decide di tradire l’esercito, quando scopre che i cloni Castor sono usati come arma per sterilizzare le donne ed esce di scena eroicamente, dichiarando anche il suo amore a Sarah, in quello che sembra un modo per rendere la sua perdita ancora più drammatica. Non avendolo mai apprezzato molto, personalmente la sua morte non mi ha toccata particolarmente, ma di certo tocca Sarah, che, dopo aver dubitato di lui, capisce che Paul non è un nemico dei cloni Leda.

Ritorna ad avere più spazio Alison, pur essendo distaccata dalle faccende dei cloni. “Community of Dreadful And Hate “, a parte il confronto tra Mrs S. e Helena, di cui ho già parlato, e i momenti tra Sarah e Helena, che sono sempre più che apprezzati, gira attorno alla sua candidatura nel suo quartiere e ai suoi problemi con la sua nuova attività di spacciatrice, e l’ho trovato l’episodio più debole della stagione.

Interessante il confronto con la madre, che, anche davanti all’evidenza, nega a tutti i costi che la figlia possa essere un clone. C’è un motivo se Alison è così nevrotica, ossessionata dall’ordine e maniaca del controllo: sua madre non deve averle dato vita facile e arrivare al punto da farsi inseminare da uno sconosciuto, facendola crescere con un uomo che non era suo padre per “darle il meglio” è stata l’ultima goccia. Mi sono sempre chiesta come abbia fatto Alison a scegliere un uomo come Donnie, che non ha un decimo della sua fermezza, e adesso sembra averne trovato uno che può tenerle testa.

E, a proposito di problemi d’amore, Cosima è di una tenerezza pazzesca, in questo episodio. Ispira una grande simpatia: è il clone più solare, ottimista, estroverso del progetto Leda e spero davvero che trovino una cura, perché perderla sarebbe tremendo. C’era un motivo, per cui entrambe le linee di cloni sono malate, ma sentire che venivano usati per sperimentazioni che portavano le donne a diventare sterili è un duro colpo. Ad averne subito le conseguenze è Gracie, sterilizzata, inconsapevolmente, dal marito. Il suo sollievo è comprensibile: questa povera ragazza ha avuto una famiglia così disfunzionale che dev’essere difficile per lei immaginare di averne una sua. Ora, anche lei, come Helena, ne ha una acquisita, e questo non può che farle bene.

Per la prima volta, dopo un breve momento nella scorsa stagione, non ho provato altro che pena per Rachel. E’ una manipolatrice, ma anche lei ha un cuore, sepolto dietro quell’aria fredda e impenetrabile, e lo mostra in questo episodio. Le sue lacrime inteneriscono, ed è strano usare un verbo del genere con lei. E’ molto utile per decifrare il libro, e ora che sta aiutando le sue sorelle l’aspettativa verso le risposte che saprà dare è tantissima.

Il “Team Leda” è di nuovo riunito, adesso, e a breve verrà decifrato il codice del libro: a tre episodi dal finale, cosa possiamo aspettarci?

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