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Flash Recaps #19 | The Musketeers, Selfie, Castle, New Girl, The Good Wife

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Flash Recaps #19 | The Musketeers, Selfie, Castle, New Girl, The Good Wife

The Musketeers | 2X02 – An ordinary man by Eilidh
Il secondo appuntamento di “The Musketeers” parte con una pretesa assurda del re (vivere un giorno come uno dei suoi sudditi), che diventa il pretesto per fornire un’arma a Rochefort, utile per le sue macchinazioni future. Ci sono due ritorni, in questo episodio: Milady, e lo schiavista della scorsa stagione, e mentre lui non è poi così essenziale per la trama, lei è una sicura fonte di guai futuri per i moschettieri, e, appena arrivata, inizia già a tessere la sua usuale tela. Le tre protagoniste femminili della serie, così, sono al completo, e quella che risalta per forza d’animo, lealtà e buon cuore è Constance. Milady è la stessa donna scaltra, furba e pronta a trovare sempre il modo di trasformare ogni situazione in un vantaggio per sé che avevamo salutato; la regina è resa vulnerabile dalle sue paure per il figlio, e anche se questo la rende umana, la fa diventare anche un facile bersaglio per Rochefort. Solo Constance resta ferma nella sua posizione, pur facendolo con suo enorme pericolo e con una buona dose di incoscienza: alla corte di Francia, essere schietti come lei è un’arma a doppio taglio, e dovrà pagarne le conseguenze in futuro. La scena con la regina seduta, indecisa se firmare o meno la lettera per il fratello, e Rochefort e Constance alle sue spalle, a consigliarle cosa fare, è molto simbolica: Constance ha perso la prima battaglia, ma dovrà cercare di vincere la guerra, per il bene della regina. Rochefort sta cercando di farsi strada nel cuore della regina Anna, e Constance è in prima linea nella sua difesa.
E a perdere una (mezza) battaglia, questa settimana, sono i moschettieri in generale e D’Artagnan in particolare: anche se Luigi, durante la sua prigionia, mostra un lato più vulnerabile di sé e del suo rapporto col padre e col bimbo appena nato, non mantiene la parola data all’uomo che lo aveva salvato e non mostra riconoscenza per i moschettieri; anzi, manifesta apertamente tutta la sua delusione, permettendo così a Rochefort di aumentare il suo prestigio. Ma è un modo, per i moschettieri, di dimostrare, ancora una volta, il loro valore, e così è sempre più marcata la differenza tra loro, sempre attenti a fare la cosa giusta, e gli uomini di Rochefort.
E, infine, c’è Aramis. Ama suo figlio e vuole prendersene cura, pur sapendo che non può e non deve essere troppo imprudente, o le conseguenze saranno tremende per lui, per il bambino e per la regina. Tenerissimo il momento in cui prende il bimbo in braccio e si preoccupa che sia ben protetto. Resta però il donnaiolo che era anche prima, anche se viene un po’ da chiedersi se non abbia scelto la governante del figlio anche per potergli stare vicino senza destare troppi sospetti.
Episodio meno entusiasmante del precedente (anche le scene d’azione erano più moderate), ma che getta delle basi per il futuro della stagione e segna il ritorno di uno dei nemici maggiori dei moschettieri: con Rochefort e Milady uniti contro di loro, gli scontri saranno ancora più accesi.

 

Selfie | 1×11/1×12 – Perestroika/Stick in the Mud by Aniel
Come dovrebbe reagire una donna dopo un rifiuto? Eliza ci regala qualche suggerimento, come ignorare la persona in questione, ignorare ciò che la persona dice e, il mio preferito, ricoprirsi di ketchup e fingere di essere stati accoltellati a morte.
Se non altro Eliza sa essere davvero creativa.
Contemporaneamente, i tentativi di Henry di comportarsi da persona matura vanno a rotoli quando sospetta che la prima valutazione negativa della vita sia stata compilata da Eliza.
Ho amato vederli battibeccare anche se avrei preferito qualcosa di diverso, un riavvicinamento che esulasse da “Henry tutto-fare” e dal suo intervento per salvare Eliza dal diventare una senzatetto.
Insomma, eravamo vicini tanto così ad un lieto fine che mandare tutto all’aria e ignorare tutto come se niente fosse è stato un inutile spreco.
Anche la decisione di far tornare Eliza con Freddy è stata un po’ “mhe”. Non fraintendetemi, ho rivalutato Freddy e il suo rapporto con la ragazza, dopotutto è un ragazzo bello, sincero e innamorato di lei e anche se questo aspetto è in fin dei conti nuovo, io non impazzisco per le minestre riscaldate.
Tuttavia il riavvicinamento con Freddy ci ha regalato la sfida Henry/Freddy che ho trovato davvero esilarante.
Eliza, invece, si ritrova a competere ancora una volta con la sorella, con la quale ha sempre provato complessi di inferiorità. Mi è dispiaciuto vederla così triste e combattuta con se stessa e sono riuscita ad immedesimarmi in lei e nella situazione: avere a che fare con una sorella come Brittany deve essere stato difficile per una ragazza insicura come lei.
Episodi simpatici ma non eccezionali. Non esattamente il massimo per chi si aspetta qualcosa di concreto nel prossimo e ultimo episodio.

 

Castle | 7×01 – Castle P.I. by Walkerita
È ufficiale, non posso restare senza Castle per più di un mese e me ne sono resa conto mentre capivo quanto mi era mancato guardando l’ultimo episodio. Scritto brillantemente da Rob Hanning, l’episodio è stato piacevole, divertente (c’era Perlmutter, ho detto tutto), intrigante, tutto ciò che ho sempre voluto da questa serie e tutto ciò che puntualmente ho sempre ricevuto, questo e anche di più. Il caso è stato pensato e congegnato alla perfezione e vede al centro della storia una giovane donna che lavorava in una delle scuole elementari più esclusive della città, frequentata dai figli di importanti uomini di legge, affari e ogni tipo di attività altamente produttiva. A causare la tragica morte della ragazza è però una cospirazione, una trappola pensata nei minimi particolari per incastrare il più importante procuratore generale di New York, un piano in cui la vittima era stata usata come leva affinché una storia del suo passato potesse portare a considerare il procuratore come unico vero sospettato del suo omicidio. Ma a parte i dettagli curati con estrema attenzione e la dovizia nella preparazione del crimine, l’aspetto indubbiamente più particolare dell’episodio sta nelle indagini, affrontate parallelamente da Beckett, Ryan ed Esposito da una parte e dal nuovo investigatore privato che lavora sul caso dall’altro, un investigatore privato che sapevamo sarebbe arrivato se solo abbiamo imparato a conoscerlo in tutti questi anni. Castle non avrebbe mai accettato di restare in panchina, non dopo essere stato titolare in prima linea in un mondo che gli ha permesso di vivere i momenti più belli della sua vita. Così, sorprendendo tutti, persino sua moglie, Castle mostra la sua ultima trovata geniale, dando vita a una competizione esilarante con il team Beckett, mentre lui si accompagna soltanto con l’aiuto part-time della sua dolce metà Alexis. La verità però è che l’arma vincente di questa serie, la dinamica che ha sempre vinto e convinto, vede Castle & Beckett come parti complementari di una stessa soluzione, e soltanto insieme riescono a dare il meglio, oltre le regole, le sfide e le competizioni, in una partnership che diventa ogni giorno che passa sempre più profonda, sempre più indissolubile. Un momento perfetto dell’episodio è stato quello in cui Castle, Beckett, Ryan ed Esposito si sono ritrovati ad indagare insieme di fronte alla lavagna degli indiziati del Dodicesimo Distretto, tra teorie che viaggiavano sulla stessa lunghezza d’onda e feed the birds, proprio come tutto era cominciato e non ho mai fatto mistero di amare alla follia questa parallelismi, questi piccoli momenti che dimostrano quanto Castle sia una serie immensa proprio per il suo voler ricordare le sue origini, il suo punto di partenza. Purtroppo, fino ai prossimi sviluppi, Castle continuerà a collaborare con Beckett soltanto sotto la sua nuova veste ma finché il loro rapporto continuerà a viaggiare tra genialità, romanticismo e comicità, io non mi lamento.

 

New Girl | 4×13 – Coming out by Ale
“Coming out” risponde alla domanda che più insistentemente mi sono posta nella mia testa per tutto lo scorso episodio: ma Jess e Ryan come l’hanno risolta la storia del non poter stare ufficialmente insieme sul posto di lavoro? Risposta: NON l’avevano ancora risolta, infatti Coach la risolve per loro (e per se stesso, con il “nobile intento” di riconquistare l’attenzione delle insegnanti più hot, al momento concentrate su un Ryan presunto single): sfoderata la sua versione nerd, Coach riesce a recuperare una documentazione che legittimerebbe la relazione tra i due. Il direttore sembra in realtà piuttosto accomodante, prevedendo (a ragione) che il vero ostacolo saranno gli altri insegnanti. Questa storyline si sviluppa in crescendo a livello di situazioni comiche, con prima la scelta della meta per la gita scolastica (con le successive esplosioni di indignazione e, soprattutto, il ritorno in pompa magna di alcuni degli insegnanti più bizzarri della scuola, il prof. di biologia in prima linea) e poi la gita vera e propria con le conseguenze assurde e disastrose che tutti aspettavamo: bambini messi “ai lavori forzati” con gran finale di attacco di vespe.
Dall’altra parte invece abbiamo uno Schmidt così preso dal lavoro che si fa venire un’ulcera, e visto che non ha comunque intenzione di fermarsi c’è bisogno di Nick e Kai che lo “involtinano” e lo immobilizzano sul divano. La situazione creerà le basi per un confronto tra i due amici di vecchia data: uno stacanovista e uno che più pigro non si può, ormai sembrano non solo avere veramente poco in comune, ma arrivano a rinfacciarsi abbastanza amaramente il non capire come l’altro riesca a fare il tipo di vita che fa. Entrambe le questioni, quella di Schimdt e Nick e quella di Jess e Ryan (e Coach di riflesso, che sta diventando davvero un personaggio più tridimensionale di come non fosse all’inizio, guadagnandosi uno spazio più consistente non solo come elemento comico ma anche come personaggio ben delineato: i suoi tentativi di accento british sono adorabili quanto quelli di sembrare un ragazzo sensibile, e l’occhiale da secchione è stato un tocco di classe in più, ma alla fine a emergere è di nuovo il Coach super-macho che non parla di sentimenti ma si tuffa nell’azione quando c’è bisogno) si risolvono nel classico epilogo “abbiamo capito la lezione, d’ora in poi faremo così, così e colà” proprio di New Girl, ma nell’arco dei venti minuti di episodio ci regalano diversi momenti degni di nota.
In tutto questo Winston, dopo il momento di gloria in “Shark”, rimane un po’ più in disparte, ma si fa comunque notare legando tutte le sottotrame con la sua storia del cristallo (adoro come Lamorne Morris riesca a sviluppare una nuova e brillante sfumatura caratteriale per il suo personaggio anche partendo da un contesto appena accennato: Winnie in veste di grande saggio è geniale!).
Alla prossima, e come sempre per news e aggiornamenti vi ricordo di visitare la pagina dei nostri amici di New Girl (Italia)!

 

The Good Wife 6×12 – The Debate by Bravissima6
Questa puntata mi ha un po’ delusa e lo dico con rammarico, perché avevo grandi aspettative dopo il finale della scorsa, invece è stata piuttosto lenta e fiacca, forse butta lì per aprire la strada ad un altro capitolo, una sorta di episodio di transizione, fatto sta che mi sono sembrati tutti un po’ out of character, a partire da Alicia, alla quale i panni della femme fatale stanno stretti addosso come un tubino a Platinette. Non riesco a capire la necessità della sua dichiarazione d’intenti a John, a questo punto, piuttosto che precisare che non c’è trippa per gatti, tanto valeva lasciar cadere l’episodio nell’oblio o, che so, fingere di essere ubriaca e di aver rimosso. Anche perché, dopo che ci avete tolto Will, dopo che ci avete illusi con Polmar, ce la meritiamo una ship di consolazione… Poco azzeccata anche la scelta di far sembrare Alicia una ragazzina al suo primo giorno di scuola durante il dibattito con Prady, salvo poi trasformarla in iena neppure cinque minuti dopo, pronta a sbranare un poco simpatico giornalista!
Nel frattempo che la nostra buona moglie cerca di salvare il mondo, Cary e Diana se ne vanno in giro a fare danni: decidono, senza interpellare Alicia, di assumere David Lee. Se questi sono i risultati, sarebbe stato meglio che Cary fosse rinchiuso…a vita, in un istituto di igiene mentale però. David mi piace si, ma così facendo screditano il nuovo studio e perdono il loro miglior antagonista. A prendersela solo con Canning non c’è gusto, sarà che nel mio cuore resterà sempre Marty McFly, , ma a me fa tenerezza!!!
Chi, invece, rimane sempre coerente a se stesso quando sarebbe meglio che non lo fosse, è Peter. A quanto pare lui oltre a non perdere il vizio, non perde neanche il pelo: ancora continua a vedere Ramona. Pare che l’abbia scaricata ora, ma gli do un episodio di tempo per trovare la prossima vittima.
Fortuna che c’è la famiglia Gold a risollevare il morale dell’episodio. Una nota di merito per aver trattato con classe e maestria un argomento scottante ed attuale come l’omicidio di un cittadino nero da parte di un ufficiale di polizia. Ottima anche la chiave di lettura politica della situazione che ci hanno offerto, esponendo una grande verità: come queste persone che dovrebbero rappresentarci, sfruttano le nostre vite per racimolare un pugno di voti.

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