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ESCLUSIVA | British Addicted: a teatro con David Tennant!

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ESCLUSIVA | British Addicted: a teatro con David Tennant!

Richard-II-Promoshoot-david-tennant-33415707-1500-2368Come vi avevo promesso è arrivato l’articolo speciale per British Addicted! Ci tengo subito a dirvi che in quest’articolo eccezionalmente non si parlerà di serie tv ma di teatro, di una personale esperienza della sottoscritta in UK che coinvolge però un noto attore agli occhi dei fan di show britannici e dell’ambiente teatrale in generale.
La scorsa settimana, da perfetta British Addicted, sono stata in Inghilterra, più precisamente a Stratford Upon Avon, per vedere a teatro l’opera Shakespeariana Richard II, che vede David Tennant nel ruolo del protagonista. Questo per me era un evento attesissimo: credo di aver prenotato i biglietti a marzo-aprile pur di non perdermelo, inoltre ero curiosissima di vedere David vestire i panni di un sovrano così “particolare” come il Riccardo II descritto dal Bardo e tornare alla Royal Shakespeare Company dopo 5 anni. Devo ammettere che, quando sono uscite le prime foto di Tennant con le extention, applicategli proprio per questo ruolo, non pensavo di poterlo prendere sul serio una volta visto sul palco, perché ogni volta che lo vedevo mi veniva da ridere; in realtà, una volta a teatro, entrata da subito nel mood dell’opera, ho capito quanto la scelta dei capelli lunghi e sciolti per l’attore fosse una delle scelte più azzeccate che potessero fare per rendere al meglio determinati richiami. Prima di entrare nel vivo del mio commento in merito, mi sembra giusto fare una piccola introduzione all’opera in modo che possiate dare un senso alle mie considerazioni.

rich32Richard II è un dramma storico scritto da Shakespeare intorno al 1595, a cui fanno seguito Henry IV part 1, Henry IV part 2 ed Henry V , riuniti ora nella tetralogia che oggi chiamiamo Enrieide. L’opera si apre con la morte del Duca di Gloucester, dietro la quale, pare ci sia proprio la mano del Re Richard. Questa morte porta al confronto tra Bolingbroke (cugino del re) e Mowbray che s’incolpano a vicenda della morte di Gloucester. Dopo infinite discussioni tra i due, il re decide di farli scontrare in una giostra, con lui stesso nei panni di giudice e garante, ma non appena la contesa ha inizio, Richard la interrompe decretando l’esilio per entrambi: Mowbray sarà esiliato a vita, mentre 10 anni di esilio (ridotti dopo a 6) toccheranno a Bolingbroke. Quest’ultimo una volta esiliato inizia a programmare la sua vendetta, ancor più sentita quando viene a sapere del decesso di suo padre e del fatto che Richard abbia subito confiscato tutti i suoi beni (secondo me solo per pretesto perchè Bolingbroke mirava già alla corona). Per una serie di scelte sbagliate e per l’astuzia del suo nemico, Richard si ritrova in un cammino tragico e sofferto, lungo il quale verrà tradito e abbandonato da persone fidate ed amate, verrà illuso di riuscire a conservare la corona, per poi essere costretto non solo ad abdicare in favore di suo cugino Bolingbroke, ma anche a leggere pubblicamente le sue accuse alla Camera dei Comuni con conseguente arresto ed incarcerazione nella Torre di Londra, luogo in cui morirà.
Immagine2Il Royal Shakespeare Theatre, è un teatro che si presenta abbastanza raccolto e con i posti divisi principalmente su tre livelli, ora considerato il sold out quasi immediato dello show in quel di Stratford, mi sono già ritenuta più che fortunata per essere riuscita ad accaparrarmi i biglietti ma allo stesso tempo ero convinta che fossero in una posizione che avrebbe permesso la visione di poco quanto nulla. Invece non è stato così, nonostante fossi abbastanza in alto, il palco era vicinissimo, si riuscivano a cogliere le varie espressioni ed occhiate degli attori senza alcuno sforzo, mi ero preparata al peggio e invece sono rimasta piacevolmente soddisfatta. Una volta entrata in teatro (splendido tra l’altro) e presi i posti, la prima cosa che cattura l’attenzione è la scenografia, estremamente semplice e lineare, che da il senso della prospettiva con un gioco di fili e di luci, nell’upper circle si trovano al lato sinistro 3 tenori e a quello destro dei musicisti con strumenti a fiato e percussioni. Nel corso dell’opera anche il palco si mostrerà dinamico, alzandosi ed abbassandosi al centro, per mimare un sottoscala e più tardi una cella; inoltre c’è anche una sorta di balaustra che scenderà dall’alto a rappresentare una zona in rilievo.  Si abbassano le luci, inizia a sentirsi il sottofondo musicale e la scena inizia a popolarsi coi protagonisti. Oltre al già citato Tennant, gli altri attori presenti nel dramma, non popolari allo stesso modo, (specialmente per chi non segue il teatro) ma altrettanto meravigliosi nell’opera sono: Nigel Lindsay (The Tunnel) , Jane Lapotaire (Lucan), Antony Byrne (Low And Order), Elliot Barnes-Worrell (Doctor Who), Sean Chapman (The Case), Oliver Ford Davies (Game of Thrones), Marty Cruickshank (Line of Duty), Emma Hamilton (Case Histories), Jim Hooper, Gracy Goldman, Marcus Griffiths (Skins), Youssef Kerkour, Jake Mann (A Young Doctor’s Notebook), Sam Marks (Doctor Who), Miranda Nolan (Hunted), Keith Osborn, Michael Pennington, Joshua Richards (Downton Abbey), Oliver Rix (Death Comes to Pemberley), Simon Thorp (Lucan) ed Edmund Wiseman.

Richard viene descritto da Shakespeare come un personaggio molto “particolare”: esile e slanciato, esteta, amante dell’arte e del bello, etereo, a tratti quasi effemminato e totalmente incapace a fare il re, infatti realizza a fondo il valore dell’essere sovrano solo quando perde la corona; tutto ciò viene trasferito in scena perfettamente grazie alla visione dell’opera del Direttore Artistico Gregory Doran (Hamlet). David indossa infatti inizialmente abiti sfarzosi, sui toni del bianco, azzurro e oro, sempre accompagnati da vistosi gioielli, coordinato anche di smalto (sì, proprio smalto, anch’io all’inizio ero convinta di aver preso una svista) e con i lunghi e curati capelli sempre fluttuanti sulle spalle, questo tipo di vestiario va poi cambiando col susseguirsi degli eventi a mostrare man mano il declino del re. Infatti lo vedremo poi in diverse scene scalzo e con una sola tunica bianca (che lascia davvero poco all’immaginazione, lasciatemelo dire) è con quest’ultimo abbigliamento che viene richiamata nettamente la somiglianza con Gesù Cristo (ecco quindi spiegato anche il perché della scelta dei capelli lunghi e sciolti), al quale lo stesso Richard si paragona nel corso dell’opera:
Immagine1

Richard:“Three Judases, each one thrice-worse than Judas!” (3.2.128)
“Tre Giuda, e ognuno tre volte peggio di Giuda!

Richard:”So Judas did to Christ. But He, in twelve,
Found truth in all but one; I, in twelve thousand, none.”
(4.1.170)
“Così come Giuda con Cristo. Solo che Lui, fra dodici,
trovò fedeli tutti meno che uno; ed io, tra dodicimila, nessuno.

Richard:”Though some of you – with Pilate – wash your hands,
Showing an outward pity, yet you Pilates
Have here deliver’d me to my sour cross,
And water cannot wash away your sin”
(4.1.238)
“Anche se qualcuno di voi – come Pilato – se ne lava le mani, mostrando una pietà di circostanza, pure da veri Pilati,
mi avete consegnato alla croce della mia amarezza,
e non c’è acqua che possa lavar via il vostro peccato”

Questi sono solo alcuni dei passaggi, in cui Richard identifica il suo cammino con la Passione ed il Calvario di Cristo ma tutto ciò non è solo frutto dell’egocentrico vittimismo del re, che a questo punto dell’opera conosciamo bene, infatti sono note anche delle fonti francesi, ostili ai Lancaster, che fanno di Richard un vero e proprio martire, dando ai suoi accusatori dei Pilati, pronti a darlo in pasto alla folla. Se volessi fare un’anlisi più accurata dell’opera si finirebbe tra un paio di giorni, forse quindi mi limito a condividere con voi solo alcuni dei passaggi che, alla vista mi sono piaciuti di più:
1) Il ritorno dall’Irlanda di Richard sul suolo inglese (3.2). Il re ama la sua patria ed è entusiasta di avervi fatto ritorno, infatti dimostra tutto il suo amore per il suolo inglese con uno splendido discorso, delicato e sentimentale. Per questa scena sul palco Richard appena arrivato si toglie le scarpe, si mette a carponi ed inizia a muoversi, in modo da poter sentire quella fredda terra da lui tanto amata tra le mani e sotto i piedi, quasi a coccolarla. La stessa terra che però l’ha tradito permettendo ai suoi nemici di farvi ritorno e di orchestrare un tradimento. Più avanti nello stesso atto (3.2.144) troviamo il primo dei grandi monologhi dell’opera, una riflessione del re sulla mortalità, che richiama la classica tematica dell’eterna vanità ben nota durante il periodo Elisabettiano ed è forse questo il punto in cui vediamo la vera abdicazione del re. E’ la classica presa di coscienza che arriva troppo tardi per evitare il capitolare degli eventi e che ritroviamo in tutti i grandi eroi tragici descritti dal Bardo, Richard realizza che le belle parole non implicano la concretezza dei fatti ma solo dei desideri che, come tali, sono spesso soggetti a cambiamenti.
rich142) Il monologo dello specchio. Siamo al punto della storia in cui Richard deve abdicare pubblicamente e perfettamente in linea con il suo carattere lo fa dando spettacolo. L’impiego dello specchio, simbolo di vanità e verità è forse il simbolo del dramma, mostra al re chi è in realtà ora, un uomo come gli altri, allo stesso tempo però gli mostra lo stesso splendido volto di sempre, anche senza una corona sul capo. Quando lo specchio si rompre vengono cancellati non solo il presente ed il passato di un re, ma anche ogni possibile dualismo legato alla figura umana.
3) Il discorso tra Richard e l’amato cugino Aumerle. Richard è prossimo oramai all’abdicazione e si rende conto di aver sbagliato tante, troppe volte, non può più fare nulla per riparare e si trova quindi a fare i conti con tutto quello che sta per perdere; nonostante tutto ciò comunque Aumerle gli è sempre fedele, lo supporta e gli è vicino come nessuno ha fatto finora. Due scene sul palco mi hanno colpito di questo discorso tra i due: la prima vede Richard buttare via la corona in uno scatto d’ira per poi riprenderla e porla gentilmente sul capo di Aumerle, a contemplare quanto gli donasse e la seconda, totalmente inaspettata, seppur nell’aria [SPOILER ALERT] è stata quella del bacio tra Aumerle e Richard, non riportato nell’opera, ma secondo me presente in riferimento al bacio di Giuda (infatti alla fine del dramma, sul palco, sarà proprio Aumerle ad uccidere Richard, per sdebitarsi con il nuovo re, Henry IV dopo aver complottato contro di lui.
4) L’ultimo monologo E’ l’unico dell’opera che Richard non fa davanti ad un pubblico, ed è la confessione di un uomo finito, che anche nelle condizioni peggiori riesce a carpire le stonature di strumenti male accordati e non riesce a capacitarsene, così come non era riuscito ad avvertire le stonature nel suo operato di sovrano quando ne aveva il tempo. Ma non gli interessa dell’Inghilterra, la sua è una critica parziale per quello che lui ha perso: c’è ancora qualcosa per cui vale la pena vivere? Riuscirà a convivere col suo essere uomo comune? Ha realizzato pienamente i suoi errori e le sue colpe? C’è margine di redenzione?
E’ lo stesso uomo che siedeva sul trono se non per la dignità che non ha mai avuto prima, vediamo in lui la sofferenza e l’accettazione della morte intesa però come liberazione e come via verso la gloria e la bellezza eterna.
E’ estremamente semplice a questo punto capire il perchè della scelta di David Tennant come interprete di Richard: solo un attore così poliedrico, espressivo, carismatico e passionale poteva rendere al meglio le mille sfaccettature di questo personaggio così controverso e singolare, riuscendo persino ad attirare le simpatie dello spettatore verso un re incapace e sprecone, che abusa del suo potere per personali tornaconti e che ci mostra la sua dignità in modo tragico solo dopo aver perso tutto. Il tutto viene fatto senza monopolizzare la scena, lasciando lo spazio necessario agli altri attori per dar vita nel migliore dei modi a tutti i personaggi del dramma.
L’opera, che è stata accolta dalla critica con gran successo e descritta spesso come ipnotica ed affascinante, ha reso il pubblico protagonista (come ogni buona opera teatrale dovrebbe fare), ci ha commosso, ci ha tenuto col fiato sospeso e, nonostante fosse un dramma, ci ha regalato anche diverse scene divertenti. A testimonianza di tutto ciò che ho scritto, uno scroscio di applausi con tutto il teatro in piedi ha accolto gli attori tornati sul palco, una volta terminato lo show, per due volte. Io personalmente sono uscita dal teatro con gli occhi pieni di gioia per la splendida esperienza, sicuramente da ripetere, perchè vivere il teatro in Inghilterra è qualcosa di totalmente diverso rispetto a quello a cui siamo abituati qui in Italia, perché è proprio l’atmosfera ad essere diversa, è una sensazione che non saprei come spiegarvi, bisogna provarla per capirla.

IMG_2266Devo ammettere che pensavo di trovare molto più caos alla stage door, probabilmente perché la maggior parte dei video che ho visto online alle stage door delle altre opere teatrali è stata girata fuori ai teatri londinesi.
In ogni caso la sottoscritta ed i suoi fedeli compagni di avventura hanno iniziato a bazzicare intorno alla famosa porta dal pomeriggio, alternando la fase di controllo ad un po’ di shopping, cena e cazzeggio. Inutile dire che, una volte messe le transenne, alle 22.00 circa, io ero già ben piazzata ed incollata davanti a tutto. David è l’ultimo ad uscire (credo per via dei capelli che devono intrecciargli principalmente) ed intrattiene i fan presenti per 10-15 minuti circa, tra foto e autografi, sempre gentilissimo e sorridente cerca di accontentare un po’ tutti i presenti. In realtà mi aspettavo più colpi di testa anche dai fan in attesa, invece sono stati tutti molto rispettosi e tranquilli quando Tennant è uscito (un po’ meno prima, c’era una tizia di fianco a noi che non la smetteva con gridolini e saltelli…L’avrei picchiata, sono sincera). Io sono riuscita nell’impresa sia della foto che dell’autografo… A dirla tutta appena l’ho visto uscire la prima sera, sono entrata in una sorta di trance, ci sono volute le gomitate di due persone vicine a me per far sì che mi riprendessi e gli chiedessi di fare la foto (e chi mi conosce sa quanto difficile sia che io non parli) altrimenti sarei rimasta lì, con la faccia da ebete a seguire i suoi spostamenti. Ulteriore reminder è arrivato dopo la foto, visto che ero ancora imbambolata con la fotocamera in mano, senza scattare (inutile dire che, un po’ per le mie condizioni, un po’ per le luci, la gente e movimenti vari, di foto se ne salvano poche ma buone tutto sommato). La sera successiva abbiamo ben pensato di tentare il bis subito dopo lo spettacolo, infatti ci è andata nuovamente bene, siamo riusciti a ripiazzarci in prima fila e a fare qualche altra foto, in più tornando verso il B&B ad un certo punto vedo un’esile figura uscire di corsa dal teatro: David era palesemente riconoscibile anche se aveva nascosto le trecce sotto il berretto, correva nella stessa direzione in cui eravamo diretti noi, infatti poco dopo l’abbiamo visto uscire in macchina dal parcheggio, intento a dirigersi verso qualche ora di sonno e meritato riposo dopo la grande performance.
A seguire potete vedere un paio di video fatti dalla mia amica Chiara alla Stage Door in entrambi i giorni mentre potete trovare qui (Lucia_M_) le mie foto .




 



Siccome poi non ci facciamo mancare nulla, una volta tornati a Londra abbiamo saputo della presenza di Tom Hiddleston all’Apple Store di Regent Street per una presentazione di Thor 2 e, nonostante l’evento fosse su prenotazione, siamo comunque riusciti ad entrare nella zona non riservata e goderci un po’ dello spettacolo, potete vedere qui un po’ di foto.
Eccomi giunta alla fine di questo resoconto, spero di non avervi annoiato o fatto ingelosire troppo (vi prego non mi fate le macumbe)! Vi ricordo come sempre di seguire le pagine affiliate, per tante news, immagini e chi più ne ha più ne metta: Atlantis Italia, British Artists Addicted, Broadchurch Italia, David Tennant Italian Page, Doctor Who Italy, Dottò CHI?, Downton Abbey Italia, Sherlock (BBC) Italia, The Paradise Italian FanPage, The White Queen Italia correte a “mipiacciarle” subito se ancora non l’avete fatto! Infine v’invito ad iscrivervi al nostro gruppo facebook Noi…Telefilm Addicted, vi aspetto numerosi coi commenti e personalmente vi do l’appuntamento a domani con Soundtrack Addicted e a lunedì con British Addicted. Buona giornata!

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