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Downton Abbey | Recensione 6×01 – Episode One

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Downton Abbey | Recensione 6×01 – Episode One

Quando si tratta di salutare una serie che ho amato, mi dico sempre che non soffrirò tanto; non questa volta. E mi sbaglio sempre. Tanti anni passati a guardare serie TV, e ancora non ho capito come si fa a superare il senso di vuoto che si prova quando si sa che una serie dovrà finire.
Mentre guardavo l’episodio, ero contenta di rivedere finalmente tutti i membri della famiglia Crawley, la servitù, i vestiti, la casa, ma pensavo anche che queste saranno le ultime ore con loro, e la cosa mi ha reso infinitamente triste.
Ma non facciamoci prendere dallo sconforto (non ancora, almeno), e vediamo cos’è successo a Downton.
Sono anni che i Crawley devono affrontare i grandi cambiamenti che stanno accadendo nel loro mondo, ma le donne di casa sono sempre state più che capaci di abbracciare questi cambiamenti senza mai lasciarsi abbattere; anzi, hanno fatto loro del bene, aiutandole a brillare e riscoprire loro stesse sotto una luce completamente diversa. Mary e Edith ne sono l’esempio lampante: la prima, dopo la morte di Matthew, è stata costretta ad uscire dal suo letargo, e anche se all’inizio prendersi cura della tenuta era un compito che aveva preso per ritornare a vivere e garantire un futuro al figlio, adesso lo fa perché sa di essere capace, e suo padre anche se n’è convinto. Il ricatto della cameriera è durato poco, ed era un’imitazione di quello di Carlisle qualche stagione fa, ma quello che è diverso è il modo in cui Mary l’ha affrontato: anni prima, non avrebbe sopportato lo scandalo. “Sybil è quella coraggiosa”, aveva detto a Matthew, “A lei davvero non interessa quello che pensa la gente”. Adesso, è Mary che va decide di andare avanti a testa alta, perché non vuole vivere una vita sotto ricatto. E’ cresciuta molto, è diventata coraggiosa, ha saputo imparare dal suo passato, e anche se non riesce proprio (non ci riuscirà mai) a cambiare atteggiamento verso Edith, questo le fa onore.

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Edith sembra aver preso il posto di Tom, in un certo senso: è chiaro quanto non si senta più soddisfatta della sua vita nella casa dei genitori, ma non riesce a vedere chiaramente il suo futuro, a capire chi sia davvero e chi, soprattutto, vuole essere. Dev’essere esserci obbligatoriamente un personaggio confuso sulla sua vita e sulla sua identità, a Downton, e Tom deve aver passato il testimone a lei. Non sopporterei un’intera stagione di dubbi, perciò spero vivamente che gli autori sappiano gestire la sua storia e le diano un meritatissimo lieto fine.
Lady Violet Crawley, la donna che tutti vorremmo essere (o, almeno, che io vorrei essere), l’abbiamo lasciata esattamente dov’era: in eterna lotta con Isobel, convinta delle sue idee, tremendamente testarda. Suo figlio è notoriamente un uomo che non ama cambiare, non vuole che il suo mondo cambi e non capisce che, invece, il cambiamento è necessario; anche lei sente nostalgia dei tempi passati e tiene alle tradizioni, nonostante sia sempre stata perfettamente in grado di sopravvivere indenne agli eventi, ed è orgogliosa, per questo non accetta di perdere il
suo potere sull’ospedale. E’ sempre stata una donna piena di buonsenso, e questo è una delle poche volte nella serie in cui mi sono sentita di darle torto e di sperare che cambiasse idea. La guerra tra lei e Isobel sarà senza esclusioni di colpi, e, visto che sarà anche l’ultima, deve essere epica. Spero che la facciano brillare come al solito,  perché mi mancherà tanto.

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Sorprende, invece, Lord Grantham, che risolve il problema di Mary, reagisce con un grande aplomb alla scoperta della relazione della figlia con Gillingham e le riconosce le sue capacità; è un enorme passo avanti rispetto a qualche anno fa, quando non voleva neanche che lei si interessasse alla tenuta. Se questo è l’inizio di una stagione dove il conte saprà rifarsi degli errori del passato, allora avrà proprio un degno lieto fine anche lui.
Downstairs, c’è da ridere, ma anche da emozionarsi, e, finalmente, c’è una chiusura definitiva per storyline che erano state trascinate anche troppo a lungo. Bates e Anna dicono addio ai loro problemi con la giustizia, ma, siccome quella povera coppia deve sempre avere qualcosa che non va, il nuovo ostacolo all’orizzonte è la mancanza di figli. Considerando tutto quello che hanno passato e superato assieme, questo sembra un problema più leggero, ma non deve pensarla così Anna. Le loro vicende future non sembrano molto allettanti, per il momento, ma è un enorme sollievo vederli finalmente chiudere il capitolo prigione, e il momento in cui tutti festeggiano, come una grande famiglia, merita. Nonostante tutto, a Downton sono tutti legati, e la differenza tra downstairs e upstairs è molto più piccola di quanto si possa pensare, specialmente in circostanze come questa.
C’è poco da dire su Thomas e Daisy: lui sembra che abbia abbandonati i suoi diabolici piani e sia più preoccupato di essere tenuto lontano dal nuovo cameriere, e lei ha un raro momento in cui mostra carattere… ma a discapito di Mason, in un modo e in un momento inopportuni.
Una nota a parte la meritano i bambini: ma quanto sono carini? E quanto è tenero Thomas con loro?

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Ma le vere stelle del downstairs sono loro… Carson e Mrs Hughes, con la partecipazione di Mrs Patmore. Devo ammetterlo: il dialogo tra Mrs Hughes e Mrs Patmore sui “doveri coniugali” all’inizio mi è sembrato stranissimo. Ma le attrici sono bravissime, e hanno fatto un ottimo lavoro per cercare di rendere il tutto quanto più naturale possibile, e tutta la vicenda ha del tragi-comico. Magnifici il consiglio di Mrs Patmore sul tenere le luci spente e l’imbarazzo di lei con Carson, quando deve comunicargli i dubbi di Mrs Hughes. Tutta la situazione è assurda e mi ha lasciata un po’ perplessa, ma l’aspetto positivo è che ha tirato fuori dei momenti veramente da ridere. Carson è il vero eroe romantico della situazione: un gran gentiluomo, pieno di rispetto e delicatezza. Da un uomo come lui non mi sarei aspettata niente di meno e quello che dice di Mrs Hughes è di una dolcezza infinita. La dichiarazione della scorsa stagione è stata da incorniciare e tenere stretta al cuore, ma il suo comportamento dopo non è da meno. E abbiamo avuto anche un bacio! Di solito, sono le storie d’amore upstairs a farla da padrona, ma loro hanno rubato la scena.

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E arriviamo alla nota dolente, a quella più dolce-amara dell’episodio, a quella che mi ha lasciato con un senso di malinconia: l’asta. Come Lord Grantham e Carson hanno detto nell’episodio, l’epoca delle grandi magioni di campagna della nobiltà, con tanti servitori, le grandi cene eleganti, il lusso e la raffinatezza, è finita, e niente lo rappresenta di più della proprietà venduta, con tutti i ricordi e la storia ad essa legati. Guardare quella famiglia rinunciare alla sua vecchia vita, perché non può più permettersela, mi ha fatto avere lo strano presagio che qualcosa del genere potrebbe succedere, in un futuro, anche ai Crawley. Forse (lo spero) è solo una mia paura, ma quello che conta è che, poco a poco, Downton non più quella che era nella prima stagione. Alla fine, quello che possiamo fare è metterci comodi, e goderci gli sgoccioli delle storie dei suoi abitanti.

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2 COMMENTS

  1. La parte su Mrs Hughes e Carson a me è piaciuta molto. Certo, molto poco da Downton, concordo, e anche io ho riso tantissimo, ma ha la sua logica: Mrs Hughes non è più una ragazzina, il suo corpo non è più quello di una giovincella ed è naturale che si senta “inferiore” alle aspettative che un uomo può avere su di lei. A quell’epoca, poi, arrivare a quell’età e non essere stata mai sposata era considerato un fallimento, per una donna, quindi la reazione di mrs Hughes mi pare più che legittima; anzi, ti dirò: se avessero passato sotto silenzio questa cosa, quasi ci sarei rimasta male. Mi ha colpito molto e mi ha ricordato anche un discorso che una signora mi fece anni fa, anche lei sposatasi non più giovincella: “All’inizio avevo paura, ma poi è andato tutto bene”.
    Questa scena è servita anche a dimostrare quanto tenero possa essere Carson: la sua dichiarazione d’amore è stata una delle migliori che abbia mai sentito, non solo nella serie, ma in generale.
    Per il resto, sono d’accordissimo con la tua recensione: anche io tremo al pensiero di come reagirò nell’ultima puntata, dato che, già a rivederli, ho sentito un magone sullo stomaco. Non vedevo l’ora di rivederli tutti, ma adesso non voglio che vadano via.

    • Sono d’accordo sul magone. Conta che io ancora non mi sono del tutto ripresa dal finale di Hannibal, quindi al pensiero di dover dire addio anche a Downton Abbey mi vengono le crisi.
      Carson ha fatto LA dichiarazione. Veramente, mi sono emozionata tantissimo, volevo entrare nello schermo e abbracciarlo. Dove sono gli uomini così, dove? E’ un vero signore, c’è poco da fare, e non ha minimamente tradito le mie aspettative. Ha fatto esattamente quello che speravo facesse un gentiluomo come lui. Da applausi, proprio. E Mrs Patmore mi ha fatto morire dal ridere. Tutti e tre gli attori sono stati bravissimi (ma lo sono tutti, in quel telefilm). Sono stati così naturali che hanno reso perfettamente l’dee delle insicurezze di Mrs Hughes, dell’imbarazzo di Mrs Patmore e dell’amore di Carson. Se non fanno un matrimonio in grande stile mi arrabbio. Devono avere TUTTO, sono troppo belli.
      Ah, quanto mi mancherà Downton!

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