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Downton Abbey | Recensione 5×02 – Episode two

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Downton Abbey | Recensione 5×02 – Episode two

Ritorni (personalmente, veramente graditi) a Downton Abbey, questa settimana, in un episodio che ci regala le solite, immancabili, perle di saggezza di Lady Violet e qualche momento memorabile.
Mary deve fare i conti con la sua decisione di avere rapporti con Gillingham, e il suo approccio alla relazione è davvero pratico e moderno, come dimostra sia la sua conversazione con Anna, che, al contrario, è imbarazzata, perché, come ha detto lei stessa, è molto all’antica, sia il dialogo con Blake, in cui ammette di volere qualcosa di diverso da quello che avevano i suoi nonni. Sta mettendo in discussione uno stile di vita che, si rende conto, non le appartiene più, mostrando di essere capace di cambiare e di pensare in modo diverso. La figura della donna non è più la stessa, si sta facendo sempre più spazio e si sta imponendo: Blake lo capisce benissimo, così come capisce gli istinti sessuali, e li considera in modo molto disincantato, e non ha paura di dire a Mary quello che pensa, senza giri di parole. E’ molto schietto (non credo sia mai stata pronunciata la parola “sesso” in questa serie, e lui è il primo a dirla ad alta voce) e la sua conversazione con Mary è molto diretta.

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Lui mette alla prova Mary, le parla senza mezzi termini, ed è sempre interessante vedere come un rapporto del genere può influenzare una persona, specialmente quando la persona in questione sta già vivendo una fase in cui sta cambiando il suo modo di vivere e vedere il mondo, come Mary. Quando è con lui, non è come se Blake stesse parlando con la figlia di un conte, non ci sono particolari cerimonie: Blake non si lascia intimorire, affronta tutto di petto.
Significativa, nel far capire come si sia ancora in una fase di transizione, la scena in cui Anna si ritrova imbarazzata e giudicata in farmacia, nonostante sia una donna sposata. Le cose stanno cambiando, ma molto lentamente, e Anna non si sente a suo agio come Mary in quel nuovo modo di vivere.
Edith, invece, sembra aver finalmente trovato una soluzione al suo problema, anche se questo porterà a degli sconti con la moglie di Drewe. Viste tutte le sue sventure, è bello vederla illuminarsi all’idea di poter passare del tempo con sua figlia, vederla crescere e prendersi cura di lei, nel modo più vicino a quello materno che le circostanze le permettono. Ad avere la peggio è, però, Mrs Drewe, che prima ha paura che la ragazza voglia rubarle il marito, poi viene a sapere che vuole intromettersi nella vita di una bimba che ama come se fosse sua, e non si sente tranquilla. Anche se Edith vuole solo, a ragione, essere presente come madre e non abbandonare la sua bambina, Mrs Drewe la vede come una nobildonna inglese che s’intromette nella sua vita familiare per capriccio, senza tener conto dei bisogni di una bambina piccola. La situazione di Edith, apparentemente risolta, in realtà potrebbe provocare ancora un po’ di problemi.
Lady Grantham, invece, si ritrova ad avere un ammiratore. E’ difficile non ridere quando Lord Grantham non se ne accorge e anzi, pensa che l’ospite sia flirtando con il cane. Il conte non fa una gran figura in questo episodio: non vuole cedere il campo di cricket per la commemorazione, non capisce che un altro sta facendo la corte alla moglie, si rifiuta di ammettere che Tom possa staccarsi dalla loro famiglia e si rifiuta anche di far entrare una radio in casa, nonostante le insistenze di Rose, ma cede quando gli viene detto che sarà il re a parlare.
E proprio durante il discorso del re, Lady Violet sfoggia la sua saggezza:

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Il rapporto della Dowager Countess con gli oggetti che non conosce è sempre stato esilarante (anche se niente potrà mai battere la sua reazione alla sedia di Matthew, nella prima stagione), ma questa volta la prima trasmissione radio, e il relativo commento di Isobel, le ispira una delle sue acute osservazioni, da donna perspicace qual è.
A proposito di Violet e Isobel, io voglio uno spinf-off incentrato unicamente su di loro. Sono splendide sia a casa dello spasimante di Isobel, sia a Downton, e le battute di Lady Violet sono fantastiche. Anche se avessero una conversazione di soli sguardi (e quelli che Violet lancia a Isobel sono fenomenali), sarebbero fantastiche. Maggie Smith e Penelope Wilton sono pazzesche.
E parliamo di discorsi fatti col cuore in mano: Molesley viene a sapere la verità sul passato di Baxter, e rimane sconvolto. Cerca giustificazioni che rendano meno grave il crimine di lei, ma non ci riesce: Baxter potrebbe usare delle scuse, potrebbe cercare di migliorare la sua posizione, potrebbe raccontargli qualche bugia sulle sue motivazioni, per fare in modo che lui non perda la stima che ha di lei, ma non lo fa: è sincera fino alla fine e ammette che il furto è stato un errore, dice vagamente che qualcun altro era coinvolto, ma che lei ha deciso di farlo e questo la rende colpevole. E’ una donna che ha sbagliato, e, anche se ha cercato di nascondere i suoi errori all’inizio, quando è stata costretta ad affrontarli non ha negato, non ha cercato scuse, si è presa tutta la sua colpa con onestà: è da ammirare per questo, anche se Molesley ha il cuore spezzato.

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E a proposito di cuori spezzati, si poteva sentire il rumore di quello di Thomas, che ha dovuto dire addio all’unico amico che aveva a Downton, l’unico che ascoltava, che aiutava e sosteneva. Gli si legge il dolore negli occhi, quando lo saluta, e si capisce quanto gli manchi nel dialogo con Anna. Quello che le dice, che ha provato il desiderio di avere un senso di appartenenza, è un prova della grande solitudine di Thomas: la sentiva di meno quando c’era Jimmy, perché aveva trovato qualcuno con cui aveva un’intesa, una complicità, che non aveva con nessun altro. Ed è vero che, con il suo atteggiamento, non ha reso facile a nessuno essergli amico, ma Thomas non è un personaggio unidimensionale: sente, prova, soffre, e lo mostra in questo episodio. Abbiamo visto i due lati di Thomas: quello più crudele e rancoroso, quando dice la verità a Molesley su Baxter, sapendo che effetto avrà su di lui, e quello più umano e vulnerabile, quando, con Anna, ammette di non essere così sicuro di essere stato speciale per Jimmy, che per lui, invece, speciale lo era eccome. E cosa c’è di più straziante e devastante di avere la sensazione di non essere ricambiati con la stessa intensità da una persona che per noi conta così tanto? Un uomo che riesce ad avere sentimenti del genere, che mostra di tenere così tanto a un’altra persona, non può essere solo intrighi, piccole vendette ed egoismo.
E anche per Jimmy è una sofferenza partire e abbandonarlo: conoscere Thomas lo ha portato a stravolgere il modo in cui vedeva determinate cose, lo ha portato a considerare amico chi non credeva potesse diventarlo. Emotivamente, devono molto, l’uno all’altro, ed è terribile vederli salutarsi. Jimmy tirava fuori la parte più umana di Thomas, quella che spesso era nascosta sotto la coltre di freddezza, e Jimmy si è liberato di alcune certezze che aveva, e ha scoperto di poterne costruire di nuove.

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E un’altra persona che, stranamente, si lascia andare ai sentimenti è Carson, che confessa a Mrs Hughes di non amare quando non sono d’accordo.
Loro due hanno viste accadere molte cose, in tanti anni passati a Downton Abbey. Hanno visto crescere le ragazze Crawley, sposarsi, avere figli, hanno visto una di loro morire, hanno visto i servitori andare e venire, confrontarsi con i loro problemi e molte cose cambiare nel loro mondo a Downton e nel mondo in generale, ma hanno sempre avuto il conforto e il sostegno l’uno dell’altra. Sono sempre stati la roccia su cui si fondava il downstairs di Downton, si sono compensati a vicenda, hanno funzionano come una coppia collaudata che unisce le forze per affrontare le avversità e condividere le gioie della vita che hanno scelto, e quella dichiarazione di Carson dimostra quanto affetto provino l’una per l’altra, quanto sia profonda la loro sintonia e quanto, nel corso degli anni, siano arrivati a stimarsi, nonostante le divergenze. Tenerissima Mrs Hughes e la sua reazione imabarazzata di fronte alla dichiarazione di Carson.

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E, subito dopo questo momento di grande dolcezza, arriva una brutta notizia per i Bates: c’è un testimone, nel caso dell’omicidio del valletto di Gillingham, che potrebbe mettere a rischio Bates. Non si prospettano momenti rosei, per la coppia.
Last, but not least, Tom. La maestra, lo ammetto, continua a non piacermi, ma la sua vicinanza gli sta facendo ritorna l’antica passione che lo aveva caratterizzato, e sta iniziando a far sentire la sua voce su argomenti che gli stanno a cuore, e sui quali lui e Lord Grantham non sono affatto d’accordo. Tom deve decidere da che parte stare: se dare retta alla maestra, e trovare la sua strada, lontano dai Grantham, o se rimanere e costruirsi un suo posto lì. Da troppo non si sente a suo agio, ed è tempo per lui di ritrovare il suo posto nel mondo. Di nuovo, sono le donne della famiglia a riuscire a capirlo e ad avere una mentalità più aperta, mentre Lord Grantham non vuole neanche pensare all’eventualità che lui se ne vada, portandosi dietro la figlia, sua nipote. Anche se è comprensibile che non voglia perdere la nipotina, l’unica figlia di sua figlia, il suo modo di fare così categorico non fa che accentuare il suo egoismo e la sua incapacità di essere un po’ più elastico e accettare ciò che non va come lui vorrebbe. Molto più saggia e comprensiva è, invece, Cora, che, forse perché americana, forse perché più portata ad adattarsi alle evenienze, capisce perfettamente la situazione di Tom e lo sostiene più che può, come aveva già fatto quando lui e Sybil erano sposati. Altro merito della maestra è quello di aver permesso a Daisy di continuare i suoi studi con più sicurezza, dandole più fiducia nelle sue capacità.
Le storyline stanno procedenedo ma l’unica che non sembra ancora averne una propria è Rose, che ha il merito di aver portato un altro tassello di modernità a Downton, riuscendo ad averla vinta su Lord Grantham per la radio, ma non ha ancora una sua storia personale ben sviluppata che sia veramente degna di nota.

Appuntamento alla prossima settimana!
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