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Downton Abbey | Gareth Neame (EP) parla di Dan Stevens, JJ Abrams e Newt Gingrich

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Downton Abbey | Gareth Neame (EP) parla di Dan Stevens, JJ Abrams e Newt Gingrich

NeameQuando si è il produttore esecutivo di uno degli show più di successo al mondo, Downton Abbey che va in onda negli US sulla PBS, la fama porta con sé alcune complicazioni.
Secondo Gareth Neame, i problemi per questo drama – ambientato durante la Prima Guerra Mondiale e che parla dell’aristocratica famiglia inglese Crawley e dei suoi domestici – iniziano a casa.

Parlando a Zap2it, Neame ha dichiarato “di essere molto onesto, lo show ha così tanto successo e in Inghilterra non ci piace il successo. Tutti hanno amato la serie ma quando è diventata famosa, i commentatori hanno pensato che fosse diventata troppo popolare, troppo mainstream, ‘E’ troppo di successo'”.
Quando gli è stato chiesto perché alla stampa inglese piaccia distruggere ciò che ha ottimi risultati, Neame ha risposto: “Strano a dirsi, [le critiche] arrivano dallo stesso sistema di classi al quale ci rivolgiamo nello show. L’eredità del sistema di classe è molto, molto distruttiva. Fa credere alle persone che qualunque sia il loro destino, sia quello per le quali sono nate. A volte è una cultura di dipendenza. È un fenomeno tipicamente inglese”.

Essere visto in disaccordo con qualcosa che il pubblico ama potrebbe anche essere un motivo di orgoglio per qualcuno nei media UK .
“Certamente”, ha affermato Neame, “non è buono essere popolari. Se si è popolari, si devono affascinare la masse e di conseguenza si deve essere di livello medio-basso”.

Questo atteggiamento può anche essere ricollegato allo sceneggiatore della serie, Julian Fellowes, che è un membro conservatore della Camera dei Lord (Barone Fellowes di West Strafford) e un cattolico.
“Probabilmente c’è anche un fine politico”, ha aggiunto Neame. “È molto strano che il nostro scrittore sia una figura pubblica. È un politico di destra e un cattolico. Non credo che qualcuno ce l’abbia con lui per la sua religione ma essere un conservatore è inusuale nel nostro mondo”.

Ma le critiche non sono arrivate soltanto dalla stampa.
Lo scorso Gennaio, davanti alla Television Critics Association, Jeremy Irons (The Borgias e Brideshead Revisited) ha suscitato un po’ di scalpore quando, durante la conferenza stampa per Shakespeare Uncovered della PBS, ha affermato che la produzione potesse mostrare al pubblico “che  in realtà la televisione non finisce con Downton Abbey. Se credete che sia buono, allora guardate le produzioni su Shakespeare. Vedrete cosa siano la vera scrittura, le vere storie e i veri personaggi”.
Cercando di uscire dal pasticcio da lui combinato, l’attore è in realtà andato ancora più a fondo facendo questa analogia: “una Ford Fiesta vi porterà a destinazione e vi divertirete. Ma, a dire il vero, una Aston Martin …”.
Successivamente, Irons ha ammesso di non aver mai visto Downton Abbey e, in un’intervista successiva a Zap2it, ha risposto al suggerimento di comparire nello show dicendo: “Mi piacerebbe essere un ladro, un ladro gentiluomo”.

“Alcuni di questi attori inglesi”, ha detto Neame, “stanno dicendo tutto questo perché non fanno parte della serie. ‘Sono il tizio di Brideshead, e come osate dire che questo è il nuovo Brideshead, quindi posso criticarlo …’. A me non interessa”.

MaryAnche se non è stato detto nulla dell’intrusione di Irons in Downton Abbey, mancherà comunque un importante elemento quando lo show ritornerà per la sua quarta stagione a Gennaio.
Dan Stevens ha scelto di non ritornare nel ruolo del cugino ed erede Matthew Crawley. Nell’ultimo episodio della terza stagione, è morto in un incidente automobilistico mentre si stava recando da sua moglie Mary Crawley (Michelle Dockery) che stava dando alla luce il loro primogenito (che si presume sia il nuovo erede).

“È una cosa divertente”, ha affermato Neame, “che accada con qualcosa del genere perché una volta che si è accettato che non si conserverà un personaggio, [la sua morte] sembra la cosa peggiore che possa capitare allo show. Ma, se la si vede in maniera diversa, diventa la cosa migliore che possa accadere. Diventa un evento rivoluzionario. Ora posso dirvi che la quarta stagione sarà più dinamica rispetto a come sarebbe stata se Matthew fosse rimasto. Non sto dicendo che non lo volevamo ma [la sua scomparsa] ha aperto di fatto moltissime storyline”.

Sicuramente, nonostante l’insistente richiesta di romanticismo in una soap opera – che, malgrado la tenuta e i costumi dell’epoca, è ciò che Downton Abbey è nella sua essenza – si potrebbe pensare che un certo periodo di tempo debba passare prima che Mary possa avere una nuova relazione.
“Ci sono due cose”, ha detto Neame, “C’è la questione su quanto tempo passerà prima che Mary voglia ritornare in gioco ma questo non impedirà ad altra gente di avere un interesse nei suoi confronti”.

Durante la scorsa stagione, Shirley MacLaine (la nonna americana di Mary Crawley) è entrata a far parte del cast di Downton ma Neame non ha corteggiato altre grandi celebrità d’oltreoceano.
“Avere una star come Shirley ha funzionato”, ha dichiarato, “ma non potremmo farlo sempre perché tutto ciò nuocerebbe [allo show]. Non sembrerebbe giusto”.
Tuttavia, il produttore conosce altri americani che sono fan della serie. “Ho incontrato Newt Gingrich“, ha detto del politico repubblicano. “È un grandissimo fan di Downton. Ne parla tutto il tempo. Vuole conoscere tutto dello show. Ne è ossessionato. Ma non gli do nessuno scoop”.
Downton Abbey può contare tra i propri fan anche un uomo meglio conosciuto per le sfere di Rambaldi, isole misteriose e, sul grande schermo, per la Starship Enterprise. “Sarei interessato a vedere J.J. Abrams coinvolto nella serie”, ha affermato Neame. “Ha parlato del suo amore per lo show. Forse potrei chiedergli di girare un paio di episodi. Una nave stellare arriva al castello; appaiono gli alieni.”

A tal proposito, il produttore esecutivo ha anche affermato che “queste sono delle esperienze positive. Normalmente, in veste di produttore, si cerca di far interessare chiunque allo show. In seguito, succede qualcosa del genere e non si deve lavorare troppo per far entusiasmare la gente”.

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